Scusa ma non comprendo quale sarebbe la circostanza o le circostanze che ti hanno permesso di ricavare un’esperienza significativa e diretta riguardo al vantaggio che costituisce una riduzione del numero dei membri di una qualsiasi assemblea deliberativa.
Se invece non si tratta di un’esperienza diretta, allora con il termine empirica ti riferisci forse a precedenti storici o ad analogie di qualche altro tipo.
Ma, con l’auspicio di ottenere una risposta alla mia domanda, mi interesserebbe anche conoscere secondo te a vantaggio di chi sarebbe questa riduzione e, soprattutto, perché.
So che non l’hai chiesto a me, ma magari t’interessa lo stesso.
In linea generale, più alto è il numero dei componenti di un’assemblea, più difficile sarà trovare una soluzione che accontenti tutti.
In secundis, dato che un parlamentare è qualcuno dotato del potere, per quanto piccolo possa essere, ciascuno di loro è un potenziale terminale di corruzione. E qui in genere qualcuno obietta Sì, ma se sono tanti il loro potere individuale diminuisce, mentre se sono pochi ciascuno di loro è più potente e quindi sarà più “attraente”. Sarà anche vero, almeno in teoria, ma all’atto pratico basta guardare a cosa succede in Italia (soprattutto sui territori) per rendersi conto che un singolo parlamentare può comunque riuscire a farti assumere nella municipalizzata, o farti avere un appalto, o anche solo farti annullare una multa.
Per non parlare poi del fatto che, per come funziona il processo legislativo in Italia, a volte basta aggiungere 2 righe o addirittura una parola a un testo di legge per favorire qualcuno. Il caso Arata lo dimostra.
Premesso tutto ciò, è ovvio che questi non sono certo gli argomenti che hanno in mente i 5S o chi li spalleggia: la ragione, per loro, è semplicemente che questa cosa porta consenso. Possono addirittura vantarsi di aver tagliato la spesa pubblica; spesa che ammonta a circa 800 miliardi di euro l’anno, ormai, a fronte di un risparmio che sarà sì e no 100 milioni. Ma d’altronde i tagli veri alla spesa fanno perdere voti (Quota 100, RdC), e al giorno d’oggi le cose impopolari semplicemente non si fanno, fossero anche l’ultima occasione di salvezza. Gli elettori continuano a chiedere elargizioni e prebende per sé e per la corporazione d’appartenenza, e i politici continuano ad accontentarli attingendo al denaro pubblico (e naturalmente finanziando tutto in deficit, ogni anno con una scusa diversa: quest’anno è il turno dell’ambiente, per via di Greta e tutto il resto. Ergo: tasse sulle merendine). L’ultimo governo che ha avuto il coraggio di fare cose impopolari è stato quello di Monti, non a caso solo nella prima parte dell’anno, quando Monti pensava che non si sarebbe mai ricandidato.
Il problema, in ogni caso, IMHO non è mai stato il numero dei parlamentari, quando il potere che essi detengono. Le nomine, in particolare, di svariate aziende di Stato (tra cui la Rai), con conseguente dilagare di corruzione. Il vero taglio consisterebbe nel ridurre la sfera d’influenza dello Stato. Ma per quello, temo, bisognerà aspettare in eterno.
Credo che il provvedimento debba essere v89isto nell’ambito completo dell’attuale legislazione italiana, in particolare per quanto riguarda la legge elettorale.
Con l’attuale legge elettorale questo provvedimento ha due conseguenze:
-
La sparizione dei partiti minori, resterebbero solo Lega, PD e M5S
Vero è che PD e M5S hanno promesso una nuova legge elettorale proporzionale, ma ci si può fidare di un M5S che non ha rispettato nessuna delle proposte elettorali sin qui fatte?
