Mozione urgente: Una nuova Dunkerque per i popoli in fuga verso la Grecia

Come immagino tutti voi, sono rimasto colpito dalla situazione dei profughi che si stanno dirigendo verso le coste della Grecia. Si tratta a tutti gli effetti di un atto di guerra che la Turchia sta opponendo all’Europa in un momento di crisi economica ma anche epidemica. Ho voluto quindi presentare una mozione urgente che spero possa raccogliere il vostro consenso.

https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6816.html

Una nuova Dunkerque per i popoli in fuga verso la Grecia

Mozione urgente

La situazione drammatica dei profughi che vengono lanciati contro le coste della Grecia (paese che più di ogni altro ha vissuto sulle proprie spalle l’abbandono dell’Europa di fronte alle proprie gravi ma non imperdonabili responsabilità nazionali) come fossero bombe umane, ha acquisito uno status eccezionale, paragonabile a quello che si verifica durante lo stato di guerra.

La differenza rispetto ad altri scenari del passato è che in questo caso la dichiarazione di guerra è stata fatta all’Europa intera.

È chiaro perciò che di fronte a un attacco eccezionale di questo genere vanno assunte iniziative eccezionali.

La Turchia sta sferrando un attacco non convenzionale a tutti gli stati d’Europa senza dimenticare tuttavia che il governo turco è solo l’ultimo degli attori responsabili, dal momento che la causa prima di questa destabilizzazione continentale lo stato di guerra coinvolgere una vasta zona che va dall’Iraq alla Siria.

Potenze mondiali come Stati Uniti e Russia e potenze regionali come la Turchia e l’Iran si stanno infatti contendendo le risorse di un territorio strategico anche a scapito degli interessi strategici di tutta l’Unione Europea. La risposta dovrà pertanto essere all’altezza sia dal punto di vista militare sia da quello del rispetto dei diritti umani delle popolazioni in fuga.

Il dovere di un partito come quello pirata che ha sempre posto in cima ai propri principi il rispetto dei diritti ci costringe ad assumere una posizione chiara che concili l’interesse delle popolazioni all’interesse nazionale dei singoli stati europei.

La proposta che vi chiedo di sostenere e di portare alle istituzioni italiane e ai colleghi che siedono nel Parlamento Europeo è quella di fare in modo che la Grecia non diventi sic et simpliciter lo scudo dell’Europa, per usare l’infelice espressione di Ursula von der Leiden ma che diventi il teatro di una nuova Dunkerque. La Marina Militare dei paesi dell’Unione Europea dovrebbe impegnarsi non a respingere i profughi ma a salvarli individuando per loro delle aree di salvaguardia all’interno del territorio europeo. L’accoglienza di questi profughi, la concessione di uno status eccezionale che possa mirare a integrare queste vittime nel tessuto civile della cittadinanza Europea, dovrà divenire il progetto che da una parte serva a dimostrare al mondo intero la potenza è la civiltà dell’Europa, ma anche a rilanciare l’economia, con il coinvolgimento delle più importanti aziende del nostro paese e degli altri paesi europei e con la costruzione di nuove città e di nuovo tessuto nel quale possa essere ricostruita la dignità umana e l’integrazione di nuova manodopera tutelata dalle leggi che la civiltà occidentale ha saputo esprimere.

Il tutto, sotto lo stretto controllo degli organismi europei che, essi soli, possono garantire il rispetto di una strategia più ampia è condivisa. La presente mozione non raggiungerà sicuramente il quorum ma è stata prodotta per testare In tempi rapidi, con tutta l’ufficialità che la grave situazione necessita, il consenso in assemblea. Se il consenso sarà superiore al cinquanta per cento, provvederò a reiterare la stessa mozione includendo tutte le osservazioni degli emendamenti che verranno sollevati. In questo momento, è importante che ciascuno di noi possa dare il proprio contributo.

È importante che il messaggio che si dà a tutta la nazione sfugga alla logica della accoglienza “senza se e senza ma” che viene espresso brandita in modo strumentale per attaccare i governi in carica ma che sfugga anche alla logica dei porti chiusi, che ci rende insensibili al dolore e alle legittime e sostenibili richieste di aiuto che il resto dell’umanità ci presenta. In questo momento una proposta così anomala nel panorama politico può essere presentata solo ed esclusivamente dal nostro movimento pirata.

