Una riforma costituzionale che ruba rappresentanza ai cittadini

È vero oltre al fatto che spesso si commette una fallacia: se si considerano i parlamentari come cittadini di serie A e i non parlamentari come cittadini di serie B il popolo è convinto che quei 400 esclusi dall’aula diventeranno cittadini di serie b. Invece ci sarà solo una differenziazione tra cittadini di serie A1 cittadini di serie A 2 e come al solito cittadini di serie B. Quelli di serie A2 andranno a occupare i consigli di amministrazione delle municipalizzate e delle società pubbliche diventeranno dirigenti a contratto e troveranno comunque un rifugio a scapito dei dementi che hanno festeggiato la riduzione dei parlamentari

Non è così.
I posti (la torta) non verranno assegnati ai non-parlamentari ma agli amici dei parlamentari che diventeranno così più potenti.

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Buongiorno a tutti!
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la mozione riguardante la riforma costituzionale: il coautore della proposta @storno, chi ha dato voto positivo e chi ha deciso di astenersi.
https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6753.html
Si è trattato di una mozione molto combattuta nelle intenzioni, nelle interpretazioni e nella considerazione di tutti i partecipanti all’assemblea.
I tanti commenti al voto (personalmente non ho mai visto così tanti commenti in una votazione di questo tipo; tutti davvero interessanti) testimoniano sensibilità molto diverse delle quali sarà importante tenere conto nel momento in cui avvieremo le iniziative necessarie a rendere operativa la mozione.

Inizio pertanto a presentare una bozza di quelle che saranno le operazioni necessarie per dare seguito all’iniziativa:

PROPOSTA APPROVATA

Il Partito Pirata si impegna a battersi per l’abrogazione della riforma costituzionale, approvata il giorno 8 ottobre 2019, attraverso le seguenti iniziative:

A) Emissione, a cura del GdL Comunicazione, di un comunicato che riporti la posizione contraria del Partito Pirata.

B) Invio di mail, scritta dal GdL Comunicazione , a coloro che hanno la facoltà di promuovere il referendum per abolire questa legge costituzionale invitandoli a promuoverlo

C) Qualora venisse attivata una raccolta firme per l’indizione del relativo referendum partecipare attivamente. (Se per problemi organizzativi non si riuscirà a operare direttamente, verrà offerto supporto ad altre forze politiche o associazioni, mantenendo comunque l’identità pirata)

D) Pubblicare sui media pirata il nostro dissenso sulla modifica costituzionale

E) Promuovere un approfondimento di tutti gli aspetti legislativi, politici e strategici inerenti questa riforma costituzionale e le alternative possibili, utilizzando gli strumenti previsti per il confronto politico interno quali l’Agorà, il forum o i gruppi di lavoro

A) TESTO DEL COMUNICATO

UNA BATTAGLIA IMPOPOLARE E DIFFICILE PER IL PARTITO PIRATA: UNA FIRMA PER CHIEDERE IL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA CHE RUBA RAPPRESENTANZA AI CITTADINI

Il Partito Pirata si impegnerà per l’abrogazione della riforma costituzionale approvata il giorno 8 ottobre 2019 e offrirà il massimo supporto alle iniziative per richiedere il Referendum Costituzionale.

Questa riforma comporta infatti una grave diminuzione della rappresentanza parlamentare a tutto svantaggio dei cittadini e senza alcuna contropartita rilevante ma soprattutto un tradimento dello spirito democratico che ha ispirato l’Assemblea Costituente.

Prima della riforma costituzionale del 1963 che ha stabilito un numero non variabile di 630 deputati e 316 senatori, il numero dei parlamentari era infatti stato fissato in rapporto agli abitanti: un deputato ogni 80.000 e un senatore ogni 200.000.

L’intenzione fu quella di aumentare la rappresentanza parlamentare dei cittadini dopo che nei precedenti 30 anni, solo il governo fascista aveva osato ridurla.

Negli ultimi 70 anni, i cittadini hanno invece subito una forte perdita di rappresentanza e nessuno ha mai combattuto per la difesa di questo diritto ma, al contrario, tutte le forze politiche presenti oggi in Parlamento hanno proposto riforme costituzionali sempre diverse ma con un unico denominatore comune: la riduzione del numero dei parlamentari.

