Questo il nuovo testo (in grassetto, le novità della premessa rispetto alla vecchia mozione)
A) premessa
A.1-- criticità umanitaria al confine con la Turchia
A.2-- difficoltà attuali nel proporre una soluzione
(NUOVO)A.3-- situazione geopolitica in confusa evoluzione
B) proposta
B.1-- proposta dispositiva
B.2-- copertura operativa della mozione
C) considerazioni finali
C.1 osservazioni generali
C.2 osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà
D) Emendamenti
A) PREMESSA
A.1 Criticità umanitaria al confine con la Turchia
La situazione drammatica dei profughi che vengono lanciati contro le coste della Grecia (paese che più di ogni altro ha vissuto sulle proprie spalle l’abbandono dell’Europa di fronte alle proprie gravi ma non imperdonabili responsabilità nazionali) come fossero bombe umane, ha acquisito uno status eccezionale, paragonabile a quello che si verifica durante lo stato di guerra.
La differenza rispetto ad altri scenari del passato è che in questo caso la dichiarazione di guerra è stata fatta all’Europa intera.
È chiaro perciò che di fronte a un attacco eccezionale di questo genere vanno assunte iniziative eccezionali.
La Turchia sta sferrando un attacco non convenzionale a tutti gli stati d’Europa senza dimenticare tuttavia che il governo turco è solo l’ultimo degli attori responsabili, dal momento che la causa prima di questa destabilizzazione continentale lo stato di guerra coinvolgere una vasta zona che va dall’Iraq alla Siria.
Potenze mondiali come Stati Uniti e Russia e potenze regionali come la Turchia e l’Iran si stanno infatti contendendo le risorse di un territorio strategico anche a scapito degli interessi strategici di tutta l’Unione Europea.
La risposta dovrà pertanto essere all’altezza sia dal punto di vista militare sia da quello del rispetto dei diritti umani delle popolazioni in fuga.
A.2 Difficoltà attuali nel proporre una soluzione
In questo momento le forze politiche europee hanno gravissime difficoltà a prendere una posizione in merito: infatti:
- tutte le forze politiche ritengono pericoloso occuparsi di questo argomento in un periodo storico in cui le criticità economiche e le urgenze sanitarie monopolizzano la discussione pubblica
- le forze politiche più orientate all’accoglienza temono, comprensibilmente, che una proposta del genere possa penalizzarle elettoralmente
- le forze politiche più orientate alla difesa dei confini non possono aggiungere alla dialettica nulla più di quanto non abbiano sostenuto in passato
È quindi importante che il messaggio che si dà a tutta la nazione sfugga alla logica della accoglienza “senza se e senza ma” (che viene spesso brandita in modo strumentale per attaccare i governi in carica) ma che sfugga anche alla logica dei porti chiusi (che ci rende insensibili al dolore e alle legittime e sostenibili richieste di aiuto che il resto dell’umanità ci presenta).
Il dovere di un partito come quello pirata che ha sempre posto in cima ai propri principi il rispetto dei diritti ci costringe ad assumere una posizione chiara che concili l’interesse delle popolazioni all’interesse nazionale dei singoli stati europei.
(NUOVO)A.3 Situazione geopolitica in confusa evoluzione
Nel frattempo è atteso l’arrivo nel Mediterraneo di decine di migliatia di soldati USA per delle manovre già previste ma oggettivamente inopportune in questo momento. Una mobilitazione delle forze nazionali europee a scopo umanitario (o per meglio dire, con scopo “militare non belligerante”) sarebbe invece l’unica esercitazione sostenibile in questa fase.
Inoltre l’atteggiamento di Erdogan è cambiato, avendo chiuso temporaneamente le coste ma facendo convergere il deflusso sulle frontiere terrestri.
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/erdogan-ricatta-lue-grecia-lasci-passa-i-migranti-1837841.html
Resta comunque l’incognita di cosa succederà in futuro.
B) PROPOSTA
B.1 Proposta dispositiva
Il Partito Pirata Italiano dovrà portare alle istituzioni italiane e ai colleghi che siedono nel Parlamento Europeo è quella di fare in modo che la Grecia non diventi sic et simpliciter “lo scudo dell’Europa”, per usare l’infelice espressione di Ursula von der Leyden, ma che diventi il teatro di una nuova Dunkerque.
La proposta che il Partito Pirata porterà all’attenzione delle istituzioni è di seguito esposta.
La Marina Militare dei paesi dell’Unione Europea dovrebbe impegnarsi non a respingere i profughi ma a salvarli individuando per loro delle aree di salvaguardia all’interno del territorio europeo.
Oltre al precedente costituito dallo sforzo logistico effettuato a Dunkerque, durante l’Operazione Dynamo, ricordiamo anche l’operazione eroica del '79, durante la quale la Marina Militare Italiana riuscì a compiere un’impresa straordinaria, mettendo in salvo una quantità impressionante di boat people vietnamiti.
Il prestigio che deriva da quell’operazione è ancora grande ma, soprattutto, ancora più grande è l’orgoglio di avere compiuto la scelta giusta.
