Intanto non sarebbe l’intera popolazione ma solo un sottoinsieme autoselezionato e non necessariamente rappresentativo. E poi: perché? Sarebbe uno strumento estremamente impegnativo per ottenere il risultato di una serie di sondaggi.
Ovviamente sarebbe un sottoinsieme dato solo da coloro che dovessero decidere di partecipare e non vedo la differenza con quello che già accade all’interno del PP (come detto in precedenza potrebbero esserci vincoli di cui io non sono a conoscenza, in tal caso non esitare a correggermi).
Per dare la possibilità a chiunque di esprimersi su regolamentazioni che potenzialmente possono impattare l’intera popolazione e quindi anche coloro a cui io credo sia giusto dare la possibilità di partecipazione a LQFB.
No, vincoli no. Ma lqfb è una cosa impegnativa, e nulla di che: ti aiuta a votare e verbalizzare, ma la Politica è fuori. Non capisco perché vuoi proporre a “tutti” un impegno simile.
Se gli utenti non sono propriamente iscritti un webmaster di LQFB potrebbe disturbare le loro capacità di fare login, selezionandoli per esempio attraverso il loro posizionamento politico in passato. Non essendo tesserati non avrebbero immediati diritti legali ad esigere il ripristino dell’accesso… potrebbe essere un problema… o forse no…
sia dall’esterno apportando voti contrari al bene pubblico per screditare facilmente il partito intero e i suoi metodi.
Richiede il complotto di tot persone certificate via SPID… è improbabile. Se le persone si fanno il lavoro di certificarsi, tipicamente votano con la propria opinione. Se le scelte da intraprendere sono troppo specifiche e non ideologiche, allora il gruppo cospirativo si ritroverebbe comunque a votare ognuno con la propria prospettiva…
E poi ricorda che via JavaScript si possono far fare ad un utente molte cose
LQFB funziona anche con JS spento… it’s old-school.
La democrazia liquida modella esattamente questo tipo di fluttuazioni con le deleghe… e stando ad https://arxiv.org/abs/1503.07723 questo metodo funziona.
In pratica sailor sta chiedendo di fare la bicamerale che avevamo votato di fare nel 2013 o giù di li, e poi non si è fatto…
La rinomata agenzia sondaggistica FORSA nel 2012 disse ai Piraten che erano rappresentativi dell’intera popolazione tedesca… Diecimila persone nel LQFB pirata erano più rappresentative del parlamento tedesco, deduco.
Per dare la possibilità a chiunque di esprimersi su regolamentazioni che potenzialmente possono impattare l’intera popolazione e quindi anche coloro a cui io credo sia giusto dare la possibilità di partecipazione a LQFB.
Giusto. E se i sondaggi sono grossi e credibili hanno un impatto sui parlamentari eletti… specialmente a Bruxelles, dato che piattaforme come change.org non hanno lo stesso grado di credibilità.
No. Anzi. Chi si impegna troppo è più suscettibile a prendere posizioni politiche anche sui temi che non ha approfondito abbastanza, portando ad opinionismi e aprendo spazi a bias psicologici e populismi. Spesso è meglio astenersi oppure delegare, se la persona alla quale deleghi è veramente ragionevole.
ti aiuta a votare e verbalizzare, ma la Politica è fuori.
Se hai 100’000 persone che con metodo razional-collettivo hanno sviluppato una deliberazione approfondita riguardo ad un problema politico, per la politica di fuori è una bomba. È una espressione di volontà popolare come non è mai stato possibile articolare prima nella storia delle democrazie, e i parlamentari lo capiscono e gli danno attenzione. Perciò la politica dentro può diventare quella di fuori, se continuiamo a sviluppare le nostre tecniche di razionalità collettiva e non ci fermiamo alle maggioranze semplici.
L’ho sentito personalmente dalla bocca di adetti della commissione europea: loro danno molta retta al sentire della popolazione, al sorgere di manifestazioni con persone reali. Sono scettici delle campagne digitali, per le ragioni che sappiamo, ma la democrazia liquida non è un post virale manipolativo.
E la democrazia liquida potrebbe creare la coesione necessaria per andare tutti in piazza la domenica dopo l’esito della votazione: perché siamo tutti convinti del consenso che abbiamo sviluppato assieme… e così possiamo evitare di restare sull’ovvio e superficiale… di essere contro il surriscaldamento climatico, contro il copywrong e contro l’abolizione del diritto all’aborto. Possiamo andare in strada con un progetto di legge sottobraccio che ci siamo studiati per davvero (o sappiamo persone fidate che lo hanno fatto). Possiamo richiedere conseguenze politiche specifiche come mai prima.
Di che stai parlando? Di liquid? Liquid non fa nessun enforcement di metodo, è al più una piattaforma elettorale molto figa. Di come un partito gestisce le sue elezioni e deliberazioni interne non gliene frega niente a nessuno (e giustamente).
No. Di quello che ho linkato.
Liquid non fa nessun enforcement di metodo
Scorretto. Liquid ha tutta una serie di misure per assicurarsi che le critiche ed opinioni di minoranza siano viste prima che si arrivi ad una decisione, al contrario di certe procedure parlamentari od assembleari… ma a mio parere non basta.
non gliene frega niente a nessuno
Nonostante i continui attacchi contro LQFB da parte di chi ha altri interessi, persone ed intere formazioni politiche ripetutamente si interessano molto seriamente per questo metodo e la annessa tecnologia. Comprendo che sei stato un po’ fuori da ciò per vari anni…
C’è harmonic ordering di proposte e suggerimenti, e quindi? Che c’entra col metodo?