L’ultima riforma proposta dal Movimento 5 Stelle e appoggiata da vecchi e nuovi alleati, porterà il numero dei parlamentari addirittura a 600 unità conseguendo il record italiano ed europeo di furto di rappresentanza: una diminuzione di più del 30% per il Senato e quasi del 50% per la Camera: diminuirà così il rapporto numerico di rappresentanza sia alla Camera dei deputati (1 deputato per 151.210 abitanti, mentre oggi è 1 per 96.006 abitanti) sia al Senato (1 senatore per 302.420 abitanti, mentre oggi è 1 ogni 188.424 abitanti).

Tuttavia, se consideriamo i seggi totali dei tre partiti maggiori (630 seggi fra Camera e Senato per quei partiti che allo stato attuale sarebbero i soli a entrare nel nuovo parlamento da 600 seggi) ci rendiamo conto che quei partiti non perderanno quasi nulla.

La conclusione è che se per i nostri Padri Costituenti, UNO valeva UNO, per gli attuali riformatori “UNO VALE POCO PIU’ DELLA META’ DI UNO”.

Ma solo se vota per il partito giusto!

Il Partito Pirata rivolge quindi un appello a tutti i cittadini e a tutti gli organi di stampa:

LA POLITICA DELLE SOLUZIONI FACILI STA TOGLIENDO RAPPRESENTANZA AI CITTADINI.

Non fatevi ingannare dalle sirene del risparmio perché sarebbe bastato dimezzare lo stipendio a tutti i parlamentari per ottenere risultati migliori.

Se si ridurranno i parlamentari, voi cittadini conterete di meno mentre la politica cercherà di trovare altrove le risorse venute meno.

I parlamentari rimasti senza posto verranno catapultati attraverso le consuete porte girevoli in quello che è il miglior sistema di ripescaggio che la politica è sempre riuscito a trovare in Italia ossia la politica locale, le dirigenze a contratto, le consulenze d’oro o la presenza nei CdA delle società partecipate o delle società che beneficiano di aiuti statali.

PER RICHIEDERE IL REFERENDUM CONFERMATIVO, POTRETE ADERIRE ALLA RACCOLTA DELLE FIRME ENTRO IL 7 GENNAIO 2020:

  • Recandovi presso il Comune o la circoscrizione (di residenza?) DEFINIRE
  • Recandovi presso uno dei centri di raccolta indicati qui: DEFINIRE

O POTRESTE ESSERE DIRETTAMENTE VOI PROMOTORI ATTIVI IN MODO SEMPLICE… (SVILUPPARE E DEFINIRE…)

Ai parlamentari e ai membri dei consigli regionali che potranno raccogliere le adesioni per indire il Referendum Confermativo, possiamo rivolgere solo il nostro invito a onorare la democrazia:

NON ABBIATE PAURA DI APPARIRE COME I DIFENSORI DI UN PRIVILEGIO, PERCHE’ QUESTO PRIVILEGIO NON E’ STATO PENSATO PER LA VOSTRA TUTELA MA PER QUELLA DELLA REPUBBLICA E DI NOI CITTADINI

B) Mailing ai decisori

Procederemo a inviare un’email a coloro che hanno la facoltà di promuovere il referendum per abolire questa legge costituzionale invitandoli a promuoverlo

C) Supporto al comitato referendario

(Se non si riuscirà a operare direttamente, verrà offerto supporto ad altre forze politiche o associazioni, mantenendo comunque l’identità pirata) Il supporto si esplicherà attraverso la…

ISTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO

Gruppo di lavoro denominato “Tutta un’altra riforma: rappresentanza parlamentare, leggi e sistemi elettorali”

Il gruppo di lavoro si viene costituito con i seguenti obiettivi:

  • Dare supporto immediato per promuovere il referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari
  • in caso di indizione, promuovere le ragioni del NO alla riforma e introdurre il dibattito pubblico sulla rappresentanza
  • in caso di non indizione, sensibilizzare il pubblico sull’urgenza di elaborare proposte per aumentare la rappresentanza e mantenere alta l’attenzione del pubblico sulle distorsioni parossistiche del combinato disposto tra rosatellum e parlamento riformato
  • alimentare il dibattito all’interno e all’esterno della comunità pirata sulle tematiche della democrazia liquida, del voto elettronico e dei metodi di calcolo del voto deliberativo ed elettivo

D) Pubblicazione del comunicato sul sito

Premessa

Esporre le ragioni dell’impegno pirata, l’attenzione sul tema della rappresentanza e i punti critici contro e a favore della riforma, anche raccontando il dibattito che ha avuto luogo in assemblea e le perplessità di parte dell’assemblea nell’intraprendere la battaglia contro l’attuale riforma costituzionale.

