Trasporti pubblici urbani (TPU)

Ho buttato giù una proposta di comunicato stampa sulla questione dell’aumento dei costi del TPU in Toscana:

https://etherpad.net/p/comunicato_TPU_toscana

da usare anche per portare avanti una nostra eventuale (discutiamone…) proposta alternativa (gratuità del TPU).

Michele

ho importato qui:

https://pad.partito-pirata.it/p/comunicato_TPU_toscana

se volete potete continuare sui nostri server

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pubblicato ed inviato alla stampa

Un passaggio veloce in liquid feedback no? Così giusto per intercettare creatività vocabolistica come “esiziale” … sul contenuto… ce li abbiamo i trasporti senza pagamento a biglietto nel nostro programma, o stanno solo nel programma tedesco?

Figurati se non l’avrei fatto volentieri ! Solo che è una settimana che ho proposto la bozza e non c’è stato alcun intervento in merito, a cui si aggiunge che sono iscritto da meno dei 90 giorni canonici per l’accesso a Liquid Feedback.

Per la proposta mi sono avvalso del principio di sussidiarietà, confrontandomi con gli altri pirati toscani.

Michele

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Okay, problemi strutturali nostri. La teoria prevederebbe che qualcuno si occupa della tua proposta o che tu ti astenga da prendere iniziative di carattere decisionale entro i 90 giorni. Non a caso stiamo dibattendo di eliminare proprio quella regola che a molti non è andata giù.

Il principio di sussidiarietà lo abbiamo rifiutato dopo lunghissimi dibattiti approfonditi, dato che la democrazia liquida si è sempre dimostrata più saggia del gruppo locale — ma questo non lo potevi sapere e nell’attuale situazione del PP non siamo ingessati sulle regole. Con talmente poche persone in AP l’intelligenza collettiva di un gruppo locale non è molto minore di quella del partito intero.

Mi sono rifatto a questo articolo del Regolamento:

Art. 48. Autonomia delle sezioni locali

Le sezioni locali sono autonome nelle iniziative da intraprendere a patto che tutte le decisioni vengano prese all’interno della relativa sezione regionale della Piattaforma e non siano in contrasto con lo Statuto, il Manifesto, il Regolamento del Partito Pirata e con nessuna delle Mozioni prese in Piattaforma nella sezione Principale.

ma probabilmente ho travisato la norma. Comprendo che con numeri di partecipazione molto bassi (come mi pare di capire) diventa difficile assicurare adeguata condivisione e partecipazione ma, per contro, se non agiamo anche con comunicati stampa per farci conoscere fuori dal forum, diventa difficile aumentare la partecipazione. Il classico cane che si morde la coda.

Michele

Accidenti… per molti anni eravamo riusciti ad evitare la falla della sussidiarietà, e mo il regolamento l’ha introdotta a botta senza passare per il dibattito… acc, è da correggere.

Sarebbe interessante capire come mai la sussidiarietà è considerata un “male”. Di fatto, su molte questioni squisitamente locali, non vedo come altri possano intervenire. Mettiamo ad esempio la questione del TPU in Toscana: un calabrese è il benvenuto a dire la sua ma, di fatto, non può conoscere il contesto in cui una tale questione è immersa. Se mai, andrebbero messi dei paletti rigidi su cosa una sezione locale può e cosa non può fare. E con quali criteri. Credo che l’Art.48 vada, appunto, in tale direzione.

Michele

Ma dai, mi dici che ci sono specificità nei trasporti urbani fiorentini che sono totalmente diversi da quelli romani e che tutti i fiorentini ne sono pienamente a conoscenza mentre i romani non ci capiscono nulla?

Per me il TPU è un discorso che si somiglia a livello mondiale… che va bene domandarsi perché i trasporti pubblici funzionano meglio in Sulawesi che a Firenze. Se il PP ha una opinione sul come organizzare il TPU, è logico svilupparla insieme, magari con gli altri PP a livello internazionale. Dammi un esempio concreto di una specificità del TPU toscano che noi di Roma non possiamo assolutamente comprendere.

Se la mettiamo sotto il profilo tecnico generale, ovviamente niente da eccepire. Ma, facendo un po’ di realpolitik, la competenza dei trasporti è Regionale e, quindi, ogni Regione esprime le sue regole, i suoi costi, le sue specificità. Possiamo fare un dibattito di ampio respiro, offrendo una visione NAZIONALE su come dovrebbe essere, secondo il PP, il trasporto pubblico. Ma quella visione deve essere poi calata nei singoli contesti e qui ogni gruppo dovrebbe avere la possibilità di effettuare quelle “tarature” necessarie. Banalmente, a Roma e Milano c’è la metropolitana. A Siena e Firenze, così come a Pisa e Pistoia, no.