E perché nessuna bozza di legge elettorale in quel senso è stata finora proposta nonostante la lunghezza dell’iter di approvazione? -
L’aumento di potere dei segretari dei partiti politici (non dimentichiamo che uno è un inamovibile principe ereditario), in quanto dato il ridotto numero di parlamentari potrà scegliere nei posti sicuri e probabili solo i suoi fedelissimi, certo fra l’altro dell’impossibilità di ogni scissione.
P.S. Riguardo l’emendamento di @erdexe, (senz’altro ammirevole per aver portato in discussione una proposta di cui non era convinto) la discussione si è tenuta qui sul forum.
P.P.S. ad @exekias dico che i posti oggetto del metodo corruttivo di cui parla (cosa su cui concordo pienamente) N erano ed N rimangono, semplicemente saranno decisi da un numero minore di corruttori che così aumenteranno il loro potere.
A mio avviso il problema del metodo corruttivo è tanto più grave quanto meno persone in gamba sono ammanicate con chi decide. Credo che la Raggi a Roma sia un esempio eclatante. La riduzione del numero dei “potenti” riduce anche il numero delle persone capaci ammanicate.
P.P.P.S.A mio avviso con questa modifica costituzionale l’attuale legge elettorale diventa incostituzionale. Bisognerebbe scrivere qualcosa a proposito
Mi sono reso conto che è stata sollevata, sia espressamente con l’emendamento di @storno sia implicitamente negli altri emendamenti di @erdexe e @Rebecca, così come dall’intervento di @Exekias o da alcuni messaggi telegram l’esigenza di approfondire il dibattito sulla questione. Ho quindi aggiunto un punto E) ai 4 precedenti.
E) Promuovere un confronto interno al partito per approfondire tutti gli aspetti legislativi, politici e strategici inerenti questa riforma costituzionale e le alternative possibili, utilizzando gli strumenti previsti per il confronto politico interno quali l’Agorà, il forum o i gruppi di lavoro https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6752.html
Questo non si scrive nella proposta, si fa e basta.
Magari puoi scrivere che proporrai anche una mozione normale di abrogazione dell’attuale per dar modo di approfondire l’opinione interna anche alla luce delle prossime mosse dei partiti, in primis per quanto riguarda la legge elettorale promessa
Sì e infatti quello che posso fare personalmente è solo farmi promotore dell’esecuzione corretta della mozione (se approvata). Ed è quello che cercherò di fare, tenendo conto di tutti i rilievi che ho voluto integrare nel testo della mozione
Come saprete, la mozione urgente non ha superato il quorum.
Ho quindi presentato una mozione, a carattere ordinario, che ricalca la mozione che ho presentato in modalità urgente. Spero vogliate sostenerla e discuterla attivamente in agorà, sul forum, in questa chat e in tutti gli altri ambienti di discussione https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6753.html
La diminuzione dei parlamentari è un primo passo, poi la fusione e diminuzione delle regioni, dei dirigenti regionali …lo stato costa troppo e così fatto produce burocrazia controproducente… i 5s e Grillo in particolare su questo stanno andando bene…w i pirati
In effetti la diminuzione dei parlamentari è un primo passo. Quel passo l’ha fatto anche il fascismo mentre non è stato fatto da altre democrazie. Quale sarà il motivo? Ovviamente, quello che diventa Palese per qualsiasi persona che conosca le dinamiche alla base della rappresentanza parlamentare, La diminuzione dei parlamentari comporta fisiologicamente una maggiore esposizione alle lobby di potere, ai finanziatori delle Campagne elettorali, ai capi partito. Insomma, una maggiore esposizione dei parlamentari a tutte quelle forze che storicamente sono interessate a portare le ragioni dell’aristocrazia nella dinamica democratica.
Che senso ha fondere le regioni Quando esistono decina di migliaia di comuni, comunità montane, municipalizzate, enti di promozione regionale?