Comunicato

TESTO TESTO TESTO

Appendice

Link alle discussioni presenti sul forum, sui social e durante le assemblee pubbliche.

E) Gruppo di lavoro e prospettive future

Promuovere un approfondimento di tutti gli aspetti legislativi, politici e strategici inerenti questa riforma costituzionale e le alternative possibili, utilizzando gli strumenti previsti per il confronto politico interno quali l’Agorà, il forum o i gruppi di lavoro.

Bisogna tener conto che purtroppo metà del tempo a disposizione è trascorso e con tutte le feste di mezzo …

Eh… ce lo so! :sob:

Premetto che personalmente non concordo con questa riforma perché il rischio di una perdita di rappresentanza effettivamente c’è; tuttavia non concordo con il rischio di una maggiore esposizione al potere delle lobbies, anzi sarebbe l’esatto contrario per 2 motivi

  • meno parlamentari sono più facili da selezionare qualitativamente alle primarie e da controllare nel loro operato dagli elettori e con lo strumento openpolis.it (che andrebbe maggiormente supportato) il monitoraggio è ancora più stringente.

  • le lobbies contano sul numero per avere maggior probabilità statistica di trovare o corruttibili o incapaci.

Tornando poi al tema della minore rappresentanza il cui rischio è reale, va però detto che se va in porto anche il potenziamento degli strumenti di Democrazia Diretta (referendum deliberativi, diminuzione del quorum di partecipazione al voto o sua soppressione, facilitazioni nel presentare le firme, obbligo di discussione parlamentari delle iniziative popolari ecc.) si avrebbe un aumento delle possibilità di espressione democratica degli elettori fuori dai consessi partitici.

Quindi pur rimanendo personalmente molto scettico sulla reale utilità, a mio parere considerando tutto l’insieme delle proposte, pro e contro si equivalgono.

Quanto alla vexata questio del vincolo di mandato, questa è la mia idea in proposito

La fusione delle regioni non è nel programma del 5S, era una vecchia idea di grillo nemmeno popolare all’interno del 5S.

My2Cents

Comprendo il ragionamento ma rilevo che nelle (eventuali: c’è un solo partito che le fa davvero) primarie è la base elettorale (costituita da iscritti e, talvolta, simpatizzanti: quindi persone molto interessate e presumibilmente informate) a esercitare un controllo. Non capisco perché aumenterebbe il controllo.
Anzi, ritengo che aumentando la base, diminuiscano i riscontri diretti su chi sia colui che si vota, a meno che non venga supportato da finanziamenti tali da poter raggiungere il più ampio pubblico possibile.
Si otterrebbe quindi il risultato per cui in alcuni singoli territori avremmo magari alcuni candidati che mietono consensi grazie alla buona reputazione di “prima mano” ma un solo candidato che riesce a ottenere un consenso più basso singolarmente (p.es. un 30%) ma costante in tutti i territori (grazie alla potenza di fuoco espressa con i finanziamenti superiori), al punto da renderlo mediamente il preferito sulla circoscrizione.

Se ciò fosse vero (e in linea di principio credo di sì) sarebbe comunque vero solo se si guardasse alla fase finale (la presenza in Parlamento), ma se guardiamo a TUTTO il ciclo di vita della candidatura e non solo al raggiungimento del seggio ci rendiamo conto come con meno parlamentari si consentirebbe solo alle lobbies di concentrare meglio i propri sforzi.

Spero di no… :sweat_smile:

No. Portano a decisioni veloci e sbagliate, senza alcun contrappeso. Sarei d’accordo solo se venissero svolti in due turni; se va in porto il primo, si rivota dopo sei mesi.

Il quorum è garanzia affinché una maggioranza ben organizzata non abroghi (o, in caso di referendum propositivo, veicoli) leggi apparentemente insignificanti ma con conseguenze gravi. Quindi una diminuzione sarebbe giusta ma dovrebbe basarsi sul 50% del’affluenza delle ultime politiche

Totalmente d’accordo!

Sì ma senza esagerare con l’importanza di questa cosa: obbligare a discutere è come obbligare a farsi prender in giro…

Solo due parole sulla revoca degli eletti. Oggi non c’è un solo paese civile che la pratichi sui parlamentari. Teoricamente potrebbe essere un correttivo interessante ma potrebbe avere senso solo se sganciato dal mandato elettorale.

