Telecamere negli asili. Passa l'Emendamento in Senato

E’ notizia di oggi che nel DL Sblocca-Cantieri, come spesso avviene in Italia, è stato inserito un emendamento a firma Saponara, Grassi, Giammanco, Pirovano, Parrini, Pagano,Durnwalder, DePetris che istituisce un fondo di 5mln di € per l’installazione di “Sistemi di videosorveglianza a tutela dei minori e degli anziani” (Art. 19-bis): “Al fine di assicurare la più ampia tutela a favore dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia nello stato di previsione del Ministero dell’interno è istituito un fondo con una dotazione di 5milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 finalizzato all’erogazione a favore di ciascun comune delle risorse finanziarie occorrenti per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola nonché per l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato.” (http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/51685_testi.htm)

Personalmente sono assolutamente CONTRARIO a una tale misura, in particolare negli asili, che reputo inutile e pesantemente invasiva della privacy dei nostri figli.

Ne discutiamo per avere tutti una idea più chiara e univoca sulla questione, che magari potrebbe diventare anche una nostra battaglia politica nazionale?

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Il motivo per il quale questo DL riesce a passare é la sicurezza dei bambini. Cioé si sfrutta la paura (anche legittima) dei genitori che il bimbo possa essere aggredito in assenza degli stessi. Quindi il primo elemento é chiedersi se é vero. E sappiamo di si perché ci sono stati diversi casi giornalistici che lo hanno documentato.

Poi mi chiederei se abbiamo statistiche relative a quanti casi ci sono all’anno rispetto al numero di asili e di bambini.

Un altro elemento é che il giudice, in caso di sospetto puó ordinare l’installazione di telecamere segrete, quindi é evidente che il valore di queste telecamere é a scopo deterrente, tu sai che sei osservato e quindi non fai niente per il quale potresti essere accusato.

Non so se é corretto che un lavoratore possa essere ripreso durante il suo lavoro. E comunque c’é il rischio che le telecamere vengano installate con la scusa della sicurezza e poi vengano usate come elemento per controllare altre cose.

Dal punto di vista tecnico, su quali sistemi verranno salvati questi dati, con quale sicurezza, cloud? criptazione? visibili da un cellulare? Quali sono i rischi che il video scappi dalle mani dell’asilo e finisca su internet?

Poi ci sono i costi. 65 milioni di euro per installare sistemi di videosorveglianza. Quanto hanno calcolato per asilo? Come sono stati eseguiti i calcoli? Quale tipologia di soluzione si aspettano di implementare? Qual é la situazione attuale degli asili, forse era meglio spendere 65 milioni di euro per comprare banchi nuovi e giocattoli?

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La paura del pedoterrosatanista colpisce ancora.

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Tra l’altro, le telecamere non riescono quasi mai a coprire l’intera superficie degli edifici. Sapendo che una certa zona non è controllata, se volessi perpetrare abusi lo farei in queste aree e, in caso di accuse, chiederei la prova video che non ci sarebbe…

Arma a doppio taglio.

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credo che a quel punto verrebbero installate telecamere nascoste. Però il dilemma dei costi e le altre perplessità esposte da Ale sono indiscutibili…

Quando mai in italia vengono fatte delle leggi basandosi sui numeri e calcoli, e non sul puro impatto psicologico? Come al solito salvini si mostra come un bravissimo sciacallo.

Il problema è che stare dietro ad una mandria di bambini urlanti è un lavoro psicologicamente usurante, ma riconoscerlo come tale vorrebbe dire anche dare tutele e garanzie ai lavoratori, cosa che ovviamente costa e che non ci possiamo permettere

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Le telecamere nascoste non possono essere installate così alla buona

Peraltro, le telecamere negli asili (ostentate o nascoste) si configurano anche come controllo remoto del lavoratore/lavoratrice. Una pessima idea.

la normativa Toscana (e credo che anche a livello nazionale vi sia qualcosa) prevede che per gli asili nido vi sia una educatrice/educatore ogni massimo 7 bambini.

Non ho detto che debbano essere installate alla buona, ma eventualmente installate su istanza di genitori per evitare che chi commette abusi sui minori la passi liscia, cosa che già succede (a volte). L’installazione permanente funzionerebbe da deterrente come detto da Ale ed il controllo remoto dei lavoratori influirebbe esclusivamente su questo aspetto, non certo per monitorare la produttività dell’insegnante…

Personalmente credo che sia principalmente un deterrente, tra l’altro ho visto decine e decine di scuole installare telecamere e mai attivarle. Di fatto in questo caso vengono usate come deterrente per l’appunto (anche se non in funzione, ma il personale non lo sa). Più che altro credo che sia meglio farle installare dopo che un giudice da la disposizione piuttosto che prima a prescindere, sopratutto perché se non c’è motivo è prima di tutto una spesa inutile, secondo viola la privacy. Anche perché fortunatamente i casi di questo tipo sono pochi rispetto al totale delle strutture in Italia.

