Blog pirata

https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6366.html

la Baia dei Pirati

Personalmente ho sempre preferito i forum ai blog.

Un forum equivale ad un tavolo attorno a cui tutti si siedono per discutere alla pari.

Un blog equivale - secondo me - ad un predellino su cui uno sale per arringare la folla. Il blog va bene per comunicare posizioni ufficiali del partito oppure per pubblicare i risultati di un Gruppo Di Lavoro.

Ma per esprimere opinioni personali, per quanto autorevoli esse possano essere, io credo che un Pirata debba sempre privilegiare il confronto con gli altri alla pari.

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Questa la ragione per la quale voterò contro l’istituzione di un’area blog sul sito. Inoltre non capisco perché dobbiamo usare lo stesso metodo redazionale di tutte le altre formazioni politiche d’Italia, se siamo gli unici a potere applicare un minimo di intelligenza collettiva. È la nostra chance per dare una impressione di competenza superiore.

Signori, non vorrei sembrare melodrammatico ma…avete mai visto il film “L’Onda”, ispirato all’esperimento sociale de La Terza Onda?

Beh, nel caso non l’abbiate fatto, consiglio vivamente di guardarlo. C’è un aspetto che colpisce: il primo passo per instaurare una dittatura è quello di sopprimere l’identità individuale e fornire a tutti una collettiva. Ci si veste tutti allo stesso modo, ci si saluta tutti allo stesso modo etc. Dico solo che si rischia di dare all’esterno la sensazione che qui nessuno può fare o dire quasi nulla di propria spontanea volontà, se prima non ha consultato l’AP. L’ambizione personale è deleteria se è eccessiva, ma in piccole dosi può anche essere positiva.

Mitico “Die Welle”. Sono felice che si percepisca questo film anche in Italia.

Comunque c’è un bug nella tua metafora. Il film critica l’uniformità come metodo per fare convergere il potere verso un individuo dittatore.

Nel PP cerchiamo di convergere verso una intelligenza collettiva costituita da tutti gli individui, esattamente per evitare che si formino individui avvantaggiati contro altri. E passiamo molto tempo per migliorare tale processo affinché non si possa creare un vettore che possa dare il potere ad un individuo dittatore (in tal caso bisogna lasciare il progetto e farne uno nuovo che corregga gli errori nello statuto di quello precedente).

Il pluralismo è generalmente considerato un indicativo che non sia in atto dittatura, ma– in realtà, al giorno d’oggi la dittatura è capace di nascondersi anche dietro al pluralismo, perciò non è garanzia di nulla. Oltreció abbiamo di già fatto l’esperienza che con la cacofonia del pluralismo non si vincono fiducie elettorali. Anzi, si arriva facilmente alla totale disgregazione del progetto politico.

Perciò è importante comprendere che il male nell’uniformità chiaramente superficiale di un vestire uniforme sta nella manipolazione e il totalitarismo che la ha introdotta, mentre la sublimazione di un pensiero politico attraverso la riflessione di un collettivo che si FONDA sui pensieri di ogni individuo non ha nulla in comune con un uniformismo orientato a staccare la spina al pensiero individuale.

@bockman ha assolutamente ragione a dire che i pirati devono cercare il confronto tra di loro, non cercare di edificare piedistalli ai quali applicare targhette con nomi di eventuali futuri leader. Anche se l’intenzione non è quella, è una conseguenza automatica.

Il forum serve a discutere. Il blog a far leggere, e nel nostro caso, anche a farci conoscere un po’ sui social, visto che oggi il mondo gira lì. (e appunto, da quando pubblichiamo più spesso, abbiamo più seguito su twitter e su fb) Cosa facciamo, riportiamo le nostre discussioni del forum su twitter?? No, su twitter facciamo girare articoli, che la gente legge e magari poi, incuriosita, viene a vedere sul forum di cosa si parla. Sono due cose ben distinte, con due finalità distinte.

Se poi vogliamo continuare a non pubblicare mai niente sui social, e quindi a non esistere nemmeno lì, facciamo pure. Chiudiamoci al mondo ancora di più. (perchè questo sarà il risultato).

Perchè funziona per farsi conoscere. L’intelligenza collettiva l’applichiamo comunque: il testo, come spesso è successo fino ad oggi, viene corretto/modificato/migliorato dai componenti di RSB. La competenza superiore la dobbiamo dimostrare sul programma e sulle idee, non su degli articoli.

Appunto per questo avevamo iniziato a pubblicare gli articoli sul forum per poi postare la pagina del forum sui social, per invogliare la gente di fare il login al forum piuttosto di discutere su Facebook dove non c’è qualità del discorso. Se l’articolo non è sul forum ma ad un ulteriore clic, la cosa diventa meno comoda…

Da anni abbiamo detto che i social li usiamo per invitare la gente a parlare sulla nostra piattaforma.

No, questa non è intelligenza collettiva. Questo è il funzionamento di una qualsiasi redazione come ce l’hanno tutti i partiti.

Non vedo perché risparmiare sulla qualità degli articoli.

