Sono linkati qui.
A) Qual è oggi l’elemento identificativo di un “partito standard”? Il suo leader (spesso con un programma) Non si parlava del PD, ma di Renzi, oggi di Zingaretti Non si parla di Lega ma di Salvini Si parla di M5S ma si dovrebbe parlare di Casaleggio.
Inoltre il partito ha una struttura che dà al leaderil potere per agire
In caso di crisi o di cambiamento della situazione esterna, o dei rapporti di forza, … si cambia il leader od il leader si presenta con un suoprogramma.
B) Qual è l’elemento identificativo del Partito Pirata? Dato che rifiuta il leaderismo l’identificativo del PP-IT è oggi un insieme un po’ confuso di Fascino del nome, notizie europee, LQFB, privacy.
L’identificativo ufficiale dovrebbe essere il Manifesto, più qualche articolo dello statuto.
Che non esista un elemento forte l’hanno dimostrato gli spot pubblicitari per le europee, dove si parlava di “Europa dei Popoli e non dei burocrati” [l’avevate già sentita?] di scaricare file e di privacy.
C) E’ un punto di debolezza? Dipende, se si riesce a trovare un elemento identificativo forte [per me è conoscenza] – in fondo il M5S ha scelto Honestà – e si riconsce che per il resto tutto è possibile può diventare un punto di forza.
D) Cosa affiancare al sole della conoscenza per far muovere il PP? Il programma è un punto di debolezza, oggi è un’esca per boccaloni e noi ci rifiutiamo di gettare esche. Per di più su molti argomenti sarebbe bene che venissero consultati gli esperti e fra noi ce ne sono su ben pochi argomenti.
Occorre affiancare Progetti che debbono essere portati avanti da gruppi di lavoro, con un Gruppo di Coordinamento che lavori bene alla verifica dei lavori e dei risultati.
Da qualche parte avevo tentato di abbozzare gli obiettivi:
- Democrazia liquida
- Diritti della persona: civili, umani
- riforma del copyright e delle leggi sui brevetti
- condivisione della conoscenza
- Privacy delle persone e trasparenza delle istituzioni
- libertá di opinione
- combattere la corruzione
- neutralitá della rete
Avevo visto, ma intendevo una cosa differente. Provo a dirlo così: oggi, quando guardi il Partito Pirata, cosa (poche) vedi?
Quello che hai scritto è la tua idea di quello che dovrebbe essere o lo hai ricavato da quelloche è stato detto, dai documenti, …?
E, per analogia, quando guardi la Lega (o il PD, o …) cosa vedi?
Può sembrarti che non condivida, ma sto solo cercando di capire, perché per me è uno dei dibattiti fondamentali, da sempre.
E’ basato su una ricerca su internet che ho fatto cercando gli obiettivi storici dei partiti pirata che si sono visti in giro. Diciamo che piú che un “dove andiamo”, forse rappresentano un “da dove veniamo”
Sintetizzo così il mio parere: Possibilità di successo del Partito Pirata senza LQFB o piattaforma simile, e Democrazia Liquida è pari al 1%
Non sta scritto da nessuna parte che i Pirati nel resto d’europa continueranno ad avere successo, in fondo rappresentano un po quello che è successo con il M5S in Italia, nulla di così tanto diverso.
Senza Democrazia e LQFB o simili, non rimane nulla di veramente innovativo e che quindi non attirerà l’attenzione di nessuno…
Con, lo 0,01%
Con, attirerà soltanto l’attenzione di gente interessata ad affermare il suo ego premendo bottoni. Già visto, no grazie.
Questo è il tema più importante, cruciale (e coi tuoi interventi ma anche qualcun altro lo stiamo già vedendo): se l’interesse primario (per non dire unico) di chi si iscrive al Partito Pirata oggi è la democrazia liquida e la sua implementazione LQFB che usiamo noi per poter finalmente “contare” qualcosa (leggi schiacciare il bottone del voto contrario), sappiate che non solo sarete fortemente delusi (ti potrei fare decine per non dire centinaia di nomi e cognomi di gente repressa che voleva imporre a suon di mozioni la propria idea in Agorà e siccome puntualmente non ci riusciva se n’è andata urlando che tanto qui c’è gente che non capirà mai niente), ma farete un grosso danno al Partito Pirata (da cui l’idea di @briganzia della Doppia Camera).
La tua testimonianza rafforza ancor di più la convinzione che usare questo strumento sia letale.
Dare la possibilità alle persone di premere bottoni affermando il proprio ego, si chiama Democrazia
Stessa cosa in tutti i PP senza democrazia liquida.
Eccetto quelli che non hanno mai contato un c.
La democrazia è una forma di governo: cosa c’entra con l’organizzazione di un Partito Politico? Perché un Partito Politico (come il nostro), dovrebbe avere una certa forma di governo rispetto ad un’altra?
Se pensate che la democrazia sia questo, per favore, andatela a esercitare nell’organizzazione che ha il nome apposito, il Partito Democratico
Ma come la volete chiamare la possibilità di dare alle persone il diritto di votare? (Diritto di voto?) Credo che la democrazia sia anche questo… Cit. “Siamo in un paese Democratico” penso si dica per tanti motivi.
