Reddito di esistenza: FAQ

Al ragionamento sul RdE bisognerebbe aggiungere

Cosa succede alla demografia? Come reagisce l’algoritmo del RdE all’eventuale incremento rapido dovuto a fattori interni ed esterni al paese?

il RdE è miele e le api vanno al miele, e se è l’unico miele…tutte le api cercheranno di andare li

Chia ha fantasia di ragionarci si faccia avanti che questo sicuramente è un argomento che verra offerto non appena saremo sotto i riflettori

il tuo discorso è corretto, infatti credo che il RdE dovrebbe essere inserito all’interno del più generale UBI, Universal Basic Income, che ha come scopo quello di distribuire il reddito (ovviamente calibrato in base alle regioni geografiche) a tutti i cittadini del pianeta terra. Detto così suona un po’ fantascienza ma una sua declinazione, ad iniziare dai paesi più poveri, potrebbe essere l’unica via a medio lungo termine per controllare i fenomeni migratori in maniera “liberale”; cioè senza muri e filo spinato alle frontiere

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La demografia in genere segue questo andamento (si chiama transizione demografica). Molti Paesi africani sono nella fase tra la II e la III, con mortalità in calo e natalità in esplosione. Conseguente aumento demografico boom. I Paesi europei sono nella fase IV, con mortalità e natalità basse (l’Italia in realtà negli ultimi anni ha visto diminuire la popolazione).

Il RdE nei Paesi del terzo mondo avrebbe il grande pregio (forse) di ridurre la natalità e contribuire allo sviluppo, dando il miglior contributo in assoluto alla sostenibilità ambientale. Questo perché lo sviluppo di un Paese si misura anche sul grado di emancipazione femminile: quando un Paese si industrializza la natalità in genere cala anche perchè le donne (ma in generale le coppie) si rendono conto che sfornare figli non è l’unico scopo della vita, ergo cominciano a “programmare” i figli, e si sposta molto in là l’età del primo pargolo.

Quanto all’immigrazione, mi pare piuttosto ovvio che se prometti di dare il RdE anche ai non cittadini, avrai milioni di individui che premono alle frontiere. Non servirebbe neanche darglielo “a casa loro”, per il semplice fatto che il tasso di cambio tra € e valute locali rende molto più conveniente venire in Italia, prendersi il RdE e inviarlo come rimessa nei Paesi d’origine.

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Dando sicurezza esistenziale rimuove ulteriori motivazioni di procreare solo allo scopo di assicurarsi la propria esistenza, perciò sarebbe ideale in quei paesi dove ahimè molti bimbi nascono per paura, non per amore. Poi dipende dal denaro che si assegna al RdE infantile: se è tanto invoglierà la popolazione a procreare di più. Perciò è una scelta politica che ogni nazione può risolvere diversamente.

No, non credo. Un lavoro ben retribuito resta un miele molto più dolce. Se ti piacciono i soldi fai meglio a fare l’investment banker che il cittadino RdE.

Il che non è una situazione strutturalmente nuova — solo che adesso i sussidi per richiedenti d’asilo politico sono un sussidio a parte. Chi invece tale sussidio non lo riceve nella nuova Europa si troverebbe messo peggio di adesso: mentre tutti gli stipendi sono studiati per essere integrati col RdE, chi bazzica per l’Europa senza un RdE deve lavorare il doppio per cavarsela economicamente. In pratica l’RdE potrebbe essere realizzato in modo tale da disincentivare la migrazione — non che mi piaccia: preferisco che il RdE si realizzi in tutti i paesi e che la gente sia libera di muoversi, ma come fase intermedia forse è meno peggio dell’attuale.

Giusta osservazione. Sarebbe un effetto collaterale riguardante coloro che hanno ottenuto un vero asilo politico. Chi invece non è riuscito a qualificarsi per il RdE sta messo anche peggio di adesso.

Intervista in radio alla fondatrice di repaircafe.org, Martine Postma:

Le materie prime sono assurdamente a basso prezzo. Dobbiamo abbassare le tasse sul lavoro ed aumentare le tasse sulle materie prime affinché riparare gli oggetti convenga piuttosto che comprarne nuovi.

