Un giornale pirata in italiano?

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Il livello del NYT, beh, dipende dal direttore editoriale: se qualcuno scrive una scemenza, va bastonato. (Vedi “Come”).

Cosa

Giornale pirata. In italiano?

Organo di partito, o voce autonomamente amica? Preferibilmente la seconda.

Contenuti esterni tradotti? Da pirate times o altri?

Perché

Perché manca una voce autorevole della cultura pirata, slegata dal partito. Perché il dibattito politico, nelle democrazie occidentali, va avanti in pubblico, con articoli di fondo, non trollate su forum e mailing list.

Perché alla politica pirata manca la funzione di watchdog e amplificatore della stampa.

Come

L’idea è di andare pesante sulla responsabilità giornalistica (what news is worth reporting?) e sulla data-drivenness, l’onestà intellettuale prima della politica.

Dove

Una pubblicazione su medium.com, ed un canale slack per organizzare il lavoro. (Si, lo so. Sono piattaforme SaaS commerciali. Questa scelta viene fatta per rendere semplice la collaborazione di utenti non acherosi, per ridurre la manutenzione al minimo e per coinvolgere bene gli ambienti digital-fuffa.)

Quando

WIP

Chi

WIP, posta qui se ti interessa.

Giornale pirata. In italiano?

Io lo preferirei in italiano

Organo di partito, o voce autonomamente amica? Preferibilmente la seconda.

decisamente, a me piace l’idea di una rivista d’area, cultura pirata, non necessariamente legate al PP-IT ma nella quale il PP-IT ci si possa ritrovare

Contenuti esterni tradotti? Da pirate times o altri?

contenuti tradotti per forza, presi da ogni sorgente degna di interesse

Immagino dunque che ci serva un’organizzazione su medium e una stanza su slack per organizzarci. Magari anche un nome di dominio.

Ma sopratutto energie e voglia. E persone.

@solibo presente

Sono ventanni che cerco di fare un giornale. Ah, dimenticavo: poi però io pretendo la versione cartacea (in aggiunta, non mutuamente esclusiva).

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Chiedi ad @Athos, la testata giornalistica già ce l’abbiamo e ogni anno se ne parla almeno una volta di rilanciarla.

Fare un sistema redazionale tradizionale, col grande responsabile che poi non dovrebbe essere corruttibile, è un modello straconsumato che non ci può riuscire meglio che ad altri. L’approccio pirata invece sarebbe (discourse: ctrl+ non significa salvare il messaggio…) di democraticizzare il processo redazionale e tentare di suscitare effetti di intelligenza collettiva. In questo senso è una questione di numeri e competenze se riusciamo a battere il livello di qualità del NYT… o forse, se non riusciamo a battere il livello di qualità, forse almeno riusciamo a battere il livello di indipendenza giornalistica da poteri forti.

Decide chi ha la pazienza di fare traduzione. Se autori e traduttori non si materializzano, parlarne è senza obiettivo.

Non credo faccia parte dell’identità pirata di stare solo a riportare notizie senza dare prospettiva politica, addentrarsi nei dettagli tecnologici di una notizia per scovarne il peso politico non immediatamente visibile ecc.

Perciò ci vuole un modo di produrre l’opinione pirata, e se è solo un opinionismo qualunquista dell’autore del giorno invece di un meccanismo di convergenza intellettuale, non fa molta differenza con i siti web di altre formazioni politiche…

Ti si dovrebbe tirare le orecchie o ritirare la licenza di pirata se stai seriamente proponendo che si dovrebbe fare uso di piattaforme SaaS finanziate attraverso la sorveglianza dei lettori… a questo punto cito @storno e dico NO 1984!!

Con un modello nuovo secondo me si possono anche attrarre persone sia dell’ambito giornalistico che non che nel solito metodo opinionista non ci trovano non solo nulla di nuovo ma neanche una speranza di spiccare dalla massa. Con un modello nuovo e un numero di partecipanti decente si potrebbe arrivare a un livello di qualità talmente elevato da suscitare vero interesse. Perciò farei così:

  1. Dibattito LQFB per lo sviluppo e la finalizzazione dei testi. Se un tema non passa il primo quorum non suscita sufficiente interesse per svilupparne un articolo.
  2. Strumento tipo sondaggio o LQFB per la priotizzazione degli articoli.
  3. Sezione a disparte nel nostro liquid (così i pirati non necessitano di un account a parte), potrebbe anche essere coincidente con la spesso considerata e anche votata camera propositiva.
  4. Spesso discusso metodo di certificazione light per i partecipanti che non si vogliono allo stesso tempo iscrivere al partito.

Una testata giornalistica che porta allo scoperto gli effetti di intelligenza collettiva sarebbe una figata incredibile. E secondo me potrebbe anche crescere al punto da essere multilingue…

No. Un direttore editoriale tradizionale ti serve perché hai bisogno che ci sia una voce, se non unica, coerente.

