Di fatto proponi il sistema maggioritario con collegi elettorali. Vigeva in Italia ai tempi di Giolitti. Lui si candidava con o senza o con qualsiasi simbolo e nel suo collegio veniva eletto. Ha portato a una certa instabilità del parlamento: ognuno per se e si fatica a trovare la fiducia per un governo.
Per questo è sufficiente eleggere il Governo in Parlamento. Prima si eleggono i ministri politici con VST, poi il consiglio dei ministri nomina i ministri tecnici. All’insediamento i ministri politici si dividono i ministeri. Quasi come in Svizzera.
Tipo bilancio partecipativo nella mia città: cittadini estratti a sorte fan le proposte è tutta la cittadinanza vota per scegliere la proposta migliore!
Questo è un miglioramento per l’elezione di ministri e capi di stato. Una commissione di Parlamentari estratti a sorte eleggono, a maggioranza dei 2/3, i candidati. Il Parlamento elegge i ministri tra i candidati eletti dalla commissione.
Ma io intendevo un possibile governo rappresentativo e quindi proporzionale almeno per quei ministri che non sono tecnici, i tecnici per nomina collegiale. Questo comporta alcuni ministri di opposizione che essendo un organo esecutivo aumenta la democrazia.
E sorteggiare invece i parlamentari? Una piccola citazione: Non è così pazza come idea. La selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene. La “demarchia” era un concetto fondante della civiltà classica, anche Aristotele, nella Retorica, definisce la democrazia stessa come la forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti.
La soluzione particolare che proponi non mi piace affatto ma in linea di massima sono d’accordo con te: oggettivamente il sorteggio è una soluzione interessante, molto sottovalutata e che, laddove diviene integrativa e non esclusiva, potrebbe rivelarsi vincente.
Ce l’avevamo nel Regolamento per la selezione del Coordinamento. Poi coloro che volevano coordinare ne hanno proposto l’abolizione. Forse sarebbe il caso reintrodurla per la creazione delle liste elettorali.
Leggendo lo statuto non ho visto come funziona la creazione delle liste. È certo un punto dirimente, prima che si diventi troppo grandi. Se non lo definisci a monte poi rimane solo la morte per invidie.
Come tutto il resto: decide l’assemblea.
Considerando le tante altre cose in sospeso è qualcosa che da anni rimando. Avevo delle idee ma qui si tende sempre ad avere 8 anni di opposizione da parte di coloro che preferiscono il potere de facto su quello de jure.
Decide l’assemblea è un po’ vago. Mi riprometto di approfondire. Per ora mi accontento di questa risposta.
Nessuno dovrebbe accontentarsi, ma è così.
Regolamento: art 6 e art 51. Art 6 rimanda la decisione sulle elezioni e quindi candidature alla assemblea regionale e art 51 le dispute alla assemblea nazionale. Però la selezione dei candidati non è definita in alcun modo, secondo me (penso sia fonte di guai). Per la creazione di una sezione locale, senza dispute, il rimando è alla assemblea regionale.