I sitiweb di Freenet sono incompatibili con la programmazione lato server. Infatti, sono insiemi di file distribuiti che vengono scaricati prendendo pacchetti da più peer (pari), questo facilita la velocità per sitiweb in p2p, dato che altrimenti difficilmente uno solo potrebbe fare da server con il poco upload di casa… (giusto per un’utenza minimale). Questa limitazione di ricorrere a siti statici (HTML, CSS ed al massimo un po’ di JavaScript per l’interattività), mi sembra di capire che è una condizione inevitabile per tutti i sitiweb distribuiti. Confermate?
In tal caso, tanto vale concepire un sistema di file storage condiviso, tipo Tahoe-LAFS o torrent e passarsi così eventualmente interi siti statici (al massimo con una buona interattività grazie a JS).
Un grosso problema per questi sistemi paralleli al Web in chiaro è che solo installandoli (e con diverse difficoltà sia concettuali che pratiche) puoi iniziare a cercare. Praticamente manca una dimensione pubblica dei contenuti.
Preciso che tutte queste considerazioni sono rivolte a materiale che potrebbe essere legalmente pubblicato e non penso nemmeno ai vari problemi di segretezza delle comunicazioni private. Praticamente sono alternative ai server a pagamento, con il desiderio che se uno… decede, non sparisce tutto nel nulla, ma resta in mano alla comunità con la possibilità di continuare a leggere o portare avanti quanto è stato fatto.
Si potrebbe pensare che uno spazio Web a pagamento sia la soluzione migliore (con il proprio dominio), però non è possibile fare un qualsiasi uso (es. cloud personale) o paghi cifre più importanti per avere un server dedicato, altrimenti il contratto prevede un più o meno semplice sitoweb.
A pagamento o a casa, resta il fatto che essere presenti in modo classico sul Web è più conveniente per la visibilità e facilità di accesso. Poi, occasionalmente, si fa uno snapshot di tutto il proprio lavoro e lo si carica su Web Archive se c’è il desiderio di rendere il proprio lavoro disponibile pubblicamente e in futuro.