[quote]Alle elezioni europee del 2014 il Partito Pirata, novità assoluta dello scenario politico in quanto fondato solo l’anno prima, fece parlare molto di sé, mettendo in dubbio tutte le realtà storiche esistenti. In realtà Partiti pirata a livello locale esistevano già da tempo, la nuova realtà internazionale fondata in vista delle elezioni europee voleva coordinarli per entrare appunto al Parlamento europeo. Il primo Partito Pirata nasce in Svezia nel 2006. I punti fondamentali dei loro programmi sono il rafforzamento dei diritti civili, maggiori istituti di democrazia liquida, la riforma del diritto d’autore e dei brevetti, la libertà di circolazione della conoscenza, la protezione dei dati personali, maggiore trasparenza e libertà d’espressione, l’educazione libera. Sostenitori della democrazia liquida, per certi versi si possono accostare al Movimento 5 stelle. Come i pentastellati infatti alla base del loro manifesto politico c’è internet, e così alla base del Partito Pirata, sia nel bene che nel male, c’è il web, ma il grande obiettivo è quello di “realizzare a livello mondiale un reddito di esistenza per mitigare povertà e migrazioni, e offrire sistemi scolastici e universitari gratuiti”. LA DEMOCRAZIA LIQUIDA La filosofia del Partito Pirata si fonda su una democrazia liquida, in cui “il potere viene distribuito, e volendo delegato a persone di fiducia e per temi specifici, costantemente controllato e revocabile”. Il primo nato è stato lo svedese all’inizio del 2006. In Italia il Partito pirata non riuscì a fare una propria lista e si presentò alle elezioni europee in lista con L’altra Europa. Ottenne un solo seggio al parlamento, grazie ai voti provenienti dalla Germania. A queste elezioni il Partito pirata italiano si presenta con una propria lista, dopo aver appoggiato in passato soprattutto liste di sinistra. Nonostante non venga citato spesso dai media, in paesi come la Repubblica Ceca è una grossa forza politica tanto che nelle ultime elezioni nazionali ha preso ben il 10% dei voti. Al voto di oggi il capolista del partito nel nord ovest è Luigi Di Liberto, fondatore della web community Tnt Village; altro candidato piuttosto conosciuto è Luigi Gubello, un hacker salito alla notorietà per aver violato la piattaforma Rousseau. A proposito di internet e web, il candidato capolista del Partito Pirata alle Europee 2019 è Luigi Gubello, colui che si dice abbia hackerato la piattaforma M5s Rousseau. “Ho solo segnalato una problematica allo staff, solo per avvisarli del rischio che correvano loro e i loro utenti. Mi hanno risposto e mi hanno chiesto se conoscevo altre problematiche”, ha dichiarato a Rai Radio1 Un Giorno da Pecora nei giorni scorsi. In merito al Partito Pirata invece ha spiegato che il programma per le Elezioni Europee 2019 è stato concordato con gli altri partiti Pirata d’Europa.
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