Per questo motivo vi chiedo di partecipare alla discussione e di dare un voto favorevole alla presente mozione.

In considerazione dell’emendamento di @solibo ho provveduto a strurrurare la presente mozione in A) premessa A.1-- criticità umanitaria al confine con la Turchia A.2-- difficoltà attuali nel proporre una soluzione B) proposta B.1-- proposta dispositiva B.2-- copertura operativa della mozione C) considerazioni finali C.1 osservazioni generali C.2 osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà D) Emendamenti

A) PREMESSA

A.1 Criticità umanitaria al confine con la Turchia

La situazione drammatica dei profughi che vengono lanciati contro le coste della Grecia (paese che più di ogni altro ha vissuto sulle proprie spalle l’abbandono dell’Europa di fronte alle proprie gravi ma non imperdonabili responsabilità nazionali) come fossero bombe umane, ha acquisito uno status eccezionale, paragonabile a quello che si verifica durante lo stato di guerra. La differenza rispetto ad altri scenari del passato è che in questo caso la dichiarazione di guerra è stata fatta all’Europa intera. È chiaro perciò che di fronte a un attacco eccezionale di questo genere vanno assunte iniziative eccezionali. La Turchia sta sferrando un attacco non convenzionale a tutti gli stati d’Europa senza dimenticare tuttavia che il governo turco è solo l’ultimo degli attori responsabili, dal momento che la causa prima di questa destabilizzazione continentale lo stato di guerra coinvolgere una vasta zona che va dall’Iraq alla Siria. Potenze mondiali come Stati Uniti e Russia e potenze regionali come la Turchia e l’Iran si stanno infatti contendendo le risorse di un territorio strategico anche a scapito degli interessi strategici di tutta l’Unione Europea. La risposta dovrà pertanto essere all’altezza sia dal punto di vista militare sia da quello del rispetto dei diritti umani delle popolazioni in fuga.

A.2 Difficoltà attuali nel proporre una soluzione

In questo momento le forze politiche europee hanno gravissime difficoltà a prendere una posizione in merito: infatti:

  1. tutte le forze politiche ritengono pericoloso occuparsi di questo argomento in un periodo storico in cui le criticità economiche e le urgenze sanitarie monopolizzano la discussione pubblica
  2. le forze politiche più orientate all’accoglienza temono, comprensibilmente, che una proposta del genere possa penalizzarle elettoralmente
  3. le forze politiche più orientate alla difesa dei confini non possono aggiungere alla dialettica nulla più di quanto non abbiano sostenuto in passato

È quindi importante che il messaggio che si dà a tutta la nazione sfugga alla logica della accoglienza “senza se e senza ma” (che viene spesso brandita in modo strumentale per attaccare i governi in carica) ma che sfugga anche alla logica dei porti chiusi (che ci rende insensibili al dolore e alle legittime e sostenibili richieste di aiuto che il resto dell’umanità ci presenta). Il dovere di un partito come quello pirata che ha sempre posto in cima ai propri principi il rispetto dei diritti ci costringe ad assumere una posizione chiara che concili l’interesse delle popolazioni all’interesse nazionale dei singoli stati europei.

B) PROPOSTA

B.1 Proposta dispositiva

Il Partito Pirata Italiano dovrà portare alle istituzioni italiane e ai colleghi che siedono nel Parlamento Europeo è quella di fare in modo che la Grecia non diventi sic et simpliciter “lo scudo dell’Europa”, per usare l’infelice espressione di Ursula von der Leyden, ma che diventi il teatro di una nuova Dunkerque.

La proposta che il Partito Pirata porterà all’attenzione delle istituzioni è di seguito esposta.

La Marina Militare dei paesi dell’Unione Europea dovrebbe impegnarsi non a respingere i profughi ma a salvarli individuando per loro delle aree di salvaguardia all’interno del territorio europeo.