Comprendo il ragionamento ma rilevo che nelle (eventuali: c’è un solo partito che le fa davvero)

Quale? Forse questo? :smile:

primarie è la base elettorale (costituita da iscritti e, talvolta, simpatizzanti: quindi persone molto interessate e presumibilmente informate) a esercitare un controllo. Non capisco perché aumenterebbe il controllo.

Alle primarie (che a mio parere dovrebbero essere regolamentate con apposita legge) si esercita una selezione. Il controllo si esercita durante l’espletamento del mandato: è evidente che meno rappresentanti devo controllare, più efficiente ed efficace risulta l’azione di controllo della attività politica sul singolo parlamentare

Quanto alla fase di selezione (primarie) anche in questo caso meno candidati devo valutare e meglio posso concentrare la mia valutazione sui singoli candidsti È sempre il solito discorso della quantità VS qualità.


Se ciò fosse vero (e in linea di principio credo di sì) sarebbe comunque vero solo se si guardasse alla fase finale (la presenza in Parlamento), ma se guardiamo a TUTTO il ciclo di vita della candidatura e non solo al raggiungimento del seggio ci rendiamo conto come con meno parlamentari si consentirebbe solo alle lobbies di concentrare meglio i propri sforzi.

La candidatura dura poche settimane e valuti il candidato su conoscenza diretta quando possibile, sul curriculum ed eventuali suoi trascorsi politici e o professionali cercando in rete, si ha comunque una conoscenza limitata. Il mandato dura una legislatura ed è in questa fase che puoi veramente valutare capacità, competenze e soprattutto comportamenti: il vero giudizio su un cavallo lo puoi dare solo quando corre non quando è in stalla o ai blocchi di partenza. Lo sforzo da fare è nostro, siamo noi cittadini normali in difficoltà. Le lobby hanno talmente tante risorse che gli importa poco se devono testare 600 o 1200 parlamentari. Ma su 1200 un corrotto si nasconde meglio. Tu fai più fatica a seguire n parlamentari o nx2 ? Domanda retorica ovviamente…


Democrazia Diretta Spero di no… :sweat_smile:

Esiste già in costituzione: leggi di iniziativa popolare e referendum abrogativi/costituzionali Si tratta solo di migliorarli/potenziarli. In vari stati nel mondo, tra cui Svizzera e alcuni degli USA la pensano in modo radicalmente opposto e… Francamente mi fido più di quelle esperienze (quella svizzera è poi secolare) che delle opinioni.


referendum deliberativi No. Portano a decisioni veloci e sbagliate, senza alcun contrappeso. Sarei d’accordo solo se venissero svolti in due turni; se va in porto il primo, si rivota dopo sei mesi.

Ci sono vari paesi nel mondo dove il problema da te paventato non sussiste affatto, come al solito conta l’esperienza di chi da molto già sperimenta dei metodi evidentemente di successo


diminuzione del quorum di partecipazione al voto o sua soppressione Il quorum è garanzia affinché una maggioranza ben organizzata non abroghi (o, in caso di referendum propositivo, veicoli) leggi apparentemente insignificanti ma con conseguenze gravi. Quindi una diminuzione sarebbe giusta ma dovrebbe basarsi sul 50% del’affluenza delle ultime politiche

Parzialmente d’accordo però torno a riproporre l’esperienza della Svizzera che è illuminante.


facilitazioni nel presentare le firme Totalmente d’accordo!

X esempio: su richiesta del comitato promotore comuni e regioni devono mettere a disposizione un pubblico ufficiale della PA per la autenticazione delle firme, i consiglieri non sempre sono disponibili. Attualmente si può già fare ma … È a discrezione del Sindaco e lo trovo molto inefficiente e limitante, dovrebbe invece esserci una procedura di richiesta da effettuare presso un ufficio comunale, sganciata quindi dal controllo partitico.

La validità costituzionale dei quesiti dovrebbe essere valutata dalla consulta prima della raccolta firme e non dopo come accade ora.


obbligo di discussione parlamentari delle iniziative popolari ecc. Sì ma senza esagerare con l’importanza di questa cosa: obbligare a discutere è come obbligare a farsi prender in giro…

Dimenticavo: discussione e voto, altrimenti diventa davvero una perdita di tempo.


Quanto alla vexata questio del vincolo di mandato Solo due parole sulla revoca degli eletti. Oggi non c’è un solo paese civile che la pratichi sui parlamentari. Teoricamente potrebbe essere un correttivo interessante ma potrebbe avere senso solo se sganciato dal mandato elettorale.

E a cosa dovrebbe essere agganciato per esempio?

