[rfd1] Codice di Condotta del Partito Pirata

Vi riporto questo CdC che potrebbe essere adottato nel PP. Richiede una discussione prima di metterlo alla gogna dell’Assemblea Permanente e farlo diventare codice sorgente del PP. Questo potrebbe essere anche un primo esperimento di flusso che consta di progettare l’istanza nel forum, discuterlo qui eventualmente modificarlo e poi portare l’istanza nell’AP e farla processare secondo i criteri già in atto. E’ un metodo che riesce ad essere più inclusivo in quanto permette anche ai non iscritti di poter partecipare. Chiamiamola RFD: Request For Discussion Di seguito il draft

Codice di condotta del Partito Pirata

RATIO: siamo più chiari e dettagliati su cosa intendiamo per “rispetto della natura umana” quando i Pirati interagiscono. La vaghezza sta lasciando troppo margine alle interpretazioni personali e questo non scala qualitativamente polarizzando solo chi è compatibile con quelle interpretazioni comportamentali, tagliando di fatto il resto fuori.

PROPOSTA

Il Partito Pirata è inclusivo. Vogliamo che il Partito Pirata sia una sede in cui persone di ogni provenienza possano lavorare insieme per creare il miglior partito, costruito da una forte comunità. Tutti quelli che vengono riconosciuti come membri del partito in qualsiasi forma sono visti come ambasciatori del Partito Pirata. La diversità è una forza enorme ed è fondamentale per il successo a lungo termine del Partito Pirata. A tal fine abbiamo alcune regole fondamentali alle quali le persone devono aderire. Questo codice si applica ugualmente a tutti coloro che rappresentano il Partito Pirata in qualsiasi modo. Queste regole hanno lo scopo di garantire un ambiente sicuro, privo di molestie per tutti e di garantire che tutti si sentano i benvenuti sia lavorando all’interno che interagendo con il partito. Questo documento non è un elenco esauriente di cose che non dovresti fare. Piuttosto, consideralo una guida per rendere più facile arricchire tutti noi e le comunità a cui partecipiamo. Questo codice di condotta si applica a tutti gli spazi utilizzati dal Partito Pirata, incluse le nostre mailing list, i Forums, i canali IRC e i social media, sia online che offline. Chiunque venga trovato a violare questo codice di condotta può essere sanzionato o espulso dagli spazi controllati dal Partito Pirata a discrezione del Comitato per il Codice di Condotta del Partito Pirata. Alcuni spazi del Partito Pirata possono avere regole aggiuntive, che saranno rese chiaramente disponibili ai partecipanti. I partecipanti sono responsabili di conoscere e rispettare queste regole. Le molestie includono ma non sono limitate a: Commenti che rafforzano l’oppressione sistemica legata al genere, identità ed espressione di genere, orientamento sessuale, disabilità, malattie mentali, aspetto fisico, corporatura, età, razza o religione. Commenti non graditi relativi alle scelte e alle pratiche di vita di una persona, comprese quelle relative al cibo, alla salute, alla genitorialità, alla droga e all’occupazione. Deliberato errore di digitazione. Uso deliberato di nomi “morti” o rifiutati. Immagini o comportamenti sessuali gratuiti o fuori tema in spazi in cui non sono appropriati. Contatto fisico e contatto fisico simulato (ad esempio, descrizioni testuali come “* hug " o " backrub *”) senza consenso o dopo una richiesta di interruzione. Minacce di violenza. Incitamento alla violenza nei confronti di qualsiasi individuo, incluso incoraggiare una persona a commettere suicidio o intraprendere azioni autolesionistiche. Intimidazione deliberata Stalking o seguito. Molestare la fotografia o la registrazione, inclusa la registrazione di attività online a scopo di molestia. Perturbazione continua della discussione. Attenzione sessuale sgradita. Modello di contatto sociale inappropriato, come la richiesta / assunzione di livelli inappropriati di intimità con gli altri. Continua comunicazione uno-a-uno dopo la cessazione delle richieste. “Outing” deliberato di qualsiasi aspetto privato dell’identità di una persona senza il suo consenso, tranne se necessario per proteggere le persone vulnerabili dagli abusi intenzionali. Pubblicazione di comunicazioni private non moleste senza consenso. Pubblicazione di comunicazioni private non moleste con il consenso ma in un modo che travisa intenzionalmente la comunicazione (ad esempio rimuove il contesto che cambia il significato). Fare consapevolmente false affermazioni false su una persona.