Le stesse province sono state private della tassazione che esercitavano sui rispettivi abitanti Ma quei soldi non sono rimasti in tasca gli abitanti perché quelle stesse imposte sono rimaste. La differenza è che sono andate ad alimentare il bilancio nazionale cosicché, centralmente, sarebbero state distribuite alle province. Il fatto è che non sono state distribuite affatto, come dimostrano le immense criticità che ci sono state riguardo la manutenzione delle strade e degli argini dei fiumi.
I provvedimenti in questione servono soltanto a suggestionare l’elettorato più boccalone: Chiunque abbia le capacità di leggere i numeri che sono alla base di queste riforme, viene preso da uno sconforto rabbioso nel vedere quanta gente ci casca.
Il partito pirata come partito della conoscenza ha il dovere di rendere evidenti questi paradossi, di rendere evidente il tentativo di ingannare un elettorato che si fa scippare la democrazia mentre copre questo rumore con gli applausi attribuiti a chi, neanche troppo silenziosamente, lo sta scippando…
No… vabbè…
io no, ed è per questo che ho fatto presente della cosa.
NON è la riduzione dei Parlamentari il punto, ma il fatto che tolgono rappresentanza ai cittadini.
Per risparmiare, ci sono tante cose che si possono ridurre prima, benefit vari e assicurazioni e tanto altro.
Io ritengo che il minor numero di parlamentari non dimnuisca la possibilità che qualcuno faccia uso del suo potere e di farsi influenzare da persone esterne, ani, così è molto più facile la corruzione, ed avere all’interno del governo “incompetenti” ed arriviste che sfruttano il potere datogli da NOI per proprio tornaconto o per lobby.
Ad ora abbiamo una legge elettorale incostituzionale, che non mi/ci permette di leggere il candidato che vorremmo, ma votare una lista di persone indicate dal partito.
E non permette di diminuire la deriva partitica oligarchica.
Il potere è come la torta: meno sono i commensali più possono mangiare.
È vero oltre al fatto che spesso si commette una fallacia: se si considerano i parlamentari come cittadini di serie A e i non parlamentari come cittadini di serie B il popolo è convinto che quei 400 esclusi dall’aula diventeranno cittadini di serie b. Invece ci sarà solo una differenziazione tra cittadini di serie A1 cittadini di serie A 2 e come al solito cittadini di serie B. Quelli di serie A2 andranno a occupare i consigli di amministrazione delle municipalizzate e delle società pubbliche diventeranno dirigenti a contratto e troveranno comunque un rifugio a scapito dei dementi che hanno festeggiato la riduzione dei parlamentari
Non è così.
I posti (la torta) non verranno assegnati ai non-parlamentari ma agli amici dei parlamentari che diventeranno così più potenti.
Buongiorno a tutti!
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la mozione riguardante la riforma costituzionale: il coautore della proposta @storno, chi ha dato voto positivo e chi ha deciso di astenersi.
https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6753.html
Si è trattato di una mozione molto combattuta nelle intenzioni, nelle interpretazioni e nella considerazione di tutti i partecipanti all’assemblea.
I tanti commenti al voto (personalmente non ho mai visto così tanti commenti in una votazione di questo tipo; tutti davvero interessanti) testimoniano sensibilità molto diverse delle quali sarà importante tenere conto nel momento in cui avvieremo le iniziative necessarie a rendere operativa la mozione.
Inizio pertanto a presentare una bozza di quelle che saranno le operazioni necessarie per dare seguito all’iniziativa:
PROPOSTA APPROVATA
Il Partito Pirata si impegna a battersi per l’abrogazione della riforma costituzionale, approvata il giorno 8 ottobre 2019, attraverso le seguenti iniziative:
A) Emissione, a cura del GdL Comunicazione, di un comunicato che riporti la posizione contraria del Partito Pirata.
