Anti-proibizionismo delle sostanze

direi legalizzazione delle droghe in generale

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ovviamente se si vuole proseguire su questo punto, nel “programma politico” dobbiamo specificare adeguatamente come affrontare questa legalizzazione generale… è un tema abbastanza particolare…

ad esempio: Quando uno si compra la cocaina, gli viene dato un opuscolo si Freud (che paga l’acquirente nel prezzo totale) in cui almeno capisce l’origine della cocaina, e la sua storia… Non farsela solo perchè l’ha vista in Blow o Scarface…

altro esempio: Se una persona si vuole fare l’eroina (anche se la legalizzazione dell’eroina diventa un tema molto più forte da affrontare) si deve valutare la sua condizione fisica, analisi, se è dipendente, analisi ecc… se vuole mettere a sua disposizione una stanza dove potersi “pungere” così in caso di pericolo potrebbe essere soccorso, ecc…

Si dovrebbe specificare molto attentamente i modi in cui si vuole legalizzare tutte le droghe, altrimenti si può passare per incoscienti davanti agli occhi di un futuro elettore. :+1:

e se dicessimo invece contro i proibizionismi delle sostanze? La tossicodipendenza è la conseguenza di un comportamento non di una sostanza

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Puoi condividere gli studi medico-scientifici su cui si basa questa affermazione?

A quanto mi risulta la tossicodipendenza è un comportamento.

E questo comportamento è causato dall’uso di determinate sostanze che causano dipendenza al cervello umano.

Se fosse un comportamento, vi sarebbero persone immuni alla dipendenza stessa in quota variabile nelle diverse culture. Che mi risulti, non esistono persone che usino l’eroina ma immuni dalla dipendenza da eroina.

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Dipende dalla sostanza

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I moderni studi dicono che la tossicodipendenza è la conseguenza di una “vita di merda”. Chiedo scusa per aver preso i primi articoli capitati.

Ho esagerato con la fretta: http://eihronlus.it/news/cosi-lislanda-ha-sconfitto-droga-e-alcol-tra-i-giovani-ma-nessuno-vuole-imitarla/

Personalmente non mi interesso di questo tema ma nell’ultimo congresso del PR c’è stata una relazione che credo sia molto interessante relativamente a questo discorso in merito alla legalizzazione di TUTTE le droghe

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Alcune sostanze danno assuefazione, ma la tossicodipendenza non è dovuta esclusivamente all’assuefazione ma al comportamento “tossicomanico” (mi spiace utilizzare questo termine che ho sempre trovato orrendo ma adesso non me ne viene in mente un altro) che è tale e, purtroppo, spesso rimane tale prima durante e dopo l’assuefazione di una determinata sostanza. E’ ovvio che l’utilizzo di una sostanza risponde al comportamento tossicomanico che ha come obbiettivo primario la ricerca di un benessere attraverso l’abuso. Ricerche in questo senso ce ne sono moltissime…ma io credo che “forse” possa bastare la mia personale esperienza professionale di circa 18 anni di lavoro all’interno di una Comunità terapeutica e di vari Servizi per Tossicodipendenti.

Ecco bravi, così i radicali adottano la nostra policy del 2012!

… da https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/940.html

[quote=“sarabiemme, post:55, topic:2932”] E’ ovvio che l’utilizzo di una sostanza risponde al comportamento tossicomanico che ha come obbiettivo primario la ricerca di un benessere attraverso l’abuso. [/quote]Dicendo questa cosa, dai solo conferma che la tua affermazione che ti ha criticato @Shamar è errata…

Credo sia abbastanza ovvio forse tutto il resto che hai scritto sulla questione psicologica del soggetto…

Ma il ruolo fondamentale lo ha la sostanza, anche con l’alcool se sei un alcolista, quando non bevi e non ne fai uso tremi, e questo dipende dalla sostanza, la quale il corpo siccome ne è assuefatto senza di essa va in difficoltà…

Poi la ricerca del piacere attraverso abusi di qualsiasi tipo è un altro discorso… Il concetto “non si hanno comportamenti da drogato solo quando si parla di droghe” è un altra cosa…

In conclusione:

[quote=“sarabiemme, post:27, topic:2932”] La tossicodipendenza è la conseguenza di un comportamento non di una sostanza [/quote]è una frase totalmente errata.

[quote=“marcat90, post:58, topic:2932”] La tossicodipendenza è la conseguenza di un comportamento non di una sostanza

è una frase totalmente errata. [/quote] che ribadisco sulla base della mia esperienza professionale contornata da numerosi studi e corsi di aggiornamento. Che te devo dì? Se tu non sei d’accordo pazienza.