Istruzioni per la segnalazione

Se ritieni che qualcuno stia violando il codice di condotta, ti chiediamo di segnalarlo al Comitato per il codice di condotta del Partito Pirata inviando un’email a condotta@partito-pirata.it. Tutte le segnalazioni saranno mantenute riservate quando possibile. Ci impegniamo a proteggere l’identità e la sicurezza dei giornalisti. In alcuni casi potremmo aver bisogno di fare una dichiarazione pubblica di qualche forma, nel qual caso utilizzeremo il minimo di dettagli e identificando le informazioni necessarie per proteggere la nostra comunità. In rari casi, potremmo aver bisogno di identificare alcune delle persone coinvolte per rispettare la legge o proteggere altre potenziali vittime. In questi casi, ci consulteremo con il giornalista per scoprire quali sono i loro desideri e tenerne conto nella nostra decisione finale. In tutti i casi, non identificheremo direttamente o indirettamente i reporter senza il loro consenso a meno che non vedremo altra opzione.

Se ritieni che qualcuno sia in pericolo fisico, ti preghiamo di informare prima le forze dell’ordine appropriate.

Nella tua segnalazione includi: Il tuo nome e le informazioni di contatto (in modo che possiamo metterci in contatto con te se dobbiamo dare seguito) Nomi (reali, nickname e / o pseudonimi) di qualsiasi persona coinvolta. Se c’erano altri testimoni oltre a te, ti preghiamo di provare ad includerli. Quando e dove si è verificato l’incidente. Si prega di essere il più specifici possibile. Il tuo resoconto di ciò che è successo. Se è disponibile un record disponibile pubblicamente (ad esempio un archivio di mailing list, tweet o un logger IRC pubblico), includere un collegamento e / o schermate. Qualsiasi contesto aggiuntivo che ritieni rilevante per l’incidente. Se ritieni che questo incidente sia in corso. Qualsiasi altra informazione tu credi che dovremmo avere.

Cosa succede dopo aver archiviato un rapporto?

Riceverai un’e-mail dal comitato del codice di condotta del Partito Pirata che conferma la ricezione del rapporto entro 48 ore. Il comitato si incontrerà il più rapidamente possibile per rivedere l’incidente e determinare: Se è necessaria un’indagine, compresi intervistare ulteriori parti o testimoni; Se il comportamento costituisce una violazione del Codice di condotta.

Se un membro del comitato per il codice di condotta del Partito Pirata è uno dei soggetti inclusi nel rapporto, si ricuserà dalla gestione del rapporto. Una volta che il gruppo di lavoro ha un resoconto completo degli eventi, prenderà una decisione su come rispondere. Le azioni intraprese possono includere: Nulla (ad esempio, se determiniamo che non si è verificata alcuna violazione). Se determinato a essere di natura esclusivamente tecnica o se non rientra nell’ambito di applicazione del Codice di condotta, inoltrare l’incidente a info@partito-pirata.it Un rimprovero privato dal gruppo di lavoro per l’individuo (i) coinvolti. Un rimprovero pubblico. Una vacanza imposta dagli spazi controllati dal Partito Pirata (es. Chiedere a qualcuno di “prendersi una settimana di riposo” da una mailing list o da IRC). Un divieto permanente o temporaneo da parte di alcuni o tutti gli spazi controllati dal Partito Pirata (eventi, riunioni, mailing list, IRC, ecc.) Una richiesta di scuse pubbliche o private. Una richiesta di impegnarsi in mediazione e / o un piano di responsabilità.

