Allowances in questo contesto si può tradurre con ‘vantaggi’, vantaggi che consistono nel ricevere qualcosa in più. Lo dico a beneficio di chi può farsi qualche domanda.
Il testo della net neutrality temo non sia così specifico da non lasciare una certa libertà di interpretazione. Al volo, e sicuramente serve una miglior analisi, ho letto su Wikipedia che per net neutrality si richiede essenzialmente che non si pongano delle restrizioni sui dispositivi (server e client) e come essi operano. Un’interpretazione più profonda richiede che non si faccia discriminazione nel traffico di pacchetti dati per privilegiare certe comunicazioni e rallentarne altre.
Qui però - per quanto eticamente per me la questione è aperta - si tratta di offrire un vantaggio per l’uso di certi servizi o app, ecc. Quindi non credo che violi la net neutrality, a meno che non ci sono altre regole e interpretazioni che ora non conosco (non ho mai letto i dettagli di questa materia).
Introdurre la regola “il traffico Internet (misurato in mega o giga byte) non può essere riservato ad un servizio, ma deve poter essere sempre speso in una qualsiasi comunicazione su Internet”, forse ci potrebbe stare, ma non vorrei che diventi troppo vincolante.
Se vogliamo immaginare un guaio grosso: le aziende potrebbero mettersi d’accordo per offrire molto traffico solo su un ristretto numero di social escludendo tutto il resto di Internet. Commercialmente una sorta di traffico ampio ma meno costoso perché lo puoi usare solo in modi limitati (Facebook, Youtube, Whatsapp, G+, magari solo i principali social…), naturalmente deve esserci un vantaggio nel creare questa limitazione. Forse si potrebbe scongiurare il pericolo ponendo per legge che una compagnia telefonica (Internet incluso) deve offrire almeno un’offerta di traffico non limitato ad alcun servizio e con i prezzi in linea con le altre offerte.