Fattibilità del reddito di esistenza

Non ho mai detto che la gente di oggi, cresciuta in quest’economia, sia in grado di immaginarsi una giusta, equa e sostenibile. Anzi, ho seri dubbi che ci riescano addirittura gli studenti d’economia.

E’ il fatto che quei Paesi “efficaci” sono proprio quelli calvinisti

Come il Giappone e la Cina? Certo se si perpetua un modello di globalizzazione per il quale tutti sono in competizione con tutti, allora chi sfrutta la propria popolazione al meglio ne risulterà vittorioso. Resta però che l’intero approccio è sbagliato.

Mica è un fatto oggettivo, l’utilità.

E per questo non è giusto intromettersi, eccetto se la persona sta arrecando danni alla società… ma a quello scopo i paletti esistono già.

quando brevetti qualcosa, e sai che per 20 anni nessuno ti farà concorrenza, non hai più motivo di innovare.

Giusto, ma non stavamo parlando del problema brevetti.

No.

Conosco David Orban per aver discusso con lui a due convegni sull’Intelligenza Artificiale a Milano.

Le nostre opinioni in merito sono antitetiche.

David rappresenta gli interessi e le prospettive di aziende come Google.

Io invece no.

Per quel che conta, è improbabile che lo stesso partito possa rappresentare entrambi.

Non avevo letto questo thread ma questa considerazione non vale solo per le multinazionali.

Se a livello globale avessimo un RdE, anche solo l’incremento di domanda farebbe alzare notevolmente i prezzi. Senza considerare la dinamica che descrivi, tipica di tutte le aziende i cui prodotti hanno scarsa elasticità della domanda (benzina, sigarette, farina), di scaricare sul prezzo (e dunque sul consumatore attraverso l’inflazione) le tasse.

Come ho ampiamente spiegato in un altro thread, un limite minimo alla ricchezza in un sistema in cui i prezzi sono liberi di muoversi sposta semplicemente lo zero. Perché l’RdE (o l’UBI e simili) possano funzionare bisogna mantenere stabili i prezzi.

Per farlo, l’unico modo che mi viene in mente è stabilire anche un limite massimo alla ricchezza, un “Universal Maximum Income”, per così dire.

@lynX nega che l’inflazione sarebbe rilevante, ma non spiega come, a consumo delle risorse del pianeta invariato (o addirittura ridotto), l’offerta potrebbe far fronte all’aumento di domanda senza aumentare il prezzo per contenerla. O come evitare il meccanismo suddetto.

È sbagliato perché non considera l’abbassamento del costo dei posti di lavoro.

Se a livello globale avessimo un RdE, anche solo l’incremento di domanda farebbe alzare notevolmente i prezzi.

A ridaie. Dillo in un modo che si capisca: Nell’occidente non cambia un bel niente. Stai parlando solo dei paesi del terzo mondo dove un pranzo costa ¼ di quanto costa a Roma, mentre la Coca-Cola costa poco di meno, e perciò è percepita come lusso e status symbol. Ora se aumentiamo il potere d’acquisto dei poveri in quei paesi c’è da aspettarsi che aumenterebbe anche il prezzo di un pranzo popolare. Significa che bisogna fare uno sforzo affinché le economie povere diventino economie comparabili alle nostre. Embé? È successo con ognuno dei paesi dell’Europa orientale dopo il 1989, non è mica impossibile. Ci sono modi migliori e peggiori di farlo, ma s’è fatto e si può fare.

Senza considerare la dinamica che descrivi, tipica di tutte le aziende i cui prodotti hanno scarsa elasticità della domanda (benzina, sigarette, farina), di scaricare sul prezzo (e dunque sul consumatore attraverso l’inflazione) le tasse.

Noi quella dinamica la consideriamo. Si chiama disincentivazione di prodotti non sostenibili, dannosi per l’ambiente o la salute. Fa parte del piano politico connesso al RdE ed è descritto nel programma pirata.

un limite minimo alla ricchezza in un sistema in cui i prezzi sono liberi di muoversi sposta semplicemente lo zero.

Non lo hai mai spiegato ed infatti è un calcolo sbagliato. Solo perché ci sono degli scombussolamenti sul mercato non significa che si “sposta semplicemente lo zero”. Se fosse vero, allora l’economia negli anni 70 non poteva funzionare.