Oltre al precedente costituito dallo sforzo logistico effettuato a Dunkerque, durante l’Operazione Dynamo, ricordiamo anche l’operazione eroica del '79, durante la quale la Marina Militare Italiana riuscì a compiere un’impresa straordinaria, mettendo in salvo una quantità impressionante di boat people vietnamiti. Il prestigio che deriva da quell’operazione è ancora grande ma, soprattutto, ancora più grande è l’orgoglio di avere compiuto la scelta giusta.

L’accoglienza di questi profughi e la concessione di uno status eccezionale che possa mirare a integrare queste vittime nel tessuto civile della cittadinanza Europea, dovrà divenire il progetto che da una parte serva a dimostrare al mondo intero la potenza è la civiltà dell’Europa, ma anche a rilanciare l’economia, con il coinvolgimento delle più importanti aziende del nostro paese (difesa, cantieristica navale, logistica) e degli altri paesi europei e con la costruzione di nuovi insediamenti abitativi (o sfruttando le strutture alberghiere attuali) e di un nuovo tessuto nel quale possa essere ricostruita la dignità umana e l’integrazione di nuova manodopera tutelata dalle leggi che la civiltà occidentale ha saputo esprimere.

Il tutto, sotto lo stretto controllo degli organismi europei che, essi soli, possono garantire il rispetto di una strategia più ampia è condivisa.

[integrazione dell’emendamento di Rebecca]

Oltre all’accoglieenza di persone, bambini, donne e uomini, che fuggono da guerre, sarà auspicabile una presa di posizione ferma da parte del Parlamento Europeo in merito al problema Turco nel mediterraneo.

  • il trattato del 2016 è da considerarsi risolto: una posizione adeguata alla circostanza implica richiedere la restituzione delle somme versate da parte dell’ Europa;
  • è necessario con l’occasione porre termine all’occupazione militare a Cipro nord. Attualmente, le persone greco-cipriote che avevano immobili nella parte occupata ricevono comunicazioni che i loro immobili vengono attribuite a delle famiglie, che dalla Turchia si trasferiscono a Cipro nord. Da ricordare che la popolazione greco-cipriota può visitare la parte occupata solamente da circa 5 anni. Ricordiamo che questa azione di “scambio” di popolazione sta avvenendo anche nei territori originariamente popolati dai curdi.

L’Europa dovrà dimostrare che i problemi non si possono risolvere in outsourcing, pagando somme, come è stato fatto fino ad oggi, a paesi che si sono dimostrati non affidabili e portatori di interessi opposti a quelli dell’Europa, ma richiedono soluzioni a medio lungo termine.

[/integrazione dell’emendamento di Rebecca]

B.2 Copertura operativa

La mozione, una volta approvata: 1 - sarà pubblicata sul sito del partito e diffusa su tutti i canali social 2 - sarà portata all’attenzione di tutti i contatti che riuscirò a raggiungere (parlamentari, influencer, stampa) 3 - sarà eventualmente presentata ai nostri colleghi europarlamentari

L’effetto che si vuole ottenere è che più attori raccolgano la proposta e la integrino nelle proprie agende politiche.

I punti 1 e 2 verranno portati avanti almeno dallo scrivente

C) CONSIDERAZIONI FINALI

C.1 Osservazioni generali

La proposta in questione sarà di non facile accoglimento presso l’opinione pubblica ma presenta alcune caratteristiche che potrebbero renderla praticabile:

  • si sposa con i principi espressi dall’opinione pubblica più sensibile al problema delle emergenze umanitarie
  • coinvolge i popoli delle nazioni europee anche nell’orgoglio nazionale
  • può contribuire a un rilancio dell’economia in una fase di recessione certa dovuta ai danni che il coronavirus sta producendo sul tessuto economico globale
  • può trovare un riscontro mediatico anche grazie al sostegno della grande industria militare, cantieristica e logistica
  • può trovare un sostegno tra le associazioni del settore dell’accoglienza, oggi particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla diffusione del coronavirus