Veramente a me pare che la situazione che hai mente te -non noi- che ci porterebbe ad essere come gli altri. Quando vuoi farti del male, guarda tutti i talk-show politici italiani per una settimana: i rappresentanti dei partiti (tutti) sono pappagalli che ripetono le frasi studiate dai responsabili comunicazione del partito. Qualunque sia l’argomento in questione, i vari allenatori mediatici individuano l’argomentazione che ritengono più forte e la comunicano ai deputati, che la ripetono in tutte le trasmissioni (talvolta perfino con le stesse parole). E questo vale soprattutto per queste nuove generazioni, i “giovani” (i grillini, i renziani, i salviniani). Almeno i vari D’Alema e altri cadaveri parlano e ragionano con la propria testa: questi sono come quegli operatori del call-center che hanno un foglio davanti e “se il cliente chiede questo, tu rispondi questo”.

Faremmo molta più bella figura facendo l’esatto opposto, cioè lasciando che gli ipotetici deputati del PP-IT esprimano le proprie opinini in modo del tutto libero, con l’unica accortezza di precisare sempre se si tratta della posizione ufficiale del Partito (approvata dall’AP) oppure di opinioni proprie. Così se la Gruber chiede a Solibo “Qual’è la posizione del PP sul referendum costituzionale?”, Solibo risponderà "L’assemblea ha votato per il No, ma è perché sono un branco di cazzoni vetero-comunisti: personalmente ero per il Sì. Ma parlando di posizioni, dopo si potreb…

Se prevale il ritorno alla cacofonia e a ripetere gli errori commessi nel movimento pirata del passato, io me ne vado. L’ideologia della libertà di parola è fallita da decenni. Non sopporto più questi assiomi egoistici, di credere che una cosa del genere sia buona solo perché intuitivamente potrebbe apparire tale.

Si, si. Si è visto come ha funzionato bene in Germania. Grazie. Non sei nemmeno originale. Stai proponendo il ritorno agli errori del 2011, oppure del 1982, quando furono i Grünen a fare lo stesso errore.

Ti può sembrare divertente, ma sarebbe la garanzia di fallimento.

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Quindi se pubblicassimo gli articoli scritti dai pirati, con il metodo descritto nell’iniziativa, direttamente in un post sul forum, invece che sul sito, ti andrebbe bene?

Si, ma le pubblicazioni a nome del partito, cioè quelle che pubblicizziamo sui social, quelle dovrebbero essere assembleari.

Alla fine vedo con piacere che questa iniziativa è arrivata alla formalizzazione. Ne approfitto per ribadire ciò che è già stato detto da altri, ma visto che siamo ormai al voto faccio propaganda :smiley: anche perché, leggendo soprattutto chi non è favorevole, divento doppiamente convinto della bontà di questa proposta.

  • Intanto il blog non è il forum, nel forum si dibatte nel blog si scrive (vi avevo avvisati, ripeterò anche cose che già sono state dette) e volendo se ne dibatte pure tornando al forum (gli stessi autori potrebbero avviare prima una discussione nel forum o viceversa, dopo la pubblicazione del post aprire una discussione richiamandola dallo stesso post)
  • La scrittura individuale piuttosto che quella operata dal gruppo Comunicazione non esclude la possibilità di scrittura che sfrutti l’intelligenza collettiva, sono semplicemente metodi diversi che permettono pluralità, libertà e soprattutto di intervenire in maniera differente a secondo delle situazioni/necessità. Necessità che possono essere individuali, di intervento immediato per interagire con eventi di attualità, o di analisi e riflessione collettiva
  • tra l’altro la possibilità che ogni pirata potesse proporre dei testi da pubblicare era già prevista dalla costituzione del gruppo comunicazione http://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6060.html (02/03/2015)
  • affidarsi esclusivamente all’AP l’abbiamo provato e non funziona, soprattutto quando è richiesto un intervento con tempi rapidi, pensa se dovessimo far passare dall’AP anche i post su Facebook o i tweet (ebbene sì, mi è toccato di sentire pure questo)
  • è vero, obiettivo è quello di invogliare la gente a lasciare le piattaforme commerciali e oggetto di controllo per popolare questo spazio libero e indipendente, ma non tutti hanno voglia di farlo, tanti hanno solo voglia di leggere appena qualcosa (forse solo titolo e occhiello) che possano trovare giusto per esternare l’approvazione con un like o condividendo il post, diventando così un ripetitore (se pur limitatamente alla propria bolla), non vogliamo “sfruttare” questa possibilità? In fin dei conti siamo un partito, mica un collettivo di duri e puri che si rinchiudono solo ed esclusivamente nei propri canali sicuri. Non vogliamo certo diventare populisti, ma popolari sì, lo vorremmo, giusto? Sui social l’abbiamo verificato abbondantemente, quando diciamo qualcosa di nostro pugno la popolarità cresce, gli inviti al forum invece non hanno mai riscosso molto successo (ma di certo continueremo a farlo)
  • non tutti hanno tempo e voglia di cimentarsi nella scrittura collaborativa, magari vogliono esprimere individualmente alcuni pensieri tirati giù in un momento di ispirazione, vogliamo negarglielo? Proprio noi pirati vogliamo negare l’espressione individuale? Bella contraddizione…
  • e per finire, l’esclusività dell’assemblea permanente per poter dire qualsiasi cosa mi sembra proprio una forma di autoritarismo, una dittatura delle masse, che privilegia chi può essere più “presente”. Sebbene grazie alla rete e a strumenti come LQFB abbiamo migliorato la dominanza dei presenti e degli estroversi, anche da queste parti può accadere e lo vediamo nelle situazioni in cui qualcuno si mette a martellare con insistenza e a tutte le ore, rispondendo ad ogni intervento e approfittando della condizione di privilegio data dalla maggior disponibilità di tempo rispetto a chi magari impiega gran parte della giornata a lavorare, partecipare ad assemblee e altre iniziative in presenza carne ed ossa + qualche ritaglio di attività ricreativa prima di svenire per fine giornata/energie.

