Un avatar all'Internet Governance Forum

Net neutrality, batterei su quel tema. Oltre che per l’importanza specifica perchè a naso è una delle battaglie che forse ce la facciamo a vincere, una di quelle che hanno più possibilità di essere comprese anche da chi ne sa poco di tecnologia. Internet bene comune, se vuoi lo slogan :wink:

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Io riprendendo il tema dell’educazione, non so se è in tema e hai tempo, ma credo sia importante di parlare di OpenAccess.

Studio medicina e il costo medio di un articolo scientifico è 15$. Quando non sarò più studente e dovrò pagarmi tutto dubito che mi potrò tenere aggiornato in modo ragionevole.

Ma soprattutto, uno studente di medicina povero? In Italia o magari in un paese “in via di sviluppo” dove ci sarebbe tanto bisogno di medici?

Internet insomma può cambiare le sorti del mondo e salvare vite umane.

E anche di libertà d’espressione. In Turchia per esempio Erdogan censura twitter e facebook. 96 morti alla manifestazione pacifista ad Ankara. Censurati i blog che mostravano le foto. La censura di internet non è un rischio che corrono solo i turchi, se non si pongono delle tutele a questo strumento http://ilmanifesto.info/strage-ad-ankara-bombe-sulla-sinistra-filo-kurda/

Questo però ha a poco a che fare con internet, molto più con il copyright.

Riporto un contributo mandato da Lilo

Da Gennaro Francione

Porti questa istanza? Grazie Il diritto d’autore è la destra antistorica. Creative commons sono ancora diritto d’autore “riformato”. Anticopyright è diritto d’autore ridotto ai minimi termini e rivoluzionato. La rete è già anticopyright. Ergo, ogni battaglia non anticopyright è retrò. http://www.antiarte.it/eugius/sentenza_anticopyright1.htm

Pour parler: governance/regolamentazione/costituzionalizzazione della rete o “Dichiarazione d’indipendenza del Cyberspazio”?

La dichiarazione di indipendenza è molto potente e suggestiva

In tema di “net neutrality”, ti riporto una citazione per me spettacolare di Marshall McLuhan (quello de “il mezzo è il messaggio”):

“La tecnologia elettrica è in diretto rapporto con i nostri sistemi nervosi centrali (…) Una volta che abbiamo consegnato i nostri sensi e i nostri sistemi nervosi alle manipolazioni di coloro che cercano di trarre profitti prendendo in affitto i nostri occhi, le orecchie e i nervi, in realtà non abbiamo più diritti. Cedere occhi, orecchie e nervi a interessi commerciali è come consegnare il linguaggio comune a un’azienda privata o dare in monopolio a una società l’atmosfera terrestre” Da “Understanding media” del 1964! Quando il computer era solo una possibilità.

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La seconda sarebbe bella, il problema è che l’indipendenza non basta dichiararla, bisogna renderla effettiva. E stando così le cose, cioè focalizzando chi detiene il potere, senza regole quell’indipendenza sarebbe impossibile da garantire: comanderebbero i soliti noti, quelli con i soldi; si ritorna alla prima proposizione, a patto che governance/regolamentazione/costituzionalizzazione siano effettuate dalla rete stessa, dagli utenti, secondo il principio una testa, un’idea, un voto. Per quelllo che potrà incidere l’IGF tanto vale volare alto… :wink:

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è public domain o licenza wtf o unlicensed

insomma francione vuole prendersi la targhetta di qualcosa che è gia stato ampiamente affrontato e risolto

si tratta quindi di mettere in dominio pubblico senza se e senza ma

supera la viralita della GPL-like, implica un cambio di paradigma

la conoscenza liberata è questo

la conoscenza omnia sunt communia

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Segnalo che il PP Brasil sta organizzando in contemporanea all’IGF il IUF, Internet Ungovernance Forum:

http://iuf.partidopirata.org/

Giro un contributo arrivato da un anonimo al mio blog http://felynx-pp.blogspot.it/2015/10/un-avatar-allinternet-governance-forum.html#comment-form

caro Avatar, grazie della tua iniziativa di cui ho saputo grazie al tuo messaggio alla NEXAml, che forse mi permette di esserci all’IGF 2015 di cui ho avuto notizia, sempre su NEXAml, grazie a AdC ben 4 giorni prima dell’evento, w-e compreso. Mi piacerebbe che ricordassi che Internet ci piacque tanto perchè rispetto ai media mainstream era bidirezionale: chiunque interessato poteva non solo ascoltare ( ma anche intervenire e partecipare con proprie idee, suggerimenti e magari anche dicendo “non sono d’accordo”. Adesso che si discute della per la gestione di Internet in Italia, questo si fa “su inviti” e chi decide chi invitare sono sempre gli stessi. In armonia con lo stile della discussione sulla Costituzione tout-court. – fdc http://tecnocivismo.di.unimi.it/content/view/4