Esattamente quello. L’unico in Italia il cui la correttezza del processo elettorale può essere verificata e, come nel caso che hai ricordato, sbugiardata.
Non certo come quei partiti che utilizzano software giocattolo di architettura proprietaria e non verificabile.

Una cosa però deve essere chiara: puoi diminuire o aumentare il numero di parlamentari, Ma la quantità di Senatori o deputati per ciascun collegio è sempre la stessa. Quindi non ha senso parlare di maggiore controllo perché il numero di parlamentari che possono essere controllati da ciascun cittadino non cambia…
Quello che cambia è il numero di cittadini che possono controllare lo stesso parlamentare. Se sono meno parlamentari Ne consegue che il controllo può essere esercitato solo da un numero maggiore di elettori e quindi con un grosso problema di diluizione territoriale.
Faccio un esempio: se un parlamentare se ne frega di gestire alcune note criticità che si verificano su un territorio, la riconferma da parte di quel territorio sarà meno rilevante in quanto diluita su un numero maggiore di territori.

È incredibile che quasi tutti coloro che sostengono questo schifo di riforma elettorale avevano espresso forti criticità sull’estensione abnorme dei collegi prevista nell’ultima legge elettorale. Ma gli effetti della riduzione del numero dei parlamentari vanno esattamente nella stessa direzione e, grazie al combinato disposto con il rosatellum, non faranno altro che esserne ingigantiti.

Come ti ho spiegato prima, non devi pensare al parlamento come a una rappresentazione puramente proporzionale di tutto l’elettorato nazionale e quindi il tuo ragionamento presenta una fallacia non superabile.

Il fatto che esista in costituzione è importante proprio ai fini della conferma del contrario: i contrappesi esistenti ( mancato obbligo di discussione e referendum meramente consultivo per le iniziative di carattere propositivo) ti fanno proprio capire quanto ogni tessuto istituzionale possa essere messo gravemente a rischio da strumenti di questo tipo.

Per quanto riguarda la Svizzera Dovresti andare a vedere come la federazione ha potuto o dovuto gestire l’assurdo esito del referendum di Rango costituzionale del febbraio 2014.
Il progetto di attuazione non è altro che una tanto sensata quanto realistica e feroce presa per i fondelli della volontà Popolare. :joy::joy:
Prima di parlare di Svizzera, Bisognerebbe conoscerla Un po’ meglio e non solo attraverso le veline che provengono da via Visconti di Modrone…

Il problema invece sussiste sempre a prescindere da come venga regolamentato nella carta costituzionale. Perché l’importante è conoscere le situazioni non solo per sentito dire visto che

Per esempio all’onorabilità del parlamentare o a eventuali e presunte condotte dannose nei confronti dell’interesse nazionale.
Ma non Certamente alle scelte di carattere politico che sono costituzionalmente tutelate nella loro più totale insindacabilità.

Ma hai letto per caso il msg che ti ho mandato in pvt?

Informo tutti quelli interessati alla discussione, che ho appena proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro attraverso la seguente iniziativa in Agorà
https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6787.html

Come si evince dal nome, l’obiettivo del gruppo di lavoro è principalmente quello di avviare l’indizione del referendum Ma, in ogni caso, cercherà di portare avanti un dibattito sulla questione della rappresentanza e delle modalità per ottenerla

Chiunque fosse interessato può chiedermi di farne parte.

è stato raggiunto il numero di firme di senatori necessarie a poter indire il referendum. Mi pare che si debba votare SI per ridurre , NO per non ridurre.

Io sono per fare campagna per il NO, NON RIDURRE il numero dei parlamentari.

Raggiunto il quorum per il referendum, si blocca il taglio dei parlamentari - Repubblica.it

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Qualcuno ha fatto i conti su DOVE dovrebbero andare ad incidere i tagli? colpira’ solo le minoranze che hanno percentuale piu bassa? Quali sono le minoranze GARANTITE? (sardi, sciliani, altoadesini, invalidi?) Mi fa piacerebbe, con un po di messaggi da voi che sapete molto piu di me, costruire un modellino con i diversi possibili scenari dievoluzione (lo ha gia fatto qualcuno?)

Evidentemente dipende dalla legge elettorale (l’attuale verrà certamente cambiata, perché darebbe il potere a quelli che oggi sono all’opposizione). Certamente è un’arma potente per eliminare i partiti più piccoli e, soprattutto, le opposizioni interne.

Come aveva scritto qualche tempo fa lo stesso @storno, Se guardi al numero di parlamentari che compongono Le tre forze di governo di questa legislatura ossia lega e Movimento 5 Stelle, poi lega e PD ottieni un numero di parlamentari che sarà all’incirca quello che risulterà in caso di approvazione della riforma.