Faremo del nostro meglio per rispondere entro una settimana alla persona che ha presentato il rapporto con una risoluzione o una spiegazione del motivo per cui la situazione non è stata ancora risolta. Una volta determinata la nostra azione finale, contatteremo il reporter originale per far sapere loro quale azione (se ce ne sarà) che intraprenderemo. Terremo in considerazione il feedback del reporter sull’adeguatezza della nostra risposta, ma non garantiamo che agiremo su di esso. Infine, la commissione presenterà una relazione sulla situazione al Partito Pirata. Il Partito Pirata può scegliere di emettere un rapporto pubblico dell’incidente.

Appello

Solo le risoluzioni permanenti (come divieti) possono essere impugnate. Per fare appello contro una decisione del Comitato del CdC, contatta il Partito Pirata all’indirizzoinfo@partito-pirata.it con il tuo ricorso e il Partito Pirata esaminerà il caso.

Glossario

Oppressione sistemica: I modi in cui storia, cultura, ideologia, politiche pubbliche, pratiche istituzionali e comportamenti e convinzioni personali interagiscono per mantenere una gerarchia - basata su razza, classe, genere, sessualità e / o altre identità di gruppo - che consente i privilegi associati a il gruppo dominante e gli svantaggi associati al gruppo oppresso, mirato o marginalizzato a sopportare e adattarsi nel tempo. (Derivato da Aspen Institute, via Open Source Leadership)

Nomi morti: Un nome assegnato a una persona alla nascita con la quale non si identificano più. Più spesso usato per riferirsi al nome assegnato di una persona trans che si è identificata pubblicamente con un nuovo nome. Usare deliberatamente un nome morto è un atto di ostilità.

Attribuzione Questo codice di condotta si basa sulla politica di esempio del wiki di Geek Feminism https://geekfeminism.wikia.org/wiki/Community_anti-harassment riadattato per la comunità FreeBSD.

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Personalmente sono profondamente contrario ai Codici di Condotta, quanto meno per come si sono diffusi negli ultimi anni. Questo per diverse ragioni.

Una Comunità non può sostituirsi alla Legge

Anzitutto a fronte di un reato, l’unica cosa che la vittima può e deve fare è denunciare. Una comunità può e deve offrire alle autorità competenti pieno supporto per l’accertamento della verità e pieno suporto psicologico alle vittime, ma senza sostituirsi alla Giustizia nel esprimere condanne.

Naturalmente questo non significa che, in presenza di violenze fisiche palesi bisogna aspettare una sentenza, ma che in assenza di prove certe e consegnate alle autorità, è fondamentale una profonda cautela. Ricordiamo che (NULL AND TRUE) OR (NULL AND FALSE) == NULL: in assenza di sufficienti informazioni falsificabili e verificate, qualsiasi decisione è irrazionale.

Dunque per tutte quelle fattispecie disciplinate dalla legge, una CoC può e deve semplicemente imporre la piena collaborazione di tutti i membri della comunità con le indagini, nonché imporre ai leader della comunità di formire informazioni chiare e sufficienti alle vittime su come procedere legalmente.

Una CoC impone conformismo

(Premessa: è teoricamente possibile scrivere CoC che non soffrano di questo difetto, ma quelle maggiormente diffuse e quella sopra proposta soffre di questo limite).

Questo aspetto è stata particolarmente visibile in Linux: con l’introduzione della CoC è sorto il TAB i cui membri erano rispettabilissimi sviluppatori di società USA come Google etc… Il problema, passato inosservato ai più, è che la CoC sposta l’arbitrio verso il TAB che lo potrà utilizzare per controllare il dissenso. Al contempo però ne riduce la responsabilità visibile, perché quando il TAB decide di intervenire, sembra semplicemente applicare le regole esistenti.

