Rappresentanti di lista pirati ai referendum

Ciao! Mi rivolgo soprattutto a @Ronin che ha contatti con Julia Reda. Ai referendum i gruppi politici hanno possibilità di nominare propri rappresentanti di lista (uno effettivo + uno supplente) per ogni seggio elettorale. Ciò serve per monitorare l’andamento delle votazioni e degli scrutini. Però ha anche un altro vantaggio: il rappresentante di lista ha diritto di votare nel seggio in cui fa il rappresentante. Questo per uno studente o lavoratore fuori sede significa una gran cosa: non dover tornare a casa (ore di viaggio e biglietti costosi) per votare.

Con gli studenti in tutta Italia si è fatto questo lavoro al referendum per le trivelle (a Roma 2400 fuori sede hanno potuto votare grazie a questo strumento).

Più partiti danno la disponibilità e più posti ci sono. Insomma designando come rappresentanti di lista dei fuori sede si fa un gesto politico e solidale importante: si porta avanti una battaglia per il diritto di voto per tutte e tutti.

In genere ci vuole un gruppo parlamentare, ma ho visto che l’Altra Europa aveva i suoi rappresentanti grazie al gruppo parlamentare al parlamento europeo. Non è che tramite Julia Reda si può ottenere qualcosa del genere? Ci si può informare? Il prossimo referendum è quello costituzionale, il PP è schierato per il No, ed è a ottobre!

Un abbraccio e grazie!

Se l’AE è in EP anche grazie a noi, non implica che i pirati dovrebbero potere fare questa cosa con AE?

Beh, dipende da loro… chi ha contatti potrebbe sentire…almeno a qualcosa facciamoceli tornare utili.

Non ci siamo capiti. AE è riuscita già ad avere i suoi rappresentanti di lista per il referendum sulle trivelle. Questo poi in soldoni significa che il coordinamento studentesco in cui ho fatto volontariato ha avuto 2000 posti in più per eventuali fuori sede (un modulo con rappresentante effettivo e supplente per ogni seggio, a Roma sono circa 2000). Ogni gruppo che viene autorizzato ad avere i suoi rappresentanti di lista fa guadagnare 2000 posti in più. SIccome i seggi nei quartieri universitari si riempiono subito (e Roma è mooolto grande, è un po’ dura chiedere alla gente di andare dall’altra parte della città), più liste mettono a disposizione i loro “posti” di rappresentante e più fuori sede riescono a votare.

L’altro aspetto è che la persona sa di essere rappresentante di una lista x (noi abbiamo usato moduli di AE, M5S e comitato referendario delle regioni). Se il PP riuscisse a fare sti moduli sarebbe un certo ritorno di “pubblicità” positiva.

Quello che ci vuole per essere autorizzati ad avere i rappresentanti è:

  1. un gruppo parlamentare (non so i dettagli… non sono sicuro che Julia Reda basti, per niente sicuro, anche perché non è un MEP italiano)
  2. un autenticatore: o un notaio amico che firma centinaia di moduli, o una carica pubblica (sindaco, presidente e vicepresidente di municipio, consigliere comunale; chissà, forse pure un MEP…?)

Oh, vedete un po’ voi, io vi ho messo la pulce nell’orecchio. Poi se a qualcuno va può approfondire per vedere se è fattibile.