Hic et nunc! (su programma e progetti)

Sì, e no. Il potere non è fine a sé stesso, e risiede nel popolo per definizione [CoRI, art. 1]. I modi in cui è intermediato… beh, sono uno strumento anche loro: chi è che si ricorda perché ce l’abbiamo tanto con la democrazia rappresentativa?

secondo me il potere nei fatti non risiede nel popolo ma nei livelli di intermediazione in cui si radica con l’abbraccio mortale della classe politica, prodotto di quella democrazia rappresentativa di cui sopra. E quando i meccanismi per il controllo del potere e il livello di corruzione superano determinati limiti la situazione non è più recuperabile se non costruendo un contropotere sufficientemente forte. Ma mi piacerebbe pensare ad un approccio laterale perché è vero quello che dici, il “popolo” si lamenta. Ma forse in questo accanimento contro la “casta”, che parte dalla pancia dell’elettorato e che ha alimentato il M5S in questi anni, si esprime, in maniera latente, la frustrazione di chi percepisce lo scontro con il potere e le ingiustizie che ne conseguono. Posso solamente fare supposizioni, ma destrutturare questo potere, poco alla volta, pezzetto dopo pezzetto, sarebbe secondo me un task che ai pirati piacerebbe assai, visto che buona parte degli strumenti che utilizziamo (o che amiamo) vanno proprio in questa direzione.

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Sì, ma… in pratica. Non idealisticamente.

Trollare i parlamenti, come Luther Blissett fece con Viterbo?

destrutturare il potere, occorrerebbe fare un brainstorming! Benissimo Luther Blisset, ma ci sono anche altri modi per favorire questo processo. Qualche post in là ho azzardato un ragionamento sulla società algoritmica e il ruolo politico che stanno assumendo gli algoritmi nelle nostre vite perché è giusto ricordare che gli algoritmi non sono neutrali ma possono aiutarci ad imprimere alla società una svolta di trasparenza mai vista prima. E’ che quando leggo i giornali ogni volta che mi imbatto nelle “zone grigie del potere” mi chiedo se gli algoritmi non riuscirebbero a spazzare via parecchia di quella intermediazione non più necessaria. E’ ovvio che ci addentriamo in una questione politica. Abbiamo bisogno di un sistema sanitario che sembra fatto apposta per far circolare bustarelle quando potrebbe essere reso in larga parte trasparente da automatismi ed algoritmi? Un algoritmo ben istruito permetterebbe alla legge 194 di funzionare peggio o meglio di quanto funzioni ora? Abbiamo necessità di far eleggere i cda delle società partecipate alle giunte comunali o siamo vicini alla possibilità di istruire software per selezionare in modo trasparente le candidature adatte a ricoprire le cariche pubbliche? (prima di rispondere andate a leggervi i curricula degli attuali amministratori nelle partecipate dei vostri comuni). Come sarebbe una RAI eletta in questo modo? Perché non possiamo accedere agli atti pubblici senza che un funzionario possa decidere se ne abbiamo diritto? Ogni decisione sottratta alla discrezionalità del potere è un pezzo di potere che svanisce. Ovvio che non si può ottenere tutto subito ma in questa direzione ci sarebbero numerose proposte che potremmo avanzare come pirati, ovviamente a costo di sudore e sangue perché il potere è tremendo quando cerchi di delegittimarlo.

Si, e no. Algoritmi possono essere tremendamente complicati, rendendo impossibile (o quantomeno, molto difficile) analizzare quello che fanno, e anche se ottimi, restano poco trasparenti.

Ma sono due fasi diverse, quelle di cui stiamo parlando.

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Pensa al calcolo della radice quadrata. Troppo complesso per l’utente medio ma con una calcolatrice chiunque può calcolarla. Voglio dire che se anche non conosco l’algoritmo, mi può bastare verificare che il dato che mi è stato sottoposto sia corretto.