B) Invio di mail, scritta dal GdL Comunicazione , a coloro che hanno la facoltà di promuovere il referendum per abolire questa legge costituzionale invitandoli a promuoverlo
C) Qualora venisse attivata una raccolta firme per l’indizione del relativo referendum partecipare attivamente. (Se per problemi organizzativi non si riuscirà a operare direttamente, verrà offerto supporto ad altre forze politiche o associazioni, mantenendo comunque l’identità pirata)
D) Pubblicare sui media pirata il nostro dissenso sulla modifica costituzionale
E) Promuovere un approfondimento di tutti gli aspetti legislativi, politici e strategici inerenti questa riforma costituzionale e le alternative possibili, utilizzando gli strumenti previsti per il confronto politico interno quali l’Agorà, il forum o i gruppi di lavoro
A) TESTO DEL COMUNICATO
UNA BATTAGLIA IMPOPOLARE E DIFFICILE PER IL PARTITO PIRATA: UNA FIRMA PER CHIEDERE IL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA CHE RUBA RAPPRESENTANZA AI CITTADINI
Il Partito Pirata si impegnerà per l’abrogazione della riforma costituzionale approvata il giorno 8 ottobre 2019 e offrirà il massimo supporto alle iniziative per richiedere il Referendum Costituzionale.
Questa riforma comporta infatti una grave diminuzione della rappresentanza parlamentare a tutto svantaggio dei cittadini e senza alcuna contropartita rilevante ma soprattutto un tradimento dello spirito democratico che ha ispirato l’Assemblea Costituente.
Prima della riforma costituzionale del 1963 che ha stabilito un numero non variabile di 630 deputati e 316 senatori, il numero dei parlamentari era infatti stato fissato in rapporto agli abitanti: un deputato ogni 80.000 e un senatore ogni 200.000.
L’intenzione fu quella di aumentare la rappresentanza parlamentare dei cittadini dopo che nei precedenti 30 anni, solo il governo fascista aveva osato ridurla.
Negli ultimi 70 anni, i cittadini hanno invece subito una forte perdita di rappresentanza e nessuno ha mai combattuto per la difesa di questo diritto ma, al contrario, tutte le forze politiche presenti oggi in Parlamento hanno proposto riforme costituzionali sempre diverse ma con un unico denominatore comune: la riduzione del numero dei parlamentari.
L’ultima riforma proposta dal Movimento 5 Stelle e appoggiata da vecchi e nuovi alleati, porterà il numero dei parlamentari addirittura a 600 unità conseguendo il record italiano ed europeo di furto di rappresentanza: una diminuzione di più del 30% per il Senato e quasi del 50% per la Camera: diminuirà così il rapporto numerico di rappresentanza sia alla Camera dei deputati (1 deputato per 151.210 abitanti, mentre oggi è 1 per 96.006 abitanti) sia al Senato (1 senatore per 302.420 abitanti, mentre oggi è 1 ogni 188.424 abitanti).
Tuttavia, se consideriamo i seggi totali dei tre partiti maggiori (630 seggi fra Camera e Senato per quei partiti che allo stato attuale sarebbero i soli a entrare nel nuovo parlamento da 600 seggi) ci rendiamo conto che quei partiti non perderanno quasi nulla.
La conclusione è che se per i nostri Padri Costituenti, UNO valeva UNO, per gli attuali riformatori “UNO VALE POCO PIU’ DELLA META’ DI UNO”.
Ma solo se vota per il partito giusto!
Il Partito Pirata rivolge quindi un appello a tutti i cittadini e a tutti gli organi di stampa:
LA POLITICA DELLE SOLUZIONI FACILI STA TOGLIENDO RAPPRESENTANZA AI CITTADINI.
Non fatevi ingannare dalle sirene del risparmio perché sarebbe bastato dimezzare lo stipendio a tutti i parlamentari per ottenere risultati migliori.
Se si ridurranno i parlamentari, voi cittadini conterete di meno mentre la politica cercherà di trovare altrove le risorse venute meno.
I parlamentari rimasti senza posto verranno catapultati attraverso le consuete porte girevoli in quello che è il miglior sistema di ripescaggio che la politica è sempre riuscito a trovare in Italia ossia la politica locale, le dirigenze a contratto, le consulenze d’oro o la presenza nei CdA delle società partecipate o delle società che beneficiano di aiuti statali.
