ad occhi esterni questa discussione a mio avviso potrebbe risultare fuorviante e confondere le idee piuttosto che chiarirle.
provo a dare il mio contributo in questa sezione, partendo da queste premesse:
- non porto link, sono conoscenze e opinioni maturate con l’esperienza
- non consiglio di comprare o fare nulla
- quando si parla di informatica, mi piace l’idea di provare a rendere più consapevoli gli interlocutori, non voglio convincere nessuno di niente
- non sono propenso a posizioni assolute, il regno dei rischi riguarda posizioni relative
una VPN è uno strumento, non garantisce la privacy; in alcune situazioni può essere uno strato aggiuntivo di protezione.
ma spesso e volentieri dipende da come viene configurato e poi utilizzato.
per capire cosa è una VPN servirebbero le basi sul funzionamento di una rete.
senza tante complicazioni, si può pensare che solitamente le VPN si utilizzano per potersi connettere in una rete interna aziendale, nonostante non si abbia il collegamento diretto (ad esempio si è a casa propria o in un altro ufficio).
quando la VPN è configurata in quel modo, spesso si fa in modo che il proprio computer (o device in generale) possa raggiungere determinate destinazioni.
le VPN commerciali spesso sono configurate diversamente, poichè deviano TUTTO il traffico attraverso quella rete.
per cui il tuo traffico su internet verrà visto con un IP sorgente che non dovrebbe essere riconducibile direttamente alla tua persona (il condizionale è d’obbligo).
ci sono storie di società che comunque tengono traccia del traffico effettuato e in caso di richiesta dei giudici sganciano questi dati, storie di società che vendono i dati di traffico, ecc ecc
il consiglio dato da @Shamar prevedeva che si creasse un server VPN a cui potersi collegare quando non si è a casa, per navigare “come se si fosse sul divano di casa propria”. in questo caso ci si deve comunque “fidare” del proprio fornitore internet, che anch’esso traccia il traffico.
i casi in cui potrebbe essere il caso di utilizzare una VPN sono quando ci si collega a reti che si considerano poco sicure: le reti dei quali non ci si fida di alcuni gateway (per attacchi del tipo man-in-the-middle) o degli apparati che sono collegati alla stessa rete piana (che potrebbero essere in ascolto di tutto il traffico locale).
in questi casi ci si collega in VPN ad una rete considerata “più sicura”, poichè il traffico del tunnel VPN è criptato ed è molto complicato decifrarlo.
il problema più che di privacy è di responsabilità: su internet si potrebbero fare danni e quindi si vuole sapere “a chi dare la colpa”.
il responsabile di una connessione domestica è il titolare, di una connessione di un server noleggiato (virtuale o fisico) è la società (che poi si rivale sull’intestatario del servizio).
spero di essere stato utile in qualche modo, cheers