Apro una discussione sul tema che credo sia importante per i pirati del software libero nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni.
una proposta potrebbe essere quella di creare una petizione, magari su Avaaz
Apro una discussione sul tema che credo sia importante per i pirati del software libero nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni.
una proposta potrebbe essere quella di creare una petizione, magari su Avaaz
È sicuramente un campo molto interessante per noi. Nel Lazio poi, col progetto LibreLazio, ce ne dovremo occupare. In linea di massima a me la modalità petizione non piace molto, perché è un modo di partecipare attraverso un solo click che scarica le coscienze delle persone senza richiedere ulteriore impegno, la cosiddetta ClickDemocracy. Ad ogni modo concordo su Avaaz, e poi il suo creatore, anche se non ha rinnovato l’iscrizione è pur sempre un pirata. Ok per estendere ad altri software e OS, ok x scrivere una proposta più dettagliata. Può essere una buona attività da intraprendere in autunno. A te il compito di ricordarcelo
M’inserisco nel discorso (anche) per mettervi al corrente di un’iniziativa simile. Il tema “software&contenuti liberi nelle scuole” è in effetti ampio, e nei mesi scorsi avevo cercato di approfondire il tema anche assieme ad alcuni rappresentanti della ILS e di Wikimedia Italia. Per rendere il tutto più chiaro sto lavorando -quando ho tempo- a questo sito (il cui nome significa Free/Libre and Open Source School), che nelle mie intenzioni dovrebbe costituire il punto di riferimento web per le iniziative in questo ambito. Chiaramente è ancora un cantiere aperto, ma almeno l’impalcatura è pronta. Come suggeriscono le voci del menu in cima, è un blog diviso per argomenti: i contenuti liberi (a cominciare da Wikibooks), gli strumenti (hardware e software) e poi una sezione “speciale” chiamata “fablab@school” che dovrebbe raccogliere le news relative a iniziative volte a creare dei piccoli fablab (o simili) all’interno degli edifici scolastici (al momento credo ce ne sia uno in tutta Italia, al Pacinotti di Roma). Nelle mie intenzioni dovrebbe essere un sito con più autori, specie nella parte blog; quando sarà finito e pronto per essere “spammato” lo si potrebbe presentare alle varie associazioni (es. Rete della Conoscenza, la già citata ILS e simili) dando account a chi li richiede. Insomma, dopo un po’ dovrebbe camminare con le proprie gambe; personalmente non so se avrò sempre tempo di fare da Admin, nei prossimi mesi. Ergo, chi vuole, fin da subito, aggregarsi ai curatori, mi contatti in privato.
sto tentando di approcciare il comune del mio paese per capire la fattibilità di una proposta di passaggio al software libero.
mi sarebbe utile se qc in un’altra città (meglio se di piccola o media grandezza come la mia) lo facesse in parallelo con me e coordinandoci, in modo da potersi scambiare idee e confrontarci su risultati e problemi
intanto seguo LibreLazio come mi ha segnalato FelynX
essendo umbro non mancherò di contattare LibreUmbria
al momento opportuno
a livello nazionale c’è LibreItalia e l’Italian Linux Society
mi hanno risposto alla mail i servizi informatici del mio comune: ovviamente usano tutto software proprietario, windows come SO, office e adobe acrobat reader.
mi hanno lasciato anche i recapiti diretti del responsabile, quindi settimana prossima proverò a fare una telefonata e magari ad andare direttamente in ufficio. in un paese ovviamente è tutto più semplice rispetto a una grande città perchè è molto più facile avere un contatto diretto.
in tema di open source nelle scuole ho dimenticato di citare Wikibooks (progetto di Wikimedia)
pensate alle potenzialità di wikibooks nelle scuole. una classe potrebbe porsi come progetto scolastico di redigere un libro o alcuni capitoli, magari in collaborazione con altre scuole.
il problema di wikibooks è che è indicizzato malissimo da google, quindi ha pochi utenti, a differenza di wikipedia che è ai primi posti nei risultati
cmq a me piace molto come piattaforma e ho dato il mio contributo, questo il mio profilo. ho fatto il wikibook di jQuery e rielaborato quello di JavaScript
c’è un altro progetto stratosferico… ma che dico stratosferico…orbita geostazionaria!!!