No anche al resto. Sulle piattaforme SaaS, so cosa propongo, e so anche che se voglio espandere e raccogliere manovalanza e pubblico è meglio così.

Se voglio un giornale con effetti di intelligenza collettiva vado su /r/all.

Mandato pirata. Se l’assemblea ha prodotto gli articoli e l’ordine degli articoli, qualsiasi pirata che si sente capace di riferire tali posizionamenti può svolgere un ruolo di rappresentanza verso l’esterno finchè non causa danni al progetto comune.

E allora ti chiedo di lasciare da parte il movimento pirata in quanto la tua iniziativa non mi pare compatibile con le convinzioni politiche pirata.

Può darsi che degli effetti a stato embrionale ce li trovi anche li, ma se sei ancora qui a parlare di fare un giornale evidentemente non sono sufficienti. Non perchè tu voglia consciamente un giornale dotato di intelligenza colettiva, ma perchè se veramente esistesse sarebbe così dirompentemente buono in qualità che perderesti l’interesse per le solite testate d’opinione, rappresentanti degli interessi di chissachì. Inoltre anche quella piattaforma si nutre della sorveglianza anticostituzionale delle persone che la utilizzano.

Rileggi il primo post. Sei fuori luogo.

Nessuno vuole una copia del blog di partito, ma un’opera editoriale in grado di cazziarlo, il partito stesso, in determinate occasioni.

La stampa deve essere indipendente per essere credibile, quello che hai chiesto non ha alcun senso.

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Indipendente da chi? Dal leader del partito che non abbiamo? La cosa che vuoi te non serve a nulla. O facciamo una cosa nuova, veramente innovativa e pirata, o questo discorso è inutile. Ma stai proponendo di istitutizionalizzare la ruminazione? Geniale. Fare lo strumento delle voci contro alle scelte del partito è esattamente quel tipo di comportamento che ha causato la fine del progetto pirata in Germania. Vedo che la comprensione e predisposizione ad imparare da altri continua ad aggirarsi attorno allo zero.

Che cos’è questo orrore che leggo? In questo forum non si parla solo di democrazia (per altro il nesso tra la rivista pirata e la - eventuale - mancanza di democrazia è a me oltremodo sconosciuto). Questo è il forum del partito pirata italiano: tutto ciò che ha a che fare con la cultura pirata non solo è benvenuto, ma apprezzato. Quindi non vedo come mai un tema dal titolo “Un giornale pirata in italiano?” non ci debba stare di diritto. Anzi, a caratteri cubitali!

Questo argomento è ora uno striscione. Apparirà in cima ad ogni pagina finché non viene chiuso dall’utente.

Questo argomento è ora puntato globalmente. Apparirà in cima sia alla sua categoria sia alle liste di tutti argomenti finché non sarà spuntato dallo staff - e allora varrà per tutti - oppure dai singoli utenti - e allora varrà solo per loro stessi.

Questo argomento non è più uno striscione. Non apparirà più in cima ad ogni pagina.

State confermando quanto dissi.

Il forum è il luogo giusto per discutere dei vari punti di vista, ma di creare uno strumento che fa pubblicità alle opinioni contrarie al movimento pirata significa portare il dibattito fuori dagli strumenti previsti per il dibattito. Esattamente il pattern che ha portato al fallimento i pirati tedeschi. Se volete che il PP resti incapace di andare in parlamenti, prego…

Il dibattito pirata deve restare nell’ambito dei propri strumenti. Fare testate giornalistiche capaci di smerdare le decisioni assembleari o altrimenti fare pressione lobbista sull’assemblea non è libertà, è un gesto scorretto nei confronti di chi le sue idee le propone con la giusta fairness e senza mettere in pericolo l’impressione pubblica del movimento.

Se non ci sta parità delle regole del gioco ma alcuni si permettono di fare il gruppo di potere esterno, il progetto affonda.

P.S. @solibo non sei RdC eletto di questo forum…

Avete qualcosa da contrapporre a quanto scrivo o vi limitate a segnalare “off-topic” un discorso scomodo perchè indica che non è vero che avete il diritto di fare quel che cavolo vi pare alle spese del movimento pirata?

Mi pare che questo thread parla di ciò, di fare un giornale pirata alle spese del movimento pirata senza rispettarne le esigenze. Spiegatemi in quale modo questo pensiero sarebbe off-topic.

E ho contribuito non poco per proporre un concetto di giornale pirata che sia compatibile con il progetto di fare politica pirata. Piu on topic di così…

In una società democratica non puoi controllare il dibattito. C’è una differenza importante fra il dibattito interno al partito, per decidere cosa fare, e il dibattito nella società. Ti servono entrambi, e il secondo non è lavoro di un partito, ma della stampa.

Se un partito aspira ad essere rilevante, ha bisogno che la società stia discutendo i suoi temi. E questo, oggi, non accade.

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