Siccome si sta discutendo un argomento connesso al cammellaggio in assemblea. Vorrei ripuntualizzare qualche aspetto.
90 giorni di attesa corrispondono ai giorni di discussione delle iniziative più lunghe per Statuto e Regolamento. Questi 90 giorni verrebbero appunto lasciati solo per quelle iniziative così cruciali. Mentre per le altre ci si abbassa a 30 giorni, sempre in linea con i tempi di discussione.
Per me è accettabile, non perché ciò rappresenti una soluzione al cammellaggio, ma perché la garanzia non c’è nemmeno adesso. Piuttosto occorre fondare altrove la solidità del partito.
Il fatto empirico, ritengo, che comporta un cammellaggio o “presa del partito” è quando il numero di attivi caotici o malintenzionati è più alto del numero di attivi genuini, anche se mediamente colti.
Se siamo d’accordo su questo allora si delineano queste strade importanti:
- Una sorta delle classiche riunioni di partito diventa molto importante per confrontarci, scambiarci la nostra cultura, le riflessioni, conoscerci meglio (intenzioni, abilità, vedute, ecc.)
- Il punto 1 implica che discutere per le questioni che andranno votate è necessario, votare e basta può significare saltare la fase di confronto, non avere feedback su chi è un cammello (ed in tal caso instradarlo a metterci veramente del suo, cioè convertirlo) e chi è davvero interessato al partito e alla collettività.
- Una soluzione molto efficace - non sarebbe più il tempo di attesa (che alla fine è giusto un palliativo, un ostacolo, se avessimo malintenzionati potenti lo aggirerebbero facilmente) - ma la partecipazione alle discussioni che potrebbe essere vincolante per votare le specifiche proposte.
- Infine, creare un preciso organo che tuteli l’approvazione di quei fatti che siano storicamente accaduti e scientificamente supportati (le cui modalità andrebbero ragionate bene), sarebbe un ulteriore aiuto e tutela contro vari tipi di derive.
Relativamente a come stabilire se qualcuno ha partecipato o meno ad una discussione non potremo mai avere criteri perfetti, però aver dato una risposta alle principali domande sollevate, magari queste le decide un facilitatore (si chiama così quel ruolo che in un dialogo cerca di distribuire la parola tra tutti e fare qualche riepilogo per punti se c’è un rischio di dispersione), che potrebbe essere uno qualsiasi dei RdC sul forum, potrebbe essere tra i migliori criteri concepibili: si obbliga tutti a risponde alle principali questioni stabilite da uno eletto dall’Assemblea e facilmente cambiabile (considerate il rischio di qualcuno che crea 100 pseudo questioni per bloccare il processo).
Se svolgessimo bene questa fase, allora LQFB servirà soprattutto e quasi soltanto per votare, la fase di discussione viene sempre fatta prima ed in modo molto più serio, sentito e vincolante. Chi non partecipa secondo i criteri stabiliti, non potrà poi votare, ma potrà delegare a qualcuno che ha partecipato.