Decadenza dei soci morosi

Ieri durante, l’Assemblea Occasionale di Milano, è stato introdotto il tema della decadenza dei soci morosi dopo un tempo ragionevole ed un adeguato numero di preavvisi (entrambe variabili da definire insieme).

Ho trovato le considerazioni effettuate molto interessanti e credo che vadano approfondite qui sul forum:

  • l’introduzione della decadenza dei soci richiede modifiche statutarie
  • la decadenza dei soci comporta la cancellazione dal libro soci e dunque
    • la cessazione da ogni incarico (incluso quelli a vita, come il certificatore)
    • l’esclusione da eventuali responsabilità civili dovute dal partito pirata

Il secondo punto è molto interessante, perché in caso di una causa di risarcimento di qualsivoglia natura persa dal Partito Pirata, ne risponderebbero tutti i soci, morosi e non. La decadenza dei soci morosi, comporterebbe in tal caso una maggiore carico sui Pirati in regola con il pagamento della quota. Si tratta di una situazione che oggi è piuttosto improbabile, ma la cui probabilità aumenta con l’aumentare della visibilità del partito.

Per contro, in AO, ho trovato molto ragionevoli gli argomenti portati a favore da @r_soccoli (non li ripeto qui per lasciare a lui modo di descriverli), seppure appunto considerazioni come quella precedente non si applichino ad una associazione culturale come si applicano ad un partito politico.

Cosa ne pensate?

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Questo perché da codice civile le associazioni non riconosciute non godono di autonomia patrimoniale perfetta, come una SNC.

Se vogliamo autonomia patrimoniale perfetta, isolando i soci da questo problema, dobbiamo diventare associazione riconosciuta, che ne gode quanto una SRL. Si tratta di fare qualche modifica (non banale) allo statuto e di registrare l’associazione presso la prefettura della provincia in cui abbiamo sede (da statuto, la residenza del burocrate in carica).

io ci credo poco sull effettiva applicazione della storia del risarcimento (esistono dei precedenti storici a dimostrazione??), anche io sarei per l’eliminazione e se non è legalmente possibile, di archiviarli in qualche specie di limbo

Il problema è simile a quegli associati che non collaborano fattivamente. In certi periodi si tira la carretta insieme e si contribuisce, in altri no. Sotto elezioni genericamente si è più visibili ed aumenta la partecipazione, ma questo è un argomento parallelo. In realtà è pure un problema con l’agenzia delle entrate a cui bisogna dichiarare il numero dei soci.

Ora veniamo ai fatti. Chi partecipa attivamente anche versa la quoto gli altri no. Per esempio su una ventina di iscritti con tanto di dichiarazione sulla privacy ora ho ricevuto solo 5 quote. Alcuni non si sono fatti vedere dopo l’iscrizione che all’inizio era gratuita e ci finanziavamo solo con donazioni. Le quote sono presto diventate necessarie alla pura sopravvivenza.

Non sono riuscito a far passare la modifica statutaria che comporti l’esclusione dei soci morosi e quindi abbiamo più della metà di fantasmi sul libro soci. Solo uno è stato così elegante di mandare due righe di dimissioni. Se siamo in pochi è tollerabile ma per un partito non credo serva tenere cellule dormienti.

La modifica prevedeva solamente due cose facili e chiare. Si deve versare entro gennaio, perché il bilancio di previsione viene portato in assemblea assieme al rendiconto successivamente. Se un socio non versa nell’anno in corso viene contattato (anche) a gennaio chiedendogli di versare entrambe le quote. Se il socio non versa la quota sociale l’assemblea che approva il bilancio ne ratifica l’esclusione.

Se vogliamo farlo automaticamente basta una riga sullo statuto. Se il socio non versa la quota sociale per due anni solari perde la qualifica di socio.

Non serve essere soci per partecipare. Il soci del PP sono anche dirigenti e sono responsabili di tutto il periodo in cui sono sul libro soci anche se non paganti.

Bisogna anche versare una specie di cauzione. In pratica i soci pagano anticipatamente eventuali sanzioni.

Si sopratutto in campagna elettorale tra parttiti si verificano eventuali infrazioni e si denunciano all’autorità. Sono pesanti sanzioni che prima o poi si pagano e costano pure molto a livello di causa civile. Basta chiedere ai nostri avvocati.