Ma comunque non capisci cosa sta facendo e perché, resta un certo livello di fiducia. E l’algoritmo potrebbe pensarla diversamente, o anche non essere riproducibile.

ok, faccio un’ ultima considerazione e poi la smetto di tediare. Diamo per buona l’adozione di algoritmi deterministici e riproducibili. Pensiamo a Liquid. Noi votiamo con una piattaforma che implementa un algoritmo per determinare le proposte vincenti. Perché? Potremmo votare semplicemente verificando chi prende il maggior numero di voti (algoritmo semplice semplice) oppure eleggere dei rappresentanti che decidono al posto nostro le proposte vincenti. Lynx, solibo ed aram per fare un esempio. E magari delegare ai vari gdl la responsabilità di scrivere le proposte da mettere ai voti, emendarle, creare le alternative e costruire, livello dopo livello, la nostra gerarchia interna di potere. La questione non è se il risultato alla fine sarà più o meno valido di quello ottenuto con Shultze allargato a tutta l’assemblea, ma se delegare a tre persone per ogni ruolo riconosciuto il potere di decidere. Nel nostro caso la risposta è data, le gerarchie e i poteri interni li abbiamo spazzati via e se le cose non funzionano come speriamo non è certo per l’algoritmo. Ci dobbiamo fidare dell’algoritmo implementato su Liquid? Mah. io penso di si, ma potrei scaricarmi del codice che implementa lo stesso algoritmo e dargli in pasto gli stessi dati per vedere se i risultati coincidono (esempio alla cazzo ma è soltanto un esempio).

Poni la domanda sbagliata. La domanda giusta è quali sono le enormi discrepanze politiche tra i pirati e quelli che non si percepiscono ancora come pirati? Il partito non è mai vuoto, già il primo iscritto vede delle cose delle quali la politica si deve occupare presto… e più persone aggiungi, più queste persone noteranno che i grandi problemi politici dei nostri tempi sono gli stessi… per tutti. Esistono veramente formazioni politiche oneste che hanno interessi programmatici drammaticamente diversi? Se così è non ci sono arrivati attraverso l’uso della ragione e dei fatti scientifici. Il partito non è vuoto, ma i contenuti politici non sono il problema… non mancano a nessuno. Mancano invece i partiti che funzionano senza dare il potere in mano a dei pochi… dando così in mano a quei pochi il potere di fare politica irragionevole. Politica che fa comodo alle oligarchie…

Il sito ufficiale non offre un elenco completo ed organico? Mi pare di si. Comunque ci sta http://programma.votopirata.it – e ci sta anche la versione stampabile.

Vedo che hai capito a cosa servono gli strumenti e le strutture… per gestire il potere in modo democratico. Senza strumenti non risolvi il problema che ti poni.

Lo abbiamo fatto. Il discorso del LQFB ha affascinato ed attratto molti pirati sia in Germania che in Italia. Ma purtroppo non avevamo le altre strutture necessarie, perchè uno strumento di dibattito democratico non basta se non ci hai una struttura di convivenza.

No, abbiamo introdotto strutture per la convivenza nello statuto in modo che si possa fare politica. Alle scemenze ci pensa il manifesto.

Che senso ha conquistare il potere se non si hanno gli strumenti per decentralizzarlo e democraticizzarlo? Significa mettere gli ennesimi rappresentanti eletti in parlamento che magari fanno alcune cose meno peggio di altri, ma alla fine per migliorare la democrazia non si ha ottenuto nulla. Inoltre senza gli strumenti ritengo impossibile che si arrivi a delle percentuali elettorali sufficienti per entrare in parlamento. Non siamo mica in Islanda. Senza la democrazia digitale i pirati sono l’ennesimo gruppo di attivisti… senza il cambiamento di metodo non ci vedo nulla di nuovo qui.