Riprendendo il discorso in chat…

In pratica la riforma RdE è un zero sum game, i soldi che dai alla gente sono quelli che le imprese non devono più spendere in stipendi ma che invece spendono in forma di tasse ecologiche. Si sposta solamente il flusso da un canale ad un altro, riorganizzando le priorità etiche ed ecologiche per l’occasione, dato che comunque l’attuale assetto non è sostenibile. Per questo è logico che non importano le somme che possono comportare — stiamo parlando di spostare quasi l’intera economia… certo che sono somme enormi. Ma non si disperdono. Sono le stesse di sempre. Quello che conta è di inventarsi sufficienti tassazioni per recuperare quei 700€ a testa (cifra teorica, in realtà ne vogliamo una che garantisca la sussistenza) — ma dato che i soldi ci sono, sono quelli che c’erano già prima, è solo una questione di tarare le percentuali sulle tassazioni.

Va bene, una raffinatezza ci sta: bisogna studiarsi le tassazioni in modo tale che non disincentivino il business e non portino a fermare il motore dell’economia. Rallentare forse si… per un mondo sostenibile forse stiamo andando troppo veloci adesso. Perciò il grande lavoro sta nel sviluppare questo nuovo metodo di tassazione, non nel immaginarsi soldi a testa per tutti.

Da FB: IL REDDITO DI CITTADINANZA LO PAGHIAMO NOI, NON BEZOS Corriere della Sera 21 Dec 2018 Caro Aldo, siamo alla stretta finale nella definizione di Reddito di cittadinanza, che sarà molto diverso dalla proposta giacente in Senato da oltre 5 anni. Mi piacerebbe un suo parere su che cosa potrà succedere nel primo anno di applicazione della legge e, in particolare, se anche da noi spunteranno i giubbotti arancione, visto che RDC toccherà a pochi milioni di persone rispetto ai 10 a cui fu promesso da Grillo, che l’importo sarà inferiore ai 780 euro e che sarà condizionato anche dall’isee individuale. Alfredo Rossi alfredo.rossi43@gmail.com Caro Alfredo, L’ idea del reddito di cittadinanza nasce da un ragionamento giusto. Molti operai sono stati sostituiti dai robot, gli impiegati dai computer, i commercianti da Amazon. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha creato immense ricchezze in poche mani, e ha distrutto molti lavori tradizionali. È giusto che chi ne ha tratto giovamento ridistribuisca una parte della ricchezza per sostenere chi il lavoro l’ha perso o non lo trova. Ma tutto questo richiede accordi mondiali; il contrario di ciò che hanno in mente i sovranisti. Oggi il reddito di cittadinanza non lo pagheranno le multinazionali o i padroni della rete, e neanche le grandi famiglie con i soldi all’estero; lo pagherà la piccola e media borghesia già strozzata dal fisco. E finirà nella tasche di molte persone — non tutte, e ci mancherebbe — che lo useranno per arrotondare lavori pagati in nero. Meglio sarebbe spendere quei soldi in investimenti per creare lavoro vero.Quanto ai giubbotti gialli o arancione che siano, l’italia non ha una tradizione di rivolte popolari al di fuori delle grandi mobilitazioni sindacali o di partito. I forconi sono stati un movimento poco più che caricaturale, sotto la leadership del generale Pappalardo. Le ribellioni giovanili del Sessantotto e del Settantasette erano dentro un quadro ideologico in cui il partito comunista veniva contestato da sinistra in nome della rivoluzione. Oggi siamo entrati tutti in una terra incognita. Abbiamo già abbastanza guai; ci mancherebbero solo i Gilets Jaunes de noantri.1Claudio ScottiLoveMi piaceLoveAhahWowSighGrrrCommentaCondividiCommentiScrivi un commento…

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[quote=“lynX, post:25, topic:2174”] Le materie prime sono assurdamente a basso prezzo [/quote]

Perché viene sfruttato il lavoro anche minorile (vd. miniere di coltan in Congo). Basterebbe monitorare le filiere e impedire la commericializzazione in Europa di prodotti fatti da aziende che si rifiutano di far entrare gli ispettori a controllare il modo in cui vengono trattati i lavoratori.

Per questo basterebbe un Right to repair Act. Del resto, produrre Smartphone modulari, apribili e sostituibili nei singoli componenti è tutt’altro che difficile: c’è chi già lo fa.

