Si sta discutendo anche in lista Confero della necessità dei 90 giorni passati per accedere a Liquid Feedback. Si tratta di una purtroppo controversa soluzione per difficoltare tentativi di cammellaggio politico: se un opponente politico vuole prendere il controllo del PP dovrebbe:
- organizzare un sufficiente numero di persone reali disposte a fare da portanome per la sua intenzione e farle eseguire la procedura di iscrizione e certificazione;
- attendere 90 giorni;
- convincere tali persone a passargli i codici di accesso alla piattaforma decisionale;
- sviluppare un metodo (manuale o automatico) per mantenere tutte le persone apparentemente attive sulla piattaforma (sappiamo che la Casaleggio Associati ha di già sviluppato e promosso tecniche di questo genere agli scopi di social media marketing prima ancora di entrare in politica col M5S).
La durata è intesa a disincentivare chi ha interessi nel PP a corto raggio o voglia intromettersi in un dibattito assembleare in corso (tutti di durata minore ai 90 giorni). L’altro aspetto positivo sarebbe di assicurarsi che il nuovo pirata si sia acculturato con il partito e abbia prima investito energie in dibattiti e militanza piuttosto che di partire immediatamente sul decisionale – ma c’è il rischio che il neo-iscritto si fossilizzi ad aspettare seccatamente i 90 giorni invece di attivarsi in modi utili al progetto.
Ne parliamo nel thread Un Liquid per i Simpatizzanti!. La democrazia liquida è fondamentale per un partito migliore, ma non significa che si debba passare giorno e notte a legiferare. In realtà il lavoro fondamentale di un partito resta di marcare il territorio e parlare con la gente. Altri lavori che idealmente sarebbero da fare svolgere a nuovi iscritti sono quelli riguardanti la giustizia e la convivenza.
Tornando però al discorso del cammellaggio, per un aggressore con interessi piu definiti l’attuale non è una protezione sufficiente. Si è discusso già più di una volta in passato una strategia diversa, fondata su due premesse sociologiche:
- Se una persona partecipa attivamente all’andamento del PP sarà molto meno motivata a farsi strumentalizzare, anche se è stata una persona manipolativa ad apportarla al PP.
- Il numero di persone disposte a partecipare attivamente al PP e allo stesso tempo farsi corrompere finanziariamente da un manipolatore è inferiore al numero di persone oneste, o il prezzo della corruzione è probabile di eccedere il budget del manipolatore.
Nel punto secondo è importante da considerare la notevole differenza sistemica con i partiti tradizionali: In un partito verticista è sufficiente corrompere le persone nei ruoli eletti mentre in un partito “liquido” sarebbe necessario corromperne non solo le persone più delegate, ma sempre anche un numero non da sottovalutare di persone alla base in quanto in una democrazia liquida in condizioni sane non esiste mai un superdelegato solitario che decide tutto (significherebbe che o 1. il cammellaggio è già avvenuto o 2. tutti sono veramente d’accordo con tale persona e si vedrà al primo tentativo di questa persona di promuovere un posizionamento controverso quanto è veramente superdelegato).
In pratica il nocciolo della soluzione è di assicurarsi che tutti i partecipanti all’Assemblea siano persone reali, distinguibili tra di loro, non simulabili da terzi e continuamente attivi nel progetto pirata (gli altri non hanno esigenza a decidere del partito, ci stanno e basta).
La proposta bicamerale citata nel thread Un Liquid per i Simpatizzanti! contiene alcuni paletti per assicurare che i partecipanti all’Assemblea non abbiano semplicemente “fatto il login” in quanto un processo semplicissimo da falsificare bensì abbiano partecipato periodicamente a riunioni pirata di qualsiasi tipo, che siano territoriali o Gruppi di Lavoro tematici. Nello specifico:
- in futuro, i pirati saranno certificati da più di un certificatore
- sono presenti ad ufficiali riunioni almeno ogni tre mesi, in caso di mancata presenza, l’accesso alla camera decisionale viene temporaneamente sospeso.
- riunioni (territoriali e non) devono provvedere ad un verbale ufficiale minimo, che elenchi minimo cinque pirati presenti (quattro fanno da testimoni legali della presenza del quinto).
- se non vengono svolte riunioni nell’arco di quindici chilometri è permissibile anche la partecipazione ad una riunione in via telematica audio/visuale purchè sia correttamente verbalizzata e ci siano più di una persona presenti a confermare l’identità del partecipante e sei in totale a fare da testimoni.
- il profilo di ogni pirata certificato contiene in modo visibile agli altri pirati: l’identità pirata, l’area territoriale e conseguente appartenenza a gruppi territoriali, foto passaporto e links ai certificatori.
- non è concesso modificare lo screen name: i pirati utilizzano l’identità pirata secondo regolamento dell’identità pirata, cioè sempre, in modo trasparente
Ciò non impedisce ai Pirati di restare passivi, non partecipare alla maggior parte di decisioni ed attivarsi solamente durante le elezioni. In tutti i partiti è normale che un circa 90% degli iscritti partecipa soltanto durante le elezioni o si sia iscritta solamente per solidarietà con il progetto. È fondamentale per la crescita di un partito di permettere questo tipo di iscrizione senza costringere nessuno a contribuire il suo prezioso tempo quando non ne ha a disposizione.
Parafrasando Rick Falkvinge in Swarmwise: I portavoce si reclutano tra gli attivi. Gli attivi si reclutano tra i passivi che ad un tratto decidono di attivarsi. I passivi si reclutano in strada sul territorio. Non è normale aspettarsi che i nuovi iscritti prendano subito in mano il controllo del progetto.