È esattamente questo il meccanismo per il quale gli eletti si distanziano dalla popolazione senza neanche accorgersene e senza sentirsene in colpa. Il problema da entrambi i lati è il pericolo di disinformazione: è disinformata la popolazione che avrebbe voluto che l’eletto si comporta in modo X o si è lasciato manipolare l’eletto che ora invece di X sceglie Y? Quali sono le probabilità di manipolare la popolazione intero rispetto ad un singolo parlamentare?
Per dare un esempio concreto: nel parlamento tedesco le lobby del carbone hanno stabilito il consenso che è un problema enorme eliminare tutti quei posti di lavoro e che l’uscita dall’estrazione del carbone entro il 2038 è un gran bel compromesso che merita plausi. All’esterno la popolazione ha ricevuto l’aggiornamento scientifico che se non fermiamo l’eccesso di CO2 entro il 2028, arriveremo ad una condizione di surriscaldamento esponenziale irreversibile. Cioè è ben evidente in questo caso che i disinformati sono tutti i parlamentari nella loro bolla orientata ai posti di lavoro.
Dirai, beh ora che lo sanno si possono adeguare anche loro— ma non lo fanno, quei bastardi di democristiani sono orgogliosi del loro compromesso politico e non si vogliono spostare di un centimetro, anche se implica che i loro nipoti non avranno più un pianeta funzionante. E non parlo nemmeno di quegli stronzi di destra che negano ancora il fenomeno del surriscaldamento climatico.
Per questa ragione ritengo talmente importante l’impiego di democrazia liquida e metodi scientifici, perché in entrambi i scenari il problema è la disinformazione e non ritengo né la popolazione né il parlamento strutturalmente immuni alla manipolazione, mentre la democrazia liquida lo potrebbe diventare, se mettiamo i paletti giusti. Essa realizza proprio quelle cose che i filosofi come Habermas hanno sempre sognato si debba in qualche modo fare, ma che senza tecnologia non erano realizzabili.
E per questo è meglio non rendersi dipendenti dalla crescita individuale dei parlamentari, per quanto bella essa potrebbe essere. In questo mondo turbo-accellerato, né la crescita individuale né l’opinione popolare possono stare appresso alla realtà. Lo illustra sia il caso del surriscaldamento climatico quanto il caso dell’implosione della democrazia sotto ai disequilibri creati dalla sorveglianza di massa quanto quello dell’ineguaglianza economica estrema. Noi stiamo seduti qui nella nostra piccola bolla del nostro think tank, e nonostante i metodi piuttosto orientati alla scienza, anche fra di noi non siamo interamente convinti della gravità della situazione, mentre in realtà ognuno di questi tre problemi ha la capacità di apportare la fine del genere umano.
Si potrebbe pensare che in questa situazione non ci può essere gente che blocca le scelte ragionevoli, dato che tutti vogliamo sopravvivere, eppure è nella natura umana che qualcuno che rema contro si trova sempre. Per interessi, per comodità, per orgoglio, per spirito ribelle.
Solo un metodo estremamente orientato ai dati scientifici, alle logiche deduzioni ed alla coscienza della storia passata ci permette di giudicare approssimativamente il futuro, mettendo da parte gli interessi manipolanti che si fiondano addosso ai media e specialmente ai parlamentari, e la enorme pro-tendenza verso certezze granitiche infondate e gli altri bias psicologici che caratterizzano l’homo sapiens sapiens, e nel suo piccolo, il modo come il partito pirata fatica a fare avvalere giustizia interna.
Se vogliamo almeno noi essere un’isola della conoscenza dobbiamo riuscire a massimizzare i metodi che la supportano senza distrazioni di carattere sociale e/o amministrativo. E se ci riusciamo, siamo la struttura più idonea ad andare a governo. La libertà dei parlamentari in ciò purtroppo è un intralcio, ed il modo come è stato un monarca ad introdurla per raggiungere i suoi scopi ce lo dovrebbe illustrare.
Per questo abbiamo bisogno di candidati che sottoscrivono in pieno il concetto di ‘avatar’. Perché una volta eletti avranno le mani piene a gestire tutte le urgenze politiche ed interfacciarle con l’intelligenza collettiva e non saranno in grado di farsi un’opinione sufficientemente saggia quanto lo può il collettivo pirata.