La mafia riesce a sputtanare pure l’eolico. Quest’obiezione non può essere valida se diretta a una tecnologia. https://www.google.com/search?q=eolico+mafia&
Sì ma l’eolico non è lontanamente altrettanto pericoloso.
Dallo stesso articolo:
Whilst the share of energy production from renewable technologies is slowly growing, 96 percent of global energy production is produced from fossil fuels, nuclear and traditional biomass sources. Our global transition to renewable energy systems will be a process which takes time—an extensive period during which we must make important choices on bridging sources of energy production. The safety of our energy sources should be an important consideration in designing the transitional pathways we want to take.
la mafia sputtana tutto, qualsiasi cosa,è un cancro. E lo fa con metodi violenti.
Se si spacca una pala eolica al massimo ucciderà una mucca, una pecora, quel povero cristo che passava di la o stava facendo manutenzione…e magari sarebbe morto d’infarto da li a poco per altir motivi…tiè in calabria può finire in testa ad uno squalo bianco…ma poi la cosa finisce li…è una pala che gira… Non c’è paragone con fissione nucleare, inceneritori, etc etc
Aggiungiamo che gli “incidenti” comportano tempi lunghissimi di smaltimento degli inquinanti. Di norma negli impianti si fa di TUTTO per evitare di utilizzare sostanze molto pericolose, allo scopo di evitarne gli effetti. Non viviamo in n mondo IDEALE, guasti ed ERRORI sono la nostra prtatica quotidiana. Non viviamo in un modellino teorico ma nell’ UNICO mondo reale. Senza via di fuga.
Ok, ma è appunto l’essenza del documento discusso che i rari errori nell’interazione col nucleare alla fine hanno messo il pianeta meno in pericolo di quanto lo fa il CO² e HFO. Un pensiero che non mi aspettavo, ma se così è, dobbiamo riconsiderare certe cose.
Beh, pare che a Chernobyl gli animali non la pensino allo stesso modo; ormai la natura ha ripreso il controllo della zona di esclusione. Il disastro nucleare pare aver avuto conseguenze minori rispetto alla mera presenza umana…
Di uomini distrutti dall’ incidente ce ne sono stati troppi. Dai volontari dei primi giorni ai meno “volontari” dei giorni successivi, penso ci sia qualche studio con le statistiche. Non fu una sciocchezza sugli uomini (che sono stati monitorati a differenza degli animali).
No, non è una sciocchezza ma è molto meno rispetto agli effetti dell’uso di combustibili fossili, che è il punto dell’articolo all’inizio del thread.
Dunque abbiamo selezionato specie resistenti alle radiazioni nucleari.
Beh, in effetti qualcosa di buono forse lo lasceremo su questo pianeta.
Dopo di noi.
Suppongo che quando dici “molto meno” ti riferisci all’ impatto sul pianeta intero. Io ritengo estremamente pericoloso e disumano incaricare alcune minoranze di sopportare i rischi di tecnologie il cui uso GLOBALMENTE risparmia l’ intero pianeta. Tenderei anche ad escludere la scelta di imporre a chi la ritiene una buona scelta, di vivere nelle zone ove i rischi di disastro sarebbero piu alti (vicino alle centrali, o alle zone di stoccagio). Rimane comunque una buona idea che il direttore tecnico di una diga debba vivere, con la famiglia, ai piedi della stessa, come pure il possibile direttore di una centrale atomica vicino ad essa.
Le esternalità vanno quantificate. Quali sono le esternalità di una centrale nucleare? Quali sono le esternalità del bruciare combustibili fossili?
Se tu mi dici che dobbiamo crepare respirando inquinanti e cuocendo vivi perché “gnegnegne il nucleare è pericoloso” (senza quantificare, ovviamente) allora quello irresponsabile qui sei tu.
E se permetti, trovo più disumano tenere la gente in ostaggio per “assicurarsi” che i responsabili tecnici delle infrastrutture lavorino bene. Con il livello di stress derivato dalla tua imposizione, ma neanche per sbaglio lavoreranno tranquilli: il direttore della diga se ne va a friggere panelle, altro che produrti energia idroelettrica.
Non capisco cosa intendi per “esternalita’”, Il quantificare i rischi pratici del nucleare e’ presto fatto, devo trovare i dati sugli ultimi incidenti. Quantificare i danni della CO2 credo sia piu difficile, forse spannometricamente si puo’ provare. Io non riesco a pensare ad altri metodi( oltre al richiamo alla coscienza del responsabile) per far si che i rischi siano sapientemente ridotti al minimo. Penso li si possa motivare con un buono stipendio, quello si, ma non riesco ad immaginare una tecnica per garantire alla comunita’ che non si accetti di correre qualche rischio.
Sono studi fatti a convenienza, non hanno niente di scientifico. La tecnica é di mettere nell’articolo le cose che ti convengo e tralasciare gli elementi che non provano il tuo teorema. Per esempio, la statistica calcola le morti ma non calcola i tempi di recupero del territorio in caso di incidente nucleare. Chernobyl é ancora inabitata. Supponiamo di mettere una centrale nucleare in nord Italia, una nel centro e una nel Sud. Quanta parte del territorio diventa inabitabile e per quanti anni in caso di incidente? Quali sono i costi per la popolazione che diventa da un giorno all’altro rifugiata e perde tutti i suoi averi, case comprese in una notte? Per quanto riguarda lo stoccaggio, c’é bisogno di luoghi sicuri da terremoti, bombardamenti e attacchi terroristici per tot-mila anni. Siamo sicuri di poter fornire questa stabilitá? E poi, scommettere su una fonte di energia non rinnovabile é come mangiare verdura senza conservare i semi. Abbiamo un motore a fissione nucleare giá in funzione con zero stoccaggio e a distanza di sicurezza, si chiama Sole.
Portate i dati o continuerete a discutere soltanto delle vostre opinioni. #DataOrSTFU
Dati:
- Chernobyl dopo tanti anni é ancora disabitata
- In Italia non ci sono luoghi abbastanza isolati da gestire correttamente un incidente come quello di Chernobyl.
- In Italia non ci sono luoghi sicuri dove stoccare inquinamento nucleare per tot-mila anni, per via dei terremoti e dell’instabilitá politica.
- Il nucleare, non é un’energia rinnovabile, cioé esiste un momento nel futuro in cui il numero di scorie da stoccare sará enorme e la risorsa diventerá difficile da reperire. Da wikipedia: “La Commissione europea si è espressa definendo che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile”
Elaborazione: I rischi per la qualitá della vita e la protezione dell’ecosistema sono molto piú elevati rispetto ad altre forme di reperimento energetico.
Conclusione: La scelta del nucleare come risorsa energetica non é una scelta ecosostenibile. Aggiungo anche che una posizione nuclearista interromperebbe immediatamente i rapporti con i Verdi europei.
Riferimenti:
Non vedo i dati. Hai solo reiterato le tue opinioni. Su quelle pagine c’è scritto esattamente che è meno pericoloso di carbone e petrolio, che è la stessa cosa che sostiene l’articolo all’inizio: quindi?
I verdi europei non sono depositari della verità assoluta (nota a margine): io ad esempio sostengo alcune loro battaglie, ma non tutte (come quella contro il nucleare).
E chi ha detto che voglio una posizione nuclearista?
La posizione che voglio è “gli idrocarburi sono un problema enormemente più grande di quelli dovuti alla produzione elettronucleare.”
E comunque anche i Verdi possono cambiare idea. Greenpeace nasceva nuclearista, e l’antinuclearismo dei verdi è una questione di pacifismo più che di ambientalismo.
O almeno la posizione dei verdi con cui si può parlare…