Reddito di cittadinanza può essere coperto dal recupero del nero

Premetto che occorrerebbero studi molto approfonditi ma come semplice suggestione faccio un paio di conti della serva sul reddito di cittadinanza universale ed incondizionato. Partiamo dal numero degli italiani, circa 60.600.000.

A questo numero sottraiamo i minori di 16 anni, le pensioni con oltre 2000 euro mensili e i redditi annuali sopra i 50.000 euro e otteniamo qualcosa come 45.000.000 di redditi da fornire (lo so che dovrebbe essere universale e incondizionato ma al momento potremmo escludere queste fasce di reddito già protette).

Da questi link (ma ce ne sono tantissimi da leggere) deduciamo che abbiamo ragionevolmente un’ evasione di 122 miliardi di euro (questi i soldi effettivamente sottratti all’erario), oltre 100 miliardi di euro per l’inefficienza della macchina amministrativa alla quale si aggiungono i costi non stimabili della corruzione e dell’elusione fiscale lasciando invece a parte i circa 20 miliardi di euro che già eroghiamo per il welfare (sussidi disoccupazione, cassa integrazione ecc…)

http://it.ibtimes.com/evasione-fiscale-italia-e-ue-percentuali-dati-e-numeri-da-incubo-1435808 http://it.ibtimes.com/confindustria-levasione-fiscale-sottrae-122-miliardi-allitalia-ma-dal-2016-si-dimezzano-i-tempi-i.html

Dite che è ragionevole stimere un mancato introito nella casse dello statio per un totale di 300 miliardi di euro l’anno?

300 miliardi costituirebbero un reddito pro capite di circa 6700 euro l’anno per ogni italiano. Per chi lavora questo potrebbe costituire una bella riduzione del carico fiscale, pensate alle P.IVA che fatturano dai 20 ai 30 mila euro l’anno e che pagano generalmente di 7 ai 15 mila euro di tasse.

Per chi non ha lavoro ma ha una famiglia a carico (pensiamo ad una coppia con due figli minori) costituirebbe una rendita di oltre 13000 euro l’anno integrabile con altri redditi e che consente una base di reddito sufficinnte per sfangare il lunario,

Chi non ha lavoro o famiglia sarebbe incentivato a trovare qualcuno nella medesima condizione per accumulare il reddito e condividere le spese (affitto, riscaldamento ecc…) perché nessuno sarebbe un peso morto in queste condizioni.

Ovviamente stiamo dipingendo una condizione teorica perché pensiamo di rastrellare ogni soldo che oggi viene direttamente o indirettamente sottratto al fisco.

Ma siccome siamo bravi e pieni di ignegno non tarderemo a progettare un sistema in grado di garantire by design le condizioni perché questo si possa avverare.

Ho già svolto un lavoro molto dettagliato. In linea di massima, credo sia corretto quanto dici - anche a me risulta che recuperare tutto il nero praticamente può finanziare un RdE - e qui puoi trovare un approfondimento che ho svolto nei recenti mesi: https://github.com/Silvan87/SistemaFinanziario/blob/master/Programma-politico/Parte2-Cap04.md

Naturalmente consiglio la lettura intera dello scritto.

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In teoria avresti anche ragione, senonché questo discorso di coprire uscite certe con entrate tutt’altro che certe credo ormai faccia venire l’orticaria a una certa parte di popolazione.

Io invece avrei una proposta più semplice: usare il gettito fiscale del gioco d’azzardo. L’anno scorso i nostri astuti connazionali hanno speso 95mld tra slot machine, superenalotti e simili, e lo Stato ha intascato 18,5 miliardi (vd. qui). Questi soldi il governo di turno li usa per tappare buchi vari, ma a sto punto potremmo proporre semplicemente che questa cifra venga “scorporata” dal resto del bilancio (salvo casi eccezionali tipo terremoto di Amatrice) e usata per finanziare un reddito di base. Della serie: ti da fastidio che la gente riceva denaro senza lavorare? Bene, smetti di buttare soldi nel cesso. Poi certo, la lotta al sommerso e tutto il resto son cose sacrosante. Ma questi son soldi disponibili hic et nunc.

