#RomaPirata > lavori sul tema "Partecipazione"

Nel corso dell’incontro del 27 aprile si è delineato il consenso sul tema su cui focalizzarci come #RomaPirata: metodi e strumenti di partecipazione a livello locale, a partire dall’amministrazione comunale.

L’idea prende spunto dalla volontà del Comune di Roma di estendere gli strumenti di partecipazione. Noi potremmo intervenire con proposte, monitorare gli sviluppi ed eventualmente contestare ove opportuno o necessario.

[Presentazioni ufficiali: https://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1460975 https://www.facebook.com/FlaviaMarzano17/videos/10155905047623056/ ]

La competenza di Giunta è dell’assessore Flavia Marzano, mentre non ci è ancora chiaro di quale commissione consiliare sia la competenza [sarebbe importante capirlo per eventualmente partecipare alle sedute delle commissioni e/o leggere i verbali]. La prima ipotesi è che sia competente la Commissione di Controllo, Garanzia e Trasparenza: http://www.comune.roma.it/pcr/it/commissione_contr_gar_trasp.page In alternativa potrebbe trattarsi della Commissione X - PERSONALE STATUTO E SPORT: http://www.comune.roma.it/pcr/it/commissionex.page

Qui statuto e regolamenti: https://www.comune.roma.it/pcr/it/seg_gen_dir_gin_cap_s_r.page

Di comune accordo partiremo dallo studio di questi tre elementi:

  1. lo stato dell’arte, ovvero il regolamento della partecipazione del 2006 (delibera 57), che riguarda fondamentalmente l’urbanistica, e statuto e regolamenti del Comune di Roma
  2. il modello partecipativo adottato da Barcelona en Comù
  3. la “carta della partecipazione” che abbiamo elaborato con ContaCi in vista delle elezioni amministrative e che, pur non avendo mai visto ufficialmente la luce, rappresenta un buon punto da cui partire e da cui è probabile abbia preso alcuni spunti la stessa giunta, dato che vicesindaco e assessore all’urbanistica provengono da ContaCi.

In una fase successiva vorremmo estendere il discorso su metodi e strumenti per la partecipazione anche alla gestione degli spazi sociali e più in generale dei beni comuni.

Come strumento di lavoro useremo il forum, dove facilmente possono partecipare anche terzi, e dove i post possono essere wikizzati.

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Carta della Partecipazione


ELENCO DEGLI IMPEGNI DELLA CARTA DELLA PARTECIPAZIONE:

I candidati si impegnano, in caso di elezione a sindaco o presidente di municipio, a:

a) creare entro un anno una piattaforma partecipativa comunale o municipale a cui possano iscriversi tutti i cittadini residenti all’interno del Comune o municipio. La piattaforma deve rispettare i requisiti di poter raccogliere, emendare, discutere e votare le proposte dei suoi membri.

b) apportare entro il primo anno le opportune modifiche al regolamento comunale, in modo da poter rispettare il punto precedente, nonché regolamentare la possibilità di presentare delibere di iniziativa popolare che devono essere discusse e votate entro 3 mesi dalla loro presentazione e che siano vincolanti per la giunta qualora approvate dal consiglio comunale.

c) agevolare l’istituzione di “assemblee del comune”, spazi inclusivi di partecipazione sul territorio afferenti ai municipi, deliberative pollings orientati alla discussione e proposizione di istanze, nonché dare ascolto alle istanze propositive che dovessero emergere (vincenti) da votazioni in LQFB2 come strumento decisionale di queste assemblee distribuite. Tali proposte vanno considerate alla stregua di delibere di iniziativa popolare.

d) eleggere un comitato di garanzia (su LQFB1, piattaforma della coalizione politica) che preveda una rotazione frequente dei propri membri e vigili sull’effettiva democraticità dello strumento e delle pratiche adottate

e) elaborare un nuovo regolamento sulla trasparenza che preveda la pubblicazione delle voci di spesa disaggregate per ogni centro di costo del bilancio comunale, nonché un data base unico degli appalti, degli affidamenti diretti, delle collaborazioni esterne e delle consulenze, che riguardino il Comune, le sue partecipate e società in house.

f) approvare entro un anno un regolamento per “la cura e la rigenerazione e l’autogoverno dei beni comuni urbani”, seguendo l’esempio virtuoso di altri comuni italiani, e riprendendo il lavoro interrotto durante la precedente sindacatura, ma con modalità più aperte e partecipate. Il riutilizzo del patrimonio del Comune, scostandosi dalla logica della messa a reddito e delle alienazioni, deve essere concepito come un asse strategico per la città, finalizzato alla creazione partecipata di un ecosistema urbano capace di produrre - mediante processi bottom up e coprogettazione - innovazione sociale, produzione culturale diffusa e nuove economie solidali e sostenibili.

g) rispettare le decisioni della piattaforma partecipativa comunale in tema di opere ad alto impatto sociale e/o ambientale e/o economico che la Giunta intenda realizzare (si tratta quindi di un referendum vincolante a cui viene attribuito potere di veto su grandi opere), apportando le opportune modifiche anche al regolamento comunale.

I candidati si impegnano, in caso di mancata elezione a sindaco o presidente di municipio, a:

a) rappresentare in Consiglio Comunale le istanze che emergono (vincenti) da LQFB1

b) incentivare promuovere l’utilizzo della piattaforma partecipativa

c) impegnarsi a promuovere l’adozione di una piattaforma di democrazia partecipativa a livello comunale, a cui possano iscriversi tutti i cittadini residenti all’interno del Comune o municipio. La piattaforma deve rispettare i requisiti di poter raccogliere, emendare, discutere e votare le proposte dei suoi membri.

d) impegnarsi a promuovere le opportune modifiche al regolamento comunale in tema di Leggi di iniziativa popolare

e) impegnarsi attivamente per l’istituzione di “assemblee del comune”, spazi inclusivi di partecipazione orientati alla discussione e proposizione di istanze, nonché dare ascolto alle istanze propositive che dovessero emergere (vincenti) dalle votazioni (in forma elettronica o meno) negli strumenti decisionali di queste assemblee distribuite.

f) elaborare un nuovo regolamento sulla trasparenza che preveda la pubblicazione delle voci di spesa disaggregate per ogni centro di costo del bilancio comunale.

g) elaborare un regolamento per “la rigenerazione e l’autogoverno dei beni comuni urbani”, seguendo l’esempio virtuoso di altri comuni italiani.


Nota: la sigla LQFB1 è da intendersi genericamente come “strumento decisionale della coalizione politica”, mentre LQFB2 è lo strumento decisionale adottato dall’amministrazione comunale o municipale. A dispetto della sigla lo strumento NON dev’essere necessariamente Liquid Feedback, l’importante è che rispetti i requisiti essenziali.

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