Nella realtà dei fatti, puoi ben capire dove incideranno i tagli

Vedro’ di trovare qualcuno che mi aiuti a fare il “conto”, sicuramente questa modifica penalizza i deboli, ma voglio trovare qualcosa di concreto. Il referendum e’ rimandato ma vorrei arrivare a mettere assieme qualcosa di concreto.

Cerco di spiegare il motivo per cui è impossibile simulare con facilità la configurazione parlamentare successiva all’eventuale approvazione della riforma.

In primo luogo, Bisognerebbe capire quali saranno gli equilibri elettorali delle forze politiche. Naturalmente si può assumere l’ipotesi che siano identiche a quelle di 3 anni fa.

Tuttavia, Ma siccome la configurazione dei collegi attuali è stata fatta in base al numero dei Deputati e dei senatori, Bisognerebbe prima capire quali saranno i confini territoriali dei nuovi collegi. Non sarebbe facilmente praticabile infatti una riduzione lineare dei parlamentari per ognuno dei collegi definiti oggi dalla legge elettorale.

Pertanto, nessuna delle simulazioni attualmente praticabili sarebbe realistica e affidabile.

Naturalmente il combinato di soglia di sbarramento e soglia di coalizione (dalla legge elettorale attudle), riduzione dei parlamentari ed estensione dei collegi (automatismi della riforma), penalizza palesemente le liste più piccole.

Purtroppo, allo stesso modo di ogni questione politica, il taglio dei parlamentari non riguarda la rappresentanza dei cittadini ma solo ed esclusivamente la rappresentanza dei partiti.
Di conseguenza dobbiamo chiederci chi rappresentano i partiti.
Un tempo le basi dei partiti maggiori erano maggiormente ascoltate ed in parte decidevano, ora tutto si basa su accordi e sostegni esterni presi dalla dirigenza dei partiti ed il voto è visto come frutto di una campagna pubblicitaria vincente.
Portare il numero dei parlamentari eletti nella media dei paesi europei non è terrificante quanto il disinteresse generale sulla necessità di un metodo elettorale per eleggere rappresenti dei cittadini e non dei partiti. Entrando nel problema del taglio dei parlamentari ritengo si debbano considerare solo i parlamentari eletti e non anche quelli nominati o già eletti a livello regionale come per il senato proposto da Renzi.
Mi riferisco alla pagina tre del seguente documento.

confrontointernazionale.pdf (365,7 KB)

Come parlamentari eletti se se la riforma è approvata andremo al terzo posto, dopo Germania e Regno Unito e prima della Francia e tutti gli altri stati europei.

In ogni caso io sono per il modello proposto per la costituzione catalana eventualmente corretto proporzionalmente con Droop quota e trasferimenti VST.

Article 78. Composition and electoral system

  1. Parliamentarians are called Deputies and are elected for a term of 5 years, renewable once, through free, equal, direct and secret universal suffrage, under terms established by the Constitution and electoral legislation.
  2. The electoral circumscription is the Comarca, except the case of the city of Barcelona, where the circumscription is the Districte. Each circumscription chooses a parliamentarian for every 75,000 inhabitants, or fraction thereof , in a single round of voting. Electoral law shall regulate the manner in which Catalans residing abroad are adequately represented in Parliament.
  3. The composition of the Parliament and the number of Deputies always depends on the results of these variables.
  4. The electoral system of the Parliament is based on direct representation, from open lists in one single vote. The ballot paper shall list the candidates in alphabetical order, starting with a randomly determined place once the candidates are proclaimed. Each elector chooses a number of candidates not exceeding the number of seats elected in their circumscription, and the candidates are elected by gaining the highest number of votes in the constituency .
  5. The seats of Deputies that are vacated for any reason before finishing their term are covered through elections of the specific district, either extraordinary, or ordinary when appropriate.
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Grazie, io ho insistito perche’ mi sembrava materia a me non chiara e temevo fosse oscura per molti. La idea del modello matematico aveva un senso, e proverei a ricostruire gli effetti delle ultime elezioni, ma rinuncio alla idea di usare quel metodo per “approssimare” i possibili nuovi risultati, potrebbe tuttalpiu spiegare i veri motivi che hanno spinto i 3 “big” a volerla ma negli altri messaggi (ad esempio storno) gia hanno detto che e’ palesemente a favore dei partiti di maggioranza.