Comune-info.net | Franco Lorenzoni | 11/05/2015
Non sarà facile fermare il disegno di legge sulla Buona scuola e non sappiamo cosa lasceranno questi mesi di incontri, proteste, scioperi. Tuttavia, intorno al grido in difesa della scuola di tutti emergono idee e sperimentazioni incoraggianti, spazi in cui insegnanti, studenti, genitori, realtà sociali reimmaginano l’apprendere, mettono in comune il rifiuto della scuola azienda, costruiscono inedite relazioni sociali nei territori. Nella settimana delle proteste contro le prove Invalsi e che potrebbe essere decisiva per la Buona scuola, offriamo questo saggio di Franco Lorenzoni, maestro, sull’educare alla libertà. Abbiamo bisogno di metterci in gioco e di mettere al centro della scuola bambini e ragazzi, spiega Lorenzoni, di intrecciare saperi, di creatività e di uscire dalla scuola, di fare più che di annunciare (o chiedere) una scuola diversa, abbiamo bisogno di “disubbidire ad ogni ordine prestabilito, stando sempre dalla parte dei più deboli” e di “costruire momenti e contesti, anche piccoli, limitati e minoritari, in cui si possano sperimentare frammenti di relazioni umane e di incontro con il mondo aperti e vitali, che mettano in causa attivamente ogni assuefazione passiva al mondo”
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