StartupItalia! | Salvatore Iaconesi e Oriana Persico | 22/04/2015
L’affermazione “la tecnologia migliora il futuro” è molto interessante. Ogni sua parola è, infatti, un rompicapo. Ci potremmo chiedere cos’è la tecnologia. Se è qualche cosa di diverso o distinto dall’essere umano, di situabile in un certo contesto o entro un qualche confine. Ci potremmo domandare cosa possa voler dire che la tecnologia “migliora il futuro”. Migliora. Da quale punto di vista? Chi decide? Con quale obiettivo? E, ancora: c’è un singolo obiettivo, o piuttosto una miriade di obiettivi diversi? E poi il futuro. Cos’è? È qualcosa che avviene? Che si crea? Che si costruisce? Chi lo costruisce? È singolo, plurale, alternativo, omogeneo, disomogeneo? O cosa. Questi sono, ovviamente, solo alcuni dei dubbi e delle domande che potremmo iniziare a porci. Qualcuno (magari esperto di filosofia, di linguistica o di psicologia) potrebbe farci notare che siamo partiti con un problema: la nostra affermazione contiene già le risposte desiderate. Che fare? Mettiamo ordine e isoliamo i singoli elementi della nostra frase.
[1] “La Tecnologia”
La tecnologia è uno strano oggetto che attraverso i secoli ha assunto diversi significati ed intendimenti. Il XX secolo segna la nascita della filosofia della tecnologia, con Heidegger e la sua “Questione della Tecnica”: lo sviluppo tecnologico si fa non solo più rapido di quello avvenuto nel resto della storia umana, ma è di tipo differente, come differente è la natura della tecnologia che ne risulta.
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