La questione è sociale, la tecnologia può aiutarti ma non risolverà il problema. Se non lo vedi evidentemente non hai usato liquid abbastanza.
Ci vuole “la politica” prima. Liquid non metterà la gente d’accordo, non le farà contrattare. Gli consentirà di votare in maniera estremamente efficiente, e that’s it.
Se ti ho appena postato la StructureWG e il link al discorso sulla razionalità collettiva, perché fai finta come se avessi detto una cosa del genere? Ho solamente ribadito che nonostante liquid non basta già di suo apporta alcune funzioni necessarie.
Ci vuole “la politica” prima. Liquid non metterà la gente d’accordo, non le farà contrattare.
Evidentemente non hai letto nulla dei link che ho linkato che trattano esattamente questo.
Dibattere in forum significa sempre stare appresso a chi ha ragione a priori anche quando non ce l’ha o quando non ha la gentilezza di informarsi prima di aprire bocca.
Per una questione di coinvolgimento oltre che di responsabilizzazione. La politica è fuori ma, per ora, viene concretizzata attraverso il voto.
Allora perché non applicarlo ad una platea più ampia?
In quel periodo io non ero attivo politicamente. Con “avevamo votato” intendi “noi del PP”? Se sì non lo trovo molto corretto, perché chi è già tesserato dovrebbe rappresentare la scelta per chi non si trova all’interno del PP?
No, su questo non siamo d’accordo. Il voto e la politica non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altra.
Allora come faccio, io cittadino, a far valere le mie idee politiche se non tramite il voto?
Attraverso l’attività politica: ricerca, formazione, consensus building, iscrizione a partiti, candidature, campagne d’opinione…
Quando arrivi all’esercizio del voto è già tardi.
Non sono d’accordo. Io posso fare tutto ciò che hai detto ma, nella migliore delle ipotesi, sarei obbligato ad iscrivermi ad un partito per dare senso alla parola democrazia e avere la possibilità di dire la mia senza intermediari. Secondo me il PP ne guadagnerebbe soltanto con la pubblicizzazione di LQFB e, soprattutto, spiccherebbe come partito differente dalla massa.
Ma non otterrebbe niente di quello che ti aspetti. Il procedimento sarebbe solo più veloce, ma complicato e impegnativo allo stesso modo. Dovresti comunque parlare con la gente, convincerla, etc. Non cambia assolutamente niente.
Cambierebbe che io, e potenzialmente altri individui, saremmo in grado di vivere la politica tramite la democrazia liquida.
Scusa se chiedo, ma cosa ti impedisce di iscriverti al PP?
Io ho effettuato il processo e sto aspettando i 90 gg… proprio per provare LQFB (che ora scopro funziona anche con JS disabilitato… fico! e più importante di quanto si immagini…).
In campagna elettorale? Se il PP avesse un consenso rilevante? Dove hai lasciato il tuo black-hat?
Esatto, ovvero causare una partizione. Ma potrebbe anche fare molto peggio, definendo quali contenuti mostrare a ciascuno.
Sareste in grado di votare. Non “vivere la politica.”
Il voto è solo la parte finale. Prima le proposte vanno formate.
L’obiettivo finale sarebbe questo, ma ovviamente non si può pretendere tutto subito e, secondo me, già solo con la questione voto ci si troverebbe ad un buon punto.
Per come la vedo io, si tratta di un livello di astrazione più alto rispetto all’iscrizione ad un partito, parlo di una vera e propria applicazione della democrazia slegata da vincoli quali l’adesione forzata ad un partito. Alla fine, ciò che si richiede è espressione politica su decisioni di impatto nazionale e non su quel che concerne la vita del partito. Secondo me, mettere l’iscrizione al PP davanti ad un’iniziativa di questo tipo, significa dare più importanza alla facciata del partito piuttosto che ad un meccanismo, quale la democrazia, fondamentale per la vita politica attuale del cittadino. Tonando a me, io sono molto combattuto, e non sono tesserato al partito, perché sto vivendo un periodo di insofferenza verso il concetto di appartenenza ad un partito politico. La vedo come un’etichetta a cui tu, cittadino generico, devi “affiliarti”; senza appartenenza ad un partito, nello stato attuale delle cose, puoi fare ben poco per cercare di affermare il tuo pensiero. Anche per questo motivo, per me, la democrazia liquida (soprattutto quando applicata come democrazia diretta) rappresenta un’ottima transizione verso un migliore stato delle cose.
Sappi che non è così semplice, e rischi (con una probabilità molto alta) che la gente si prenda a mazzate contando i voti invece di discutere per arrivare a proposte comuni prima di votarle. Prendersi a mazzate contando i voti è una cosa antipolitica che forse può avere senso alle elezioni, ma non dentro un partito.
Non è così che funzionano le organizzazioni umane.
Puoi sempre esprimere la tua opinione in una democrazia. Ciò che chiedi e di poter influenzare l’attività di una organizzazione cui non appartieni.
È un po’ come se tu volessi partecipare alle decisioni di una famiglia cui non appartieni.
L’organizzazione di un partito è funzionale all’attività che svolge, non il contrario. Dunque il modo in cui questo decide sulle proprie attività politiche DEVE essere riservato alle persone che ne assumono la responsabilità e le conseguenze.
Non è affatto vero.
Puoi scrivere, scioperare, parlare, insegnare, protestare, fare volontariato, lavorare…
Associarsi ad un partito significa scegliere di partecipare ad una attività politica collettiva.