Scusa @Tresa, ti chiedo perché evidentemente tu sei più informata di me sulla burocrazia in questione.
Ma una legge ad hoc che permetta a chiunque fuori dalla UE di richiedere la cittadinanza italiana per ragioni umanitarie (economiche, politiche, mediche etc…) non sarebbe più semplice da applicare?
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Garantire la cittadinanza sarebbe un modo per dare piena applicazione a questa prescrizione Costituzionale.
E comporterebbe probabilmente una semplificazione della normativa vigente.
@Shamar il diritto d’asilo è differente dal dare la cittadinanza. Hai giustamente citato l’articolo 10 della costituzione che però demanda alla legge ordinaria secondo quali condizioni possa essere richiesto asilo su suolo italiano. Al momento quelle condizioni sono dettate anche dal decreto Salvini
sarebbe abbastanza difficile da realizzare, soprattutto andrebbe a derogare la prassi consolidata del riconoscimento tramite passaporto valido. Più che di cittadinanza io parlerei di permessi di soggiorno, oltretutto la cittadinanza non è assolutamente detto che la vogliano e in ogni caso per sortire a pieno il suo effetto dovrebbe essere euro cittadinaza e non ita
secondo me basta e avanza (è più importante ribadire i motivi del perchè emigrano più che parteggiare riguardo questa singola vicenda)
perchè questa vicenda è puramente politica, tra salvini che finge di fare qualcosa e gli antisalvinisti, che provano a trollarlo, di fatto degli immigrati non frega niente a nessuno, lo dimostra che ieri ne sono sbarcati più di 50 da un barchino nel disinteresse totale
Sì, so che il diritto di asilo è diverso dalla cittadinanza, ma offrire la cittadinanza a chiunque “sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana” potrebbe essere un buon modo di garantire effettivamente (e diffondere) queste libertà democratiche.
Non è detto: la legge potrebbe richiedere un passaporto valido per concedere la cittadinanza.
Beh, questo è naturale, non è mia intenzione obbligarli a diventare cittadini italiani.
Ma a molti di coloro che rischiano la vita per arrivare da noi, la cittadinanza italiana potrebbe essere utile.
Oibò! Mi scopro ancora ignorante!
La cittadinanza italiana non implica quella europea?
Esistono cittadini italiani che non sono cittadini europei?
Hai qualche riferimento che possa leggere sull’argomento?
avrai solo l’80% degli Italiani contro, pero si è sicuramente una soluzione.
Magari conoscere fluentemente inglese e spagnolo o inglese e francese o
inglese e tedesco potrebbe essere un incentivo a non essere cacciati
dall’europa…
perche poi ci cacciano eh
Potremmo garantire un percorso di integrazione pianificato a tavolino
che ha come unica uscita la cittadinanza Italiana che comprende:
scolarizzazione
lingua
arti e mestieri
una specie di accademia di 3 anni h24 dove si formano ulteriormente.
Un misto tra un college, un’accademia militare e san patrignano.
Alla fine del percorso, cittadinanza Italiana secca ed un biglietto
aereo per una destinazione europea che scelgono a loro discrezione, se
vogliono.
A quel punto l’Europa si inginocchia di fronte a tanta grandiosita, ed
anche tutto il resto del mondo.
Cioè vuoi dire come fanno normalmente i Pirati?
Dov’è il problema?
Io sono felice di offrire la nostra cultura a chi la vuole. Ma non condizionerei la cittadinanza ad essa.
La nostra cultura è sempre stata aperta ad integrare culture di ogni genere.
Sin dagli antichi romani. Sempre.
E per cacciarci dall’Unione Europea devono trovare una buona scusa.
Cosa non facile se pensi alla storia europea.
E’ più probabile che crollerebbe il sistema dell’unione di stati e si passerebbe ad una vera Europa dei popoli.
Forse costerebbero meno detti uffici negli aereoporti, rispetto al costo dei continui salvataggi (senza considerare i guadagni dei traghettatori che potrebbero essere usati dagli europei per favorire l inserimento dei migranti.
Sto leggendo nella Neue Zürcher Zeitung (CH) che le politiche di impedimento dei salvataggi hanno effettivamente ridotto drasticamente il numero degli affogati nel tentativo di fuga. E che obiettivamente il lavoro della Sea-Watch aumenta sia il numero di “salvati” che il numero di affogati — cioè in pratica è contraproduttivo, stando alle statistiche. Ma davvero?
Infatti, è un fenomeno conosciuto da tempo: la mancata ospitalità della popolazione locale agli ebrei evasi dai campi di concentramento ha aumentato la percentuale degli evasi morti, ma, scoraggiando l’evasione, ha ridotto in numeri assoluti gli evasi e, di conseguenza, gli evasi morti.
Se posso essere sincero, permettetemi ma credo sia una stronzata…
In questi conti statistici c’entra troppo il fattore Libia, che ha incominciato a non far partire più nessuno perchè pagati per farlo.