Ferma finalmente questa tua parlantina continua e mettiti a fare i conti. Se il tuo ragionamento fosse giusto, com’è possibile che la Polonia nel 1984 aveva un’economia a livelli molto più bassi economicamente di adesso, eppure la transizione al 2019 l’ha più o meno sopravvissuta, la gente può permettersi delle cose e ci sta pure lo spazio per la corruzione.

Io i conti li ho fatti e tu hai accuratamente evitato di metterli in discussione. :wink:

Ma ti sei accorto che viviamo in un mercato globale? Le economie degli stati funzionano pressappoco come vasi comunicanti: a meno di imporre valvole che impediscano la comunicazione (che non sarebbero etiche) ogni modifica da una parte cambia necessariamente le condizioni di vita da un’altra.

Ora, se siamo d’accoro che stiamo derubando i Paesi dell’Africa e del Sud America delle loro risorse naturali, allora siamo d’accordo che dobbiamo restituire tale ricchezza. Ma è ridicolo pensare che questo possa avvenire senza cambiare radicalmente la vita in occidente.

Se mi dici che deve avvenire comunque, siamo d’accordo. Ma non prendiamoci in giro sulle conseguenze.

Tutte le tue elucubrazioni sulla Polonia evitano di prendere in considerazione i commerci internazionali. La Polonia (o l’Italia degli anni 70, o la Germania) non è un sistema economico chiuso. Il pianeta Terra sì.

La farina è dannosa per la salute? Ok… :smile:

Allora prendiamo un’altra classe di prodotti che ha una domanda molto rigida rispetto al prezzo: i farmaci.

Aumenta la domanda di farmaci a livello planetario e se l’offerta non può (o non vuole) crescere, i prezzi saliranno di conseguenza. Continuare a dire che non è vero significa non sapere nulla di economia.

Cosa che non è un problema, se non cerchi soluzioni a problemi economici planetari. E se invece le cerchi, non è un problema insormontabile, basta studiare. Ma per studiare bisogna sapere di non sapere.

Tu lo sai… ma non sei disposto ad accettarlo

Non continuerei questo discorso se non fossi assolutamente convinto della tua buona fede. Condivido pienamente la preoccupazione per un mondo che sta andando a puttane. E condivido gli obbiettivi di fondo.

Ma negando i più basilari principi di Economia, non fai un servizio né al mondo né alla tua causa.

Se c’è un problema nelle fondamenta della tua costruzione teorica (o pratica, vedi Meltdown), non puoi cercare di aggiungere pezze su pezze per cercare di correggerlo, devi tenerne conto e rivedere tutto dalle fondamenta.

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Io i conti li ho fatti e tu hai accuratamente evitato di metterli in discussione.

Dato che hai linkato l’intero thread vado a pigliare l’unico paragrafo al quale non ho risposto. Ma per ragioni causali rispondo prima a questo:

Ma ti sei accorto che viviamo in un mercato globale? Le economie degli stati funzionano pressappoco come vasi comunicanti: a meno di imporre valvole che impediscano la comunicazione (che non sarebbero etiche) ogni modifica da una parte cambia necessariamente le condizioni di vita da un’altra.

Altro fondamento importante del pensiero liberista: di credere che la globalizzazione sia una realtà inevitabile. Non è vero. Basta introdurre una tassa comune ed armonizzata ai trasporti marittimi che oltretutto sono una follia assurda e stanno distruggendo il pianeta. Perciò le economie si possono mantenere separate molto di più di quanto lo siano adesso, e sarebbe saggio farlo se vogliamo mantenere questo povero pianeta.

Ora inserisco il paragrafo che avevo sorvolato a causa della tua “gentilezza”… :wink:

Tante semplificazioni in questo paragrafo, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, allora la vedo come un inizio. Allora, da una parte abbiamo quasi $18k per ogni bambino, anziano ed il resto della popolazione. Dall’altra quei $12k che supponi siano necessari ed etici. La tua teoria è che troppe persone rifiuterebbero di lavorare e per questo l’odierna economia dai $18k rischierebbe di scendere sotto ai $12k a testa col risultato che il RdE non pagherebbe le spese. Anzi, secondo la garanzia di dignità in atto in Germania porterebbe ad una spirale suicida. Ti faccio un elenco di cose che non hai considerato:

  • Gran parte di coloro che “avrebbero” $18k a testa non lavorano: sono infanti o anziani. Già adesso non stanno contribuendo al GWP.
  • Da dove proviene il GWP? Quanto di esso è veramente frutto di lavoro fisico di persone — quanto proviene da automazione, quanto da sfruttamento di risorse, e quanto altro mi sfugge in questo momento?
  • Sono veramente necessari $12k per capita sull’intero pianeta? No, perché l’economia mondiale può mantenere i suoi sbilanciamenti ed armonizzarsi lentamente. Specialmente se freniamo la globalizzazione innaturale e nociva. Perciò non è necessario dare una somma da nababbo (in certi continenti sarebbe così) ad ogni persona in vita oggi, ma possiamo arrivarci nel giro di un secolo.
  • Perché in un secolo? Perché il RdE disincentiva la procreazione per motivi pensionistici… col RdE si fanno figli solo se li vuoi veramente, non per affrontare meglio la vecchiaia. A seconda delle esigenze del genere umano si può raffinare la legislazione RdE in modo tale da incentivare o disincentivare la procreazione. In pratica la fase nella quale abbiamo molte più persone da sfamare che lavori da svolgere si potrebbe risolvere col tempo, permettendo perciò di innalzare la qualità di vita anche nei continenti poveri per arrivare ad una vera eguaglianza mondiale.

La farina è dannosa per la salute?

La farina era l’unica in quel elenco che non c’entra. In quale modo l’umanità non sarebbe elastica abbastanza da aumentare la produzione di farina? Vabbeh che non è necessario dato che una legittima tassazione delle carni ridurrebbe il consumo di farina usata per il nutrimento di animali. In questo senso la farina e specialmente la soia sono un danno ambientale se prodotte in quantità abnormi per alimentare una inefficiente produzione di carne.

Aumenta la domanda di farmaci a livello planetario e se l’offerta non può (o non vuole) crescere, i prezzi saliranno di conseguenza.

Stai dicendo che ci sta gente che muore perché l’umanità non gli sta dando i farmaci… e che però se li comprerebbe subito se gli elargisci un potere d’acquisto? Quanta differenza fa a confronto con i farmaci attualmente distribuiti in modo sovvenzionato e quelli prodotti senza rispetto di eventuali brevetti?

Continuare a dire che non è vero significa non sapere nulla di economia.

Smettila a tirare le somme dopo che hai elencato cifre generalizzanti e semplificanti. Come vedi ognuno dei punti che tiri in ballo è ben più complicato che la semplice matematica che ti suggerisce di uscirtene in questi toni altezzosi.

Non puoi cercare di aggiungere pezze su pezze per cercare di correggerlo, devi tenerne conto e rivedere tutto dalle fondamenta.

Non mi è noto alcun progetto polit-economico che sia PIÙ “tutto dalle fondamenta” del RdE. Forse lo è anche l’UBD di Varoufakis… ma dopotutto è un progetto molto simile.

Ma neanche un po’! Mi puoi citare esattamente le mie parole che ti hanno fatto pensare che io pensi questa sciocchezza?

Io ho parlato di risorse naturali il cui sfruttamento deve scendere e dunque il prezzo inevitabilmente aumentare. E ho parlato di meccanismi di compensazione delle tasse che si innestano nella inevitabile inflazione permettendo ai ricchi di mantenere il proprio potere di acquisto nonostante un reddito nominale inferiore e costringono il resto della popolazione alla fame nonostante un reddito nominale superiore.

Sì è una misura grossolana del tetto massimo per un RdE planetario. Un RdE superiore implica necessariamente un maggiore sfruttamento delle risorse etc etc…

In altri termini, quando parli di redistribuzione, questa è la ridistribuzione più equa che puoi fare. Non necessariamente giusta, ma equa. Dunque è il limite massimo a tale redistribuzione.

Hai ragione sul fatto che sia un analisi grossolana: si tratta infatti di una misura largamente gonfiata, perché questo regime di consumo delle risorse non è sostenibile per il pianeta. Di conseguenza dobbiamo aspettarci non solo una redistribuzione, ma una riduzione progressiva del GWP.

Il che però vuol dire che, in Europa come in Africa, se vogliamo garantire a tutti un RdE eticamente ed ecologicamente sostenibile, dovremo stare sotto questa soglia. E che con il lavoro ci spartiamo ciò che resta.

Cosa che a me starebbe benissimo per altro. A te starebbe bene?

Non lo suppongo io, l’hai supposto tu qui prevedendo 1000€ di RdE nella tua tabella. Io l’ho abbassato a 1000$ per facilità di calcolo. Se ti fa piacere possiamo stare sulle tue cifre e fare la conversione.

Il che tuttavia comprime ulteriormente l’ammontare che rimane da distribuire attraverso il lavoro o la remunerazione del rischio di capitale.

Oibò, questa davvero non me la aspettavo. :flushed:

Se ho capito cosa intendi tu vuoi confini nazionali sorvegliati militarmente, dogane etc per poter garantire a ciascuno stato un RdE diverso. Tipo 1000€ in Italia, 1500€ in Germania, 2$ in Nigeria e così via…

Nel lungo periodo no. E’ una evidente tendenza che ci porta dalle tribù alle città stato, agli imperi, alle nazioni, alle federazioni di stati etc… Siamo destinati ad uno stato unico globale e all’economia unica che ne consegue (o all’estinzione).

Ma di certo la globalizzazione del capitalismo americano è stato cancro per tutto il pianeta e lo sta uccidendo.

Detto questo possiamo tranquillamente tassare i trasporti merceologici marittimi per ragioni ecologiche, ci mancherebbe. E anche quelli aerei. E quelli via terra.

Ma questo non cambia nulla per quanto riguarda il RdE e l’inflazione.

Sì.

Qualche mese fa, vicino a dove abito, è stato scoperto dalla guardia di finanza un garage pieno di farmaci destinati al terzo mondo. E’ emerso che venivano richiesti a medici di famiglia e guardie mediche ignari da diverse persone per malattie reali (ma diverse volte, perché una guardia medica non era cosciente di cosa avesse prescritto il medico di famiglia o un’altra guardia medica), e poi inviate se ricordo bene in Marocco, dove venivano commercializzati. Per quanto odioso, si trattava di un traffico ispirato da una pratica precedente in cui le persone facevano la stessa cosa ma gratis, per ragioni umanitarie, per aiutare famigliari e amici rimasti in patria.

Tutte le tue considerazioni partono dall’assunzione che io ritenga l’RdE non fattibile perché la gente smetterebbe di lavorare. Non ho avuto nemmeno bisogno di analizzarli uno per uno perché rispondono ad una strawman.

Chiedo scusa.

Non so onestamente come dire che i tuoi ragionamenti mostrano che non conosci i più basilari principi di economia e ho cercato a lungo di assumere che fossi io a non capire cosa intendi. Non è mia intenzione insultarti.

Ma è come se mi stessi dicendo che l’aritmetica dei puntatori in C permette la moltiplicazione fra indirizzi. Se io ti dicessi la stessa cosa come faresti a spiegarmi che non ho capito nulla dei puntatori in C senza dirmi che non ho capito nulla dei puntatori in C?

D’altro canto, ogni singola volta che ci siamo trovati in disaccordo su questo forum da quando sono iscritto, hai sempre definito le mie opinioni “semplificazioni”, “balle propagandistiche” e simili. La differenza è che io sto argomentando sulla base di noti principi economici, mentre tu dici che mi sbaglio e basta.

Non vedo dove tu abbia detto questa cosa, ma posso immaginare che dobbiamo prima creare la motivazione per decrescere la popolazione umana prima di potere permetterci di frenare l’uso di certe risorse. Altre invece non sono un problema, grazie alle tecnologie. Dipende.

E ho parlato di meccanismi di compensazione delle tasse che si innestano

Si, questo lo hai detto e lo trovo assai azzardato… solo perché si introducono tasse non significa che il mercato sia disposto ad assorbirle. Basta che un fabbricante trova un modo più ecologico per rimpiazzare il prodotto tassato e tale prodotto ecologico diventa il nuovo market leader. Stai semplificando a manetta e non lo ammetti.

Cosa che a me starebbe benissimo per altro. A te starebbe bene?

Si.

Non lo suppongo io, l’hai supposto tu qui.

La mia tabella è ragionata x il continente europeo e le cifre sono fittizie.

Se ho capito cosa intendi tu vuoi confini nazionali sorvegliati militarmente, dogane etc per poter garantire a ciascuno stato un RdE diverso.

No. Voglio un stop alla globalizzazione per ragioni ecologiche… e quelle si stanno manifestando negli oceani. Perciò parlo di confini fisici e continentali. E parlo di merci, container pieni di aglio o ananas. Col RdE egiziano ci vivi altrettanto bene in Egitto quanto con quello italiano in Italia. Se la qualità di vita non è seriamente differente, la gente non ha ragione di fuggire da dove è nata.