Capitale sociale? Potrebbe essere piuttosto caro. Tipo 10-100k caro.

DOBBIAMO FARLO Perché finora in realtà abbiamo vissuto nell’illegalità non comunicando a tutti i soci le date dell’AO.

Il principio di “non temporaneità del vincolo associativo” Tutte le normative vigenti sulle organizzazioni non profit (culturali, sportive, di volontariato, promozione sociale, ecc.) prevedono che lo statuto contenga il principio di non temporaneità del vincolo associativo.

Significa che quando qualcuno chiede di diventare socio e la domanda è stata accettata (con conseguente verbale nominale inserito nel libro dei verbali e il nominativo inserito nel libro soci), diventa socio a vita.

Non dovrà ripresentare ogni anno la domanda di ammissione, ma solo pagare la quota sociale annuale.

Alcune associazioni che conosco fanno ripetere la domanda di ammissione ogni anno e non c’è nulla di male in questo. È un accorgimento in più che non guasta, a patto che i moduli di domanda vengano conservati con cura, assieme alla documentazione fiscale dell’anno in corso.

Significa anche che non è possibile essere socio per un giorno, una settimana o qualche mese. Tutti i soci devono essere uguali, con pari diritti e pari doveri, per salvaguardare la democraticità della vita associativa (altro principio cardine che deve essere previsto nello statuto).

I soci dell’anno in corso quindi, restano tali fino alla data prevista per il pagamento della quota associativa successiva. Pertanto devono essere convocati ad eventuali assemblee o invitati a candidarsi per il rinnovo degli organismi dirigenti (se in scadenza di mandato).

Il principio di non temporaneità verrà meno solo in caso di recesso dell’associato o di esclusione da parte dell’associazione.

Le cause di esclusione devono essere elencate nello statuto. La causa principale, di solito, è il mancato pagamento della quota associativa.

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Non solo caro, sono circa 10.000€ se non ricordo male. Molto meglio essere responsabili e non superficiali. Nessun socio da armiamoci e partite.

Quindi è meglio avere associati attivi, dei veri dirigenti, affiancati da semplici aderenti a cui non viene chiesto nulla se non collaborazione alla causa e qualche donazione magari per specifiche attività. Il numero dei soci non misura la forza di una associazione o di un partito.

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"Il numero dei soci non misura la forza di una associazione o di un partito."

La mia opinione è esattamente l’opposto: il vero patrimonio di un’associazione sono gli iscritti.

come già spiegato in ao, io sono inclusivo quindi non è che amo questa cosa, però se diventasse necessario lo accetterei, però significherebbe rivoluzionare tutto il partito, temo sia difficile da attuare

Non riesco a capire quale sarebbe la correlazione tra l’inclusività e fare in modo che i soci morosi rimangano iscritti invece di essere cancellati per morosità. Il socio moroso è di fatto NON incluso per sua libera scelta. Dobbiamo essere inclusivi a forza?

@solibo mi riferivo a questo

Sono due cose diverse: i nostri soci attivi sono dirigenti. Gli attivisti sono gli altri, non hanno bisogno di essere soci.

concordo con questa affermazione, proprio per questo motivo dobbiamo fare in modo che i soci rinnovino annualmente la loro quota di iscrizione. Qui forse si incastra il mio intervento di ieri riguardo la necessità di avere una segreteria che tenga delle scadenze e le giuste osservazioni che richiamano il rispetto della privacy e il trattamento dei dati personali

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Assolutamente! Le scadenze sono note ma proprio l’utilizzo di un CRM è di una segreteria rende le operazioni di certificatori, tesoriere e garante fluide e senza intoppi. E grazie per esserti candidata :blush:

non devi ringraziare, da quando ho versato le quote il mio impegno dentro al PP ha subito una modifica sostanziale. Mettere a disposizione il mio know how è solo una piccola parte di quello che per me significa impegno politico.

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Brutta notizia per più d’uno

decisamente, sono una scassaminchia patentata :smile:

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Ed io non ho capito bene perché stiamo discutendo la possibilità di muoverci verso l’illegalità e ritrovarci nei guai quando arriverà l’ispezione fiscale…