@lynx su queste cose mi distrugge, grande.
che é piú di quello che abbiamo ora.
Scherzi a parte, LQFB é una implementazione, ma é possibile implementare i principi della democrazia liquida anche in modo diverso. Per esempio, un esercizio interessante sarebbe scrivere una bozza su come dovrebbe essere implementata la democrazia liquida per funzionare correttamente, facendo finta che la implementiamo su carta. Normalmente dovrebbe essere il regolamento a dettare le modalitá di funzionamento democratico all’interno del Partito e il software dovrebbe venire scritto o configurato di conseguenza, voi invece avete fatto il contrario e avete cercato di adattare la vostra natura ad un software giá scritto. Francia, Italia e Germania, sono tre democrazie, con tre “software” diversi, eppure tutte sono democrazie. Ammesso che siamo ancora a favore della Democrazia Liquida, naturalmente.
Non sto facendo proposte, ma giusto per capirci, io non vedo conflitto tra una democrazia liquida e un’organizzazione strutturale a tempo, con direttivi o con scopi ben definiti.
Cioé secondo me si deve capire dove si vuole andare, e per fare questo ci vuole quello che nella tradizione partitica viene chiamato Congresso, ogni struttura fatta da piú persone ha qualcosa di simile, anche le multinazionali ce l’hanno.
Ognuno, (gruppo o singolo, tutti insieme) prepara un documento, lo presenta insieme al gruppo di persone che si prenderá la responsabilitá di perseguirlo e dopo una fase di tempo predefinita (ma anche durante, attraverso il dibattito) ne rende conto alla comunitá. Ora quello che secondo me manca, é il riconoscimento di questo, non so se é necessario cambiare dei regolamenti, ma per me é necessario riconoscere che non é sufficiente preparare mozioni specifiche, ci vuole una visione d’insieme che rende le mozioni coerenti fra loro, altrimenti tutti tirano l’elastico da una parte e dall’altra.
Mi sembra che tu abbia le idee abbastanza confuse su cosa sia la democrazia. Il voto non ne è condizione necessaria (si può agire per consenso), né sufficiente (votano anche in DPRK).
“Democrazia” significa soltanto che tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri, ed alcuni di questi diritti sono “indisponibili”: nessuno può decidere di infrangerli, perché violerebbe le condizioni di partecipazione, istruzione, necessarie al buon funzionamento di un sistema democratico.
Se per te la democrazia è “ho il mio voto e faccio il cazzo che mi pare,” sei un coglione. Quel voto rappresenta il tuo potere, e dal potere deriva responsabilità. (CIOÈ: se quel voto ti serve solo per alimentare il tuo ego, sei addirittura coglione due volte.)
Come lo misuri il consenso? Come stabilisci che un consenso c’è?
Ma che è sta cosa che non mi è permesso chiedere una domanda on-topic, ma che mi si segnala come “off-topic” e mi si rimuove il messaggio? Ma il concetto di moderazione è veramente tanto difficile?
La domanda è seria. Se vuoi che si agisca per consenso devi avere un metodo per sapere se hai ottenuto il consenso. Non basta che lo fai in chat perché c’è chi non osa aprire bocca, e perciò non lo vieni a sapere che in realtà non è d’accordo… e c’è chi ti dice sempre di no perché non gli piace la tua faccia. Tu allora che fai… presumi sempre che il consenso non c’è o che il consenso c’è? Ed in entrambi questi casi, chi è colui che alla fine decide se esiste il consenso?
Mi pare che ci meritiamo di sapere quale è questo metodo che riesce ad evitare il voto!
Sisi per me è questo, il voto lo do a caso chiudendo gli occhi… E comunque “ho il mio voto e faccio il cazzo che mi pare”(tua citazione) è la santa verità, non c’è nulla di più vero, e se pensi che non sia così potresti essere molto probabilmente un supermegacoglione che non capisce molto di libertà.
[quote=“lynX, post:37, topic:2675”] Come lo misuri il consenso? Come stabilisci che un consenso c’è? [/quote]Per alzata di mano, come nella preistoria…
(e ne paghi le conseguenze. non è mai “faccio il cazzo che mi pare”. se eleggi una testa di cazzo, la testa di cazzo ti governa. per questo è inaccettabile avere in un partito gente il cui unico scopo è ammaccare cazzo di bottoni per dare un’importanza alla sua esistenza.)
Da quello che dici a questo punto creiamo una dittatura, non facciamo votare nessuno e decidiamo noi chi è a capo, decidiamo noi quali sono le cose giuste e sbagliate, decidiamo noi perchè noi sappiamo cos’è giusto; la gente è stupida ed ignorante non capisce un cazzo di cosa sta votando…
Tutte cazzate
Questa è tranquillamente l’anticamera di una dittatura, facciamo una marcia su Roma, solo che noi non avremo gli ideali fascisti, ma avremo gli ideali giusti!
Da rabbrividire
Perchè per me il futuro è che ogni persona sarà attiva politicamente, avendo il diritto di votare su tutto, o almeno sulle cose più importanti.
Poi potrei farti un discorso molto più ampio, ma si andrebbe a filosofeggiare e casomai si potrà fare in un altro thread.
Comunque non risponderò più a queste cose.