Valutare in lqfb l'adesione del PP al PLAN B EUROPE

Sono nel PP-IT da poco come te, ma mi risulta che questo tema è già stato affrontato (e provato anche concretamente) più volte. Anzi, tendenzialmente sembra quasi che sia una delle prime cose che propongono i nuovi arrivati. Da quello che riferiscono i senior, di solito questi tentativi falliscono per via del fatto che le classi dirigenti altrui non accettano l’idea di un’assemblea che non possono controllare e indirizzare (in estrema sintesi). Motivo per cui da qualche mesetto si è deciso di cambiare strategia e dire “se volete la democrazia liquida iscrivetevi al PP e diffidate delle imitazioni”.

Quanto all’adesione al Plan B: a livello internazionale alcuni PP stanno valutando di aderire al coso di Varoufakis, il cui discorso di presentazione effettivamente ha toccato molti punti chiari all’ideologia pirata (trasparenza, democrazia, solidarietà, sostenibilità socio-ambientale etc.). L’eccentrico ex-ministro tra l’altro pare riscuotere molte simpatie anche qui da noi.

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Ho letto l’appello e non ci ho trovato purtroppo nulla di nuovo, neppure un piccolo passo in avanti rispetto alla solita tiritera che abbiamo già ascoltato milioni di volte. E’ un crogiuolo di slogan, si mescolano da anni i medesimi ingredienti con la speranza che diano vita a qualcosa di innovativo ma si risolvono in un un puro esercizio formale senza reale politica. Si caldeggiano improbabili aggregazioni che finiscono con il raccogliere più sigle che militanti in attesa che vengano fagocitate da qualche partito politico meglio organizzato alla caccia di qualche punto pecentuale di consenso elettorale. Purtroppo questa volta devo dare ragione a solibo, io credo che i pirati meritino qualcosa di meglio. Intanto i pirati islandesi sono in testa ai sondaggi e dicono “Non vogliamo realmente governare, piuttosto avere un sistema che funzioni dove ognuno è responsabile delle proprie azioni”. Trovo questo incredibilmente bello.

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Quoto @Exekias e @briganzia Io tra quelli che più volte ci ha provato, traendone solo riscontri su ciò che pensavo prima di fare tali tentativi… (vita anarchica precedente al PP) non vale la pena. Dietro a tutte queste iniziative (coalizioni dei partiti di sinistra) c’è sempre una classe dirigente regista dell’operazione alquanto impermeabile. E quindi, impossibile parlare di democrazia interna, a priori. E poi, per quanti siamo, non ha senso impiegare energie in queste iniziative europee in cui non si accorgerebbero neanche della nostra esistenza. Più utile lavorare nella costruzione di rapporti a livello locale, e in generale puntare alla costruzione di qualcosa di altro, il Partito Pirata appunto, invece che far parte di una schiera di zombie (poi vi sapremo dire come andrà a finire a Roma). Se ci fosse una vera volontà di collaborazione da parte del GUE, gli eletti dell’AE che nel nostro piccolo abbiamo sostenuto, potrebbero ricordarsi del nostro programma… Inoltre, con certe persone (sempre le stesse) anche in altri contesti (campagne tematiche, iniziative di altro genere) qui a Roma continuiamo ad avere riscontri (non solo io) di quanto sia difficile operare con uno spirito collaborativo e trasparente. Importante l’articolo di Repubblica (fonte Tom’s Gardware e di conseguenza Revised). I post su Facebook ne dimostrano il gradimento, al contrario di quello su Plan B marchiato GUE (1700+500 viste contro 100, 19+3 condivisioni contro zero, 20+10 like contro zero). Sarebbe invece importante una partecipazione di tutti nel rafforzare le nostre comunicazioni, “volantinando” ovunque in rete (ovvero, condivisioni e retweet dai nostri profili)

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Tutti i pirati attivi oggi dovrebbero avere un account FB o twitter e condividere i contenuti a manetta.

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Ok, mi fido di chi ci ha provato. L’unica cosa che aggiungo è che si potrebbe chiedere pubblicamente di esprimersi sulla democrazia liquida a ciascun partito, con domande specifiche che gli facciano confessare come concretamente la realizzerebbero (o se non la vogliono) e pubblicare le risposte sul partito pirata, per far vedere che il PP ha sondato il territorio e quali risposte ha raccolto, compreso l’eventuale rifiuto di rispondere da parte di chi ci ignorerà.

