È possibilissimo. Vuol dire che avremo rinunciato ad alcuni diritti fondamentali. Non sarebbe la prima volta.
Ad esempio pensa alla tua pensione.
L’ultimo grande movimento culturale “futurista” sostenne il fascismo poiché si presentava come forza di rinnovamento tecnologico. Sappiamo come è andata a finire.
Nessuno qui dentro dice che la tecnologia sia un male, ma che la presenza di una soluzione tecnologica che rende più facili le cose non è di per sé sufficiente se non rispetta il livello di garanzie che la soluzione non tecnologica sostiene.
Se si fa male il voto elettronico è facile farlo. Se si vuole fare bene (ad esempio rispettando i requisiti della corte costiuzionale tedesca)… bé nessuno ha mai più proposto una soluzione in Germania. E attenzione la sentenza non dice che il voto elettronico non si può fare, ma che non deve sottrarre diritti. Invece tutte le soluzioni proposte (e forse proponibili) lo fanno.
Allora sì: io mi aspetto che anche tra 100 anni il voto, e forse solo il voto, rimarrà un grande rito laico e fisico. Chi continuerà a farlo in un certo modo avrà preservato il valore della democrazia (che è formale, mai sostanziale), chi no, sapremo di che pasta è fatto.
C’è un aspetto rilevante con il voto elettronico e riguarda quello che nel campo dei sistemi sicuri si chiama trasferimento del rischio.
Paragonare il voto al sistema dei pagamenti, ad esempio, è una grossa fallacia. Eppure molti lo fanno.
Nel caso dei trasferimenti economici ogni transazione è assicurata oppure le parti sono disposte a rischiare il fallimento della transazione. Quando fai un acquisto con uno strumento di pagamento il mezzo è ragionevolmente sicuro, le banche sono disposte a rischiare nell’accettare i pagamenti mediati dai computer perché in gran parte sono assicurate contro un eventuale fallimento (o truffa) sulla transazione e in minima parte (rischio residuo) sono disposte a sostenere la perdita. Anche tu come cliente sei disposto a sostenere la perdita (guarda sul tuo contratto di carta di credito e controlla fino a che entità la perdita ti verrebbe addebitata).
Non è così nel caso del voto. Nessuno è disposto ad assicurare il voto elettronico e se anche ci fosse rimarrebbe sempre un rischio residuo non coperto dall’assicurazione. Questo rischio residuo (che non può non esistere) cambia l’art. 48 della Costituzione. Vi riporto la copertina della guida sul voto digitale, dove abbiamo riscritto l’art. 48 della costituzione per renderlo compatibile al voto elettronico.
Sareste disposti ad accettare quest’articolo della costituzione?