Naji al-Jerf killed in silence - giornalisti che lavorano sul Daesh sono in pericolo in Turchia?

Naji al-Jerf, giornalista siriano, attivista del gruppo “Raqqa is being slaughtered silently”, è stato assassinato in Turchia a Gaziantep domenica 27 dicembre 2015. Aveva appena pubblicato un documentario su Daesh (o Isis) e stava lavorando ad un secondo documentario.

Isil in Aleppo - by Naji Jerf

https://www.youtube.com/watch?v=ZSWqFD7fArI

Chiara Cruciati lo racconta sul manifesto e descrive la situazione di pericolo per i giornalisti in Turchia, dove gli assassini del Daesh entrano senza problemi evidentemente (in Turchia negli ultimi mesi sono stati trovati morti Jacqueline Sutton giornalista dell’Institute War and Peace Reporting – IWPR– ex-BBC, e Ibrahim Abdel al Qader e Fares Hammadi di Raqqa is being slaughtered silently).

Naji al-Jerf ucciso in silencio - di Chiara Cruciati

Siria. Il regista siriano freddato in Turchia lavorava ad un nuovo documentario sulla Siria ai tempi dell’Isis. Prima di lui altri attivisti di “Raqqa viene massacrata in silenzio” sono morti in territorio turco, insicuro per i giornalisti. Protetta dalla cortina di impunità di Bruxelles, Ankara reprime le voci critiche

L’articolo riporta il sospetto che anche il governo turco sia coinvolto. Ad esempio a novembre sono stati arrestati due giornalisti turchi, Can Dündar e Erdem Gül del Cumhuriyet, che avrebbero pubblicato le prove che i servizi segreti turchi (MIT) hanno consegnato armi al Daesh (ho trovato solo questo, i link di Reporters San Frontiers –RSF– sono rotti, mi aiutate a trovare le pubblicazioni incriminate?). Adesso rischiano la pena di morte, qui l’appello di RSF per liberarli.