Come detto altre volte. Inutile creare un ulteriore “movimento che diventi massa critica”: ne hanno creati già abbastanza (almeno uno nuovo ogni volta che si avvicinano delle elezioni); ne esiste già uno fatto bene e veramente al di fuori di ogni controllo dai soliti dirigenti con la tessera di partito. Al massimo quindi possiamo proporre al Plan B Europe di aderire al PP.

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Ho chiesto tempo fa di diventare volontario di DiEM25, il movimento promosso da Varoufakis per democratizzare l’Europa entro il 2015. Si propone un modello organizzativo direttamente ispirato agli sciami pirata e all’illuminismo scozzese. Sempre di più mi sembra che i pirati dovrebbero partecipare a questa esperienza in prima persona. Io lo farò.

For DiEM25 volunteers are much more than volunteers, help us develop DiEM25 together.

We are announcing the DiEM25 Spontaneous Collectives (DSCs).

Our idea is not new. It harks back, among others, to the Scottish Enlightenment’s idea of ‘spontaneous order’, certain ideas or practices of self-management and cooperatives, and to Rick Falkvinge’s ‘swarms’. At DiEM25 we are giving these notions of self-organising participants a new twist, combining physical meetings at Town Halls (where Coordinating Committees eventually emerge) with digital ‘platoons’ of DiEM25 members doing their bit to promote our Manifesto’s goals. Hope you like our neologism: DiEM25 Spontaneous Collectives (DSCs)

Qui di seguito le linee guida per i volonatari

Ciò fa un po’ ridere. Cerchiamo di rimanere realisti e di vedere anche i numeri delle persone. A me di simboli e nomi importa poco, importano i contenuti. Se gli stessi contenuti si possono portare sotto altro nome mi sta più che bene. Il PP nella maggior parte dei paesi in cui è presente è ben lontano dal diventare un movimento con una massa critica. Ci lamentiamo dell’autoreferenzialità altrui, ma anche qui non si scherza.

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Anche a me pare che DiEM25 sia un po’ diverso (in senso positivo) da altre esperienze più o meno analoghe (indipendentemente dall’opinione che si può avere su Varoufakis). Basta una rapida occhiata al Forum per rendersi conto che l’affinità di vedute coi pirati è forte, non solo nella forma ma anche nei contenuti. Meglio sarebbe (cioè più coerente) se l’adesione fosse discussa e approvata del PP-EU.

Ma DiEM25 faccia un po’ quello che vuole no? E i Pirati faranno altrettanto. Chi ti vieta di aderire a DiEM25 e proporre tutto quello che ti pare? Anche un LQFB interstellare no?

Io non condivido i loro valori e quindi me ne sto qui, nel nulla Pirata.

PS: gli islandesi sono un modello. Anyway.

Ora, è vero che le speranze di tutti sono ormai riposte in loro (un eventuale successo avrebbe un eco mediatico sicuro, che se non altro spingerebbe molti a googlare “partito pirata”+ il nome della propria nazione), ma come “modello” è un po’ difficile da replicare. L’Islanda è un’isoletta estremamente progredita e felicemente sperduta tra i ghiacci nordici, in un paesaggio da levare il fiato e -soprattutto- con una popolazione totale che corrisponde a un quartiere di Roma. Son talmente pochi che si son potuti perfino permettere il lusso di dichiarare default, senza che il mondo ne risentisse minimamente. In Italia siamo circa 56 milioni e una quantità (e qualità) di problemi esorbitante.

Una volta @briganzia disse che questo era il momento buono per tirare il sasso: l’Islanda è andata in default e nessuno se n’è accorto. Pensa cosa succederebbe se accadesse in Italia. La guerra civile? La guerra mondiale? Se non fosse per i miei figli (e per la loro madre), tirerei volentieri lo sciacquone.

Questa comunque è l’ora. E soltanto un cataclisma reale introdurrà un cambiamento. E mai dal basso. #ricordatevelo

Anche a me dei simboli e nomi conta poco. Ma il PP ha una struttura di democrazia che nessun’altro ad oggi ha e molto spesso le parole in questi movimenti non seguono i fatti. Dei “punti” condivisi fra noi e l’Altra Europa cosa è rimasto? Non baratto la mia libertà di pirata per un 5% alle elezioni. Non mi arruolo in marina solo perchè oggi dicono che saranno più democratici.

