Come evitare l'oblio fiscale

Negli anni mi sono sempre interessato all’economia e, più di preciso, a come migliorare il sistema economico in maniera concreta, che non siano i soliti slogan “lotta all’evasione” o “meno tasse per tutti”. Dopo diversi anni sono riuscito a formare un programma più o meno completo, attuabile sin dal prossimo anno che porterebbe a molte semplificazioni e ad una diminuzione nella burocrazia.

Prima di iniziare vorrei fare una premessa: i punti da trattare sono molti e, sicuramente, non saranno tutti di gradimento del lettore. Le proposte qui sotto riportate vanno viste nel loro insieme, poiché tutte si possono interconnettere l’una con l’altra; è, comunque, possibile smussarne alcune (o cassarle in alcuni punti). Questi sono punti che, nella mia formazione, ho notato essere i più corretti ma, ovviamente, ciò non significa che tutti li debbano accettare così come sono; pertanto vi chiedo, cortesemente, di fare critiche costruttive, e non distruttive, specialmente nei punti che ritenete più distanti dalle vostre ideologie. Detto ciò, qui sotto metto un breve elenco delle tematiche trattate:

Federalismo fiscale – abolizione regioni a statuto speciale

Modifica IRES/IRAP

Modifica IMU/TASI

Modifica aliquote fiscali

Pensioni solo contributive – pensione minima

Abolizione RdC e quota 100

Acquisto beni di consumo nella PA

Reddito di esistenza

Varie ed eventuali

Vi allego qui un link per poter visionare le proposte, purtroppo non riesco a metterlo tutto quanto qui sotto senza avere la formattazione completamente sballata: https://1drv.ms/w/s!AvKLamhM1eb6iXEzgyKGGOVWL30O

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In linea di massima mi pare tutto più o meno condivisibile. Il punto cruciale è questo: se togli il reddito di esistenza, tutto il resto sono cose che possono rientrare in una attività di governo più o meno “ordinaria”.

Mentre se includi il RdE, lo scenario cambia completamente. Tu ipotizzi 300€/mese, mentre qui in passato si ipotizzavano cifre molto più alte (tipo 800 o 1000). Su questo Forum troverai infinite discussioni sulla sostenibilità e le varie ipotesi; personalmente credo che l’unica forma attuabile sia quella descritta qui o qui, cioè di darlo in sostituzione del Welfare State. In questo caso, si può essere pressoché certi che la gente lavorerebbe lo stesso, perché il RdE “se ne andrebbe” pressoché tutto in spesa per il welfare (l’assunto è che se i servizi sono gestiti da privati in una logica di concorrenza è più probabile che funzionino).

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In sostituzione del welfare state (quindi forse 14-20k annui addirittura), e in regime di negative income tax con una flat tax al 50%.

La motivazione di OP è lavorista ed inaccettabile, se vuole parlare di reddito di esistenza. Mica mi metto io stato a integrare gli stipendi che un imprenditore inefficiente non vuole pagare, né io politico faccio diventare il mio paese il paradiso della manodopera a basso costo, in un periodo di forte automazione.

Il programma, in effetti, era relativo esclusivamente alla parte “ordinaria” di un’attività di governo che, tanto, prima o poi qualcuno dovrà pur pensare se non si vuole fare attività propagandistica senza idee concrete sotto (come sta succedendo in Italia in questo momento). Volevo proprio evitare la parte del RdE perchè, come ho scritto, è di difficile realizzazione e deve prevedere un accordo con praticamente tutte le forze politiche sull’attuazione dello stesso. Togliere il welfare state dall’oggi al domani è un’eresia a livello economico e sociale, ti faccio un esempio al volo: da domani le prestazioni specialistiche ospedaliere non saranno più con ticket. Si pagherà di più per fare quella stessa visita e le persone che hanno bisogno del welfare state andranno, più o meno, in pari. Le persone che ci guadagnano di più sono proprio quelle che non hanno bisogno del welfare state, quelle che, in un mese, hanno bisogno al massimo di una scatola di tachipirina e andrebbe a svantaggio delle persone che ne hanno più bisogno, persone le cui cure superano gli 800-1000€ mensili. Praticamente, l’idea di togliere il welfare dando “in mano” i soldi alle persone per, ad esempio, curarsi è controproducente ed avrebbe l’effetto opposto.

