conosco quel paper e non ha nulla a che fare con le mie obiezioni.
Questo purtroppo depone a mio favore quando credo che non ci siano spazi di “manovra” qui dentro. Non si tratta infatti di “pigrizia mentale” ma di non stare al gioco,scorretto, nel quale si finge di discutere senza neppure cercare di comprendere le ragioni dell’altro. Se leggi quello che ho scritto ne puoi dedurre che io sono per la dem liquida, che non temo il take over, ma contesto quella cazzata enorme del partito di dirigenti che è una tale cretinata che quasi mi fa male soltanto a parlarne.
Certo potrei dirti che a riprova di quanto dico, visto che mi chiedete evidenze, c’è la nostra storia recente ma tu ribatteresti che l’errore è nel non aver adottato quegli strumenti di convivenza che tu hai individuato (e ci mancherebbe altro) rigirando la frittata.
L’errore invece secondo me è nel cercare di raddrizzare con stratagemmi regolamentari o tecnologici quello che è una debolezza di fondo, come ho cercato di spiegare in alcuni precedenti post ai quali però non avete obiettato granché, forse perché non li avete letti o capiti o, molto più probabilmente, perché mi spiego male.
Ma forse l’errore più grande vostro è di avere una visione politica addomesticata ed esente da ogni forma di conflittualità come se la società fosse composta da persone che attendono semplicemente l’occasione di accordarsi per il bene collettivo. Nessun riferimento al conflitto di interessi, di potere, di classe (oddio l’ho detto) che alimenta il conflitto sociale. Infatti nella vostra visione distopica il conflitto è mutuato da una forma di democrazia liquida planetaria, alla quale tutti concorrono allegramente, dove i partiti non esistono nemmeno più perché vige il pensiero unico razionale!
Vi trincerate dietro lo strumento tecnologico con la scusa di essere “accoglienti”, come se vi interessasse veramente l’idea del confronto quando invece è tanto chiaro che siete solo interessati al controllo, al “dominio”, pur se celato dietro la teoria dell’intelligenza razionale collettiva (della quale tra l’latro non avete mai offerto uno straccio di evidenza) che altro non è che un tentativo di imporre una unica visione delle cose, dogmatica, autoritaria, rivestita da una patina di scientificità.