Ciao Exekias, a me semba più “corretto” utilizzare i soldi che arrivano dalla fiscalità generale piuttosto che quelli del gioco d’azzardo perché in questo modo cprri il rischio di legare l’esistenza stessa del reddito di cittadinanza a queste pratiche discutibili. Idem per sigarette ed alcoolici, ben lungi dal volerli proibire ma neppure incentivare come forma di tassazione indiretta.

Concordo con briganzia, il rischio è che la gente sia più motivata a giocare: ho la possibilità di fare una “grande vincita” e se proprio va male sto aiutando i “poveri” di Italia… Diventerebbe quasi un’opera missionaria… No.

Il RdE ha una funzione precisa e la fonte del finanziamento non è affatto solo il recupero del nero, anche se questa discussione si focalizzava su quella voce, deve essere concepito in una precisa logica all’interno del bilancio. Ti invito a leggere per intero il saggio divulgativo e programma politico che ho realizzato, perché credo chiariresti molte cose.

Dalle mie parti anni fa con degli amici mettemmo su un pub di beneficenza: tutto il ricavato andava in Paesi del terzo mondo. E non ci crederai, ma il nostro “storytelling” era esattamente quello che hai scritto (a parte il NO finale ovviamente). In effetti, se ci pensi è la pura e semplice verità: se bere è un “peccato”, il nostro era l’unico pub che ti faceva sentire a posto con la coscienza: gli altri non devolvevano niente a nessuno.
Dopotutto, al momento i proventi delle “tasse sui vizi” (chiamiamo così complessivamente i proventi di alcol, fumo, gioco d’azzardo, cui idealmente si potrebbero aggiungere prostituzione e cannabis -altre battaglie del PP) vanno a ripianare buchi di bilancio regionali, interessi sul debito e altre cose del genere, tanto varrebbe destinarli ad alleviare le sofferenze dei più poveri. E poi francamente io rifiuto giudizi etici. I suddetti “vizi” sono considerati tali dai cattolici e in generale da chi ha una visione bacchettona del mondo: noi dovremmo essere i paladini delle libertà anche sul piano “culturale”, quelli del “esagerare no, ma divertirsi sì”.

L’ho letto. Però qui si discuteva di trovare altre coperture rispetto a quelle che hai indicato.

P.S. Ci sarebbe anche lo slogan perfetto: “Se l’ozio è il padre dei vizi, che siano i vizi a finanziare l’ozio”.

Quel ‘No’ era in opposizione a tale story telling, volevo un finanziamento concepito nella struttura del sistema finanziario e non qualcosa che dipende dal giocare alla lotteria che è una variabile.

Non avevo in mente alcun giudizio morale, semplicemente se nessuno gioca più alla lotteria (è vero che non è credibile… però possono esserci forti fluttuazioni tra periodi di benessere e crisi) l’RdE varia.

Nel saggio non ho introdotto nuove imposte, né cambiato destinazione d’uso ai soldi (tranne per l’8x1000 che va alle religioni ed io penso che chi lo desidera deve donare direttamente, c’è anche molto squilibrio a favore della Chiesa cattolica), ma ho approfondito ogni sovrapposizione tra RdE e finanziamenti esistenti, così da minimizzare il recupero del nero e rendere più credibile l’obiettivo.

Andrebbe benissimo usare anche quel gettito fiscale come ulteriore fonte di finanziamento, pensavo che la intendevi come sola fonte del finanziamento per coprire fin dove si può. Il problema è che se viene usata per altre necessità (buchi o altro) dopo quelle altre cose restano scoperte e questo è un ulteriore problema…

Probabilmente bisogna cimentarsi di più su quanti soldi si potrebbero risparmiare ottimizzando i posti di lavoro della classe dirigente e le inefficienze, però credo sia una palude questo capitolo, non me la sono sentita di approfondire…

L’RMG o reddito di cittadinanza non può essere coperto dal recupero del nero dato che incentiva ulteriore lavoro in nero — l’RdE invece si, dato che alle ditte non conviene più il lavoro in nero, e neanche ai cittadini.