PER RICHIEDERE IL REFERENDUM CONFERMATIVO, POTRETE ADERIRE ALLA RACCOLTA DELLE FIRME ENTRO IL 7 GENNAIO 2020:
- Recandovi presso il Comune o la circoscrizione (di residenza?) DEFINIRE
- Recandovi presso uno dei centri di raccolta indicati qui: DEFINIRE
O POTRESTE ESSERE DIRETTAMENTE VOI PROMOTORI ATTIVI IN MODO SEMPLICE… (SVILUPPARE E DEFINIRE…)
Ai parlamentari e ai membri dei consigli regionali che potranno raccogliere le adesioni per indire il Referendum Confermativo, possiamo rivolgere solo il nostro invito a onorare la democrazia:
NON ABBIATE PAURA DI APPARIRE COME I DIFENSORI DI UN PRIVILEGIO, PERCHE’ QUESTO PRIVILEGIO NON E’ STATO PENSATO PER LA VOSTRA TUTELA MA PER QUELLA DELLA REPUBBLICA E DI NOI CITTADINI
B) Mailing ai decisori
Procederemo a inviare un’email a coloro che hanno la facoltà di promuovere il referendum per abolire questa legge costituzionale invitandoli a promuoverlo
C) Supporto al comitato referendario
(Se non si riuscirà a operare direttamente, verrà offerto supporto ad altre forze politiche o associazioni, mantenendo comunque l’identità pirata) Il supporto si esplicherà attraverso la…
ISTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
Gruppo di lavoro denominato “Tutta un’altra riforma: rappresentanza parlamentare, leggi e sistemi elettorali”
Il gruppo di lavoro si viene costituito con i seguenti obiettivi:
- Dare supporto immediato per promuovere il referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari
- in caso di indizione, promuovere le ragioni del NO alla riforma e introdurre il dibattito pubblico sulla rappresentanza
- in caso di non indizione, sensibilizzare il pubblico sull’urgenza di elaborare proposte per aumentare la rappresentanza e mantenere alta l’attenzione del pubblico sulle distorsioni parossistiche del combinato disposto tra rosatellum e parlamento riformato
- alimentare il dibattito all’interno e all’esterno della comunità pirata sulle tematiche della democrazia liquida, del voto elettronico e dei metodi di calcolo del voto deliberativo ed elettivo
D) Pubblicazione del comunicato sul sito
Premessa
Esporre le ragioni dell’impegno pirata, l’attenzione sul tema della rappresentanza e i punti critici contro e a favore della riforma, anche raccontando il dibattito che ha avuto luogo in assemblea e le perplessità di parte dell’assemblea nell’intraprendere la battaglia contro l’attuale riforma costituzionale.
Comunicato
TESTO TESTO TESTO
Appendice
Link alle discussioni presenti sul forum, sui social e durante le assemblee pubbliche.
E) Gruppo di lavoro e prospettive future
Promuovere un approfondimento di tutti gli aspetti legislativi, politici e strategici inerenti questa riforma costituzionale e le alternative possibili, utilizzando gli strumenti previsti per il confronto politico interno quali l’Agorà, il forum o i gruppi di lavoro.
Bisogna tener conto che purtroppo metà del tempo a disposizione è trascorso e con tutte le feste di mezzo …
Eh… ce lo so!
Premetto che personalmente non concordo con questa riforma perché il rischio di una perdita di rappresentanza effettivamente c’è; tuttavia non concordo con il rischio di una maggiore esposizione al potere delle lobbies, anzi sarebbe l’esatto contrario per 2 motivi
-
meno parlamentari sono più facili da selezionare qualitativamente alle primarie e da controllare nel loro operato dagli elettori e con lo strumento openpolis.it (che andrebbe maggiormente supportato) il monitoraggio è ancora più stringente.
