Portate i dati o continuerete a discutere soltanto delle vostre opinioni. #DataOrSTFU
Dati:
- Chernobyl dopo tanti anni é ancora disabitata
- In Italia non ci sono luoghi abbastanza isolati da gestire correttamente un incidente come quello di Chernobyl.
- In Italia non ci sono luoghi sicuri dove stoccare inquinamento nucleare per tot-mila anni, per via dei terremoti e dell’instabilitá politica.
- Il nucleare, non é un’energia rinnovabile, cioé esiste un momento nel futuro in cui il numero di scorie da stoccare sará enorme e la risorsa diventerá difficile da reperire. Da wikipedia: “La Commissione europea si è espressa definendo che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile”
Elaborazione: I rischi per la qualitá della vita e la protezione dell’ecosistema sono molto piú elevati rispetto ad altre forme di reperimento energetico.
Conclusione: La scelta del nucleare come risorsa energetica non é una scelta ecosostenibile. Aggiungo anche che una posizione nuclearista interromperebbe immediatamente i rapporti con i Verdi europei.
Riferimenti:
Non vedo i dati. Hai solo reiterato le tue opinioni. Su quelle pagine c’è scritto esattamente che è meno pericoloso di carbone e petrolio, che è la stessa cosa che sostiene l’articolo all’inizio: quindi?
I verdi europei non sono depositari della verità assoluta (nota a margine): io ad esempio sostengo alcune loro battaglie, ma non tutte (come quella contro il nucleare).
E chi ha detto che voglio una posizione nuclearista?
La posizione che voglio è “gli idrocarburi sono un problema enormemente più grande di quelli dovuti alla produzione elettronucleare.”
E comunque anche i Verdi possono cambiare idea. Greenpeace nasceva nuclearista, e l’antinuclearismo dei verdi è una questione di pacifismo più che di ambientalismo.
O almeno la posizione dei verdi con cui si può parlare…
I periodi vanno letti per intero, dice che é piú pulita dal punto di vista delle emissioni CO2, cioé che il nucleare emette meno CO2 rispetto alle fonti fossili. Non so cosa intendi per “Dati” pensavo ti riferissi al concetto di Dato oggettivo, ti garantisco che ció che ho scritto alla voce Dati non é opinione personale ma corrisponde alla definizione di dato oggettivo, nel senso scientifico del termine.
Diciamo che questa cosa é a lato, nel senso che non si deve essere per forza d’accordo con i Verdi, peró mi é sembrato di capire che precedentemente i Pirati hanno aderito al gruppo dei Verdi e comunque nel manifesto ci sono delle chiare note ecologiste…
Eh, appunto. Non ti sei reso conto che siamo in piena emergenza climatica?
L’ecologismo è incompatibile con l’antinuclearismo, per quanto mi riguarda. Buttare inquinanti in atmosfera è molto più grave che stoccarli da qualche parte in discarica, ma confinati, anche se non perfettamente. Almeno fin quando non si può arrivare a una produzione 100% rinnovabile.
Ma nel caso del nucleare il problema è tecnologico: con abbastanza ricerca, le scorie le tratti e/o ne estrai altra energia. Con gli idrocarburi, invece: bruciandoli tiri fuori CO2, non scappi da ciò.
Ok, ne prendo atto. Ma allora ti chiedo qual é il risultato che vuoi ottenere con quella posizione. Cioé intendi concludere che le centrali a energie fossili andrebbero sostituite con quelle nucleari? O che andrebbero sostituite con le energie rinnovabili?
Il mio punto invece é che se tu propendi per la prima conclusione io credo che il nucleare non sia scalabile, cioé per produrre la stessa quantitá di energia che oggi si produce con le energie fossili dovresti cominciare a produrre tante di quelle scorie nucleari da rendere maggiormente probabili sia gli incidenti su centrali in funzione, sia gli incidenti su materiale stoccato. Che, andrebbe protetto anche da potenziali minacce, perché é un’arma biologica.
Non so se ci sono studi a riguardo, ma per dimostrarlo é sufficiente vedere quante scorie produce una centrale fare una valutazione sui megawatt e fare un rapporto. Cosí a occhio, direi che il nucleare non é scalabile, per utilizzare un termine informatico.