Siamo destinati ad uno stato unico globale e all’economia unica che ne consegue (o all’estinzione).

A lungo andare ci si può arrivare, ma non senza una sostanziale tassa ai trasporti di merci che è attualmente sovvenzionata dal danno all’ambiente. E non c’è fretta ad arrivarci… dato che l’attuale corsa alla globalizzazione e totalmente artificiale ed idiota. Facciamo tre passi indietro per il bene del pianeta e poi lasciamo che le economie si armonizzino con la necessaria calma. Negli anni 70 si stava meglio, in UK, in USA, in Italia ma anche in India ed Afghanistan.

Ma questo non cambia nulla per quanto riguarda il RdE e l’inflazione.

Invece si, cambia tantissimo. Perché il RdE non soffre del tuo problema se elargito in Europa, ed altrove non si può mettere a $12k annuali se l’economia è totalmente distante dal averceli. Possiamo parlarne come arrivarci, ma non fare matematiche fittizie di un utopia irreale e da questa dedurre che non si può fare.

E’ emerso che venivano richiesti a medici di famiglia e guardie mediche ignari da diverse persone per malattie reali

Anche in Germania abbiamo forme di corruzione correlate al fatto che i farmaci sono sovvenzionati e perciò valgono di più all’estero…

Tutte le tue considerazioni partono dall’assunzione che io ritenga…

No, ho teorizzato varie cose che tu potresti ritenere la grande causa dei mali, dato che nulla finora mi torna. Poi mi pare di ricordare che all’inizio del dibattito avevi teorizzato anche il classico “la gente smetterebbe di lavorare”…

Non so onestamente come dire…

Beh, ora sei stato tu a saltare molti dei punti che ho elencato… e mi stai a dire che non hai semplificato?

Ahh! Ok! Cioé NO, ma almeno ora è più chiaro.

Allora non stai parlando di un RdE etico, perché secondo questo ragionamento la sopravvivenza di una persona in Nigeria vale meno di una in Italia.

Tu in pratica stai parlando di redistribuire da tutti gli ultra-ricchi di questo pianeta, ma non a tutti i poveri di questo pianeta in modo uguale. E dici che va bene così perché tanto le chiudendo le economie, il costo della vita cambia.

Se è così, è inutile continuare a dibattere sulla fattibilità economica del RdE come lo concepisci.

Le disuguaglianze che tu accetti di cristallizzare pur di avere un RdE sono inaccettabili.

E comunque, non vedo perché gli ultra ricchi in Cina o in U.S.A. dovrebbero accettare di finanziare un RdE in Italia. E se lo limiti all’Europa, tu stesso parli di paradisi fiscali etc…

E se lo fai a livello globale metà del mondo si chiederà ancora perché li hai costretti per sempre a vivere in condizioni economiche svantaggiose, con tutte le tensioni militari e politiche che ne conseguiranno.

Li ho saltati perché il problema secondo me non è che meno persone lavorerebbero. E’ possibile, ma non è quello il problema, mentre i tuoi punti erano focalizzati intorno a questa assunzione.

A tal riguardo, io non stavo parlando del RdE ma del UMI, ovvero del fatto che potendo guadagnare solo fino ad un tot, le persone sarebbero disposte a lavorare meno. E quindi ci sarebbe lavoro per tutti.

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Cristallizzo un corno. Non si può armonizzare il pianeta in un botto solo ed intanto non hai proposta migliore, allora di che stiamo a parlare. Il RdE garantisce esistenza e prosperità nel luogo di provenienza, e da li si può migliorare. Altre soluzioni non si sono ancora presentate.

E comunque, non vedo perché gli ultra ricchi in Cina o in U.S.A. dovrebbero accettare di finanziare un RdE in Italia.

Per questo ritenevo irrealizzabile il metodo tuo… invece quello che si può fare è di tappare i buchi per i quali la ricchezza se ne va a finire in altre parti del mondo. L’#ObCrypto è un contributo sostanziale in questo senso dato che rende illegali le cloud di Silicon Valley ed il capitalismo della sorveglianza.

Su questo siamo d’accordo. :wink:

Sul resto, purtroppo no.

Non è questo il punto. Il punto è l’obbiettivo di medio/lungo periodo. O le conseguenze, se non si pongono i contrappesi appropriati perché non si dispone di un modello dinamico dell’economia.