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Non mi è chiaro @sarabiemme: di solito si parla di assuefazione con riferimento alla tolleranza crescente ad una sostanza che viene prodotta dalla sua assunzione prolungata. Questa è tipica anche di farmaci non stupefacenti: semplicemente il corpo si abitua e sono necessarie quantità sempre maggiori per produrre l’effetto necessario/desiderato.

Mia moglie parla di “tolleranza” per questo fenomeno farmacologico anche quando è associato ad una sostanza stupefacente.

La tossicomania, invece, è la tossicodipendenza.

All’inizio no. La persona diventa maniacale a causa dell’abuso prolungato.

Per questo i pusher sanno molto bene che puoi regalare anche 5 o 6 dosi ad un ragazzo, tanto poi ritorni di sicuro dell’investimento.

Io mi fido della tua esperienza.

Ma mi fido anche di quella di mia moglie come medico di famiglia. Ed entrambi siamo molto curiosi di leggerle queste ricerche.

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Che te devo di io… Mica è una guerra a chi ha ragione…

La tua affermazione “matematicamente” è errata… Tossico-dipendenza già la parola dice tutto…

La tossicodipendenza (dal greco: toxikon, “veleno”) viene intesa come sistema comportamentale che si instaura dopo l’uso cronico e compulsivo di sostanze (droghe illegali o legali come l’alcol, o farmaci a prescrizione medica).

“Dopo”… Tossico=Veleno… Vedere Tossicologia…

Guarda che puoi aver fatto tutti i corsi di aggiornamento e studi che vuoi, ma anche se Einstein dice 2+2=5 dice una stronzata, non si può esimere dall’ovvietà dei fatti.

Questo non è il tema Dio esiste o non esiste in cui ognuno può avere la sua opinione…

Il tema è che la sostanza rende tossicodipendenti, e non può far altro che andare a condizionare il comportamento dell’individuo quando c’è la mancanza di quella sostanza.

Quindi ripeto:

[quote=“sarabiemme, post:27, topic:2932”] La tossicodipendenza è la conseguenza di un comportamento non di una sostanza [/quote]é una frase totalmente errata… Andando a motivare la tua proposta di dire che siamo “contro i proibizionismi delle sostanze” con questa frase, non fai che fare un danno alla tua proposta alla quale io peraltro sono d’accordo.

Cosa disse il cacciavite vicino alla vite? E’ una vitaccia… :slight_smile: (chiedo di non essere bannato per questa battuta)

E posso chiederti perché sei d’accordo se ritieni che queste sostanze siano tossiche e causino dipendenza (entrambe affermazioni medicalmente corrette)?

Se l’hai già detto in un altro post, ti chiedo scusa: mi basta un link e me lo vado a leggere.


Aggiungo: il problema è il divieto o l’ipocrisia del proibizionismo, che proibisce l’uso ma non rimuove le condizioni oppressive che spingono al ricorso a queste sostanze?

Perché io sono favorevole al divieto ma senza l’ipocrisia, ovvero insieme alla rimozione di quelle condizioni oppressive.

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A me puoi chiedere sempre tutto :wink:

E’ più o meno il discorso che intendi nell’aborto, cerca di seguirmi, cerca di comprendere la difficile e contorta analogia…

Invece di far si che le persone vadano a buttare della merda nel loro corpo in modo del tutto inconsapevole, preferisco che lo facciano “consapevolmente”… Ad esempio che siano supportati e seguiti durante queste cose, che vengano informati, come ho già fatto molto alla buona con degli esempi più in alto.

Siccome non posso impedire che ne abusino, tanto vale “supportarli” e non far sentire abbandonati ed esclusi coloro che ne vogliono fare uso, non costringerli ad avere a che fare con “lo spacciatore che gli regala le dosi che tanto sa che poi tornerà”… Non costringere le persone ad avere a che fare con persone con cui non vogliono avere niente a che fare…

Poi ci sono anche studi, se non sbaglio ad esempio in Portogallo da quando è stata legalizzata, l’uso è dimezzato… Così come in Olanda, ormai quelli che ne fanno uso sono per lo più gli stranieri/turisti che gli olandesi…

Spero di aver saziato almeno in parte la tua curiosità al riguardo…

Ovvio che se hai idee oneste intellettualmente su questa cosa, sono sempre pronto all’ascolto, sono sempre pronto e volenteroso per migliorare questa mia prospettiva :+1:

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Credo di aver capito cosa intendi ma vi sono alcune differenze sostanziali fra aborto e tossicodipendenza.

