Doppio livello di iscrizione, modifica articolo 5 dello statuto,

Questo suona molto bipensiero.

In natura vince il più forte. Ed alle femmine viene attribuito un ruolo subordinato in quasi tutte le specie di mammiferi.

Sicuro di volerlo adottare come modello?

Io sono sicuro di non volerlo: sono un essere umano ed anche se potrei probabilmente schiacciare fisicamente tutti i venerandi signori che ho incontrato in AO a Milano, preferisco ispirarmi all’uomo non alle scimmie.

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Penso, onestamente, che questi siano problemi da trattare nel prosieguo del lavoro.

Credo che il quesito di fondo sia: “Tutti dirigenti o casta dirigente?

Può suonare antipatica la parola casta, ma mi sembrava che ci fosse accordo sulla ineluttabile degenerazione dei partiti.

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questo perché non hai alcuna fiducia nei pirati, neppure in quelli che hanno tenuto duro in questi anni e che hanno fatto in modo che questo partito conitnui ad esistere. Io ad esempio sarei per una cooptazione a maglie larghe proprio perché vorrei garantire una variabilità genetica. Inoltre ogni sottogruppo perde potere al crescere dei membri del gruppo, soprattutto se il gruppo è inter pares. Quindi questo gruppo oligarchico si disgregherebbe velocemente con la sua crescita.

di questo ce ne possiamo anche sbattere

porta una evidenza scientifica a questa cosa, dal mio punto di vista non esiste nessuna intelligenza collettiva. Qui siamo al livello della “memoria dell’acqua”

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Assolutamente, infatti nessuno parla di smettere di utilizzare la DL né di abolire l’ap, queste sono le due garanzie della non degenerazione. Ma unire questi due elementi ad una selezione può solo migliorarli.

Il punto non è la liquidita del potere, questo può anche essere granitico, il problema è se il potere non è frammentato e la permanenza di occupa questa posizione e questo non è stato messo in discussione.

Per me l’intelligenza è solo individuale, è collettiva quando più individui si associano, se si associano 1000 nazisti questo rimangono 1000 idioti.

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Come è già stato detto e scritto in varie occasioni, questo potrebbe portare a problemi futuri, perché introdurrebbe una discriminazione tra i diritti degli associati in Assemblea. Questo potrebbe precludere l’accesso ai rimborsi elettorali, in quanto pregiudicherebbe la democraticità dell’associazione.

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Scusa non sono stato chiaro.

Io sono contrario all’idea di @briganzia di selezione all’ingresso. E devo ancora una risposta a @f00l (o era @Cal?) che mi invitava a dimettermi perché distante dalla sua visione del Partito Pirata (che poco ha a che fare con la Pirateria informatica da cui prende il nome) che purtroppo è troppo vaga per essere chiaramente descritta in un documento fatto di affermazione falsificabili e criteri oggettivi.

Ancora di più sono contrario alla visione aristocratica o per meglio dire gerontocratica di @solibo in cui l’arbitrio dei “vecchi” serve per escludere i nuovi.

Preferisco un partito in cui l’autorevolezza dei “vecchi” attira persone altrettanto in gamba, ma capaci di sfidarli ad armi pari, sul merito delle idee.

Tuttavia, visto il tempo investito da @Atlas82 nella sua proposta, mi è sembrato corretto non fermarmi all’analisi politica generale, ma condividere con lui la mia esperienza nella progettazione di sistemi dinamici complessi. Da cui le mie considerazioni.

Quanto a quale sia il fulcro della questione, secondo me, nel lungo periodo si tratta di decidere se vogliamo un partito mediatico ed elitario (come il PD) o vogliamo essere Pirati, secondo l’unica definizione chiara e coerente con la nostra storia che sia emersa in questi mesi.

Stiamo affrontando una evidente crisi di identità, dovuta sostanzialmente ad una ex maggioranza spregiudicata che non si rassegna al fatto di diventare minoranza a causa della loro scarsa coerenza ed autorevolezza.

Naturalmente, se l’AP non si lascia dividere e manipolare, la crisi verrà superata automaticamente con l’aumentare della popolazione ed il ridursi progressivo del peso di questa minoranza.

La democrazia sarebbe mantenuta, non si parla di introdurre un autoritarismo, semmai si parla di abolire la folle idea del "tutti dirigenti"con tutto ciò che comporta.

Davvero spettacolare la manipolazione e la riformulazione delle opinioni e della volontà altrui che riesci a sintetizzare in così poche parole, tutte frutto della tua personale fantasia. Meritevole di sicuro interesse.

