articolo perfetto ma manca l’evidenza della gravissima violazione che viene comminata al soggetto debole che, di fatto diventa il principale videosorvegliato, molto più dell’operatore dalla quale si “dovrebbe” difendere che, una volta timbrato il cartellino può fare quello che vuole. Esatto il paragone dei bagni: se nei bagni accadono violenze (penso ai bagni delle scuole con il bullismo, o ai bagni delle discoteche) come si fa a non rendersi conto che il “rimedio” proposto è ben peggiore del male/pericolo da affrontare?
Poichè vorrei poter attivare ogni forma di protesta su questo emendamento che è passato è possibile modificare l’articolo che hai linkato @Exekias aggiungendo la grave violazione dell’art. 22 della Convenzione ONU dei Diritti delle persone con disabilità e dell’art.16 della Convenzione ONU sui diritti del Fanciullo?
Non so come funziona in questi casi ma penso che un comunicato da far girare anche attraverso la stampa laddove sia possibile - in tempi brevi, prima che la notizia non sia più notizia - sia importante.
ottimo, preparo il testo da inserire. Avrei bisogno di un paio di consulenze tecniche:
nel Disegno di Legge all’art.4 comma 1 si legge che le registrazioni saranno “conservate per sei mesi, decorrenti dalla data della registrazione”, vorrei sapere se è possibile l’accesso da parte di esterni a tali registrazioni per un uso “improprio” (penso soprattutto alle riprese di bambini durante le loro attività quotidiane anche igieniche e/o in contesti attinenti al processo educativo/relazionale) .
Nell’articolo si cita, impropriamente, il rispetto della Convenzione ONU (sig!) perché le telecamere utilizzate non sarebbero webcam ma a circuito interno. Chi è in grado di spiegarmi la differenza che, comunque, non protegge dalla violazione delle immagini raccolte che riprendono in maniera continuata delle persone che saranno costrette ad una vigilanza continua anche in ambienti riservati come le proprie camere?
Grazie.
Questo è il testo che si potrebbe mettere per un comunicato, ovviamente da editare per renderlo più scorrevole: “Prosegue l’iter legislativo che prevede l’adozione di un sistema di sorveglianza h24 nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali.
Con un recente emendamento sono stati istituiti due fondi destinati all’installazione di videocamere di sorveglianza. Tali risorse economiche, stornate in maniera del tutto opinabile da quelle previste dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Salute, prevedono una dotazione di 5 milioni di euro per 2019 e 15 milioni di euro per gli anni dal 2020 al 2024.
Affrontare una problematica seria come gli abusi di soggetti in condizioni di fragilità con risposte così superficiali dimostra ancora una volta come la politica non vuole realmente occuparsi responsabilmente dei problemi della cittadinanza ma ha solo interesse ad elargire soluzioni tranquillizzanti che finiscono per rappresentare il classico “rimedio peggiore del male”.
Perché la realtà dei fatti è che chi sarà vigilato dalle telecamere e del tutto deprivato da ogni intimità saranno proprio quei soggetti che si vorrebbero difendere!
Rammentiamo a tal proposito il Diritto al Rispetto della Vita Privata previsto dall’art.22 della Convenzione ONU “indipendentemente dal luogo di residenza”, tanto più se l’anziano o la persona con disabilità si trova già costretto in un ambito che, per ragioni organizzative, rappresenta un contesto coattivo e limitante. Infatti non è possibile ignorare che le condizioni abusanti siano una diretta conseguenza di contesti segreganti contrassegnati da una negligenza istituzionale sia nel periodico controllo delle condizioni degli ospiti che nell’attivazione di quei percorsi inclusivi che, quelli si, dovrebbero essere corposamente finanziati e sollecitati verso delle persone private di tutto (del loro ambiente, della consolidata rete amicale e familiare, della loro libertà decisionale perfino nel decidere quando mangiare ed andare al bagno) a fronte di un bisogno assistenziale.
E che dire dei Diritti dei minori che si vorrebbero proteggere? Ebbene si, Anche l’art.16 della Convenzione ONU dei diritti del Fanciullo prevede un chiaro diritto alla riservatezza nella sua vita privata che è bene rimanga privata perfino per i suoi genitori, nel momento in cui si trova in un differente ambito educativo di relazione tra pari.