Il popolo compra attraverso uno di questi modi:

  1. le cose che gli si dicono in televisione
  2. le cose che si dicono in Facebook
  3. le cose che raccomanda Google
  4. le cose che dicono gli amici in famgilia
  5. le cose che dicono gli attivisti in piazza

Riguardo a (1) abbiamo poche possibilità di agire, riguardo al (2) e (3) dipende molto da che parte stanno Faceboogle in quanto dimostratamente non sono neutrali. ma il (4) si costruisce sul (5), e il (5) esiste solamente se gli attivisti in piazza hanno una piattaforma politica onesta e giusta nella quale organizzarsi, non una che appartiene a Faceboogle o a Casaluggio Enterprises. Mentre i contenuti politici, beh, ne sono rimasti ben pochi che non sono sempre uguali… bisogna proprio andare a cercare i temi distraenti invece di quelli importanti come l’ingiustizia della austerity.

In pratica al popolo non gli vendi un bel nulla se non hai gli strumenti per costruire un movimento politico. Puoi usare il PD invece del PP se ci tieni, ma non aspettarti che alla fine le decisioni politiche importanti le prendi tu. Si è visto in Grecia che alla fine quelle decisioni non le prende nemmeno il premier. Secondo me riguardo alle politiche finanziarie d’Europa non esiste più nessuno che prende una decisione. Il capitalismo si impone da solo per inerzia. L’eurogruppo e i suoi dipendenti amministrano solamente il disastro.

E di andare oltre al meccanismo rappresentativo è una necessità, perchè “l’oligarchic capture” si prende cura di chiunque diventi rappresentante eletto di qualcosa in Europa.

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La pratica comincia dall’essere in grado di organizzarsi senza abusi tra di noi. Poco tempo fa mi ricordo certi eventi che indicano che non siamo ancora pronti…

Trollare non è un metodo innovativo. È un approccio che le democrazie rappresentative conoscono da millenni e non ci ottieni molto.

D’accordo, e senza un cambiamento fondamentale riguardo alla responsabilizzazione democratica a capo di una nazione non puoi aspettarti che si arrivi agli algoritmi pubblici, reproducibili e documentati. Finchè la politica funziona al modo odierno vedremo gli algoritmi aziendali, offuscati e orientati a portare vantaggi a chi li immette nel sistema, non a svolgere compiti democratici. Perciò il potenziale degli algoritmi è solo un pericolo se non miglioriamo prima la democrazia…

Ho letto che in certe parti d’Asia possono capitarti le truffe con la calcolatrice truccata… loro immettono il prezzo che devi pagare e l’equivalente in € di colpo è molto più elevato…

Una cosa che dovrebbe essere quotidiana e alla portata di mano di ogni attivista che sopraggiunge al nostro progetto… o magari in futuro avremo un liquid distribuito dove il computer di ogni utente ripete lo stesso calcolo per poi riconfermarlo in rete con un bel bizantine consensus. In tal caso è importante che il software sia riproducibile, ma sappiamo che anche ciò è un problema in via di risoluzione. Nel mio network sociale ho persone che lavorano seriamente su GuixSD.

Sì, potresti farlo. Ma quegli algoritmi sono complicati (così complicati che abbiamo passato anni ad usare liquid senza capire bene cosa controllassero i vari parametri delle policy.)

Adesso torniamo a discutere del piano in 4 fasi di Aram?

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fase 0 e 1 ok (anche se a me piace un Forum in cui si può parlare liberamente senza autocensure).

2 ok anche se è dura senza massa critica. Ho visto il lavoro non facile dentro FOIA4Italy (e non eravamo 4 gatti). Cmq non vedo alternative.

3 perplesso: non so se siamo in grado di fare lobby. Io punterei invece molto di più sulla comunicazione evitando di andare ad immischiarmi con questo livello politico, temo che avremo più da perdere che da guadagnare e piuttosto che cercare finanziatori punterei sul crowdfunding.

btw mi piace l’idea che hai lanciato del giornale o di un prodotto editoriale che dia voce al dibattito pirata. E no, non potrà avere il livello del NYT.

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No, non portà avere il livello del NYT. Ma io aggiungerei anche… purtroppo.