In pratica, una CoC produce il tipico ambiente impiegatizio statunitense, e non per caso: le femministe americane hanno semplicemente esportato soluzioni pensate per tale ambiente a contesti completamente diversi, senza pensare troppo alle conseguenze globali.

Il fatto che le CoC abbiano effettivamente attecchito in moltissime comunità evidenzia diversi problemi culturali (US-centrismo, group think etc) ma se ci si chiede per un attimo “cui prodest?”, la risposta è semplice: i leader della comunità che possono applicare tecniche comprovate di management aziendale anche a volontari che donano le proprie competenze e il proprio tempo, orientando il lavoro nei propri interessi e massimizzando la produttività complessiva.

Una CoC marginalizza gli hacker

Gli hacker non sono geni, ma semplicemente persone alle quali storia personale e profonda curiosità forniscono un punto di vista lontano da quello della massa. Queste prospettive sono tanto più preziose quanto più sono lontane dalla visione condivisa, ma sono inestricabilmente legate alla anomalia che le ha prodotte.

Nella sua speranza di uniformare e rendere gestibile una comunità, la CoC esclude proprio le prospettive più visibilmente inusuali: mentre un Assange o uno Stallman potrebbe forzare il loro comportamento su una CoC, un Terry A. Davis non potrebbe, sebbene la sua prospettiva assolutamente unica sarebbe molto più interessante di quella di un ottimo ingegnere Google.

Dunque il risultato finale di una CoC come quella suddetta è marginalizzare gli hacker con la scusa di tutelare un’altro gruppo marginalizzato e con l’obbiettivo di… controllare il dissenso (che probabilmente verrà proprio da quelle prospettive più distanti dalla media).

Personalmente non avrei alcun problema a sottostare ad una CoC come quella suddetta ed anzi dovrei fare violenza a me stesso per violarla. Ma poiché altri hacker verrebbero facilmente marginalizzati o censurati da essa, non potrei partecipare ad un evento o una comunità che la adottasse, per solidarietà con tali hacker.

Perché “rispetto per la persona umana” è meglio

Per contro, proprio il vasto margine interpretativo che “rispetto per la persona umana” assume, impone ai leader di una comunità di assumersi la piena e trasparente responsabilità delle proprie decisioni, senza stabilire problematiche sovrapposizioni con la legge.

Questa chiara e trasparente responsabilità lascia i leader senza lo schermo di rigide regole cui aderire e la possibilità di approfondire il contesto fin tanto che i fatti appaiano veramente chiari. E dunque forniscono ai leader la possibilità di opporsi al pensiero unico a fronte di fatti emersi durante tale approfondimento, assumendosene al contempo la responsabilità.

Il problema della “scalabilità quantitativa” è il problema di Twitter o Facebook: al crescere di una comunità devi aumentare il numero moderatori umani dotati di buon senso e intelligenza.

Quanto al problema della “scalabilità qualitativa”, una CoC non lo risolve affatto: stabilisce anzi un sistema attraverso il quale i leader hanno maggiore controllo sulla composizione di una comunità (e dunque sulla sua evoluzione e sugli artefatti prodotti).

Per tutto questo, io preferisco di gran lunga il “rispetto della persona umana”, che da un lato è più flessibile, dall’altro inchioda i leader alla propria responsabilità decisionale.

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Questi comportamenti mi pare di averli già visti nel PP. Altri può darsi che alcune nostre ex-piratesse ne sanno qualcosa. Ma mancano varie altre tipologie di comportamento tossico non considerate in questo elenco.

Giornalista?

Ecco, questo approccio non previene i comportamenti… indaga in retrospettiva. È quello che ha dovuto fare il Collegio Arbitrale in alcune occasioni — quelle che effettivamente gli furono segnalate — la stramaggioranza di casi non è stata riportata ma piuttosto le vittime hanno abbandonato il PP.