Il tossicodipendente è vittima dello spacciatore e della società più o meno come la madre e il bimbo sono vittime della società che costringe la prima ad assumersi la responsabilità dell’uccisione del secondo.

In italia l’uso di sostanze stupefacenti è stato depenalizzato nel 90, se ricordo bene. Dunque abbiamo smesso di punire la vittima.

Qualcuno vorrebbe anche smettere di punire un carnefice (lo spacciatore) per deresponsabilizzare ulteriormente l’altro carnefice (la società) che per punire, ipocritamente, il primo carnefice deve spendere risorse. Il laissez faire è sempre la soluzione preferita dal capitale: se diamo ad ogni spacciatore il suo negozietto in centro, e ad ogni narcotrafficante una licenza rispettabile, avremo meno spese di sicurezza, meno poliziotti e tutto un indotto cui vendere più facilmente prodotti e servizi che spaziano dal software alla pubblicità.

Tanto delle vittime a chi frega niente?

A me invece delle vittime interessa. Preferirei che il primo carnefice fosse privato del diritto di proprietà privata a vita (punizione che potrebbe essere un’ottima alternativa al carcere), ed il secondo smettesse di essere ipocrita.

Io sono più dell’idea che bisognerebbe combattere la tossicodipendenza attraverso la cultura e la conoscenza. Un paio di mesi di corvée presso un centro di recupero per tossico dipendenti, potrebbe essere un ottimo disincentivo all’uso ed un ottimo antidoto al pregiudizio e alla discriminazione.

Però ammetto che anche l’approccio islandese proposto da @storno non è niente male.

Aspè su questo siamo d’accordo, però qua stiamo parlando sul proibizionismo o non proibizionismo delle sostanze…

L’analogia che intendevo io è: meglio non vietare, ma supportare… perchè vietare non è la soluzione, perchè se uno vuole abortire o drogarsi lo farà utilizzando altre vie… ricordati che vietando costringi sempre chi vuole comprare a fare le cose che ho detto prima…

Il proibizionismo delle sostanze sarà sempre fallimentare, appunto è meglio far conoscere pro e contro di ciò che fai, dare consapevolezza di ciò che si fa e darti supporto per ciò che vuoi fare e non farti sentire escluso ecc…

Esempio: Se io mi voglio bere il detersivo non c’è divieto o proibizionismo che tenga, appunto solo la conoscenza che mi hanno dato sul detersivo ed i suoi danni mi fa tentennare dal provarlo…

L’antiproibizionismo delle sostanze può portare solo a risultati positivi sotto tutti i punti di vista, economico, posti di lavoro ecc… Il problema diventa il turismo, che si può diventare la metà preferita dei “trocati”, ma non ci stanno problemi possiamo dare conoscenza e supportare pure loro, può darsi che se ne tornano a casa che non hanno più intenzioni di trocarsi…


Scusami ma l’approccio islandese è quasi statisticamente irrilevante al confronto con gli altri paesi come l’italia… Non so manco se in Islanda hanno mai visto cocaina, crack o eroina, dato che è un isola molto lontana la vedo molto difficile… Non credo esista il narcotraffico li :smile: Per non parlare della esigua popolazione, dei tassi di povertà totalmente diversi e di tante altre cose totalmente assenti in islanda a confronto con l’italia La rimozione della pubblicità dell’alcol credo sia improponibile in Italia, per loro è facile dato che non sono produttori, consumatori ed esportatori come gli italiani…

Ma guarda che dal 1990 l’uso di qualsiasi sostanza tu voglia è legale.

Solo il commercio è illegale in Italia.

E secondo me lo deve rimanere. Il problema è al massimo l’insufficienza dei controlli e l’inadeguatezza delle pene. Si lascia fare, per tante tristi ragioni.

La legge è piena di divieti che nessuno chiama proibizionismo. Non puoi sparare alla gente. Non puoi prendere le cose in un museo, non puoi cambiare senso di marcia in autostrada, non puoi usare il bagno delle signore etc…

Alcuni rari e preziosi divieti regolano l’attività imprenditoriale che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

Lo spaccio è anticostituzionale.


Quanto al Islanda alcune sono ottime obiezioni (posizione, popolazione etc…), altre meno: se ci sono i soldi per comprarle, le droghe arrivano.

Io sarei piĂą aperto alla possibilitĂ  che migliorare le relazioni e le condizioni di vita dei cittadini (ad esempio stabilendo un profitto massimo e dunque un numero massimo di ore lavorate settimanalmente) potrebbe aiutare.

Noi diciamo di voler fare un partito politico: la polis non è il mercato ed il mercato non è la polis,

Il mercato è uno strumento, la polis siamo noi!