12/10/2015 Internet Governance Forum Italia 2015, Sala della Regina, Camera dei Deputati. Streaming (inizio previsto ore 9:30): http://webtv.camera.it/evento/8430

Pirati a #IGFItalia2015 Internet Governance Forum Italia 2015 - 12/10/2015 Camera dei Deputati, Sala della Regina. Interventi di Daniele Monteleone aka Robotica e Felice Zingarelli aka FelynX Registrazione video completa: http://webtv.camera.it/evento/8430

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Ieri me la sono vista tutta, dalla mattina (per spammare su twitter)… Posso dire che la risposta di Arturo Di Corinto non mi è piaciuta? Capisco la necessità di “difendere” il lavoro fatto, ma la critica doveva essere vista in un modo diverso; lui stesso si è lamentato di quelli che hanno occupato posti (sarebbe interessante sapere i nomi dei parlamentari) e poi non si sono presentati, all’IGF in Brasile della vera società civile (e dei cittadini) non sappiamo chi parteciperà, anche la Flavia Marzano ha giustamente criticato la proposta “chiavi in mano” buttata giù da confindustria perchè non realmente inclusiva… Poi ok, va bene che la camera dei deputati è un “palcoscenico”, e che farlo lì significa lanciare un segnale al governo ma… di fatto il governo ad oggi non ci va nemmeno in Brasile. Mi è piaciuto molto l’intervento di Rodotà invece (l’identità è mia e ma la gestisco io).

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Internet Governance Forum Italia 2015 - Il modello di Confindustria Digitale

A riprova dei metodi molto poco collaborativi e partecipati dell’Internet Governance Forum, come abbiamo avuto modo di vedere — il video integrale è sempre sul sito della Camera dei Deputati, a futura memoria http://webtv.camera.it/evento/8430 — il documento/proposta di organizzazione “multistakeholder” caldamente consigliato da Confindustria non è stato rilasciato neanche ai relatori, ma solo a una ristretta cerchia di soggetti. Per fortuna c’è chi crede ancora nella trasparenza e ci ha passato il documento: multistakeholder_Italy CDigitale_finale.pdf (130.2 KB) Ecco perché ci vuole l’Internet Ungovernance Forum. Un’assemblea orizzontale di iniziativa dal basso, che raccolga tutti coloro che vogliono una Internet libera. Un’assemblea che non sia di un solo giorno l’anno, ma un’agorà permanente, perché Internet è un Bene Comune e come tale va gestita, per questo va difesa! Il forum in cui discuterne: https://taverna.arrembaggio.eu/c/progetti/iufitalia21015 Da domani, 22 ottobre, sarà attivo il sito web: http://iufitalia.net/

P.S. Il documento era accompagnato da questo testo: “Questa proposta è frutto di un’analisi condotta sui principali modelli di Internet governance da Confindustria Digitale che, come forse saprete, è una Federazione di rappresentanza industriale, nata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia digitale in Italia. Sono suoi soci Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione della filiera delle imprese di Telecomunicazioni, Assinform in rappresentanza dell’Information Technology, Anitec che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e Consumer Electronics, Aiip associazione degli Internet Provider, Assocontact l’associazione dei Contact e call center, Asso.IT associazione nazionale fornitori Information Technology (Document Management & Printing)”

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Molto interessante. Sarebbe il caso di scriverci un articolo di analisi, e piazzarlo magari in una pagina “perché ci vuole un IUF”. Di per sé la proposta è presentata in modo astuto: prima si presentano i due principali modelli, facendo vedere che in essi il settore privato e governativo è in maggioranza, e poi per l’Italia si propone un modello di rappresentanze paritetiche, così da potersi vantare di essere più democratici degli altri. Poi però si precisa che “Alcuni aspetti di dettaglio del modello (ad es. relativamente alla competenza sulla nomina dei rappresentanti piuttosto che alle competenze e poteri del Comitato) sono volutamente lasciati aperti, per dare modo alla discussione di procedere liberamente”. Conoscendo l’Italia, verrà fuori un organo in cui i membri della società civile sono o politici settantenni trombati a qualche elezione, o ex dirigenti aziendali in pensione, o direttamente rappresentanti delle mafie (nulla vieta che si trovino individui che soddisfino tutti questi requisiti contemporaneamente, peraltro).

Quest’anno l’IGF si tiene a Berlino a novembre. Allora?

Io avrei in mente qualche argomento per uno IUF…

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