Da quando abbiamo ridefinito il CA come “organo di giustizia” per qualsiasi questione di giustizia, non è più necessario dettagliare in lunghi elenchi cosa sia ingiustizia, cosa siano comportamenti dannosi x la socievolezza nel partito. Ma resta il problema che le vittime in genere non si rivolgono alle autorità, e neanche i testimoni. Solo chi sarà responsabilizzato di cosa è avvenuto ha un interesse ad assicurarsi di avere fatto tutto il necessario affinché prevalga giustizia e buoni comportamenti — e per questo è necessario l’RdC.

Sulla tossicità del rimprovero pubblico abbiamo già votato un documento… http://my.pages.de/convivenza.it

Assolutamente legittimo, ma un apparato di giustizia non deve contenere un elenco di ogni piccolo modo come puoi offendere o denigrare una persona. Mi pare palese che questo tipo di comportamento verso una persona trans intende ledere la sua dignità, e perciò dovrebbe bastare un CdC che riduca molti dei punti citati a delle linee generali come sono di già in atto nel regolamento.

Il problema tanto non è che qualcuno non ha messo in elenco ogni comportamento detrimentale che si riesca ad immaginare. Il problema è che il modello per il quale le vittime devono rivolgersi fiduciosamente ad una casella postale anonima non ha funzionato in passato, perché dovrebbe iniziare a funzionare adesso?

Per questo l’RdC è un ruolo eletto… anche per capire quali interpretazioni sono quelle che provvedono ai migliori risultati. Bisogna essere pazienti o bisogna intervenire subito al primo manifestarsi di comportamento tossico? Le nostre linee guida sono molto più tolleranti in questo senso che questo CdC e puntano più alla responsabilizzazione che alla burocratizzazione della convivenza.

Questo è un aspetto interessante sul quale ancora non so se essere d’accordo o in disaccordo. Secondo me il RdC dovrebbe percepire il disagio della persona colpita, e fare in modo che la fonte non ripeta il gesto… senza per questo assegnare una colpa. Perciò non credo abbia importanza se un comportamento da alcuni è percepito come galante e da altri come moleste: se ci sta una persona che ne soffre bisogna agire e non giudicare. Alla giustizia si arriva nel secondo passo, ove necessario. Ma sto ripetendo cose che stanno scritte in convivenza.

Un errore che abbiamo commesso anche noi fino al 2015, di pensare che non ci si debba sostituire alla Legge, e per questo lavandosene le mani e chiudendo gli occhi davanti ai finimondi che avvenivano su tutte le piattaforme. Dal 2015 in poi il CA ha il ruolo di organo di giustizia, inteso a fare rispettare la Legge prima ancora che qualcuno si rivolga alle autorità esterne. E da allora esiste speranza.

Popolare semplificazione, ma sociologicamente disfunzionale. Ho visto dozzine di diffamazioni nel PP nel 2012 e durante certe battaglie orrendi mi sono accorto di avere ricambiato altrettanto. Ma come descritto in convivenza le vittime di diffamazione in genere lasciano il partito piuttosto che denunciare, perciò il danno al partito è enorme.

Sbagliato. Se si arriva alla Giustizia è già troppo tardi. Il partito è già un campo di battaglia sanguinoso. Il partito deve non solo impedire che si arrivi a delle infrazioni di legge civile, deve prevenire comportamenti lesivi molto ma molto prima. Ed essendo una associazione alla quale si ha scelto di aderire, il partito ha tutti i diritti di donarsi di regolamenti comportamentali assai più severi del codice civile. E tali regolamenti sono necessari per garantire una convivenza che nel mondo esterno non necessariamente c’è. Tutto ciò è declinato in convivenza, che non a caso si chiama così.

Una CoC infatti è completamente inutile per le fattispecie disciplinate dalla legge. Serve per definire regole ulteriori che valgono all’interno del partito e che si ha scelto di rispettare volontariamente iscrivendosi ad esso.

