Open source ecology

sarebbe utile creare una rete di comunità autogestite e solidali, rurali e urbane, già costituite o in formazione, che si aiutano a vicenda e collaborano all’allargamento della rete, sostenendo i nuovi progetti. :alien: :alien: :alien: che ne dite?

Puoi spiegare meglio il progetto? Che cosa potrebbe fare concretamente ognuno di noi per aiutare? Puoi fare degli esempi delle comunità da mettere in rete? La rete potrebbe nascere con degli scopi specifici?

Ah, poi esistono già delle reti (per esempio RIVE). Creare una rete di gruppi credo che sia un lavoro veramente faticoso, ma può ovviamente valerne la pena, se inquadriamo bene l’idea e abbiamo un obiettivo importante preciso. Inoltre teniamo ben presente che una rete si costruisce tra tanti nodi, quindi prima di tutto bisogna convincere i nodi, dopo aver capito quali, che vale la pena mettersi in rete :wink:

io pensavo a qualcosa di molto più concreto ed “efficace” rispetto alla RIVE. non una generica associazione alla quale aderiscono gli ecovillaggi, ma una rete tra comunità che si aiutano a vicenda e supportano quelle nascenti. :alien: le comunità da mettere in rete sono gli ecovillaggi, cohousing, cioè comunità nelle quali le persone vivono. quindi non associazioni, o luoghi di ritrovo e di incontro, ma progetti stanziali. :european_castle:

che ne vale la pena è evidente, il problema non è convincerli, è trovare le forze per farla nascere

intanto convincere il partito pirata a supportare la cosa :smirk:

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La cosa è interessante ma sono duro di capoccia. Fammi degli esempi molto concreti se no non capisco. Per esempio, io studio medicina e non ho competenze informatiche particolari. In che modo potrei dare una mano a fare la rete? Di cosa avrebbe bisogno questa rete?

E’ ancora un po’ troppo vago. Dare supporto in che modo?

Dire genericamente “che figo, vi appoggiamo” mi parrebbe una marchetta/dichiarazione vuota, poco più di un like su Facebook come efficacia.

Supporto materiale per creare la rete? Mi pare un lavoro più adatto ad un’associazione creata ad hoc.

Invece, ci sono riforme che vanno introdotte per renderlo attuabile? Quali potrebbero essere gli obiettivi politici? Approfondirei questo, se posso dare un suggerimento. Dopodiché si cerca di capire cosa può servire a perseguire l’obiettivo, si lancia il progetto e si cercano volontari.

di tutto!!! io gli esempi concreti te li potrei fare, ma non vorrei correre troppo… cmq solo per fare esempi buttati proprio a casaccio: una piattaforma informatica per raccogliere le persone interessate, scambi di lavori nella stagione estiva, gruppi di acquisto solidali tra le comunità su larga scala, wikibooks per la permacultura e altre tecnologie, portare in Italia open source ecology… basta??? :smile:

la prima da cosa da fare è stendere un progetto, la seconda contattare le realtà da mettere in rete

no, questo direi che non è l’obiettivo prioritario della rete, o almeno non si comincia da qui.


aggiungo che questa è un’esigenza già sentita dagli ecovillaggi e della quale si parla da anni senza combinare nulla :cold_sweat: e che come vedi dai link gli strumenti già ci sono, si tratta solo di metterli insieme e farli funzionare!! :alien:

Forse non mi sono spiegato bene: “quali potrebbero essere gli obiettivi politici (riforme/leggi) utili a supportare una rete del genere?”, non “quali dovrebbero essere gli obiettivi politici della rete?”.

non conoscevo questo progetto, lo sto leggendo ora e mi sembra estremamente interessante! Approfondiamo il discorso.

non posso che risponderti come sopra, non credo il problema iniziale siano le leggi, anzi credo che quello sia l’ultimo dei problemi da affrontare.

è molto interessante, quanto abbandonato!! :sob: ma se si mettessero insieme e in connessione le energie ora disperse anche questo si potrebbe far ripartire, come tanti altri!

come per i pirati, finchè eravamo dispersi non riuscivamo a fare nulla, con il partito pirata invece le possibilità di moltiplicano!! :smile: