Ciao @Silvan la tua proposta è semplice, ma sensata, mi piace. E’ rivoluzionaria: all’interno di questa Unione Europea, che ha imposto la proprietà privata della banche con un direttiva del 1987, al momento sarebbe irrealizzabile.
Uhm, io l’altro giorno dovevo dare 20€ ad un amico, perchè abbiamo fatto una festa e lui aveva fatto la spesa, e dovevo rendergli i soldi ma non avevo contante dietro; gli ho fatto quindi un bonifico (dal mio conto internet banking non pago commissione); non vorrei certo dover pagare un’imposta sulla transazione!
Se mi aveste proposto questa discussione qualche anno fa sarei stato completamente d’accordo con la linea “aboliamo il contante”. Dopo essermi confrontato però con altri pirati, oggi, non ne sono più così convinto. Parlaimoci chiaro, il denaro contante, come ricordava Luca, ha la prerogativa di essere quasi totalmente anonimo. Io posso spendere il denaro senza lasciare tracce mentre il denaro elettronico ci può tracciare in ogni momento della giornata; questo potrebbe avere delle ripercussioni sulla nostra libertà che oggi neppure riusciamo ad immaginare. Però è vero che il problema dell’evasione è un problema enorme anche se, occorre ricordare, queste misure colpirebbero maggiromente la piccola evasione mentre è la grande evasione ed elusione fiscale che sta letteralmente prosciugando le finanze di questo paese. Il problema è complesso e non ho soluzioni pronte all’uso. Potessi scegliere adotterei un sistema che garantisca completo anonimato all’acquirente mentre traccia il venditore, anche se non so neppure se questo sia teoricamente possibile.
Comprendo la disapprovazione ed è un’eventualità a cui ho pensato. Però, se l’IVA è bassa, non come adesso, potrebbe essere accettabile. Il sistema è certamente un po’ drastico, ma ha il vantaggio che è quasi impossibile evadere. Ad ogni modo, pensare a soluzioni che garantiscano maggiore anonimato al compratore ( @briganzia ) o scambio di soldi tra amici senza imposte, ben venga.
Però, la soluzione che indico renderebbe superflua la partita IVA, gli unici costi sarebbero sulle transazioni (spesso sono acquisti, di fatto anche i regali vengono tassati) e ci sarebbe molta piú libertà di avviare una propria attività (le limitazioni legali subentrano quando si vende cibo, tabacco, servizi sanitari, dove si richiedono titoli e certificati idonei). Chi vende zero, viene tassato zero; non esistono anticipi su redditi presunti; è superfluo anche il commercialista (salvo casi piú complicati da gestire); non servono controlli dal fisco; e per forza di cose hai sempre i soldi da versare perché sono direttamente e solamente legati agli incassi.
Perdonami ma, nell’esempio che ho riportato, non potrà mai essere accettabile, anche se la tassazione fosse all’1%.
Con una moneta totalmente elettronica nascono nuove possibilità, si potrebbe fare cosí: quando piú persone vogliono comprare qualcosa (regalo di compleanno, spese per una festa, acquisto congiunto, ecc.) si inviano i soldi all’amico in anticipo, ma finiscono in uno spazio speciale, chiamiamolo “condivisione spese”. Questo tipo di transizione non riceve imposte. Quando l’amico va a comprare per conto di altri qualcosa, allora può usare i soldi della “condivisione spese” fino a esaurimento e coprire quel che manca con i soldi del suo conto.
Se le cifre che finiscono sulla “condivisione spese” sono importanti e frequenti, allora il sistema avvisa qualcuno del fisco di controllare se è tutto regolare. Si può anche mettere un limite di tempo, se qualcuno invia soldi alla condivisione spese, ma entro 1 settimana non vengono utilizzati, allora tornano indietro (questo serve a scoraggiare l’uso di questo spazio come “deposito” non tassato di compravendite in nero).
È un po’ articolato raccontare il meccanismo, ma ai fini pratici è semplice. “Invio per condivisione spese” sapendo che se entro 1 settimana (o 10 giorni) non vengono usati tornano indietro. Evitare cifre superiori a 1000 € e non serve sapere altro al cittadino. Che ne pensi?
Grazie! Mi era completamente sfuggito. Se non dovesse trattarsi di una mezza bufala a mio parere sarebbe fortemente da sostenere come pirati facendolo entrare nella nostra proposta politica.
In https://theintercept.com/2015/11/12/edward-snowden-explains-how-to-reclaim-your-privacy/ Edward Snowden dice:
You should be able to buy a pile of internet the same way you buy a bottle of water.
Usando TALER possiamo sviluppare strumenti e in particolare #SmartphoneCostituzionale! Si può? <- telefonini che acquistano accesso alla rete telefonica anonimamente. Il venditore paga le tasse, l’acquirente gode dei diritti costituzionali alla segretezza delle sue comunicazioni.
Non è una bufala. Grothoff è uno dei migliori scienziati di crittografia viventi. Supporto subito!
In effetti questi dati sembrano non lasciare dubbi. Però a questo punto mi (ti) chiedo: se lo Stato ha già i mezzi (controlli incrociati) per beccare gli evasori, perché l’evasione è così alta? Manca la volontà politica per perseguirli perché portano voti? O la GdF ha bisogno di più risorse finanziarie?
la lotta all’evasione è costosa. Da qualche parte avevo letto che oltre una certa soglia diventa addirittura controproducente, cioè spendi più soldi di quelli che riesci a recuperare.