FalZo. Sai quante volte ho usufruito del medico di base negli ultimi, che so, trentanni? Prova a dire un numero minore di cinque… Per non parlare di ospedali, eccetera. Super falso: se ne andrebbe molto molto meno per il welfare. Poi la gente lavorerebbe comunque lo credo anch’io ma non perché rimarrebbe senza soldi. Sarebbe mediamente più ricca.

Sì, ma calma. La sanità non funziona in regime di mercato, ché la sanità non è praticamente mai un libero mercato. Se vogliamo abolire l’SSN dobbiamo trovare un meccanismo sensato, che non è quello americano. Quello israeliano, con assicurazioni sanitarie private ma nonprofit in concorrenza fra di loro è interessante.

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Aspetta, hai frainteso o, comunque, hai fatto uno step successivo al ragionamento.

Ricordiamoci che ci sono tantissimi lavoratori autonomi in Italia, intorno ai 5-5,5 milioni di persone ed anche loro avrebbero diritto a questo RdE, tra queste persone ci puoi trovare dall’elettricista all’idraulico anche, e queste sono tutte persone che non hanno diritto ad un salario minimo.

Non ho assolutamente detto in alcun modo che voglio far diventare il mio paese come il paradiso della manodopera a basso costo, ci sono i CCNL che lo vietano.

La mia proposta principale era relativa a, praticamente, tutti gli altri punti. Ho letto che avete idee sul RdE ed allora ho provato ad inserire un metodo semi-fattibile per poterla attuare, ma non era comunque assolutamente il focus principale del post. Potrei tranquillamente cancellare quel punto integralmente se si parla esclusivamente di tale scelta, non ho problemi

Eh, forse è meglio, perché a me pare che tu ne fraintenda gli scopi.

Un RdE pirata è un RdE su basi liberali, serve a mettere la gente in condizione di sperimentare, aprire una startup, serve a mettere il mercato del lavoro in condizioni flessibili, il tutto eliminando o quasi la minaccia alla sopravvivenza che rappresenta il restare disoccupati. Se tu costringi comunque la gente a lavorare, quel RdE diventa inutile.

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ehmm…sto leggendo @Mark8 ma…mi sembra una proposta un po’ fantasiosa: non credi che se fosse stato possibile e costituzionale fare il ricalcolo delle pensioni con il sistema contributivo si sarebbe già fatto da tempo?

Non è detto che la prima idea possa escludere la seconda. 800€ a mese per 50 milioni di persone sono 40 miliardi al mese, 480 miliardi l’anno. Le uscite complessive statali, al 2017, sono 840 miliardi, come puoi vedere qui a pagina 23 (https://www.istat.it/it/files//2018/12/C12.pdf).

Chiedere tutto subito è, non solo controproducente, ma anche impossibile a livello economico.

Non è detto che, in un futuro, ciò che dici tu sarà possibile, ma per arrivare a quello è necessario una politica economica mirata ad un lungo, se non lunghissimo, periodo (ed intento 20 anni da qui). Sarebbe bello poter restare a casa e lavorare “quando ti pare” e “come ti pare”, ma bisogna anche essere realisti e fare i conti con i dati critici che abbiamo oggi.

Sì, chiaro, infatti nota la seconda parte: [quote=“Cal, post:3, topic:3389”] con una flat tax al 50% [/quote]

Se fai il ricalcolo delle pensioni (vitalizi compresi), lo devi fare per tutte le pensioni e devi dare dei paletti che rendano tale norma equa per tutti. Questa proposta non è mai stata fatta in Italia perchè la gran parte delle pensioni ora sono calcolate con il retributivo e ciò significherebbe togliere diverse centinaia di euro dalle tasche dei pensionati, e questo porterebbe ad un abbassamento della propria forza politica visto che non so quanti pensionati sarebbero contenti con questa norma.

Una norma così scritta non è incostituzionale, non lede nessun principio nella nostra Costituzione; è solo fortemente mal vista da diverse persone votanti. Considerando che noi giovani, molto probabilmente, non vedremo la pensione a 65-70 anni, con questa norma si potrebbe avere una speranza nel vederla.

Una flat tax al 50% porterebbe ad un aumento incredibile del lavoro nero, nonchè sarebbe una mossa molto più statalista rispetto la mia. La flat tax al 50% sarebbe poi anche per l’IRES?

