Ciao Michele, innanzitutto benvenuto.
Provo a risponderti io, ma invito anche tutti gli altri a correggere le mie valutazioni.
I pirati nascono inizialmente nell’ambito delle lotte per i diritti digitali e per la difesa della libertà della rete, ben presto comprendono che questi diritti sono imprescindibili dal resto dei diritti civili e, soprattutto, che non ci sono diritti di sorta senza una maggiore giustizia sociale. I Pirati sono progressisti ma anche liberali, sono convinti che la ricchezza vada meglio condivisa e che la libertà come la conoscenza vada difesa ad ogni costo.
Come ottenere una maggiore giustizia sociale? Contrastando quelle che sono le tare endemiche di questo paese, provo ad elencare le principali, non necessariamente nell’ordine di gravità
- Corruzione
- Evasione fiscale, elusione, inefficienza della macchina amministrativa
- Deriva culturale, cattiva qualità e scarso pluralismo dell’ informazione, degrado della qualità dell’istruzione,
- Costante attacco alla privacy, moltiplicazione delle forme di controllo e tracciamento degli individui
- La totale mancanza di sostegni al reddito, allargamento della forbice tra ricchi e poveri, mercato del lavoro bloccato dalle rendite di posizione
Dove vogliamo andare?
Già riuscire a farci conoscere e possibilmente partecipare alle elezioni, anche in singoli comuni, sarebbe un enorme successo. Abbiamo bisogno di guadagnare visibilità. Dal canto mio sono sicuro che un bacino elettorale in questo paese per i pirati ci sarebbe. Non ti nascondo però che è estremamente difficile per un partito come il nostro, senza forza economica e comunicativa (noi non abbiamo un Beppe Grillo) riuscire ad imporsi all’attenzione dell’opinione pubblica.
Ovunque si pensi di andare, per noi è tassativo crescere.
Spero di non aver smontato il tuo entusiasmo e spero piuttosto che tu abbia idee ed energia da immettere nel motore.