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le lobbies contano sul numero per avere maggior probabilità statistica di trovare o corruttibili o incapaci.
Tornando poi al tema della minore rappresentanza il cui rischio è reale, va però detto che se va in porto anche il potenziamento degli strumenti di Democrazia Diretta (referendum deliberativi, diminuzione del quorum di partecipazione al voto o sua soppressione, facilitazioni nel presentare le firme, obbligo di discussione parlamentari delle iniziative popolari ecc.) si avrebbe un aumento delle possibilità di espressione democratica degli elettori fuori dai consessi partitici.
Quindi pur rimanendo personalmente molto scettico sulla reale utilità, a mio parere considerando tutto l’insieme delle proposte, pro e contro si equivalgono.
Quanto alla vexata questio del vincolo di mandato, questa è la mia idea in proposito La fusione delle regioni non è nel programma del 5S, era una vecchia idea di grillo nemmeno popolare all’interno del 5S.
My2Cents
Comprendo il ragionamento ma rilevo che nelle (eventuali: c’è un solo partito che le fa davvero) primarie è la base elettorale (costituita da iscritti e, talvolta, simpatizzanti: quindi persone molto interessate e presumibilmente informate) a esercitare un controllo. Non capisco perché aumenterebbe il controllo.
Anzi, ritengo che aumentando la base, diminuiscano i riscontri diretti su chi sia colui che si vota, a meno che non venga supportato da finanziamenti tali da poter raggiungere il più ampio pubblico possibile.
Si otterrebbe quindi il risultato per cui in alcuni singoli territori avremmo magari alcuni candidati che mietono consensi grazie alla buona reputazione di “prima mano” ma un solo candidato che riesce a ottenere un consenso più basso singolarmente (p.es. un 30%) ma costante in tutti i territori (grazie alla potenza di fuoco espressa con i finanziamenti superiori), al punto da renderlo mediamente il preferito sulla circoscrizione.
Se ciò fosse vero (e in linea di principio credo di sì) sarebbe comunque vero solo se si guardasse alla fase finale (la presenza in Parlamento), ma se guardiamo a TUTTO il ciclo di vita della candidatura e non solo al raggiungimento del seggio ci rendiamo conto come con meno parlamentari si consentirebbe solo alle lobbies di concentrare meglio i propri sforzi.
Spero di no…
No. Portano a decisioni veloci e sbagliate, senza alcun contrappeso. Sarei d’accordo solo se venissero svolti in due turni; se va in porto il primo, si rivota dopo sei mesi.
Il quorum è garanzia affinché una maggioranza ben organizzata non abroghi (o, in caso di referendum propositivo, veicoli) leggi apparentemente insignificanti ma con conseguenze gravi. Quindi una diminuzione sarebbe giusta ma dovrebbe basarsi sul 50% del’affluenza delle ultime politiche
Totalmente d’accordo!
Sì ma senza esagerare con l’importanza di questa cosa: obbligare a discutere è come obbligare a farsi prender in giro…
Solo due parole sulla revoca degli eletti. Oggi non c’è un solo paese civile che la pratichi sui parlamentari. Teoricamente potrebbe essere un correttivo interessante ma potrebbe avere senso solo se sganciato dal mandato elettorale.
Comprendo il ragionamento ma rilevo che nelle (eventuali: c’è un solo partito che le fa davvero)
Quale? Forse questo?
primarie è la base elettorale (costituita da iscritti e, talvolta, simpatizzanti: quindi persone molto interessate e presumibilmente informate) a esercitare un controllo. Non capisco perché aumenterebbe il controllo.
Alle primarie (che a mio parere dovrebbero essere regolamentate con apposita legge) si esercita una selezione. Il controllo si esercita durante l’espletamento del mandato: è evidente che meno rappresentanti devo controllare, più efficiente ed efficace risulta l’azione di controllo della attività politica sul singolo parlamentare
Quanto alla fase di selezione (primarie) anche in questo caso meno candidati devo valutare e meglio posso concentrare la mia valutazione sui singoli candidsti È sempre il solito discorso della quantità VS qualità.