Aspe sapevo che sul proibizionismo si poteva cadere in questo, ovvero:

[quote=“Shamar, post:69, topic:2932”] La legge è piena di divieti che nessuno chiama proibizionismo. Non puoi sparare alla gente. Non puoi prendere le cose in un museo, non puoi cambiare senso di marcia in autostrada, non puoi usare il bagno delle signore etc… [/quote]Infatti ho evidenziato in grassetto la parola “sostanze” non casualmente, proprio per evitare di cadere nella generalizzazione del proibizionismo alla quale tu ti riferisci… :wink:

Infatti non ho parlato di antiproibizionismo, sarei uno stupido…Non credo debba aggiungere altro… :+1:


[quote=“Shamar, post:69, topic:2932”] Lo spaccio è anticostituzionale. [/quote]Scusa questa mi sembra una frase di Salvini… :slight_smile: Se si vende in un negozio autorizzato non è spaccio… Sarà l’ora tarda ti giustifico :stuck_out_tongue:


[quote=“Shamar, post:69, topic:2932”] Ma guarda che dal 1990 l’uso di qualsiasi sostanza tu voglia è legale.

Solo il commercio è illegale in Italia. [/quote]Qui c’è un errore, l’uso è legale sempre tra virgolette perchè il possesso è illegale, non lo è solo il commercio.


[quote=“Shamar, post:69, topic:2932”] Quanto al Islanda alcune sono ottime obiezioni (posizione, popolazione etc…), altre meno: se ci sono i soldi per comprarle, le droghe arrivano. [/quote]Hai ragione che con i soldi si può fare tutto, ma fare arrivare determinate droghe fino in Islanda non è così facile, non credo che lo sia…

E comunque in quello studio si parla di alcol, marijuana e tabacco… Non è tanto rilevante in confronto ai discorsi sulla dipendenza di altre droghe: cocaina, crack, meth ed eroina sono di un altro livello…


Scusa e poi sei contro alla legalizzazione delle droghe se ho capito, a questo punto poi si dovrebbe vietare sigarette alcool cibo spazzatura, Perciò l’antiproibizionismo delle sostanze non è una così brutta idea,

Perché si possa vendere in un negozio autorizzato, una legge deve prevedere l’autorizzazione.

Quella legge sarebbe contraria all’articolo 41 della Costituzione:

L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali

L’unico che può autorizzare la distribuzione di sostanze stupefacenti è lo Stato, che lo fa attraverso procedure che ne assegnano la responsabilità penale a professionisti (medici e farmacisti).

E’ simile all’autorizzazione per il porto d’armi: richiede un certificato firmato dal tuo medico che se ne assume la responsabilità penale (insieme ad altri ed insieme a te, che non devi fornire informazioni false o omettere informazioni rilevanti durante la certificazione).

In altri termini: un imprenditore non può vendere sostanze stupefacenti senza l’autorizzazione, dose per dose, dello Stato. Autorizzazione che solo il Servizio Sanitario Nazionale potrebbe concedere, ma mantenendo sotto strettissimo controllo il paziente. Questo comporterebbe costi. E questi costi comporterebbero più tasse (regionali). E ci sarebbero orde di medici obiettori, perché i medici migliori vogliono guarire i pazienti non farli ammalare per poi doverli curare.

No, il possesso per uso personale è legale.

Esistono delle soglie di quantità oltre le quali il possesso non è più giustificabile con l’uso personale e diventa un reato penale.

Decisamente sì.

Come sempre sono aperto a cambiare idea, ma ho conosciuto e frequentato tossicodipendenti di ogni tipo ed estrazione sociale e ho bisogno di ottime argomentazioni scientifiche per essere convinto altrimenti.

Nota però: il mio scopo non è infierire sulle vittime ma difenderle contrastando i carnefici. Ed esattamente come per l’aborto, nella società occidentale è il capitalismo a produrre l’oppressione che porta per diverse ragioni all’uso di sostanze stupefacenti, ed in molti modi: dalla povertà, allo stress etc…

Lo sai che nella mia vita mai nessuno mi ha mai indirizzato un insulto piĂą pesante? :smiley:

Non perché Salvini sia stupido o particolarmente ignorante, ma perché manipola le persone a partire dai propri elettori cui dice quello che vogliono sentirsi dire per ottenere potere.

Io non sono così: il mio riferimento alla Costituzione non era strumentale ad un qualche scopo, ma rilevante nel merito della discussione. Spero di essere stato più chiaro ora. (sì l’ora era tarda ed ammetto che ero molto stanco)

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