Primo: il “guadagno” in economia è la differenza tra ricavi e spesa. Secondo: la tua tabella -nonché questa domanda- partono al presupposto che le vendite del prodotto/servizio dell’impresa resti immutata dopo l’introduzione del RdE. Cosa tutt’altro che sicura, soprattutto se l’intenzione è quella di tassare i prodotti “non etici” (zuccherati? Con l’olio di palma?). L’aumento delle tasse su quel prodotto ne farà salire il costo, e probabilmente la gente smetterà di comprarlo, soprattutto se sul mercato compariranno alternative meno costose in quanto etiche. Il che mi va anche bene, ma resta il fatto che l’azienda falisce.

http://my.pages.de/rde-calc.html

Beh, considerala da questo punto di vista: prima Mario guadagnava 3000€/mese e la moglie 0, quindi Mario manteneva la famiglia. Dopo il RdE, Mario guadagna 1000€ + altri 1000 di RdE, e la moglie 1000€ di RdE. In pratica, Mario continua a manetere la moglie, ma anziché farlo direttamente si è frapposto in mezzo lo Stato, che toglie 1000€ a Mario per darli alla moglie. Perché è convinto che sia giusto farlo. E comunque, al giorno d’oggi se uno vuole divorziare mi risulta ci siano leggi a tutela dei soggetti deboli (assegni mantenimento, alimenti)…però su questo qui c’è gente più informata di me.

“Basterebbe” … mi pare un lavoro arduo e complicato. Non è più semplice introdurre tasse su certe materie con implicazioni ecologiche e/o etiche, a tal punto che il fatto che il lavoro lo svolgano adulti o minori non cambia di molto il prezzo? — così smette di fare convenienza l’abuso.

No, qui si parla di una introduzione di giuste tasse ambientali affinché riparare convenga perché attualmente è più economico rimpiazzare — a spesa dell’ambiente. Non parlo di smartphone ma piuttosto delle scarpe. Il diritto di riparare è un problema ancora più assurdo che va risolto aggiuntivamente.

Solo a livello macro-economico. Per le individuali imprese le cose possono cambiare di tanto: molti business model smettono di funzionare perché sono nocivi o dannosi per l’ambiente mentre altri finalmente sono viable, come per esempio i negozi che ti riparano le scarpe.

Forse il passaggio al RdE si può fare in vari step intermedi, dando all’economia tempo per adattarsi… quattro trimestri in un anno, oppure annualmente nel periodo di quattro anni. Ma in genere l’economia è veloce ad adattarsi. Tante opportunità per giovani nuovi imprenditori.

Esatto, eccetto se finora ci stava anche un alto prezzo di lavorazione manuale… per esempio aumenta il prezzo della Nutella ma scende il prezzo di una borsa fatta da un’artista di quartiere. Stiamo solo a togliere l’assurdo dall’economia, non significa che per questo non possa funzionare— anzi!

Esatto. Le aziende che non fanno prodotti sostenibili devono adattarsi o chiudere bottega.

No, in realtà quei 1000€ in più magari il lavoro di Mario non li produce più ma sono frutto di automazione, dividendo dell’economia in generale. Per me è giusto che la moglie non debba farsi divorziare per non stare a zero di introiti. E le procedure di divorzio spesso arrivano allo schifo, perciò se non devono tenere conto di una profonda ingiustizia strutturale perché tale ingiustizia la eliminiamo, tanto meglio.

Esattamente quanto dicevamo riguardo al Reddito Minimo Garantito che i nostri amici della sinistra romana promuovevano col cuore in gola — ora si sta avverando con tutti i suoi problemi inaccuditi.

Al comune di Tübingen stanno discutendo una tassa sulla plastica.

“Abbiamo bisogno di un chiaro aumento del prezzo della plastica.”

Perché le misure della Commissione Europea su certi particolari prodotti sono assolutamente insufficienti. Interessante anche:

"Prodotti plastici degradabili non sono una soluzione perché devono essere creati, utilizzano il mais che necessita pesticidi. Quello che serve è che la popolazione abbia la possibilità di evitare l’uso di plastiche a prescindere, e questo parte dai supermercati che devono offrire i prodotti senza involucro. In pratica ci serve la tassa sulla plastica per incentivare tutto ciò."

Parafrasato anche oggi dalla radio tedesca. Intervista ad un certo Thomas Fischer della Deutsche Umwelthilfe.

Buffo come con semplici ragionamenti razionali si può arrivare ai temi politici del futuro.

Lascia perdere.

Ma questo grafico funziona con un sistema economico antico e non quello che vorremmo implementare, non sappiamo realmente come sarà l’effetto finale

forse è valido nei paesi democratici occidentali industrializzati. Funziona cosi anche in Iran e Cina? E l’Africa non potrebbe essere la prossima Iran/Cina?

Sembrerebbe facile pensare di fare le cose “a casa loro”, che non è casa ma semplicemente presso paesi terzi dotati di propria sovranità.