Francamente credo che ormai ci siamo detti tutto quanto si può dire in merito.

Io rimango scettico sul RdE come lo definisci tu e persino contrario in assenza di contrappesi credibili che impediscano i problemi di cui ti ho parlato. E anche altri, di cui non ho parlato, ma che emergono mano a mano che rileggo la tua difesa del sistema. Ad esempio la tassazione ecologica smetterebbe di essere sufficiente nel momento in cui avesse successo nel riformare tutti i processi produttivi del pianeta. E poi che si fa? si toglie l’RdE?

Paradossalmente condividiamo l’obbiettivo di garantire a tutti una vita dignitosa.

Ma sul come al momento non mi sembra possibile una sintesi.

T’offendi se dico… semplificazione? Le tasse ecologiche devono adeguarsi col tempo dato che non si può strangolare l’economia di punto in bianco. Un’economia completamente priva d’uso di risorse non ci sarà mai, ma si può arrivare ad una stabilità sostenibile nella quale quelle ditte che necessitano di risorse limitate le ricevono, e pagano la tassa. Perciò il momento che non ci sarebbero più introiti per esempio sull’espulsione di CO² non arriverà mai. Ma fatto sta che il pianeta un certo tot di CO² lo può assorbire e riconvertire in O².

Ma anche dovessero tapparsi certe fonti, si può sempre finanziare la sopravvivenza di tutti togliendo privilegi ai pochi… e anche se non bastasse per non dovere più lavorare, perché per complotto tutti hanno deciso di non muovere un dito, sarebbe sempre meno peggio di adesso (le tue visioni distopiche non hanno fondamento: il sistema economico peggiore è quello odierno). E se decresce la popolazione numericamente gioca a favore di chi c’è. Solo un economia orientata ad arricchire i ricchi ha un vantaggio nel favorire la crescita della popolazione umana. Tutti clienti. Tutti consumatori. Alcuni col cellulare che li sorveglia. Altri con un bicchiere di Coca-Cola all’anno.

Comunque mi piace come stai chiedendo ad un singolo individuo le risposte a tutte le politiche economiche necessarie per il pianeta… ma mi pare che nonostante ciò me la sto cavando bene…

Intanto il tuo modello UMI non lo puoi realizzare localmente… tutti i ricchi fuggirebbero, senza però disturbare i canali che li arricchiscono. Restano i poveri che dopo un po` non avrebbero più il problema di raggiungere il tetto massimo di guadagno, perché tra di loro tanto non ci arriva nessuno. Di conseguenza ti servirebbe di introdurlo di botto a livello mondiale… ed ecco che per poterci arrivare dovresti probabilmente passare per l’RdE, dato che è realizzabile step-by-step senza doversi prima innalzare a dittatore planetario.

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No. :wink:

In un certo senso sono tutte semplificazioni. Stiamo discutendo di modelli economici. Il punto è stabilire quale dei nostri modelli sia più attinente alla realtà e dunque permetta di prevedere meglio gli effetti di una perturbazione.

Per la verità mi preoccupa molto che su tutti gli iscritti al PP, tu sei l’unico a partecipare a questa discussione. Ma non ti ho eletto interlocutore unico… lo hai fatto tu (e sei comunque il ben venuto!).

Ehm… ti offendi se dissento? :smiley:

Assolutamente vero. Spero non sia necessario un dittatore planetario, ma se non ci muoviamo… sì potrebbe accadere. Non nel nostro life span, comunque.

Ma non credo che per un RdE sostenibile sia diverso. Di RdE però non parlo più per un po’…

Mi dichiaro (temporaneamente) sconfitto da un Activert. :wink:

E qui cambiamo il topic. Secondo me se arrivassimo ad un dittatore mondiale, sarebbe uno che fa finta di essere un grande imprenditore che per caso è diventato la persona più ricca del mondo ed il modo come ha tutto l’apparato di sorveglianza e manipolazione psicologica dell’intera umanità sotto al proprio controllo non è neanche pubblicamente nota.

O peggio ancora… restiamo inceppati nella dittatura di un sistema di regole capitaliste che ci siamo dati e non riusciamo più a riformare in tempo prima del colasso della società umana… come descritto da HANDY. In tal caso la dittatura è il meccanismo, l’assetto di trattati e leggi abbinato a tecnologie ed automatismi. Ci sono delle persone che ci guadagnano, ma chi ci perde sono specialmente le generazioni future.