I numeri sono diminuiti perchè c’è stato uno sporco accordo con lo sporco governo Libico. (che per fortuna sta cambiando)
Quando sventolano orgogliosi i numeri sugli immigrati, non parlano e non calcolano mai il fattore Libia.
In conclusione (anche se non ho potuto leggere l’articolo) credo che le politiche di impedimento dei salvataggi non c’entrino affatto, sono solo tentativi (utilizzando la matematica e la statistica per i loro obiettivi) per giustificare una politica disumana.
Ad ogni modo, pochi minuti fa Salvini, commentando la notizia del rilascio di Carola Rackete, ha decretato che il giudice che ha preso la decisione ha dato un “pessimo esempio”, e che è fondamentale fare una riforma della giustizia per cambiare i criteri con cui vengono nominati i giudici (vado a memoria, i concetti sono questi).
Ecco, io ho la sensazione che il piano fosse questo fin dall’inizio. Aspettare un esito giudiziario scontato per strillare contro la magistratura “nemica del Popolo Sovrano”, e sostenere l’urgenza di riformare tutto, ovviamente arrivando ad un maggior controllo della politica sulla magistratura. Nihil sub sole novi, naturalmente: Berlusconi ci ha provato per una ventina d’anni. Solo che nel caso di Berlusconi era talmente evidente il fatto che lo scopo principale (forse unico) era salvare lui, che perfino tra i suoi seguaci c’era chi l’aveva capito.
Salvini però è infinitamente più astuto di Berlusconi, e ha capito che se vuoi che la gente odi la magistratura al punto giusto devi convincerla che questa stia remando contro. Peraltro, il tempismo è perfetto, visto il merdaio che sta succedendo col caso Palamara.
Ovviamente è del tutto inutile, in un Paese come l’Italia, spiegare alle mandrie di analfabeti là fuori che il compito del giudice è applicare le leggi, e non adeguarsi al clima politico del momento; altrettanto inutile sarebbe spiegare che è un bene che il potere giudiziario e quello esecutivo si limitino a vicenda. E’ inutile perché gli italiani sono da sempre convinti che la “vera” democrazia sia un’altra cosa: quella in cui il popolo, una volta ogni 5 anni, si sceglie un dittatore che disponga di poteri pressoché assoluti. I cosiddetti “corpi intermedi”, i pesi e contrappesi delle democrazie liberali (sì, liberali) non esistono.
Questa tesi, che fino a pochi lustri fa era probabilmente condivisa ma non espressa spudoratamente, oggi viene apertamente rivendicata non solo dalla ggente, ma anche da capi di Stato di caratura mondiale. Putin è solo l’ultimo in ordine cronologico.
Secondo me stai sottovalutando enormemente i nostri concittadini.
Anzitutto Salvini non è più astuto di Berlusconi (ma ti rendi conto di quante ne ha combinate? Quanti politici di grandissima esperienza ha distrutto? In 20 anni si è bruciato, ma Salvini è un dilettante allo sbaraglio in confronto a Silvio) e il suo governo è stato votato da una minoranza della popolazione italiana.
Pensaci un attimo: coloro che ragionano come dici votano Lega o M5S.
Perché quelli che non vanno a votare, non vanno a votare? Se tu avessi ragione voterebbero anche loro la Lega o il M5S.
Se non lo fanno significa che non si identificano né con le forze populiste né con quelle elitarie (come il PD).
Personalmente credo che, per onestà intellettuale, chi disprezza il popolo sovrano non dovrebbe candidarsi a rappresentarlo.
E questo vale anche per il Partito Pirata per il quale ogni velleità da classe dirigente non è solo autolesionista, ma francamente ridicola.
Si, ma non solo loro. Leggiti quell’articolo linkato (te lo rilinko); questa concezione della democrazia non è una novità introdotta da Lega e 5S, ed anzi è il risultato (secondo l’autore) delle 3 grandi correnti politico-culturali italiane: quella fascista, quella comunista e quella cattolica.
Io credo che “coloro che ragionano così” siano più o meno 3/4 (se non di più) della popolazione italiana. Cioè credo che siano in molti a pensarla così anche tra chi vota PD e FI (per non parlare di Fd’I LeU),
Mi pare un falso sillogismo. Si può non andare a votare per svariati motivi, ma il fatto che uno non vada a votare per Salvini non significa necessariamente che non la pensi come lui su molte cose; magari non lo vota perché lo ritiene un ladro e un ciarlatano, ma può darsi benissimo che sia d’accordo con lui su temi specifici (es. l’Europa, i migranti etc.).
La sensazione che ho io è che l’attuale bacino di non votanti sia composto perlopiù da gente che dei partiti non ne vuole più sentir parlare, perché parte dal presupposto che “er più pulito c’ha 'a rogna” e che “so’tutti ladri”.
Su questo ti do ragione. Io infatti non mi sono candidato e non lo farò in futuro.