Nessuna delle due alternative che proponi è praticabile. Andrà usato un mix delle due cose più batterie di accumulo etc etc. Non è che una montagna di litio sia meno pericolosa, da un punto di vista pratico. Anzi.
A lungo termine il nucleare andrà sostituito con più batterie di accumulo o tecnologie nucleari migliori, ma sicuramente non è sostenibile tenerci le centrali a combustibili fossili.
Le scorie non sono così tante, le stai sopravvalutando. Quelle davvero pericolose sono pochi metri cubi a centrale (se guardi la massa sembrano tante, ma l’uranio è uno degli elementi più pesanti che esistano).
Concordo che non si puó piú ragionare sul futuro energetico in termini di energia fossile, ma resta il dato oggettivo che ad oggi non esiste un solo sito di stoccaggio definitivo sul pianeta. Per esempio, gli stati uniti ne hanno 121 provvisori e non hanno in progetto di costruirne uno definitivo. Il fatto che la dimensione (credo una trentina di metri cubi all’anno che peró tradotte in massa sono tonnellate) non sia cosí elevata non é un elemento che risolve il problema di sicurezza del territorio di stoccaggio.
Ma secondo me, c’é anche un’altra questione che non abbiamo affrontato: Sia nell’utilizzo di energia fossile, sia nell’utilizzo di energia nucleare l’inquinamento non é conseguenza della tecnologia, l’inquinamento é intrinseco alla produzione di energia e la tecnologia serve per “pulire”, perdonami il termine. Invece nel caso delle energie rinnovabili, l’inquinamento non é legato all’energia in sé, ma é generato dalla tecnologia che cerca di immagazzinarla. Ergo (spoiler, questa é un’opinione) che ottimizzando la tecnologia della produzione di un’energia rinnovabile sará possibile creare dei silos energetici completamente puliti, mentre nel caso del nucleare e delle energie fossili non sará mai possibile liberarsi dell’inquinamento intrinseco che generano. Perché la generazione delle scorie é parte del processo di creazione dell’energia.
Secondo me diversificando le energie rinnovabili si ottengono risultati migliori, e considerando che l’Italia non ha grandi riserve energetiche cercare di assumere la leadership nella progettazione di tecnologie sulle energie rinnovabili potrebbe generare anche interessanti ricadute. Basti pensare, per esempio, al problema delle nostre basi Enel in Nord Africa, che prima o poi ci scoppierá in mano.
Ma soprattutto consci dei possibili rischi, non dovrebbe spettare alla popolazione locale la decisione? Dato che saranno loro a subire la maggior parte delle esternalita negative?
Vanno quantificate, o stiamo parlando del nulla.
Le esternalità negative locali sono molto maggiori del nucleare nel caso di una centrale a carbone o olio pesante. Quelle diffuse sono maggiori anche nel caso di una centrale a gas.
No, per me la popolazione locale dovrebbe avere l’ultima voce in capitolo sempre, anche se lo Stato volesse aprire una fabbrica di gelati,a maggior ragione quando ci sono dei rischi.
Salvo casi di sicurezza nazionale… In pratica il municipio dovrebbe avere l’ultima parola su tutto, a meno che le sue decisioni procurino danni, in quel caso lo Stato centrale,come guardiano notturno, interviene e prende in mano la situazione.
da lavoratrice del settore gas posso affermare con estrema certezza che anche gas naturale e bio gas possono essere ottimi sostitutivi del carbone e del petrolio ma solo se affiancati da energie rinnovabili e a differenza del nucleare non produce scarti e non è pericoloso. Questo discorso andrebbe fatto nell’ottica della decarbonizzazione che è un obiettivo europeo del quadro per il clima e l’energia del 2030
Il discorso sulla mafia vuol dire tutto e vuol dire niente. Bisogna analizzare caso per caso e capire bene cosa succede in determinati ambiti perché fino ad ora ho visto mafie arricchirsi sull’eolico e altre osteggiare i gasdotti perché non incluse nella costruzione. Ovvio che quando girano soldi le mafie di palesino. Sta alle aziende dotarsi di codici etici e di audit adeguate alle criticità
a proposito vi consiglio di vedere la serie “chernobyl”
parli di stoccaggio, liquefazione o rigassificazione?
parlavo di combustione, pensando alla CO2 rilasciata in atmosfera.