10 giugno: una vittoria per la campagna Stop-TTIP

Oggi era previsto un voto importante sul TTIP durante la plenaria del Parlamento europeo, ma è stato rinviato all’ultimo momento. Il motivo ufficiale? Il grande numero di emendamenti da esaminare. E questo a poche ore di distanza dall’indicazione del G7 di spingere sull’acceleratore. Un rinvio che indebolisce i sostenitori del trattato che contavano di chiuderlo entro il 2014, ma che non potranno andare oltre i primi mesi del 2016 quando partirà l’ultimo semestre di Obama durante il quale sarà impossibilitato a firmare http://www.repubblica.it/economia/2015/06/08/news/g7_i_grandi_chiedono_di_accelerare_sul_commercio_internazionale-116366459/

Una nostra vittoria perché sicuramente la pressione esercitata dalla campagna e le firme raccolte hanno pesato sulla decisione di rinvio, perché hanno capito che i cittadini sono sempre più preoccupati di ciò che il TTIP comporta, a partire dai tribunali indipendenti (ISDS) con i rischi per i servizi pubblici, rischi per l’ambiente e per le tutele del lavoro.

L’iniziativa di raccolta firme aveva raggiunto l’obiettivo di 2 milioni solo due giorni fa, ma nel momento in cui scrivo, circa 48 ore dopo, siamo a 2.144.353! https://stop-ttip.org/firma/

Su Pirate Times trovate un articolo di ieri sera in cui se ne parla, che cita il commento alla decisione di Yannick Jadot, portavoce del gruppo EFA (in cui c’è la MEP pirata Julia Reda)

E quindi, come si va avanti ora? Ne parliamo?

È indubbio che il ferro caldo va battuto, e quindi il momento è quello giusto per insistere e alzare il livello che non può non essere quello della mobilitazione popolare. Quindi secondo me una delle cose da fare è lavorare con i comitati per rafforzare il loro ruolo e con loro cercare un maggior coinvolgimento di tutte le realtà organizzate che sostengono (spesso solo su carta) la campagna per poi raggiungere tutti gli altri cittadini (per strada, al mercato ecc…) con l’obiettivo, tra l’altro, di far crescere il numero degli attivisti per far crescere le iniziative e la mobilitazione. Per raggiungere questo obiettivo sarà importante semplificare e rendere comprensibile per tutti i contenuti del TTIP e i rischi (ad es. dopo l’incontro fatto ieri a Roma, in cui Marco Bersani è stato molto bravo nel parlare al cuore dei presenti, qualcuno ha già cominciato a pensare a mostre fotografiche, tramite cui coinvolgere fotografi che ancora non partecipano a questa campagna, o alla realizzazione di un fumetto per spiegare il TTIP).

Ad un livello più politico, per poter essere più efficaci e motivati, questa tappa globale ci offre l’opportunità per un’analisi più profonda su ciò che vuol dire il TTIP per chi lo propone e perché è un male per i popoli (d’obbligo una riflessione sulla visione zapatista http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/ ). In poche parole questo ci impone una riflessione profonda su questo modello di sviluppo e le alternative possibili.

Per quanto riguarda l’ambiente, ricordo che si è aperto il dibattito sul clima. Qualche giorno fa sono stato al symposium di Roma in preparazione del vertice che si terrà a Parigi entro l’anno.

A noi il ruolo di evidenziare maggiormente e spiegare adeguatamente i rischi nell’ambito digitale.

Tante altre cose si potrebbero fare, cito a tal riguardo il thread aperto da Ronin Stop-TTIP: c'è bisogno del nostro aiuto!

Parliamone!


Ultim’ora: Dopo che la spaccatura tra i Socialdemocratici, merito della mobilitazione della società civile, ha fatto slittare ieri il voto della Relazione Lange sul TTIP, a data da destinarsi, il dibattito sul Trattato transatlantico di stamane a Strasburgo è stato annullato, tra le proteste di alcuni eurodeputati che hanno indossato le t-shirt della campagna Stop TTI (FOTO) Italia. Gli oltre 120 emendamenti presentati tornano in Commissione Commercio Internazionale (INTA) con il tentativo di cancellarne alcuni. Per Stop TTIP Italia, la coalizione italiana che si oppone al negoziato “l’annullamento del dibattito di stamane all’europarlamento dimostra quanto gli spazi di discussione sul TTIP siano limitati. Continueremo le mobilitazioni fino alla sospensione dei negoziati, monitorando l’operato dei nostri Europarlamentari fin dalle prossime settimane”.

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