Moltissime delle iniziative più efficaci sono recenti (tipo l’anagrafe dei conti correnti), quindi ci vorrà tempo perché entrino a regime e soprattutto perché portino risultati in termini di maggiori entrate e di cambio di mentalità.
… e in questo la tecnologia può aiutare … e non ci scordiamo anche come il reddito di esistenza riduce l’incentivazione all’evasione fiscale: il lavoro in nero pagherebbe di meno di adesso!
Uhm… no.
La questione è ideologica.
Non possiamo definire la privacy sacra e poi dire sì, ma però… non si fanno discussioni razionali sulle cose sacre.
Quindi il punto smette di essere la ricerca di un compromesso, perché, appunto, per motivi strettamente ideologici e dogmatici (che, in un partito hanno legittimo spazio, fin quando sono quelli che gli appartengono), non si deve neanche discutere di compromettere la privacy per qualsivoglia scopo (evasione fiscale, traffici di droga, esseri umani, armi, pedoporno…).
Nota che la questione è pesante, e può essere affrontata solo ideologicamente.
Hell no!
Che sia la polizia, o google, o chiunque altro, la differenza è minima. Allora, appoggiamo le backdoor crittografiche, perché “solo la polizia potrebbe”?
Uno stato di polizia è uno dei più grossi pericoli che ci tocca evitare.
Qui già siamo su un punto ottimo, e amplificherei dicendo: come possiamo portare avanti uno stato senza poterci assicurare di esigere imposte?
Nota che la questione è affatto banale, il potere d’esazione è fondamentale in ogni stato di ogni epoca, e crowdsourciare uno stato è una cosa che potrebbe essere vagamente interessante, e da un punto di vista liberale (che tende anche al libertarianesimo, però) estremamente democratica.
attezione che GNU/Taler è sicuramente un’evoluzione non indifferente che corregge gli errori attuali ma in verita non rappresenta una grande innovazione Anzi non lo è per nulla se non che forza e garantisce alcuni aspetti come privacy ed il pagamento delle tasse, ma la sua struttura rimane articolata sul modello reale della nostra economia mnetaria come ad esempio la presenza di attori multipli come la zecca, il cliente ed il venditore. Al contrario il blockchain è tecnologia disruptiva che taglia completamente qualsiasi attore mettendo direttamente in relazione due nodi qualsiasi indipendentemente da cosa devono validarsi reciprocamente. A mio avviso è profondamente errato confrontare Bitcoin (l’implementazione principe del blockchain) con GNU/Taler (replica e fix del sistema monetario attuale).Quest’ultimo non ha le ambizioni utopiche del Bitcoin al contrario realisticamente vuole fixare in modo definitivo un paio di bug gravi del sistema attuale, e forse proprio per questo incredibilmente piu insinuoso.
Sono d’accordo con te, sono due tecnologie assolutamente differenti e bitcoin è incomparabilmente più innovativa. GNU/Taler non è una moneta dotata di un proprio valore (come bitcoin) ma un sistema di conversione e circolazione del denaro che consente tracciabilità in una sola direzione. Proprio per questo mi sembra decisamente potente dal punto di vista politico perché irrompe nello scenario attuale senza imporre stravolgimenti strutturali (blockchain). Durante un dibattito pubblico sostenere il Taler tra le soluzioni per contrastare l’evasione fiscale mi sembra auspicabile.
Nota che la questione è affatto banale, il potere d’esazione è fondamentale in ogni stato di ogni epoca, e crowdsourciare uno stato è una cosa che potrebbe essere vagamente interessante, e da un punto di vista liberale (che tende anche al libertarianesimo, però) estremamente democratica.
Si, dentro una società dotata di grande responsabilità, amore per il prossimo, senso civico, sarebbe una meravigliosa alternativa profondamente democratica. Ma nel punto in cui siamo preferisco di gran lunga una società algoritmica, dove regole e obiettivi sono decisi democraticamente e le pratiche sono trasparenti e verificabili.
non ho detto che è facile. ci sarebbe da pensare ai perks.
Già. L’intenzione è di avere la politica a favore, non contro – altrimenti il mainstream resterà con le carte di credito identificate. Anche le proposte politiche del PP stando all’attuale programma si applicano riorganizzando la ricchezza, non abolendo il sistema monetario, perciò il TALER non è in contrapposizione con il nostro programma.
E questo pare sia un problema visto che taglia fuori la comunità cioè la società umana e la necessità di garantire la sostenibilità dell’economia. Dove i soldi si muovono senza tassazione il capitalismo diventa ancora più sfrenato.
Ambizioni ideologiche: il Bitcoin implementa la libertà del denaro, ma non degli esseri umani che hanno creato il denaro per risolvere certe necessità di distribuzione. La libertà del denaro è meccanica – è come i Borg – non si interessa del futuro dell’umanità. Se il denaro non contribuisce alla sostenibilità del pianeta abbiamo creato una tecnologia che porta all’inferno.
Vedi anche il discorso precedente sulla Criticità di bitcoin, blockchain e ideologia anarco-capitalista
Nulla contro la blockchain. Bitmessage usa una strategia simile per anonimizzare le tracce delle conversazioni. Alcuni scienziati stanno implementando un byzantine consensus (l’algoritmo crittografico alla base della blockchain) per GNUnet allo scopo di scegliere i nodi affidabili per l’onion routing, in questo modo decentralizzando Tor (non se ne parla spesso, ma Tor utilizza directory services centralizzati dove una oligarchia di persone fidate decide quali relay sono più affidabili di altri). È solamente il Bitcoin che si sta dimostrando uno strumento ideale a favore dell’evasione fiscale piuttosto che contro.