se rileggi bene non troverai da nessuna parte il termine “ignoranza”. Ed infatti non ho inteso votanti ignoranti. Ho inteso esattamente che statisticamente quello è il risultato “vettoriale” della combinazione di chi vota usando una buona parte emotiva “del momento” (anche fosse la convinzione prodotta negli ultimi 6 mesi) e chi è riuscito a veicolare dei messaggi convincenti usando dei media che sono soggetti a gestione della scarsità (ovvero qualunque media non è disponibile tutto, per sempre). Al momento al governo c’è il risultato dell’intelligenza? Se è vero in assoluto allora il PP può dormire sonni tranquilli.
Il 26 Maggio testiamo di nuovo la cara intelligenza dei cittadini e vediamo chi vince, l’intelligenza o la veicolazione del messaggio.
Gli Italiani non sono ignoranti, bene o male quasi tutti hanno una qualche forma di diploma di “maturità” (di cosa? boh) e molti hanno molto di più, ma questo non fa di loro delle menti politiche in grado di svolgere delle scelte politiche ponderate nel tempo che abbiano a cuore la visione di un mondo nei prossimi 500 anni (esattamente il mestiere del Partito Pirata).Non ne hanno colpa perché non è stato insegnato loro nel momento più importante (dalle scuole elementari alla fine delle scuole superiori).
Ripeto non ho detto che sono ignoranti, per il resto mi trovo abbastanza d’accordo su quello che hai scritto specialmente nel passaggio che cita:
“trovare spiegazioni più complesse al loro comportamento elettorale e, lungo il percorso, imparare di più sui loro problemi e stabilire relazioni profonde anche con gli ultimi.”