P.S. Il PP ha una visione strategica nazionale sul TPU ?

Tutto qua :smile:

Michele

Ovunque ho visto in atto la sussidiarietà ho visto problemi con persone che hanno fatto come le pare con opinioni personali che non c’entravano nulla con la linea comune e lasciare il partito col problema di coordinare la critica ed esprimere sanzioni… in pratica casini e porcherie ogni volta.

Perché le persone che cercano solo una bandiera sotto la quale fare quello che vogliono loro ci sono sempre… e rovinano il lavoro di coloro che onestamente cercano di implementare le cose in stretta cooperazione col partito. E nel caso nostro il partito è nazionale, non regionale.

E non mi convince l’idea che un pirata siculo sia incapace di giudicare le esigenze di una città con la metropolitana a tal punto da causare un problema.

Guarda, si tratta di capire cosa e dove si vuole andare. Perché in qualche modo, almeno in una fase di espansione, è impossibile pensare di detenere il controllo su tutte le azioni delle varie sedi locali. E per questo, generalmente, si parte da principi generali (NAZIONALI), adottati poi su base REGIONALE e, poi ancora, PROVINCIALE e COMUNALE.

Mi pare di capire, però, che per molte cose manca proprio una visione nazionale. O sbaglio ? Nel caso, dove trovo il programma nazionale, da cui partire per elaborare la strategia regionale e locale ?

Per la “bandiera”, non ti nego che è necessaria per “operare” nel campo del bene comune, comunemente chiamato “politica”. Semplicemente perché ti offre una autorevolezza che, altrimenti, non hai. L’importante è che non si esca dai dettami della “bandiera” o, meglio, dai principi base espressi dall’Assemblea Nazionale (Statuto e Regolamento). All’interno dei paletti, generalmente, ci si muove con una certa libertà. Altrimenti si corre il rischio che ingessando troppo, si arriva all’immobilismo e, di conseguenza, alla morte.

Michele

Sul sito alla voce programma…?

Si, giusto… ma con la democrazia liquida si può abbinare la bandiera alla partecipazione nel gruppo… dato che qualsiasi cosa si può decidere insieme, o più che altro, farsi confermare e ratificare. Non è più una limitazione spazio-temporale come le assemblee nei centri sociali.

Se il consenso del gruppo fosse un atto che richiede tempo e spazio, d’accordo… ma in realtà è una transazione che equivale alla verbalizzazione per trasparenza, cioè una pratica comunque sana ed utile (che le deleghe in genere ti danno la conferma di proseguire comunque — non è che l’AP ti blocca). L’immobilismo si crea per altre ragioni… se le persone che hanno voglia di fare non si sono trovate bene socialmente. Tutti gli ambiti che conosco nei quali si fa attivismo bene sono ambiti nei quali le persone si apprezzano a livello di amicizia già dai primi incontri. Noi qui non abbiamo nemmeno più degli incontri e le regole per un comportamento civilizzato le abbiamo introdotte solo dopo che l’attivismo era arrivato a livello circa zero. Perciò ora il problema è di come riaccendere il motore e si è assai tentati di dare le colpe in modo istintivo a le cose sbagliate… ma non serve abbandonare le cose che nel PP invece erano buone e funzionavano!… la trasparenza, la resistenza ad eventuale corruzione.

Aridaje :disappointed_relieved:

E’ considerata un male da alcuni, ci tengo a precisare. Altri invece la ritengono utile, o quantomeno non così catastrofica.

ESATTO. Lo scriveva anche Falkvinge nel suo “manuale” (devi dare un compito allo sciame, altrimenti la gente perde entusiasmo e se ne va), si sarebbe dovuto capire noi anche prima.

Io invece ho visto che lasciando la gente libera di agire il partito dà l’idea di essere vivo. Vedi il blog, ad esempio. Si è stabilito di scrivere all’inizio degli articoli “questa è un’opinione personale dell’autore, non una delibera dell’AP”; ok, va bene, ma almeno ora posso scriverci. E non mi pare di aver scritto cose che “non c’entrano nulla con la linea comune”. Bisogna anche fidarsi dei compagni di partito, un minimo.

Certo, ma non è un problema che abbiamo. Ci sono tante cose che si possono fare subito dato che sono già decise in assemblea e tante altre che si fanno dopo una veloce considerazione in assemblea. Perché introdurre un formicaio di problemi per compensare ad un problema inesistente? Lo sciame ha un sacco di compiti da attuare stando alle decisioni assembleari… il problema potrebbe piuttosto essere che non si percepisce l’esistenza del coordinamento da statuto.

La fiducia è il fondamento di tutti i mali in politica.

Ho spostato un messaggio in un argomento esistente: La fiducia è il fondamento di tutte le corruzioni politiche