@Ronin l’altro giorno spiegava che i Pirati vogliono hackerare la società, mettendo in condivisione le risorse. Che vogliamo hackerare la cultura, ma anche la terra. Non è arrivata l’ora di un bell’attacco hacker contro lo schiavismo?
Boicottiamo i pomodori senza garanzie di provenienza (al momento quasi tutto). Facciamo una campagna per un’etichetta di certificazione etica. Costruiamo gruppi di acquisto solidali. Attacchiamo frontalmente gli schiavisti, con nome e cognome. Con campagne comunicative. Occupando le loro proprietà.
«Mohamed lavorava per 3,50 euro a cassone — spiega Sagnet, sindacalista della Flai — Ciascun cassone pesa 3 quintali, e più ne riempi, più vieni pagato. La giornata di lavoro inizia alle 5 del mattino e finisce tra le 17 e le 18: si passano 12 ore sotto il sole, a faticare come bestie. Mohamed probabilmente non era abituato, era la prima volta che raccoglieva pomodori, e i 42 gradi, la pressione psicologica, sono stati fatali. Non si conosce ancora il motivo esatto della morte, le autorità hanno disposto un’autopsia».