Questo mi sembra evidente. Cercherò di porre rimedio il prima possibile.
No. Neanche un po’.
Il membri di questo partito devono condividere un metodo. I contenuti devono emergere dialetticamente dall’applicazione sistematica di quel metodo.
In altri termini, il Partito Pirata non dovrà mai stabilire cosa gli iscritti devono fare o pensare. Ma deve caratterizzarsi per COME gli iscritti ragionano e discutono insieme.
Perché era un Programma Elettorale. Una serie di promesse che potresti veramente sperare di mantenere solo se ti votasse il 50%+1 degli aventi diritto. Ahimè non abbiamo preso il 50%+1 dei voti. Di quei milioni di elettori cui hai parlato, quel programma ne ha convinti troppo pochi. E siamo d’accordo che probabilmente quello vecchio ne avrebbe convinti persino meno.
Il problema è che stai cercando di imporre il punto di partenza per l’elaborazione futura di questo partito. Esattamente come @lynX ma con obiettivi antitetici. Con una differenza: LynX in questo discorso è coerente. Tu invece sostieni di non voler imporre agli iscritti cosa pensare, ma nei fatti provi ad imporlo.
La mia proposta, abrogarli entrambi, non ti ha convinto perché ti impedirebbe di influenzare la prossima Assemblea Permanente, imponendo come punto di partenza forte un Programma che ti piace. Piace anche a me, ma pur non essendo libertario, io sono curioso nei confronti degli altri iscritti.
Tu no. Tu vuoi imporre la tua linea strategica approfittando del vantaggio tattico di cui disponi. Sei in linea con l’etica libertaria, un’etica in cui il soggetto si batte per massimizzare la propria libertà, non necessariamente quella altrui. Ma non sei coerente con quel che dici.
Noi Pirati.
Non rappresento nessuno, perché i pirati non hanno bisogno di intermediari per esprimersi. Non sono famoso. E ti dirò, i migliori hacker che ho conosciuto, si tengono ben lontani dalla ribalta. Per ragioni che pensavo conoscessi, ma su cui puoi chiedere a Luigi Gubello e Luigi Di Liberto.
In effetti in queste domande (come d’altronde in tutti i tuoi post su questi temi) emerge chiaramente quanto profondamente tu abbia interiorizzato l’egemonia culturale del Capitalismo statunitense.
Hai mai pensato che la tua idea di successo potrebbe non essere condivisa dagli altri?
Se perseguissi la fama o il potere, non sarei un hacker.
E non sarei più in Italia da un pezzo.
I miei obiettivi sono molto più vasti ed articolati, molto più ricchi e divertenti, più esigenti ed ambiziosi. Il Partito Pirata può essere uno strumento per raggiungerli. O no. C’erano prima, ci saranno dopo.
Ma non temere, nessuno ti “perculerà” in futuro: Fassino è un “professionista” della politica. Per questo lo prendono in giro.