C.2 Osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà

Ho avvertito l’urgenza di presentare questa proposta così anomala nel panorama politico attuale perché può essere presentata solo ed esclusivamente dal nostro movimento pirata. Per questo motivo vi chiedo di partecipare alla discussione e di dare un voto favorevole alla presente mozione. Se la presente mozione non raggiungerà il quorum (essendo stata prodotta per testare in tempi rapidi, con tutta l’ufficialità che la grave situazione necessita, il consenso in assemblea) ma raggiungerà un consenso superiore al cinquanta per cento, provvederò a reiterare la stessa mozione includendo tutte le osservazioni degli emendamenti che verranno sollevati. NB: i tempi delle mozioni ordinarie non sono adeguati all’ottenimento di un risultato utile

Spiego meglio quanto ho scritto nella mozione.

Metto l’accento sul fatto che l’Europa non ha un governo capace di risolvere questioni come una guerra non convenzionale o una pandemia.
Servirebbe un governo Europeo di tipo federale, cioè con una serie di competenze portate al livello federale.
Per poterlo fare anche tali competenze devono essere esclusive del parlamento europeo.

Sono molti anni che non se ne parla più ma esteri e difesa servono se sono europei.
Anche la salvaguardia dei confini, l’immigrazione e le dogane servono di conseguenza.
Non scrivo qui in merito alla rosa delle competenze.

Il virus è entrato in Europa prima della evidenza sui media e dei provvedimenti italiani.
Successivamente è entrato allo stesso modo in cui oggi viene portato a sud, scappando.
Chi voleva rientrare dalla Cina non potendolo fare direttamente è passato entrando da altri paesi europei.
Lo stesso vale per l’immigrazione clandestina che non può essere lasciata ai singoli stati.
L’Europa invece può istituire corridoi umanitari accogliendo, in maniera regolata e sicura, i migranti direttamente nei luoghi da cui provengono.

1 Mi Piace

Approfitto per dire a tutti che la mozione è stata ripresentata con qualche modifica

https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6819.html

Comunque quello che dici è vero. Questa mozione vuole comunque essere un modo per porre all’attenzione dell’opinione pubblica principalmente il problema contingente (i profughi) ma anche il problema generale (l’Europa)

Questo il nuovo testo (in grassetto, le novità della premessa rispetto alla vecchia mozione)

A) premessa
A.1-- criticità umanitaria al confine con la Turchia
A.2-- difficoltà attuali nel proporre una soluzione
(NUOVO)A.3-- situazione geopolitica in confusa evoluzione
B) proposta
B.1-- proposta dispositiva
B.2-- copertura operativa della mozione
C) considerazioni finali
C.1 osservazioni generali
C.2 osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà
D) Emendamenti

A) PREMESSA

A.1 Criticità umanitaria al confine con la Turchia

La situazione drammatica dei profughi che vengono lanciati contro le coste della Grecia (paese che più di ogni altro ha vissuto sulle proprie spalle l’abbandono dell’Europa di fronte alle proprie gravi ma non imperdonabili responsabilità nazionali) come fossero bombe umane, ha acquisito uno status eccezionale, paragonabile a quello che si verifica durante lo stato di guerra. La differenza rispetto ad altri scenari del passato è che in questo caso la dichiarazione di guerra è stata fatta all’Europa intera. È chiaro perciò che di fronte a un attacco eccezionale di questo genere vanno assunte iniziative eccezionali. La Turchia sta sferrando un attacco non convenzionale a tutti gli stati d’Europa senza dimenticare tuttavia che il governo turco è solo l’ultimo degli attori responsabili, dal momento che la causa prima di questa destabilizzazione continentale lo stato di guerra coinvolgere una vasta zona che va dall’Iraq alla Siria. Potenze mondiali come Stati Uniti e Russia e potenze regionali come la Turchia e l’Iran si stanno infatti contendendo le risorse di un territorio strategico anche a scapito degli interessi strategici di tutta l’Unione Europea. La risposta dovrà pertanto essere all’altezza sia dal punto di vista militare sia da quello del rispetto dei diritti umani delle popolazioni in fuga.