A parte il fatto che @solibo è la prova vivente di questa situazione oggi.

Però frammentare il potere non è garanzia di responsabilità in chi lo esercita, renderlo “liquido” facile da contendere, rapido nel sottrarlo quanto nell’attribuirlo invece costituisce un valido disincentivo all’abuso.

Nel sistema che proponi i dirigenti sono in conflitto di interessi rispetto al resto del partito e sono in posizione di vantaggio.

Anche se in perfetta buona fede e con le migliori intenzioni, questo gruppo tenderà ad accumulare potere, a chiudersi verso l’esterno (per non diluirlo) ed a uniformarsi (perché le opinioni divergenti saranno sempre marginalizzate con scuse varie).

Tenderà anche a selezionare i membri più ipocriti e manipolatori, capaci di abbindolare l’una AP omogenea dicendo ciò che questa vuol sentirsi dire.

No, perché introdurresti una discriminazione tra i Pirati in Assemblea. Questa è una delle ragioni per cui la mia proposta tiene ben separati gli iscritti dai non iscritti.

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Non importa come vorresti cooptare adesso. Creando uno strumento che permette ad una casta di cooptare non solo elimina che si possano ottenere rimborsi elettorali, crea anche il vettore per il quale alla fine si crea davvero una casta, perché queste strutture anche se partissero non tanto male di sicuro degenerano.

No, i rimborsi elettorali sono importanti e garanzia di democraticità interna. Se i metodi che @Atlas82 sta proponendo sarebbero illegali in Germania, una ragione c’è!

io continuo a ribadire un problema - ed una soluzione - che ho già proposto altrove: nome, cognome, ed una breve presentazione della propria storia civile e politica.

Perché essere un “dirigente” del Partito Pirata non è un privilegio ma una responsabilità.

Ed il primo passo per essere responsabili è quello di metterci la faccia.

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Nella proposta di Atlas non c’è alcuna selezione all’ingresso, entrano tutti ma senza status di dirigente, come dovrebbe essere in ogni partito che si rispetti. Tra l’altro non capisco questa smania di fare il dirigente, che contempla anche grosse responsabilità. Io, che a differenza di altri non sono interessato alla carriera ma alla politica, me ne starei tranquillamente fuori dal gruppo dirigenziale. Anzi, se devo dirla tutta ci penserei dieci volte prima di entrare in un partito, di cui non conosco le persone, con uno status di dirigente.

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mi trovi d’accordo, se operassimo questa distinzione chiaramente potremmo dividere il gruppo degli iscritti che possono agire in completo anonimato da quello dei dirigenti che invece ci mettono la faccia

Stai parlando di partiti novecenteschi.

E poi la selezione all’ingresso in Assemblea Permanente (che oggi è il partito) è il punto cardine della sua proposta.

Io sto parlando di un partito, cosa che mi sembra tu non faccia,

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No perché gli entry level non sono parte dell’assemblea permanente, solo i dirigenti lo sono. Se anche fosse, io sono contrario ai finanziamenti pubblici ai partiti, quindi moralmente posso convivere con questo fardello.

Assolutamente.

La cosa che più mi stupisce è che stai rifiutando l’unica possibilità per continuare ad affidarsi alla democrazia liquida, persino con tutti i correttivi sulla convivenza che auspichi, come puoi non rendertene conto?

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se devo scegliere tra un partito vero che non ha rimborsi elettorali e un non partito che se li prende scelgo ad occhi chiusi il primo. A proposito, ma Forza Italia ha mai ricevuto rimborsi elettorali? Ragà ma di che state parlando? https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/01/finanziamenti-rimborsi-elettorali-784-milioni-euro-quanto-berlusconi-incassato-in-20-anni/1556380/

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Ti sbagli.

Sto parlando di un partito politico, ma un partito composto di Pirati con tutto ciò che ne consegue.

Sto parlando di un partito a vocazione maggioritaria, non uno che si accontenta di comode poltrone di opposizione.

E sto parlando di un partito politico totalmente nuovo, una vera alternativa rispetto all’offerta politico-mediatica esistente che tratta il cittadino come un consumatore (o peggio, come un utente nel caso del M5S).

Sto parlando di un partito politico che fa Politica non iniziative elettorali.

E sto parlando di un partito politico che usa la tecnologia e l’informatica come strumenti democratici, senza lasciarsi usare attraverso di esse.

Tu di che tipo di partito stai parlando?