per questo ci sono i magistrati e le forze dell’ordine: raccolgono le denunce/esposti e decidono le indagini, anche attraverso telecamere nascoste e rilevatori ambientali. Siamo ancora in uno stato di diritto.

a mio giudizio le telecamere in un luogo “chiuso” come deterrente non funzionano semplicemente perché sono facili da individuare e, quindi, da eludere. Inoltre ritengo che ci sia anche un elemento che non può essere sottovalutato, ovvero il diritto alla privacy e non mi riferisco a quello del lavoratore ma proprio a quella del cittadino che, con questa misura, si “vorrebbe” difendere. Si, so che può sembrare strano ma anche un bambino ha diritto alla sua privacy come ha diritto alla sua privacy un adulto con una grave disabilità. L’equilibrio che esiste tra il diritto alla protezione ed il diritto alla privacy è, soprattutto per chi non ha la possibilità di autodeterminarsi, un elemento di indispensabile rispetto sulla quale penso sia importante ragionare.

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torno a ribadire che la violazione peggiore la subisce proprio la persona che si vorrebbe difendere, e non già il lavoratore! Vi rendete conto che le persone non autosufficienti ed i minori stessi vengono frequentemente denudati dagli operatori per compiere adeguate manovre di igiene personale? Ma davvero sta gente non ha diritto ad alcun rispetto per la propria dignità se, per un’assurda forma di “tutela interdittiva” sarà costretta ad essere visionata H24? Non mi risulta che esista una tale violazione della privacy nemmeno nella “casa del grande fratello” dove, comunque, le persone desiderano volontariamente di esser messe al centro di un palcoscenico. Invece qua si parla di PERSONE che, o perché bambini o perché disabili, subiranno costantemente la violazione della loro dignità personale con la scusa di essere protetti! In tutta onestà io mi aspetterei dal Partito Pirata una presa di posizione forte su questo emendamento che è passato.

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concordo, non a caso ne stiamo parlando qui per cristallizzare una posizione condivisa che poi si concretizzerà in una azione concreta, come comunicati stampa e petizioni di protesta (o altro…)

Più che altro bisognerebbe dare supporto psicologico a queste persone, anche perchè quando una va giù di testa ci sono segnali che posso essere colti da un professionista

questo non dovrebbe accadere in sole zone circostanziate ed accessibili solo a loro? Nella mia esperienza è sempre stato così sia alle superiori che alle medie.

Credo che in realtà questo sia il punto focale di tutta la situazione attuale.

Non a caso sentiamo (o almeno nella zona della bassa bolognese è così) sempre più spesso proclami a favore dell’installazione di telecamere nei luoghi più “malfamati” dei paesi. Il problema è che nessuno ha chiaro quanto siano inutili per la prevenzione effettiva del crimine.

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E’ che il limite sicurezza/violazione della privacy andrebbe definito una volta per tutte.

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siamo nel momento storico più sbagliato per farlo però. Ora rischiamo davvero che la gente voglia rinunciare a diverse libertà fondamentali per sentirsi più sicura

In realtà esistono già dei precisi protocolli che segnalano condizioni potenzialmente abusanti, sia nelle scuole che negli istituti ma in Italia sono praticamente sconosciuti ed, ovviamente inutilizzati. Come sono inutilizzati, o utilizzati solo formalmente, le periodiche verifiche per valutare il burn out dei professionisti educativi e sanitari. Per questo parlo di soluzioni slogan che hanno l’unico scopo di tranquillizzare. Queste soluzioni “mordi e fuggi” le ha introdotte Berlusconi che per primo ha sperimentato una legislazione sociale da…buffetto sulla guancia da bravo papà. Mi dispiace ammetterlo ma prima del suo “innovativo modo di far politica” la legislazione sociale era una cosa seria, si approfondiva, ci si confrontava con le buone prassi all’estero, c’era un dibattito serio affidato a professionisti del settore e la legislazione dell’epoca “se” fosse applicata risolverebbe il 90% delle problematiche attuali.

non lo so…secondo me manca soprattutto la “percezione” dell’invasione di campo, perché non ci si pensa proprio fino a quando non ci vai a sbattere contro. Il punto è che questi rimedi forniscono una illusione di controllo che è fragilissima proprio perché agganciata ad una parola tranquillizzante, come mettere uno stikers colorato sopra una crepa, per un attimo non vedi più la crepa ma poi se guardi meglio ti accorgi che c’è ancora sotto e ti rendi conto che sei stato preso in giro.