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Ciao,sono molto d’accordo con il piano B in quanto al momento non c’è altro e l’ironia della sorte è che le persone più sensibili alle nostre tematiche sono dentro questo processo politico che si sta delineando all’interno di questi movimenti è vero ci “tengono d’occhio” come noi facciamo con loro ma noi abbiamo quello che loro non hanno ossia una idea visionaria che oggi è debole(come lo era il Marxismo rivoluzionario al tempo dei democristiani e del Pci)ma è facile che si possa trasformare in nell’idea portante dei nuovi movimenti.Bene ora vi faccio un esempio è da molto tempo che partecipo attivamente al comitato STOP TTTIP di Milano tutti che si atteggiamo ad avere la verità in tasca(quelli dei partecipanti al Piano B) eppure dicono cose tritte e ritritte mentre io viaggio alto non mi interessano le beghe di cortile io sono PIRATA una nullità politica,però quando è apparsa la notizia dell’ISLANDA hanno cambiato atteggiamento,questo per dirvi che se non sei lì a fare almeno il minimo di militanza (MINIMO) è ovvio che ti riduci col parlarti adosso e a giudicare che loro non hanno uno sbocco politico,somme delle sigle ecc. MA TU PIRATA TI FAI VEDERE PARTECIPI CI SEI FISICAMENTE ecco basta la presenza esprimere una opinione cari pirati di Milano non vi ho mai veduti alle poche iniziative contro il trattato TTIP. Questa è una piccola provocazione. A voi

ciao Ozrupau, per quello che mi riguarda ho deciso di muovermi sul territorio che non è però quello di Milano.

Un certo Thomas Fazi ha formulato una critica al progetto di Varoufakis puntando il dito sui punti deboli. Il testo di Fazi dovrebbe interessarti in quanto finalmente entra nei dettagli…

Mi sono permesso di formulare una risposta a Fazi analizzando la sua critica dal mio punto di vista pirata: http://my.pages.de/thomasfazi – che ne dite, è replicabile? Magari con un messaggio così possiamo essere notati…

mi sembra interessante, questa sera lo leggo :wink:

ok, letto e sottoscrivo in pieno. Credo sia un’ottima cosa intervenire in questi dibattiti portando ad esempio (e rivendicandola) l’esperienza pirata. Ovviamente non possiamo parlare a nome del PP-IT senza passare da Liquid ma personalmente approvo l’idea e la pratica.

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Ultimamente siamo molto in sintonia. Mi piace! :smile:

La linea generale dovrebbe essere compatibile col PP ma presumo che non è la forma adeguata se tutto un partito scrive una risposta al signor Fazi (del quale ho scoperto che vive a Roma e twitta in italiano al @battleforeurope)… btw, mi ha ritwittato (grazie!)… magari vi va anche a voi di ritwittare un po’ ? Mi pare che la gara è aperta tra gli strumenti pirata e gli strumenti Podemos per il progetto DiEM… potrebbe essere utile fare gruppo con i M5S regionali per presentare LQFB a spalle più larghe…

Stiamo parlando di mettere l’ipotesi sul tavolo… non credo che si stia già discutendo di rimpiazzare la commissione europea… per i pirati per esempio un euroliquid sarebbe l’occasione per tornare ad avere un liquid grosso come nel 2012… compensando la perdita di pirati tedeschi con la crescita a livello europeo. Riguardo ai liquid con circa diecimila iscritti abbiamo l’esperienza pratica che la cosa funziona a meraviglia, più un documento scientifico che lo conferma in modo analitico. Il problema di “dittatura di maggioranza” dimostratamente non c’è, ma sei sempre invitato a studiarti il paper per confermare o rimuovere le tue perplessità. Intanto non percepisco come costruttivo di stare ad esprimere di già una opinione se il materiale di studio non lo hai letto…

Ho spostato un messaggio in un nuovo argomento: Minoranze & democrazia liquida

Aggiornamento: il mio articolo indirizzato a Varoufakis e Thomas Fazi è stato ripubblicato da Berliner Gazette e openDemocracy.net. Evidentemente la questione scotta.

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