E quindi… votantonio, votantonio, votantonio… approva il blog su sito pirata! Mancano meno di 9 ore alla chiusura: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6366.html

Quindi torneremmo come prima. 0 notizie o una ogni morte di papa. Avanti così.

No. Mai detto di tornare a come stavamo prima. Secondo me il sito va generato direttamente dall’esito delle votazioni AP. E le votazioni possono essere ultraveloci. Democrazia liquida in real-time. Basta con i vecchi metodi da vecchia politica.

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Con tempi ultraveloci in AP non si produce nulla di buono, se c’è un pirata che sa scrivere bene e che magari potrebbe motivarsi in uno spazio in cui poter scrivere a propria firma, in AP non lo farebbe mai se non a titolo sperimentale perché sicuramente non sarebbe soddisfatto della qualità stilistica che ne potrebbe venir fuori. Se tu vuoi scrivere pezzi usando l’AP sei libero di farlo, ma perché vuoi vietare l’iniziativa individuale? Non riesco a capire

Che c’entra. Nessuno ha impedito che ci sia un autore individuale, basta che stia ad ascoltare il feedback liquido.

Si certo, tutti hanno diritto di aprire una proposta in liquid. Ma una comunicazione in assemblea mica permette di arrogarsi dei privilegi non in regola col regolamento.

Cacchio! Stiamo ancora con le policy antiche senza un minimo tentativo di migliorarle e hai la faccia di dire che la cosa sia fallita?

Hai dato supporto alla proposta di introdurli?

Con la giusta automazione è fattibilissimo. C’è da decidere se alla gente piace un Twitter che risponde a tutti o se preferiscono uno che si limita a dire cose importanti. Magari è il caso di avere più di un profilo. Uno che annuncia ed un’altro che risponde.

Non ho detto nulla che impedisca ciò.

Processi d’iscrizione ancora troppo farraginosi? Certo se la discussione è già avviata da un po’ c’è più ragione di aggiungersi… se la discussione invece non c’è, è logico che si fa prima a cliccare il commento Facebook.

No. Infatti stai andando off-topic. O forse hai capito male di cosa stavamo parlando.

Ah si? Prova ad approfondire e a spiegare questa tua intuizione perché non ha fondamento eccetto nella voglia di potere volere fare di testa propria… ma la testa propria non basta per rispettare anche gli altri.

Addirittura… liquid feedback, la dittatura della plebe.

Sbagliato. Ti sei scordato perché esistono le deleghe e che effetto hanno.

Ah perché per forza deve proporre un testo talmente sbilenco che altri ritengono necessario modificarlo e non sarebbe capace nemmeno di integrare il loro feedback da se?

Ma ti rendi conto che stai ipotizzando un uso di liquid feedback sbagliato e basta?

Non la vieto, promuovo l’idea che l’assemblea ti protegga il culo, perché se il tuo testo è approvato non è più colpa tua se contiene cavolate.

Infatti non stai capendo.

Sì, l’ho data e voterò a favore, ma anche al blog perché ritengo altrettanto importante che ci sia la possibilità per il singolo pirata di pubblicare una notizia a nome proprio senza consenso purché non confligga con statuto e principi pirata. Ciò non impedisce di usare l’AP per pararsi il culo, o di richiedere all’autore tale passaggio qualora sorgesse qualche dubbio di legittimità, in caso contrario la responsabilità se l’assumerebbe il gruppo di comunicazione. Lascerei aperte entrambe le possibilità anche perché fino ad oggi di contributi non è che ne siano arrivati molti se non dall’interno dello stesso GdL (ed è stata una grande ricchezza). Il giorno che si dovesse riscontrare un problema su questa modalità oppure sulle tue policy, faremo tesoro dell’esperienza e le cambieremo.

Dovesse aumentare il numero di iscritti verrà il giorno che si sentiranno esclusi dal cerchio magico RSB. Il metodo AP li renderebbe subito partecipi. Di svilupparlo in modo che funzioni bene è un esercizio che ci possiamo permettere ora mentre dopo potrebbe diventare dispendioso.