A.2 Difficoltà attuali nel proporre una soluzione

In questo momento le forze politiche europee hanno gravissime difficoltà a prendere una posizione in merito: infatti:

  1. tutte le forze politiche ritengono pericoloso occuparsi di questo argomento in un periodo storico in cui le criticità economiche e le urgenze sanitarie monopolizzano la discussione pubblica
  2. le forze politiche più orientate all’accoglienza temono, comprensibilmente, che una proposta del genere possa penalizzarle elettoralmente
  3. le forze politiche più orientate alla difesa dei confini non possono aggiungere alla dialettica nulla più di quanto non abbiano sostenuto in passato

È quindi importante che il messaggio che si dà a tutta la nazione sfugga alla logica della accoglienza “senza se e senza ma” (che viene spesso brandita in modo strumentale per attaccare i governi in carica) ma che sfugga anche alla logica dei porti chiusi (che ci rende insensibili al dolore e alle legittime e sostenibili richieste di aiuto che il resto dell’umanità ci presenta). Il dovere di un partito come quello pirata che ha sempre posto in cima ai propri principi il rispetto dei diritti ci costringe ad assumere una posizione chiara che concili l’interesse delle popolazioni all’interesse nazionale dei singoli stati europei.

(NUOVO)A.3 Situazione geopolitica in confusa evoluzione

Nel frattempo è atteso l’arrivo nel Mediterraneo di decine di migliatia di soldati USA per delle manovre già previste ma oggettivamente inopportune in questo momento. Una mobilitazione delle forze nazionali europee a scopo umanitario (o per meglio dire, con scopo “militare non belligerante”) sarebbe invece l’unica esercitazione sostenibile in questa fase.

Inoltre l’atteggiamento di Erdogan è cambiato, avendo chiuso temporaneamente le coste ma facendo convergere il deflusso sulle frontiere terrestri.
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/erdogan-ricatta-lue-grecia-lasci-passa-i-migranti-1837841.html
Resta comunque l’incognita di cosa succederà in futuro.

B) PROPOSTA

B.1 Proposta dispositiva

Il Partito Pirata Italiano dovrà portare alle istituzioni italiane e ai colleghi che siedono nel Parlamento Europeo è quella di fare in modo che la Grecia non diventi sic et simpliciter “lo scudo dell’Europa”, per usare l’infelice espressione di Ursula von der Leyden, ma che diventi il teatro di una nuova Dunkerque.

La proposta che il Partito Pirata porterà all’attenzione delle istituzioni è di seguito esposta.

La Marina Militare dei paesi dell’Unione Europea dovrebbe impegnarsi non a respingere i profughi ma a salvarli individuando per loro delle aree di salvaguardia all’interno del territorio europeo.

Oltre al precedente costituito dallo sforzo logistico effettuato a Dunkerque, durante l’Operazione Dynamo, ricordiamo anche l’operazione eroica del '79, durante la quale la Marina Militare Italiana riuscì a compiere un’impresa straordinaria, mettendo in salvo una quantità impressionante di boat people vietnamiti. Il prestigio che deriva da quell’operazione è ancora grande ma, soprattutto, ancora più grande è l’orgoglio di avere compiuto la scelta giusta.

L’accoglienza di questi profughi e la concessione di uno status eccezionale che possa mirare a integrare queste vittime nel tessuto civile della cittadinanza Europea, dovrà divenire il progetto che da una parte serva a dimostrare al mondo intero la potenza è la civiltà dell’Europa, ma anche a rilanciare l’economia, con il coinvolgimento delle più importanti aziende del nostro paese (difesa, cantieristica navale, logistica) e degli altri paesi europei e con la costruzione di nuovi insediamenti abitativi (o sfruttando le strutture alberghiere attuali) e di un nuovo tessuto nel quale possa essere ricostruita la dignità umana e l’integrazione di nuova manodopera tutelata dalle leggi che la civiltà occidentale ha saputo esprimere.

Il tutto, sotto lo stretto controllo degli organismi europei che, essi soli, possono garantire il rispetto di una strategia più ampia è condivisa.