Si, ma conformismo nel miglior senso della parola: Conformismo al pieno rispetto del prossimo, a non utilizzare forme retoriche nocive nelle discussioni politiche. Di non fare battutine intese a denigrare il valore politico delle espressioni altrui ecc.

Per questo è fondamentale avere una separazione dei poteri. Nello statuto PP l’organo esecutivo di moderazione, il RdC, è assolutamente distinto dal organo giuridico, il CA. Ed è oltretutto anche distinto da un qualsiasi organo operativo quale il gruppo di coordinamento. Inoltre tutte le persone in questi ruoli sono elette.

Mi pare che gli ambienti che ebbero a che fare con questo personaggio agivano retroattivamente, non preventivamente. Per questo lo hanno espulso dalle varie piattaforme piuttosto di incanalarlo verso un comportamento compatibile con la società. I RdC sono intesi ad aiutare tali persone ad esprimersi in modo costruttivo.

E in questo mi pare che siamo d’accordo, l’intero assetto di convivenza è in questo senso, e non un CdC. Silvan ed io abbiamo specificamente rifiutato l’approccio CdC per le sue varie disfunzionalità e creato delle linee guida sulla base di evidenze sociologiche comprovate — non più sull’idea che gli avvocati hanno del comportamento delle persone che può sembrare ragionevole nel rispetto delle leggi, ma non tiene conto della psicologia ed appunto della sociologia… per fare in modo che la gente vada d’accordo non basta solo il codice civile.

No scusa, ma non sostituirsi alla Legge non implica in alcun modo chiudere gli occhi o lavarsene le mani. Anzi, significa, ove appropriato collaborare con la Legge. Tant’è che tu stesso dici

Comunque credo che il punto chiave del tuo ragionamento emerga in queste parole:

Dunque l’obbiettivo ultimo è tutelare il partito, non i suoi membri. In altri termini, si vuole tutelare la collettività dai membri indisciplinati che la lederebbero attraverso la compromissione dei rapporti con altri membri.

Se questo obbiettivo è esplicito, allora lo posso accettare perché, come dici, l’associazione e libera, esplicita e finalizzata ad un’azione Politica collettiva.

Tuttavia, se stessimo parlando (ad esempio) di un raduno hacker, non sarei d’accordo: se le persone invitate sono coloro che si identificano nella cultura hacker, imporre a questi un comportamento che tuteli l’immagine linda e pulita di un partito sarebbe una violenza.

La differenza sta nello scopo dell’associazione in questione: l’azione Politica per il partito, la Curiosità per il raduno hacker.

No certo, come dici quando si arriva alla denuncia ormai l’incidente e’ accaduto. E d’altro canto, spero saremo d’accordo, quando un incidente rilevante legalmente avviene, la denuncia è sia un diritto che un dovere, a tutela di potenziali future vittime del medesimo aggressore.

Per contro si pone un problema: quanto è possibile punire un’aggressione che non è ancora avvenuta? Immagino che i RdC abbiano proprio il ruolo di monitorare attentamente le interazioni ed identificare l’intento aggressivo evitando che si esprima. Inutile dire che l’efficacia del sistema dipende estremamente dalla scelta del RdC.

Nel complesso tuttavia, non mi sembra una cattiva architettura se è vero che comunque gli RdC sono a loro volta responsabili di fronte al CA.


Domanda leggermente off-topic: mi hanno un po’ spaventato queste affermazioni:

:fearful:

Non date affatto questa impressione su questo forum… cosa mi sfugge?

Beh, una situazione del genere non si è mai presentata. La gente litigava al sangue, le persone brave scappavano, nessuno si è mai appellato alle corti. Sociologicamente questo approccio ha fallito big time.

