Storia del Partito Pirata italiano

###Premessa### Attualmente questa è la storia presente sul sito del PP-IT. Una versione piú estesa è presente sul wiki.

Sul Manifesto (proposta 2) c’è lo spirito del Partito Pirata e i temi principali. Inizialmente volevo metterli nella storia, invece possiamo renderla piú classica e cronologica. L’obiettivo è far capire al nuovo arrivato da dove viene fuori il Partito Pirata e perché. Il wiki è esaustivo, forse ci vorrebbe un focus maggiore sull’aspetto internazionale dei pirati e sul primo partito svedese.

###Storia - Partito Pirata###

Il primo Partito Pirata nasce in Svezia, fondato da Rickard Falkvinge all’inizio del 2006. Lo scopo iniziale è riformare la legge sul copyright e sui brevetti, considerate troppo sbilanciate a favore dei profitti e penalizzanti per lo sviluppo culturale e scientifico, e tutelare la privacy dei cittadini (1).

Il fermento dietro questi temi è di portata internazionale e mondiale. Nello stesso anno e nei successivi, vengono fondati decine di partiti pirata nazionali in tutto il mondo. Un’unione informale di questi partiti, fondata nel 2006, riceve lo status di organizzazione non governativa nel 2009 in Belgio. L’organizzazione si dota di uno statuto internazionale durante una conferenza avvenuta nell’aprile 2010 a Bruxelles, a cui hanno partecipato delegati provenienti da 22 Paesi.

Nel febbraio 2009 inizia il processo a The Pirate Bay, un motore di ricerca per file torrent che permette lo scambio privato di file tra utenti. L’industria multimediale ha cercato di colpire i gestori del sito e del server, ignorando le responsabilità di milioni di utenti, troppo numerosi per essere trascinati in un processo e difficilmente rintracciabili. Cosí, Peter Sunde, Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm e Carl Lundström sono stati condannati ad un anno di prigione e a pagare 2,7 milioni di euro (sentenza di aprile 2009) (2).

Il Partito Pirata svedese si è schierato in difesa degli accusati e, grazie al processo, la popolarità sul tema copyright e restrizioni è aumentata, con l’effetto di far guadagnare il 7,4% dei voti al partito e un seggio su 18 nel Parlamento europeo (diventati 2 seggi nel dicembre 2009 a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona).

[Fino a qui ho buttato giú un possibile inizio, ma il wiki è già buono e ci sono altre urgenze, lascio qui questa bozza dovesse tornare utile]

###Fonti###

(1) Pirate Times (Internet), pubblicazione 13 ago 2012, consultazione 22 feb 2016. Anton Nordenfur, “How Sweden found an effective way of broadening their politics”, Jönköping (Sverige), URL: http://piratetimes.net/how-sweden-found-an-effective-way-of-broadening-their-politics/

(2) Brunosaetta.it - Internet e diritto (Internet), pubblicato il 26 mag 2009, consultato il 24 feb 2016. Bruno Saetta, “Processo a Pirate Bay”, Napoli (Italia), URL: http://brunosaetta.it/diritto-autore/processo-a-pirate-bay.html

Bravo :wink:

Per il resto, quello che -se ho capito bene- intendi fu fatto tre anni fa dall’ottimo Mauro Pili, nell’ebook che vedi allegato. Parte dai pirati propriamente detti per arrivare al partito, passando per una storia del copyright e dintorni. Davvero un bel lavoro, secondo me.

Partito Pirata.pdf (311.1 KB)

2 Mi Piace

Grazie del link! Ho iniziato a leggerlo, e tra le prime cose c’è l’etimologia del termine pirata che questi giorni avevo visto e con mia sorpresa aveva un’accezione positiva “tentare l’avventura in cerca di fortuna” (etimo.it) a cui si è associato successivamente l’atto di rubare dalle altre navi per fare fortuna. Mi sono visto anche il termine hacker, spesso tradotto con pirata, piuttosto azzeccato, dato che il verbo to hack significa “tagliare grossolanamente” e va inteso come “aprire vie non previste o fuori dalle regole”. Pura curiosità, non voglio certo cambiare l’uso dei termini!

Fatto sta che Mauro Pili ha realizzato un percorso che avrei steso volentieri anch’io; ed è partito dall’etimologia, come avrei voluto fare qui! Fa piacere scoprire queste convergenze. Inoltre, c’è del buon lavoro già fatto!

[3 ore dopo] Ho concluso la lettura tutta d’un fiato! È un libro magnifico! Un’interessante storia della pirateria dal passato ad oggi. Provo una forte affinità con lo spirito pirata che emerge dal libro, nonché il presagio di un futuro per l’umanità che i pirati hanno già imboccato e, se non sarà il Partito Pirata, comunque accadrà che le novità tecnologiche renderanno le attuali regole e i sistemi obsoleti. Informazione condivisa, confronto libero in tutto il mondo, monete alternative, nuovi strumenti di elaborazione cooperativa, raffinati sistemi di voto: tutto ciò (ed altro) porterà ad una nuova economia ed una nuova politica. Chi è sull’onda comprende perfettamente.

2 Mi Piace

Ho spostato un messaggio in un argomento esistente: Priorità del Partito Pirata