Oltre all’accoglieenza di persone, bambini, donne e uomini, che fuggono da guerre, sarà auspicabile una presa di posizione ferma da parte del Parlamento Europeo in merito al problema Turco nel mediterraneo.

il trattato del 2016 è da considerarsi risolto: una posizione adeguata alla circostanza implica richiedere la restituzione delle somme versate da parte dell’ Europa; è necessario con l’occasione porre termine all’occupazione militare a Cipro nord. Attualmente, le persone greco-cipriote che avevano immobili nella parte occupata ricevono comunicazioni che i loro immobili vengono attribuite a delle famiglie, che dalla Turchia si trasferiscono a Cipro nord. Da ricordare che la popolazione greco-cipriota può visitare la parte occupata solamente da circa 5 anni. Ricordiamo che questa azione di “scambio” di popolazione sta avvenendo anche nei territori originariamente popolati dai curdi. L’Europa dovrà dimostrare che i problemi non si possono risolvere in outsourcing, pagando somme, come è stato fatto fino ad oggi, a paesi che si sono dimostrati non affidabili e portatori di interessi opposti a quelli dell’Europa; è invece necessario trovare soluzioni a medio e lungo termine che possono realizzarsi solo con un rapido rafforzamento dell’Unione Europea; questo sarà possibile solo attraverso un parlamento con piene prerogative legislative e competente sui problemi internazionali oltre che un governo realmente elettivo dotato delle necessarie risorse non solo finanziarie.

B.2 Copertura operativa

La mozione, una volta approvata: 1 - sarà pubblicata sul sito del partito e diffusa su tutti i canali social 2 - sarà portata all’attenzione di tutti i contatti che riuscirò a raggiungere (parlamentari, influencer, stampa) 3 - sarà eventualmente presentata ai nostri colleghi europarlamentari

L’effetto che si vuole ottenere è che più attori raccolgano la proposta e la integrino nelle proprie agende politiche.

I punti 1 e 2 verranno portati avanti almeno dallo scrivente

C) CONSIDERAZIONI FINALI

C.1 Osservazioni generali

La proposta in questione sarà di non facile accoglimento presso l’opinione pubblica ma presenta alcune caratteristiche che potrebbero renderla praticabile:

si sposa con i principi espressi dall’opinione pubblica più sensibile al problema delle emergenze umanitarie coinvolge i popoli delle nazioni europee anche nell’orgoglio nazionale può contribuire a un rilancio dell’economia in una fase di recessione certa dovuta ai danni che il coronavirus sta producendo sul tessuto economico globale può trovare un riscontro mediatico anche grazie al sostegno della grande industria militare, cantieristica e logistica può trovare un sostegno tra le associazioni del settore dell’accoglienza, oggi particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla diffusione del coronavirus C.2 Osservazioni specifiche sull’approvazione in Agorà

Ho avvertito l’urgenza di presentare questa proposta così anomala nel panorama politico attuale perché può essere presentata solo ed esclusivamente dal nostro movimento pirata. Per questo motivo vi chiedo di partecipare alla discussione e di dare un voto favorevole alla presente mozione. Se la presente mozione non raggiungerà il quorum (essendo stata prodotta per testare in tempi rapidi, con tutta l’ufficialità che la grave situazione necessita, il consenso in assemblea) ma raggiungerà un consenso superiore al cinquanta per cento, provvederò a reiterare la stessa mozione includendo tutte le osservazioni degli emendamenti che verranno sollevati. NB: i tempi delle mozioni ordinarie non sono adeguati all’ottenimento di un risultato utile

Emendamenti:

Ho accolto l’emendamento di Solibo (per rendere chiara la parte dispositiva) attraverso un cambio della struttura della mozione

Ho accolto integralmente l’emendamento di Rebecca, a sua volta integrato da quello di Lazzaro.

Ho accolto QUASI integralmente l’emendamento di Lazzaro: l’emendamento mi è infatti piaciuto anche se ho preferito togliere la parola “federale”; questo non solo perché in un certo senso è pleonastico (quel parlamento nasce già “più o meno” federale) ma perché rischia di spostare l’attenzione dall’aspetto più carente: la prerogativa di proporre le leggi. Infatti, se sia federale o no, infatti, oggi non se ne accorgerebbe nessuno, perché tanto oggi non conta praticamente nulla