Non è fantascienza immaginare un uso improprio di registrazioni che saranno conservate per 6 mesi alla mercè di incursioni più o meno lecite di cotanto materiale registrato su bambini in ogni momento della loro giornata…
Ma l’elemento più rilevante è un altro: come si può scambiare la legittima necessità di proteggere dei soggetti in condizioni di fragilità violando in questa maniera proprio il loro diritto all’intimità?
Se il principio che sta alla base della proposta di legge è che sia lecito piazzare telecamere negli asili e nelle RSA perché in questi luoghi potrebbero verificarsi abusi, ne consegue logicamente che la videosorveglianza debba praticarsi ovunque vi sia il rischio teorico che qualcuno commetta un reato.
Dunque, numeri e fatti alla mano, perché non prevedere una videosorveglianza anche dentro i bagni pubblici, dove qualcuno potrebbe trafficare droga o compiere abusi sessuali?
E che dire delle abitazioni private, dove -dati alla mano- si consumano quasi tutti i femminicidi? O nelle abitazioni dove risiedono i minori che, è cronaca recente, sono frequentemente soggetti ad abusi familiari?
Il punto è che se l’opinione pubblica è venuta a conoscenza di questi vergognosi episodi di maltrattamento perché le telecamere sono appunto state messe nelle strutture. Ma ciò è avvenuto in seguito al formarsi di un sospetto di reato. Esattamente come per le intercettazioni telefoniche: non si intercetta la totalità della popolazione italiana per prevenire reati: si intercettano alcuni telefoni, se c’è il sospetto di reato.
La sorveglianza preventiva è un’idea che viola ogni fondamento di Stato di diritto.
Mentre è invece indiscutibilmente provato che non può rappresentare un effetto deterrente: non si è assistita a nessuna contrazione di eventi criminosi in seguito alla sempre più elevata presenza di telecamere nelle strade che possono, semmai, rappresentare un elemento di raccolta probante ma solo in contesti dove l’imputato NON era a conoscenza della loro presenza e, quindi, non abbia messo in atto delle manovre elusive.
Quando il diritto alla sicurezza viene distorto fino ad un generalizzato obbligo al controllo non esiste più alcun diritto, perché non esiste più la libertà.”
@Exekias@o_zone@ale@f00l@Lord_Router@Barbamento@SerOlgyax@macfran
@o_zone permettimi, un comunicato stampa non rientra nel mio concetto di azione concreta, ma di chiacchiera. Cerchiamo anche di immaginare forme concrete, che siano concrete sul serio, e che eventualmente riescano a coinvolgere anche altri da noi. Se dobbiamo sbatterci tanto per poi produrre un comunicato stampa forse non vale tanto la pena e se non riusciamo ad immaginare una forma effettivamente concreta per veicolare un contenuto, allora forse quel contenuto non è forte abbastanza. Es. una forma concreta sarebbe quella di inondare di adesivi i bagni dei locali pubblici con adesivi come questi ad altezza occhi quando stai seduto (con il logo del PP), con una scritta tipo: locale video registrato ai sensi dell’art. 19bis del Decreto bla bla bla… e semmai un QRcode che porta al famoso comunicato. Con un’azione del genere puoi chiedere ai pirati (o chi vuole) di darci una mano, e semmai un po’ di informazione per la popolazione la ottieni.
fare entrambe le cose? Per esempio agganciare al comunicato stampa l’iniziativa geniale della diffusione dei volantini scaricabili dal sito e stampabili da chiunque voglia collaborare per appenderli nei bagni pubblici?
Il comunicato stampa va bene. Questo partito é al lumicino, non siete in grado di fare di piú per adesso. Magari se avessimo una zona privata dove fare programmazione si potrebbe preparare un piano organico per inserirsi nel dibattito politico. Ma considerati i tempi sovietici che avete ho forti dubbi che vedró le stanze private prima di 6 mesi.