Le eccellenze dovrebbero prendere il 50% dello stipendio + 800-1000€, questo porterebbe ad un appiattimento del valore delle persone rispetto ad ora. Invece che premiare, svantaggiamo il lavoro con più valore aggiunto? Così facendo aiuti ancora di più ad avere un paese con un basso costo del lavoro, con una bassa educazione.

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Se prendi 100k annui il tuo tax rate effettivo sarà intorno al 40%, non è tanto lontano da quello attuale.

Comunque, mi ripeto, gradirei maggiormente commenti su tutti gli altri punti rispetto al RdE, anche perchè non è quest’ultimo il vero scopo di questo post.

Interessante il pdf che hai condiviso. Raccomando di leggere pag. 429. Il riassunto poi sta nella tavola 12.11, che allego qui sotto

Come si può vedere, la spesa complessiva per la sola protezione sociale ammonta a poco meno di 460 miliardi/anno.

Vero è che il grosso se ne va in spesa pensionistica, ma in un primo momento l’idea sarebbe di inglobare anche quella nel computo del RdE: al pensionato che prende 1200€/mese non cambierebbe nulla, semplicemente se il RdE è fissato a 800€/mese una parte di quella cifra verrebbe rinominata in RdE e il resto sarebbe “integrazione”.

La flat tax al 50% è una cosa di cui non vedo né la necessità né l’utilità. A parte che la trovo intrinsecamente ingiusta, ma poi c’è il rischio di far scappare (ulteriormente) pensioni e investitori. Negative Income Tax ok (c’è chi sostiene che sia semplicemente l’UBI con un altro nome), ma progressiva, non flat.

Aspetta, parte di quella è relativa ai contributi che sono stati versati, non è possibile toccare quella spesa. Molte di quelle spese sono “vincolate”, non possono essere rivedute per alcun motivo ed altre possono essere rivedute se vi sono dei meccanismi per compensare tale costo.

E’ anche vero che, se si toglie il ticket su farmaci e prestazioni, questi costi sarebbero ben più alti e gli anziani, i principali utilizzatori del nostro welfare, si ritroverebbero con lo stesso importo pensionistico ma con costi più alti per la cura.

orpo se lo è!! Mai sentito parlare del divieto di retroattività delle norme? Non solo è incostituzionale ma è anche contro ogni trattato dei diritti umani…

Poi c’è un altro punto che non mi è per nulla chiaro: in che modo queste tue proposte dovrebbero eliminare o ridurre la burocrazia?

Per come la vedo io la aumenterebbero fin quasi al doppio…

Certo che conosco il divieto di retroattività delle norme ma qui ti stai sbagliando non di poco! Dove la trovi nella Costituzione il divieto di retroattività delle norme scusa? Ti confondi con l’articolo 25 che parla della punibilità, ossia per quanto riguarda le leggi penali (https://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=25).

Nella legge tributaria, invece il principio di non retroattività è stabilito, di base, nell’art. 3 L 212/00, il cd. statuto del contribuente, di cui metto il link qui: https://www.camera.it/parlam/leggi/00212l.htm (e pertanto con legge ordinaria).

Comunque, la legge relativa al sistema retributivo/contributivo non è nè penale nè tributario e pertanto non rientra in nessuno dei due casi.

La Corte Costituzionale, quando si parla di pensioni, si appoggia all’articolo 38 ( https://www.senato.it/1025?sezione=122&articolo_numero_articolo=38 ) richiamando il legislatore al rispetto del parametro dell’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche.

Una riforma del genere, non solo è importante a livello economico, ma è il primo passo per avere un “patto intergenerazionale” in modo tale che, chi ha pagato 1 prenda 1 e non 3 o 10 come ora avviene.


Come fai a dire che aumenterebbe la burocrazia se tutto passa per la rete, se non c’è più bisogno di attendere giorni per ricevere una notifica da parte della PA, se non c’è bisogno di inviare il calcolo dell’ISEE per ricevere aiuti statali e così via? Accorperei pure due tassazioni (IRES con IRAP e IMU con TASI) in modo tale da avere meno basi imponibili, meno aliquote, meno controlli sparsi ma che diventano più efficaci? In quale punto credi che aumenterebbe la burocrazia?

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Ah, finalmente qualcuno col pallino dell’economia. Materia così pallosa da far venire l’orchite ai nani e al contempo così immorale. Bravo. Hai la mia delega. In bianco, ovviamente :stuck_out_tongue:

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