I membri sono comunque tutelati dalla legge. Nel partito bisogna riuscire a lavorare o altrimenti gli obiettivi politici quali salvare il pianeta non saranno più ottenibili. Per questo l’obiettivo per il quale il partito esiste, di rendere il mondo un mondo migliore, ha per esigenza di proteggere il partito, non solo gli individui. Ma guarda caso il modo migliore per farlo è di tutelare gli individui al primo nascere di irritazioni. Perciò di stare a farne una distinzione è accademico.

Non hai letto convivenza nonostante te lo ho citato quattro volte. Si tutela la collettività aiutando i membri indisciplinati, non rimuovendoli.

Si, ma credo se mettessimo in atto quanto statuto e linee guida di convivenza prevedono, non si arriverebbe a tanto.

Il modello descritto in convivenza non è orientato a punire.

Esperienza in forum è stata che se introduci un regime severo riguardo alla qualità delle interazioni, hai un po’ di lavoro nel primo mese, ma poi tutti si adeguano alle nuove regole— tutti smettono di scendere ad hominem durante i dibattiti ecc— tutti imparano a restare amici anche quando non sono d’accordo— ed il RdC non deve più intervenire perché i buoni toni sono diventati la nuova cultura della comunità.

Purtroppo chi ha un interesse ad influire in modi diversi che con le argomentazioni oneste ha un interesse ad eliminare il concetto di RdC.

Si, idealmente devono essere responsabili per ogni situazione sgradevole che è stata ignorata e ha portato per esempio all’abbandono di un pirata o di una piratessa.

Che nel 2015 abbiamo introdotto i responsabili della convivenza. Ma dato che spesso non sono attuati, più corretto attribuire l’attuale calma al fatto che le persone più difficili ce le avevamo sempre nei periodi quando si parlava di noi nei media. Quando c’era chi sperava di fare carriera e lavorava con qualsiasi metodo a disposizione, appunto perché il PP non aveva alcun regolamento comportamentale.

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In realtà ho letto. E nemmeno mi dispiace. Ma non provare a vendermi fumo… :wink: Cito testualmente:

Se un Responsabile della Convivenza intervenisse d’ufficio in un litigio, erroneamente moderando la “vittima” piuttosto che “l’aggressore”, avrà comunque contribuito alla pace interna della piattaforma, perché avrà fermato il processo di escalation del litigio.

Si dice poco dopo che le sanzioni non sono da considerarsi punizioni… ma questa è una distinzione accademica.

Non sono d’accordo. Stai assumendo che la maggioranza abbia ragione. A me, sarà sfiga, sarà carattere, capita sempre di essere la Cassandra della situazione. In certi casi, “l’eccentrico singolo” cerca disperatamente di far comprendere agli altri la gravità della situazione, ottenendone solo insulti, sarcasmo e interventi di moderazione dalle giustificazioni ridicole.

Indipendentemente dall’effetto che una sanzione ingiusta ha sulla vittima, la comunità intera ne risulta impoverita.

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No, perché si esclude specificamente il public blaming, per questo una moderazione non ha la connotazione di punizione.

No. Neanche ci sta una maggioranza nel nostro modello.

Dato che il RdC interviene sulla forma e non sul contenuto non c’è da aspettarsi che verrebbe censurato un contributo politico. Poi Mozilla è fisicamente dipendente da Google, perciò i criteri d’operazione di essa non hanno nulla a che vedere con una struttura democratica.

Tutti comportamenti che invece il RdC è responsabile di non tollerare. E se a controllare/finanziare il lavoro del moderatore non è Google bensì un collegio democraticamente eletto, non c’è da aspettarsi roba del genere.

Appunto. Ma stai confrontando una organizzazione democratica con un luogo dove è avvenuto l’ennesimo reato contro la società civile digitale, e che non ha nulla di democraticamente legittimato. Sai quante riviste hanno voluto pubblicare il mio trackedanyway ? Alla fine l’ho pubblicato sul sito YBTI perché nessuno voleva parlarne ad alta voce che Google ci ha fregati per l’ennesima volta.

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