Su un tema agricolo certamente sì.
Non ti focalizzare sull’esempio: il punto è che devi avere una profonda esperienza e competenza tecnica su una materia per poter anche solo discriminare il vero dal falso, figurati per cogliere le conseguenze di una variazione legale!
In informatica questo è palesemente evidente data l’incompetenza diffusa non solo fra i politici ma fra gli informatici stessi.
Naturalmente i contadini non starebbero lì da soli, ci sarebbero anche chimici, etc… ma il punto è che “un ipotetico contadino con un basso titolo di studi” porterebbe un apporto culturale utilissimo al Parlamento: ciascuno di noi ha bias e limiti che sono visibili solo da chi ha una prospettiva diversa e distante dalla nostra.
Un Parlamento uniforme (culturalmente e socialmente) è inevitabilmente miope.
L’idea che saper leggere Latino sia più utile di sapere quando trapiantare un ulivo è miope arroganza.
E questa arroganza ha prodotto il Governo attuale.
Gli avvocati in Parlamento sono probabilmente la categoria meno utile in assoluto, visto che la Costituzione è già scritta e gli italiani non la vogliono proprio cambiare.
La tua interpretazione dell’articolo 48 è in netto contrasto con l’articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
I Principi Fondamentali si chiamano così perché stabiliscono come interpretare il resto della Costituzione.
La tua cultura di riferimento non ti rende “civilmente incapace”, esattamente come non ti rende “civilmente capace”.