Più che un comunicato (che va bene eh, solo che non se lo fila nessuno), sarebbe da fare una pagina di un sito che poi stickers, volantini e comunicato richiamano con il QR code. E sul sito semmai pubblicare un video di qualcuno, a rotazione, in bagno (semmai noi stessi che ci riprendiamo). Sarebbe geniale… Tu stai seduto sulla tazza, vedi lo stickers messo ad altezza occhi, punti il QR code, vai sul sito e vedi qualcuno sulla tazza, e credo… tutto questo ti aiuta nell’operazione che stai espletando . Non è neppure un granché complicato da fare. Basta uno con un minimo di infarinatura grafica per fare l’adesivo e poi i video che ciascuno potrebbe fare a casa propria montati in un loop. A quel punto puoi fare una chiama ai pirati di dovunque e vedere come rispondono. È una goliardata certo, ma può darsi che buca l’informazione. Può darsi…
Ma cosa significa? Il partito ha 0 operativi. Nessuno viene pagato dal partito per essere operativo. Tanto per capirci, l’operativo sei tu, se vuoi essere operativo. In campagna elettorale si sono sbattuti una decina di pirati e una ventina di non pirati per la causa comune (nessuno pagato ma anzi rimettendoci un bel po’ di soldi, anche cosiderando ferie e aspettative prese). Nessuno gli ha detto che fare, ma l’hanno fatto per lo più “inventando” cose da fare. Se le iniziative che si stanno mettendo in piedi, agisci. Se non ti piacciono, proponi e convinci gli altri a partecipare.
Peraltro in questo momento la maggior parte di quelli che si stanno sbattendo stanno lavorando per l’incontro di Torino, dove avere una mano non guasterebbe.
Secondo me il comunicato stampa è troppo lungo, occorre essere maggiormente concisi e puntare dritto a dare l’informazione (non solo ai pirati) ma soprattutto a fornire una soluzione alternativa (che non sia limitante di alcuna libertà).
Questa è una contraddizione: prima dici che le telecamere non possono essere un deterrente vista la mancata contrazione dei reati (a me risulta il contrario) laddove siano presenti, poi affermi che funzionano solo come effetto probante laddove il malfattore non sia a conoscenza di tali deterrenti (e quindi se ne fosse stato a conoscenza avrebbe scelto un altro luogo)…
Inoltre aggiungo che al problema delle telecamere/non telecamere va aggiunto quello della scarsa illuminazione (quando non assente completamente) a supporto delle stesse.
Anche se in realtà per me già la sola illuminazione funziona meglio di qualsiasi altro deterrente.
Ho dato l’impressione di uno che cerca lavoro? Nessuno ha chiesto di essere pagato, ho giá un lavoro, forse dovresti lavorare un po’ sui tuoi pregiudizi.
Anzi, a essere precisi, io ho chiesto di aiutare e sono ancora in attesa di risposta, quindi scusami se non mi spendo per qualcosa che finora é solamente un forum.
Conosco la sensazione, sai non tutti sono nati ieri.
Immagino avessero quantomeno il diritto di parlare e organizzare a nome di questo partito, o funziona che uno si sveglia la mattina e comincia a fare comunicati a nome del partito pirata?
Gli altri chi? Gli altri avatar? Pensavo che avremmo lavorato insieme.
Nessuno ha chiesto, nessuno ha ripartito il lavoro. Confermi comunque che il partito é ridotto al lumicino, se l’incontro di Torino lo manda in stallo.
Nei prossimi post sarebbe gradevole un atteggiamento meno condiscendente.
no no @exedre fidati che il comunicato stampa qualcosina fa come contrasto alla comunicazione unilaterale che sta blandendo i famigliari con gli slogan tranquillizzanti". C’è un’accordo sovietico su questo aspetto…almeno un briciolo di sale dovremmo metterlo…certo se i tempi sono così lunghi e non riusciamo nemmeno ad uscire in contemporanea con la notizia è praticamente inutile…a sto punto hai ragione tu, meglio attuare una qualche forma di protesta che però dovrebbe avere la caratteristica di essere abbastanza estesa e prolungata nel tempo per poter essere efficace…mah…
no, permettimi: avere la consapevolezza della presenza di una o più telecamere NON in luoghi aperti ma in un luogo chiuso come un asilo o un RSA non riduce i comportamenti illeciti ma porta ad eluderne la sorveglianza individuando e creando dei punti ciechi dove agire indisturbato. Senza contare che molti degli abusi a cui sono sottoposti gli anziani e le persone con disabilità istituzionalizzati rientrano in comportamenti apparentemente leciti, come la massiccia sedazione.
ottima idea, Emanuele. Credo però sia necessario produrre un documento che cristallizzi la nostra posizione, così che possiamo usarlo nelle forme e nei modi che riteniamo utili. Anche con petizioni o altro da mandare alle amministrazioni locali del nostro Paese.