Scusa non sono stato chiaro.
Io sono contrario all’idea di @briganzia di selezione all’ingresso. E devo ancora una risposta a @f00l (o era @Cal?) che mi invitava a dimettermi perché distante dalla sua visione del Partito Pirata (che poco ha a che fare con la Pirateria informatica da cui prende il nome) che purtroppo è troppo vaga per essere chiaramente descritta in un documento fatto di affermazione falsificabili e criteri oggettivi.
Ancora di più sono contrario alla visione aristocratica o per meglio dire gerontocratica di @solibo in cui l’arbitrio dei “vecchi” serve per escludere i nuovi.
Preferisco un partito in cui l’autorevolezza dei “vecchi” attira persone altrettanto in gamba, ma capaci di sfidarli ad armi pari, sul merito delle idee.
Tuttavia, visto il tempo investito da @Atlas82 nella sua proposta, mi è sembrato corretto non fermarmi all’analisi politica generale, ma condividere con lui la mia esperienza nella progettazione di sistemi dinamici complessi. Da cui le mie considerazioni.
Quanto a quale sia il fulcro della questione, secondo me, nel lungo periodo si tratta di decidere se vogliamo un partito mediatico ed elitario (come il PD) o vogliamo essere Pirati, secondo l’unica definizione chiara e coerente con la nostra storia che sia emersa in questi mesi.
Stiamo affrontando una evidente crisi di identità, dovuta sostanzialmente ad una ex maggioranza spregiudicata che non si rassegna al fatto di diventare minoranza a causa della loro scarsa coerenza ed autorevolezza.
Naturalmente, se l’AP non si lascia dividere e manipolare, la crisi verrà superata automaticamente con l’aumentare della popolazione ed il ridursi progressivo del peso di questa minoranza.