Regolamento: l'Assemblea Permanente è sacra… sacra!

Attualmente capita che l’AP si debba beccare lo sfogo delle persone che hanno ricevuto moderazioni o sospensioni in altri strumenti di comunicazione… lanciando valanghe d’ira e sospetta “informazione” infrangendo il Codice di Condotta a go-go considerando che dovrebbero rivolgersi al CA e solamente al CA. Solo dopo un esito negativo davanti al CA possono rivolgersi un’ultima volta in area Arbitrato – se proprio hanno ragione di credere che i Responsabili della Convivenza e l’intero Collegio Arbitrale si siano alleati nel commettere ingiustizie individuali.

Queste esuberazioni in LQFB non sono accettabili. In passato i comportamenti abominevoli in AP hanno demotivato centinaia di iscritti a partecipare al partito e a rinnovare la quota nell’anno seguente… e abbiamo appunto riscritto lo Statuto per evitare che questi fenomeni si ripetano. In http://my.pages.de/convivenza ho raccolto i ragionamenti che ci siamo fatti (alcuni non sono d’accordo, ma non hanno contribuito emendamenti affinché si manifesti la loro opinione… forse mancano le parole… forse non hanno idee migliori dopotutto).

Fatto sta che ci fu una decisione assembleare a fare un partito, non una associazione di attivismo dispersivo. Un partito necessita coesione. La coesione non si manifesta da se. In linea di massima dobbiamo accettare che le persone che non credono alla democrazia interna nel partito non sono in grado di partecipare in modo costruttivo… non ha senso ascoltare le loro paranoie, meglio invitarli alla prossima assemblea occasionale e cacciare i loro dubbi di persona. E se invece la democrazia interna non si fa, beh in tal caso non siamo un partito.

Quanto riguarda lo strumento assembleare c’è una certa esitazione ad eleggere un regolare RdC, che intervenga nello stesso modo preventivo. Anche il CA si rifiuta di agire, nonostante le infrazioni del Codice sono palesi e causano danni motivazionali al partito (io per esempio non ho lavorato alla mia proposta per varie settimane dopo certi eventi…).

Arrivo al punto: Mi pare che sia utile stilare un paragrafo apposito da aggiungere al codice di condotta che metta in chiaro che infrazioni d’esso sono particolarmente inaccettabili in AP. L’AP è sacra, deve restare strumento funzionale e di confronto razionale. Ogni atto offensivo deve avere sospensioni severe per conseguenza. Chi si brucia il diritto di partecipare al forum non deve potere andare ad arrecare danno ancora più elevato nello strumento di voto.

Come formuliamo questa cosa?

Finchè non risolviamo questo aspetto, non siamo in condizioni adatte per crescere in numero.

Questa cosa non è rilevante. In 10 è chiaro che ognuno rappresenta il 10% del partito, e non puoi non ascoltare il 10% del partito, quale che sia la cazzata che dice. I quorum di ammissione sono lo strumento che stai cercando, quindi magari devi pestare tutti i partecipanti alla issue, non solo chi la apre per primo.

Non sono qui per pianificare un partito di dieci persone e comunque anche uno su dieci non ha il diritto di demotivare tutti gli altri imponendo i suoi atteggiamenti asociali.

Ritengo l’atto di aprire un contributo con un giudizio formulato a spazzare dal tavolo le idee altrui un comportamento decostruttivo al dibattito. Forse a volte lo faccio anch’io, ma quando me lo si fa è il momento migliore per rendermi conto che dobbiamo cambiare stile di interazione, non solo nelle grandi linee guida ma anche nella messa in pratica.

Hai ragione, però: se vuoi usare tutele sociali, non implementi un parlamento senza operatori privilegiati. Per risolvere problema che poni, serve una presidenza di assemblea. Come implementarla, dipende. Usi il collegio, non è abbastanza veloce; usi roba rapida, la gente si lamenta.

La parte “formale” l’abbiamo considerata. La presidenza di assemblea è splittata in due poteri separati: gli RdC che si occupano di convivenza e il GdI che si occupa delle formalità di voto. Quello che ora mi sembra necessario è di dare comunque un avvertimento speciale sia a utenti che ai RdC eletti riguardo alle condizioni di speciale rispetto che l’AP esige. Mettere il fondamento per una cultura del rispetto verso il sommo strumento di voto. Inoltre ci vuole che si elegga un RdC in AP, per la prima volta nella storia del PP. Seccante, ma se non lo facciamo non se ne esce. Cinque anni che ci giriamo come delle trottole. Cinque anni che la frase che udii in 2011, “tanto possiamo correggere mentre andiamo”, si è dimostrata falsa.

A me dà anche fastidio, che l’ap venga relegata a “strumento di voto,” quando è molto più che ciò.

Comunque, back IT: è la parte sociale che manca, non quella formale.