L’accoglienza di questi profughi e la concessione di uno status eccezionale che possa mirare a integrare queste vittime nel tessuto civile della cittadinanza Europea, dovrà divenire il progetto che da una parte serva a dimostrare al mondo intero la potenza è la civiltà dell’Europa, ma anche a rilanciare l’economia, con il coinvolgimento delle più importanti aziende del nostro paese (difesa, cantieristica navale, logistica) e degli altri paesi europei e con la costruzione di nuovi insediamenti abitativi (o sfruttando le strutture alberghiere attuali) e di un nuovo tessuto nel quale possa essere ricostruita la dignità umana e l’integrazione di nuova manodopera tutelata dalle leggi che la civiltà occidentale ha saputo esprimere.
Il tutto, sotto lo stretto controllo degli organismi europei che, essi soli, possono garantire il rispetto di una strategia più ampia è condivisa.
Oltre all’accoglieenza di persone, bambini, donne e uomini, che fuggono da guerre, sarà auspicabile una presa di posizione ferma da parte del Parlamento Europeo in merito al problema Turco nel mediterraneo.
il trattato del 2016 è da considerarsi risolto: una posizione adeguata alla circostanza implica richiedere la restituzione delle somme versate da parte dell’ Europa;
è necessario con l’occasione porre termine all’occupazione militare a Cipro nord.
Attualmente, le persone greco-cipriote che avevano immobili nella parte occupata ricevono comunicazioni che i loro immobili vengono attribuite a delle famiglie, che dalla Turchia si trasferiscono a Cipro nord. Da ricordare che la popolazione greco-cipriota può visitare la parte occupata solamente da circa 5 anni.
Ricordiamo che questa azione di “scambio” di popolazione sta avvenendo anche nei territori originariamente popolati dai curdi.
L’Europa dovrà dimostrare che i problemi non si possono risolvere in outsourcing, pagando somme, come è stato fatto fino ad oggi, a paesi che si sono dimostrati non affidabili e portatori di interessi opposti a quelli dell’Europa; è invece necessario trovare soluzioni a medio e lungo termine che possono realizzarsi solo con un rapido rafforzamento dell’Unione Europea; questo sarà possibile solo attraverso un parlamento con piene prerogative legislative e competente sui problemi internazionali oltre che un governo realmente elettivo dotato delle necessarie risorse non solo finanziarie.
B.2 Copertura operativa
La mozione, una volta approvata:
1 - sarà pubblicata sul sito del partito e diffusa su tutti i canali social
2 - sarà portata all’attenzione di tutti i contatti che riuscirò a raggiungere (parlamentari, influencer, stampa)
3 - sarà eventualmente presentata ai nostri colleghi europarlamentari
L’effetto che si vuole ottenere è che più attori raccolgano la proposta e la integrino nelle proprie agende politiche.
I punti 1 e 2 verranno portati avanti almeno dallo scrivente
C) CONSIDERAZIONI FINALI
C.1 Osservazioni generali
La proposta in questione sarà di non facile accoglimento presso l’opinione pubblica ma presenta alcune caratteristiche che potrebbero renderla praticabile:
si sposa con i principi espressi dall’opinione pubblica più sensibile al problema delle emergenze umanitarie
coinvolge i popoli delle nazioni europee anche nell’orgoglio nazionale
può contribuire a un rilancio dell’economia in una fase di recessione certa dovuta ai danni che il coronavirus sta producendo sul tessuto economico globale
può trovare un riscontro mediatico anche grazie al sostegno della grande industria militare, cantieristica e logistica
può trovare un sostegno tra le associazioni del settore dell’accoglienza, oggi particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla diffusione del coronavirus
C.2 Osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà
Ho avvertito l’urgenza di presentare questa proposta così anomala nel panorama politico attuale perché può essere presentata solo ed esclusivamente dal nostro movimento pirata.
Per questo motivo vi chiedo di partecipare alla discussione e di dare un voto favorevole alla presente mozione.
Se la presente mozione non raggiungerà il quorum (essendo stata prodotta per testare in tempi rapidi, con tutta l’ufficialità che la grave situazione necessita, il consenso in assemblea) ma raggiungerà un consenso superiore al cinquanta per cento, provvederò a reiterare la stessa mozione includendo tutte le osservazioni degli emendamenti che verranno sollevati.
NB: i tempi delle mozioni ordinarie non sono adeguati all’ottenimento di un risultato utile
Emendamenti:
Ho accolto l’emendamento di Solibo (per rendere chiara la parte dispositiva) attraverso un cambio della struttura della mozione
Ho accolto integralmente l’emendamento di Rebecca, a sua volta integrato da quello di Lazzaro.
Ho accolto QUASI integralmente l’emendamento di Lazzaro: l’emendamento mi è infatti piaciuto anche se ho preferito togliere la parola “federale”; questo non solo perché in un certo senso è pleonastico (quel parlamento nasce già “più o meno” federale) ma perché rischia di spostare l’attenzione dall’aspetto più carente: la prerogativa di proporre le leggi. Infatti, se sia federale o no, infatti, oggi non se ne accorgerebbe nessuno, perché tanto oggi non conta praticamente nulla