Due possibili scenari. Oppure il terzo, che con #ObCrypto e democrazia liquida riusciamo a riprendere in mano la governance mondiale in modo resistente alla corruzione, ed in questo modo riuscire a fare le necessarie riforme. Forse anche un RdE, ma non è il problema più grosso che abbiamo…

Opinione mia: certi cambiamenti potranno avvenire se si riesce a creare un pensiero sufficientemente strutturato e radicato (e con questo intendo presente nelle università e sulle riviste di economia) in tempo per la prossima grossa crisi economica. Crisi che, ipotizzo, avrà proprio nel mercato del lavoro il suo epicentro. Alla fine, è quello che ha fatto il neoliberismo: un gran lavoro di creazione di think tank e di costruzione di posizioni forti, che poi gli ha permesso di imporre il proprio sistema quando il sistema precedente si è incartato con la fine degli accordi di Bretton Woods e la crisi energetica. Il problema è che rispetto a quegli anni, siamo in una fase di pensiero molto più egemonico: ai tempi, da quello che leggo, il dibattito tra keynesiani e neoliberisti era molto vivo, ora chiunque non ragioni nel quadro neocapitalista viene visto come uno che propone unicorni e arcobaleni. Il mio dubbio, alla fine, è proprio questo: chi pensa a un sistema post-capitalistico e post-lavoro è in grado di arrivare a una sintesi abbastanza condivisa? E una volta che ci è arrivato, è in grado di farla arrivare fino alle università e al dibattito pubblico?

ho aperto un thread in merito alla concettualizzazione di un sistema scolastico che permetta l’implementazione del long life learning

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Mi sa che hai ragione, ed allo stesso tempo mi dai una brutta sensazione. Ci sta forte lobbismo dietro alla dominanza liberista nelle cattedre economiche mentre pensieri alternativi non hanno tale supporto. Come possiamo fare in modo che si ritorni alla razionalità e scientificità in quel campo?

Crisi che, ipotizzo, avrà proprio nel mercato del lavoro il suo epicentro.

Bella.

Alla fine, è quello che ha fatto il neoliberismo: un gran lavoro di creazione di think tank e di costruzione di posizioni forti

Ah scusa, il link in alto illustra esattamente quanto dici. We’re on the same page.

ora chiunque non ragioni nel quadro neocapitalista viene visto come uno che propone unicorni e arcobaleni

Addirittura nel forum pirata…

Non dovrebbe chiamarsi life-long learning?

Uhm, come facciamo a dire che adesso non lo sia?

Anzi, ancora prima: come facciamo a dire che l’economia sia una disciplina scientifica?

Qualcuno che non vuole essere nominato in pubblico mi diceva, quando è venuto a Pisa, che l’unica teoria economica che è stata formalizzata in maniera scientifica (o pseudo-tale) è il liberismo, e la cosa mi torna. Forse dipende da questo?

Che poi il liberismo mica è incompatibile col reddito di esistenza. Anzi, le obiezioni da sinistra sono più forti delle obiezioni da destra, proprio perché quando se ne parla ricordano il nome “Milton Friedman” e ciò li fa incazzare; e perché la sinistra è molto legata al concetto di lavoro.

Giusto, giusto. Ma alla fine secondo me il liberismo sarà più negativo nei confronti del RdE perché finanziabile a lungo termine solo con la ridistribuzione dall’alto — cioè esattamente quello che la Mont Pelerin Society si formò ad eliminare (dato che nel periodo del New Deal e nel dopoguerra faceva parte di ogni normale strategia economica) — mentre la sinistra si deve semplicemente abituare che il lavoro è più dignitoso se ha il suo valore anche fuori dal mercato capitalista.

Friedman in questo senso è il solito paraculo liberista… così come Mont Pelerin ci ha insegnato questa matematica palesemente assurda che se dai sempre più ai ricchi si avrà di più per tutti, cioè l’idea che il pianeta possa sopportare una crescita economica senza limiti, Friedman ci racconta la frottola che il medio ceto può permettersi di finanziare un UBI senza toccare i borsellini dei veri ricchi. Proprio lui che con le sue teorie liberiste ha affondato il medio ceto.

Non ho capito in che senso Friedman direbbe una cosa simile. Se guardi l’esempio su quella pagina, propongono una flat tax del 50%, per tutti, ceto medio e ultraricchi. (per il ceto medio in Italia non cambierebbe granché).