Outernet
immaginate su ogni scuola una parabola e lo stream outerrnet disponibile li senza intermediari…
outernet ovunque…
– aggiornamento – sono riuscito a parlare con il responsabile dei sistemi informativi del mio comune. loro hanno valutato la possibilità del passaggio a software open source, e dove possibile l’hanno fatto, ma si tratta di casi limitati. questi i problemi trovati:
il primo problema è la compatibilità. ma quella è una spesa che si fa una sola volta quindi è il minore dei problemi.
il vero problema è la spesa per la formazione e per l’assistenza agli utenti nel passaggio. io gli ho detto che i software sono praticamente identici. ma il problema è che nelle pubbliche amministrazioni ci sono persone che si troverebbero in difficoltà anche di fronte a cambiamenti che per noi sono banali.
il problema è sempre il solito… è chiaro che il passaggio all’open source sarebbe la scelta ottimale, ma l’utente medio usa software proprietario, e quindi è abituato a quello!
è il classico circolo vizioso… tutti buttiamo soldi inutilmente non perchè il software proprietario sia migliore, ma perchè è più famoso… c’è da piangere!!
è lo stesso discorso che facevo per i computer con pre-installato linux, siamo costretti ad acquistare windows perchè non c’è l’offerta, anche se poi la licenza di windows non la usiamo!!
–aggiornamento–
sono riuscito a entrare in contatto con LibreUmbria, in particolare con Sonia Montegiove, che oltre a essere umbra è la presidente e socia fondatrice di LibreItalia (ed è una delle artefici del passaggio di migliaia di computer del Ministero della Difesa a LibreOffice)
mi ha spiegato di aver già parlato con i sistemi informativi del mio comune. il problema è la mancanza di volontà politica. perchè se ce l’ha fatta il ministero della difesa ce la può fare anche un comune! i problemi descritti sopra ci sono, ma il metodo per la migrazione esiste e funziona, quindi dipende dalla politica fare il passo decisivo.
vi terrò informati per ulteriori aggiornamenti. se qualcuno ha intenzione di portare avanti nella sua zona questo stesso percorso mi contatti, sia su questo topic che in privato, in modo da coordinarci (tra di noi e ovviamente con LibreItalia).
Il problema vero è anche la lobby. Guarda Pesaro: pur di giustificare il ritorno a programmi proprietari si inventano “ricerche” a dir poco ridicole.
– aggiornamenti –
ormai sto diventando un esperto del settore!!
ho parlato con diversi comuni della mia zona (Umbria), che mi hanno dato un quadro abbastanza preciso e ampio.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Libreoffice Molti comuni stanno già adottando Libreoffice. La scelta è quella di mantenere entrambe le suite per ufficio, Office e Libreoffice. Il motivo è evidente:
I comuni che ho sentito mi hanno detto che il passaggio avviene praticamente a costo zero , cosa che a me sembra logica, nessuno ha investito in formazione, non ritenendola una spesa necessaria. Tutti i sistemi informativi con i quali ho parlato concordano che il passaggio a Libreoffice è conveniente e necessario, e che pagare le licenze Microsoft è uno spreco di soldi.
Linux Qui purtroppo le cose sono molto più complicate. Per i computer degli utenti c’è il problema dei programmi da installare nei client per i vari gestionali del comune o di altri enti pubblici (INPS ad esempio). Le società forniscono questi programmi lato client solo per windows, perchè sono troppo pochi i comuni a usare linux. La società che rifornisce la maggior parte dei comuni italiani è www.halley.it. Qui esiste solo una soluzione possibile: che lo stato organizzi in modo obbligatorio la migrazione in massa dei comuni a linux. in questo caso le aziende ovviamente farebbero i programmi lato client anche per linux. capirete quanto siamo lontani da una simile cosa. Io in realtà aggiungerei che lo stato potrebbe commissionare o fare in proprio la versione linux di questi programmi che gli servono, rimuovendo nel modo più semplice e intelligente l’ostacolo.
SCUOLE
Per quanto riguarda i computer degli uffici vale quanto detto sopra. Diverso, e molto più interessante, è il discorso per i computer destinati agli studenti. Qui sarebbe possibile da subito il passaggio a linux e libreoffice. Con tanto di effetto educativo e spinta a usare il software libero per le nuove generazioni! Per le scuole però devo ancora approfondire, vi farò sapere.
Vi terrò informati per ulteriori aggiornamenti. Ripeto come ogni volta che se qualche pirata ha intenzione di portare avanti nella sua zona questo stesso percorso mi contatti, sia su questo topic che in privato, in modo da coordinarci (tra di noi e ovviamente con LibreItalia e Linux Italia).
– aggiornamenti – per le scuole invece il problema è sempre lo stesso, ci sono programmi destinati agli studenti che raramente hanno la versione linux
con questo posso considerare praticamente conclusa la mia personale indagine, spero che un giorno torni utile ai pirati!