Se ciò fosse vero (e in linea di principio credo di sì) sarebbe comunque vero solo se si guardasse alla fase finale (la presenza in Parlamento), ma se guardiamo a TUTTO il ciclo di vita della candidatura e non solo al raggiungimento del seggio ci rendiamo conto come con meno parlamentari si consentirebbe solo alle lobbies di concentrare meglio i propri sforzi.
La candidatura dura poche settimane e valuti il candidato su conoscenza diretta quando possibile, sul curriculum ed eventuali suoi trascorsi politici e o professionali cercando in rete, si ha comunque una conoscenza limitata. Il mandato dura una legislatura ed è in questa fase che puoi veramente valutare capacità, competenze e soprattutto comportamenti: il vero giudizio su un cavallo lo puoi dare solo quando corre non quando è in stalla o ai blocchi di partenza. Lo sforzo da fare è nostro, siamo noi cittadini normali in difficoltà. Le lobby hanno talmente tante risorse che gli importa poco se devono testare 600 o 1200 parlamentari. Ma su 1200 un corrotto si nasconde meglio. Tu fai più fatica a seguire n parlamentari o nx2 ? Domanda retorica ovviamente…
Democrazia Diretta Spero di no…
Esiste già in costituzione: leggi di iniziativa popolare e referendum abrogativi/costituzionali Si tratta solo di migliorarli/potenziarli. In vari stati nel mondo, tra cui Svizzera e alcuni degli USA la pensano in modo radicalmente opposto e… Francamente mi fido più di quelle esperienze (quella svizzera è poi secolare) che delle opinioni.
referendum deliberativi No. Portano a decisioni veloci e sbagliate, senza alcun contrappeso. Sarei d’accordo solo se venissero svolti in due turni; se va in porto il primo, si rivota dopo sei mesi.
Ci sono vari paesi nel mondo dove il problema da te paventato non sussiste affatto, come al solito conta l’esperienza di chi da molto già sperimenta dei metodi evidentemente di successo
diminuzione del quorum di partecipazione al voto o sua soppressione Il quorum è garanzia affinché una maggioranza ben organizzata non abroghi (o, in caso di referendum propositivo, veicoli) leggi apparentemente insignificanti ma con conseguenze gravi. Quindi una diminuzione sarebbe giusta ma dovrebbe basarsi sul 50% del’affluenza delle ultime politiche
Parzialmente d’accordo però torno a riproporre l’esperienza della Svizzera che è illuminante.
facilitazioni nel presentare le firme Totalmente d’accordo!
X esempio: su richiesta del comitato promotore comuni e regioni devono mettere a disposizione un pubblico ufficiale della PA per la autenticazione delle firme, i consiglieri non sempre sono disponibili. Attualmente si può già fare ma … È a discrezione del Sindaco e lo trovo molto inefficiente e limitante, dovrebbe invece esserci una procedura di richiesta da effettuare presso un ufficio comunale, sganciata quindi dal controllo partitico.
La validità costituzionale dei quesiti dovrebbe essere valutata dalla consulta prima della raccolta firme e non dopo come accade ora.
obbligo di discussione parlamentari delle iniziative popolari ecc. Sì ma senza esagerare con l’importanza di questa cosa: obbligare a discutere è come obbligare a farsi prender in giro…
Dimenticavo: discussione e voto, altrimenti diventa davvero una perdita di tempo.
Quanto alla vexata questio del vincolo di mandato Solo due parole sulla revoca degli eletti. Oggi non c’è un solo paese civile che la pratichi sui parlamentari. Teoricamente potrebbe essere un correttivo interessante ma potrebbe avere senso solo se sganciato dal mandato elettorale.
E a cosa dovrebbe essere agganciato per esempio?